#MaggioAvoceAlta
#MaggioRiflette
Oggi continua la rubrica “A voce Alta” e scrivo un pensiero, dedicandolo alle tante persone che leggono i miei post amministrativi e in silenzio “non mi sopportano”.
A quelli che non metterebbero mai “mi piace” (ne prendo max 5 su argomenti importanti) pur condividendo i contenuti dei post.
A loro dedico questa riflessione, perché loro sono i principali fautori della MEDIOCRAZIA AMMINISTRATIVA
La “mediocrazia” amministrativa è il sistema dietro il quale le qualità non possono emergere.
Non devono emergere.
La mediocrazia nei Comuni ci ha travolto, facendo entrare amministratori mediocri nella stanza dei bottoni, grazie ad un clima generale che spinge ad un appiattimento sostanziale
Mai disturbare e soprattutto mai far nulla che possa mettere in discussione le capacità di altri.
Nessun giudizio, nessun parere, tutto deve essere standardizzato, non esiste uno più bravo, non esiste uno più capace, tutti uguali,
senza differenza alcuna., altrimenti diventi arrogante e presuntuoso
La “media” è diventata la norma, la “mediocrità” è stata eletta a modello, che non vuol dire essere incompetenti.
Almeno non sempre.
Vuol dire vivere in un sistema - soprattutto in politica e anche nei Comuni - che incoraggia l’ascesa di individui “mediamente” competenti a discapito di chi ha oggettive capacità e degli incompetenti.
Questi ultimi esclusi per ovvi motivi (sono inefficienti), i primi “ANTIPATICI e nemici di tutti” perché rischiano ogni giorno di mettere in discussione il sistema e le sue convenzioni ed essere un parametro di giudizio scomodo
Lo spirito critico deve essere limitato e ristretto all’interno di specifici confini perché se così non fosse potrebbe rappresentare un pericolo.
Il mediocre deve «giocare il gioco» ossia accettare piccoli compromessi quotidiani che servono a raggiungere obiettivi di breve termine, eludere il confronto, sottomettersi a regole sottaciute, marginalizzare le competenze destabilizzanti e appiattire la concorrenza, svilirla, inficiare la credibilità e accettare confronto solo su temi futili e vacuità
Nella mediocrazia che vige in molte amministrazioni comunali non si deve citare un determinato nome, un determinato episodio, bisogna essere generici su un aspetto specifico.
La linea mediana che non genera rischi destabilizzanti, è conformismo, paraculismo, garantisce il medio successo o medio insuccesso.
E vede male ogni capacità che superi la media, il vero AVVERSARIO da marginalizzare.
2 commenti:
E se fosse la idiocrazia ad essere sempre privileggiaya ?
Sarebbe meglio usare la definizione "IDIOCRAZIA'
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