AIUTATEMI A DARE VISIBILITA' A QUESTA LEGITTIMA RICHIESTA, AVANZATA NELL'INTERESSE DI TUTTI.
CHIEDIAMO AI NOSTRI AMMINISTRATORI DI "USCIRE DALLE FOTOGRAFIE" E RISPONDERE A QUESTE DOMANDE.
(da solo non riesco, c'è bisogno dell'opinione pubblica!!)
Sono rimasto l'unico Amministratore comunale cassinese a sostenere NUOVI investimenti pubblici (scuole) senza passare da manutenzioni e toppe varie
Ho ufficialmente presentato formale istanza per ottenere dal Comune specifiche rispetto all’auspicata partecipazione del nostro municipio al bando del MIUR e del Ministero dell'Interno con il quale saranno distribuite risorse per 700 milioni di euro (stanziate nel 2019, con la Legge di Bilancio per il 2020, disponibili a partire dal 2021).
Intendo aprire un confronto - ancora una volta – sull'importante tema urbanistico relativo alle strutture pubbliche.
Aver saputo che l'attenzione della giunta sia ricaduta alla manutenzione ("messa in sicurezza") delle due materne di via Gramsci e via Trieste mi ha sconcertato.
L’assegnazione ai Comuni dei fondi è finalizzata alla messa in sicurezza, ma anche alla ristrutturazione, alla riqualificazione, alla riconversione.
Anzi il bando prevede il finanziamento della costruzione di edifici per asili nido, scuole dell’infanzia e centri polifunzionali per i servizi alla famiglia di cui all'art.1 comma 61 della legge 160/2019, per il quinquennio 2021-2025.
Per quanto mi riguarda la questione POLITICA, nei
Comuni dovrebbe limitarsi a pochi ambiti, ma tutti realmente importanti, in
grado di determinare principi o direttive nell'esercizio di un'attività o di un
potere decisionale.
Sono convinto che l’azione Amministrativa debba
ottenere una scala di priorità, in funzione di un quadro valoriale certo e
condiviso fra i rappresentanti e gli eletti e delle necessità sociali e di un
territorio.
Una questione – per me – imprescindibile, sulla
quale mi sono sempre speso in questi 2 decenni, è la realizzazione di Lavori
Pubblici ad implementazione del patrimonio pubblico e sviluppo pianificato
della sua conservazione.
Ora, è chiaro che il momento storico offra ai
Comuni l’irripetibile occasione di vedersi finanziare opere INDISPENSABILI (o
anche solo necessarie) e dotare il proprio territorio di strutture pubbliche
come la costruzione, la messa in sicurezza, la ristrutturazione o la
riqualificazione di asili nido e scuole dell’infanzia.
Per questo era realmente importante sfruttare a
pieno questo bando, per la sua grande potenzialità, piuttosto che avvalersene per una "messa in sicurezza"
Siamo ancora all'epoca delle pezze sulle toppe, sostituendo caldaie in strutture fatiscenti che - quando governavano insieme a me - sostenevano fossero strutture da alienare.
Aggiudicarsi
una parte dei 700 milioni messi a disposizione dalla legge di Bilancio 2020,
fondi che in realtà sono molti di più e messi in campo fino al 2034 per destinarli ALLA RIPRESA DI STRUTTURE ORAMAI SUPERATE è una scelta urbanistica sbagliata, mascherata.
Ripeto, sono consapevole d'esser rimasto il solo Amministratore comunale cassinese a sostenere NUOVI investimenti pubblici (scuole) senza passare da manutenzioni e toppe varie
Il primo bando dei Ministeri dell’Interno e
dell’Istruzione, scaduto da qualche giorno (per questo spero vivamente che vi
sia stata adesione da parte del nostro Comune) punta a distribuire la prima
tranche di queste risorse (relativa al periodo 2021-2025):
Si parla di 700 milioni così ripartiti:
• 280 milioni riguarderanno gli asili
nido;
• 175 le scuole dell’infanzia;
• 105 i centri polifunzionali per servizi
alla famiglia;
• 140 milioni la riconversione di spazi
delle scuole dell’infanzia attualmente inutilizzati.
Ciascun Comune può presentare domanda al massimo
per due progetti e ogni progetto potrà ottenere fino a 3 milioni di euro.
E in tutto questo, una giunta "piccola" e priva di visione chiede il finanziamento della "messa in sicurezza".
L'unico a festeggiare è il fortunato progettista, a cui con determina n. 204 del 20/04/2021 è stato affidato incarico di progettazione.
Ma con questo investimento governativo nell’edilizia scolastica per i bambini da zero a sei anni si offre ai Comuni l’occasione di colmare ritardi nell’offrire servizi adeguati, realizzando nuove strutture dove servono e implementando il numero dei posti disponibili negli asili nido esistenti.
La messa in sicurezza è davvero un misero intervento di un Comune privo di una Giunta lungimirante.
In Italia sono 355mila (solo per metà pubblici),
per una platea di oltre 1,2 milioni di bambini sotto i tre anni, ossia un target
lontano da quello europeo (33% di copertura fissato a Barcellona nel 2002) per
sostenere la conciliazione della vita familiare e lavorativa e promuovere una
maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
Sappiamo che vi è un divario rilevante tra i nidi
disponibili nelle grandi città e i servizi nei piccoli Comuni delle aree
interne.
Per questo è interessante comprendere il perchè di alcune scelte prive di una visione lungimirante
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