Dobbiamo trovare la FORZA (anche culturale) di fare “il grande salto” perché davanti esiste una vera occasione per riuscirci.
Entro la fine di quest’anno Province, Comuni e Città metropolitane riceveranno grazie al Pnrr 43 miliardi di euro.
La responsabilità di cogliere l’importanza di una sfida straordinaria per una crescita economica robusta, sostenibile e inclusiva.
Il confronto sul Pnrr deve farci “volare” e - soprattutto localmente - immaginare come potrebbero far diventare i nostri Comuni.
Quali nuove opere avremo pensato, pianificato, progettato, realizzato e quali deficit avremo risolto e superato
Uno scenario incentivante, rivoluzionario, alcune amministrazioni hanno già tracciato l’impatto di alcuni investimenti molte altre sono ferme al palo, prive di idee d capacità amministrative e gestionali di processi complessi
Il Pnrr ha come primo obiettivo il consolidamento di uno sviluppo necessario a colmare “reali mancanze” di servizi del territorio
È questo il momento di metter da parte “la tarantella fra chi ha vinto e chi ha perso le elezioni” e scrivere a più mani una vera agenda politica per costruire nuove prospettive e visioni dei nostri Comuni
Ci sono troppi Comuni - che per svariati motivi - non hanno capacità di intercettare il “nuovo miracolo” e più grave di questo deficit vi è l’inconsapevolezza di chi Governa.
O peggio ancora la presunzione dell’autosufficienza, che si trasforma nell’arroganza improduttiva dell’unico freno al dialogo virtuoso: l’orgoglio.
Non tutti i Comuni - soprattutto quelli di medio piccole dimensioni - non riescono a cogliere alcune opportunità, che favoriscano il recupero del divario fra questi e centri maggiori.
Serve più ambizione, serve compattezza , servono le migliori risorse (politico amministrative) territoriali per affrontare al meglio un momento irripetibile
Bisogna costruire ovunque nuovi metodi di collaborazione , concertazione, collaborazione fra risorse territoriali, nutrire di esperienze, abbandonare la logica divisiva del “le elezioni le ho vinte io e comando io”.
Siamo davanti ad un momento STRAORDINARIO (più unico che raro) che se non sfruttiamo nelle sue gradi potenzialità rischiamo davvero che i territori non riusciranno a fare il GRANDE SALTO per non aver saputo attuare modelli nuovo di interlocuzione e definisce le proprie scelte politiche.
Insieme e nell’interesse delle comunità rispettivamente governate
Serve il coraggio dell’umiltà e Affrontare insieme il momento
_AM_
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