Ho più di una volta esternato considerazioni generali sui lavori consiliari
di Pozzo d’Adda (“sembra una riunione al bar, fra amici di vecchia data”)
arrivando provocatoriamente ad avanzare una proposta: meglio affidarsi ad un
Commissario Prefettizio per eludere il sottile filo rosso che lega tutte le
legislature e le rende l’una simile all’altra senza soluzione di continuità.
E basti pensare che nessuno della lista del Sindaco ha ottenuto i voti di preferenza che ho ricevuto io, autentico sconosciuto in paese e –facilmente – assai indigesto a tutti quelli che amano il silenzio delle coscienze e ci sguazzano da sempre)
Le due liste di minoranza – insieme – rappresentano la stragrande maggioranza degli elettori del Comune e l’essersi presentati alle urne “divisi” non è stato solo un grave errore strategico, ma ha regalato al paese un’Amministrazione poco rappresentativa, senza le adeguata cultura amministrative e senza passione.
Ad ogni modo, oggi avrei voluto commentare quanto accaduto nel corso della
discussione di un importante punto inserito all’OdG dello scorso consiglio
comunale.
Posticipo il ragionamento su una pessima pagina amministrativa, l’ulteriore conferma della profonda difficoltà di una classe Amministrativa, che non ha mai brillato negli ultimi anni ma oggi sembra non aver compreso il senso di un ruolo.
Domani – appena trovo qualche minuto – entrerò nel merito di un episodio
emblematico, su cui non posso tacere e lo devo alla PA che amo profondamente
_AM_
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