lunedì 13 novembre 2023

AMMINISTRARE. DAVVERO.

Ho più di una volta esternato considerazioni generali sui lavori consiliari di Pozzo d’Adda (“sembra una riunione al bar, fra amici di vecchia data”) arrivando provocatoriamente ad avanzare una proposta: meglio affidarsi ad un Commissario Prefettizio per eludere il sottile filo rosso che lega tutte le legislature e le rende l’una simile all’altra senza soluzione di continuità.


I gravi problemi gestionali di Pozzo si sommano – inevitabilmente – alla crescente difficoltà vissuta da quasi la totalità delle pubbliche amministrazioni dei piccoli Comuni, che stentano a rigenerarsi – a causa del crescente disinteresse verso la “pratica pubblica” – e riuscire a formare nuove risorse (talenti) per ottenere altre performance.

Un problema grave a cui le piccole realtà devono far fronte e nonostante Pozzoavendo raddoppiato il numero di residenti non sia più considerabile una piccola realtà, continua con una gestione pubblica superficiale, elementare

Questi Comuni (piccoli e devo includere Pozzo solo perché più del 50% degli aventi diritto non ha votato dimostrando una lenta coscienza collettiva e comunitaria) devono superare alcune divisioni artificiose e personalismi vari di contrasto, favorendo una razionalizzazione massima nella competizione elettorale.

Aver avuto 3 liste che si confrontavano nell’ultima tornata amministrativa ha  disgregato elettorato già frastornato e – grazie al sistema elettorale “maggioritario” – ha reso possibile la vittoria di una lista poco rappresentativa.

E basti pensare che nessuno della lista del Sindaco ha ottenuto i voti di preferenza che ho ricevuto io, autentico sconosciuto in paese e –facilmente assai indigesto a tutti quelli che amano il silenzio delle coscienze e ci sguazzano da sempre)

Le due liste di minoranza – insieme – rappresentano la stragrande maggioranza degli elettori del Comune e l’essersi presentati alle urne “divisi” non è stato solo un grave errore strategico, ma ha regalato al paese un’Amministrazione poco rappresentativa, senza le adeguata cultura amministrative e senza passione.


Ad ogni modo, oggi avrei voluto commentare quanto accaduto nel corso della discussione di un importante punto inserito all’OdG dello scorso consiglio comunale.

Posticipo il ragionamento su una pessima pagina amministrativa, l’ulteriore conferma della profonda difficoltà di una classe Amministrativa, che non ha mai brillato negli ultimi anni ma oggi sembra non aver compreso il senso di un ruolo.


Domani – appena trovo qualche minuto – entrerò nel merito di un episodio emblematico, su cui non posso tacere e lo devo alla PA che amo profondamente

Buona notte

 

_AM_


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