I sindaci di Melzo e Gorgonzola si sono dichiarati contrari alla realizzazione di un impianto di biometano all’interno del Parco Sud.
Chi per opportunità politica, chi senza crederci davvero, sempre meglio dei Sindaci
che preferiscono tacere.
Ovviamente Cassina non fa testo, il silenzio non stupisce, non credo abbiano compreso la questione, cosa sta succedendo poco distante dai nostri confini.
Invece risulta assai importante spiegare il silenzio degli ambientalisti (“a corrente alternata”) che amano custodire il territorio solo se le scelte urbanistiche discutibili non portano la firma di “amici” politici.
L’ho sempre detto: avrei voluto vedere custodire il territorio comunale quando fu aggredito dai “sinistri” con un PRG da 37 ambiti di trasformazione.
Avrei voluto vedere custodire il Parco Sud quando i “sinistri” approvarono un PII dentro lo stesso Parco Sud (mi riferisco all'operazione immobiliare in Via Trieste).
Avrei voluto vedere custodire il paesaggio quando il PD votò per lo stralcio di 100 mq di Parco Sud a Vignate.
No, nessuno disse nulla, anzi votarono a favore.
Io che sono l’ultimo arrivato, vorrei tanto capire perché una sfera di influenza politica subisca puntualmente il fascino di alcuni proponenti influenti (A2A oggi ma non è la sola società ad aver bucato il territorio).
E la storia del BioMas voluto dai “sinistri” a Masate ha fatto scuola: racconta molto più di quanto io posso scrivere.
Nel silenzio dei Sindaci “sinistri” confinanti, che non trovarono il tempo di strutturare osservazioni alle previsioni urbanistiche scellerate lungo i confini comunali.
Ora ci risiamo, la previsione sul terreno (di proprietà privata) è un impianto dalle dimensioni impressionanti.
Oggi vorrei vedere tutti gli ambientalisti a corrente alternata battagliare per stroncare sul nascere quella che dovrebbe rimanere una provocazione.
È il momento che una politica di ambito si riconosca nella salvaguardia di un territorio, salvaguardando tre ettari di terreno per qualcosa come 32 "campane" (sono le strutture per le lavorazioni del biogas).
Non sono contrario a questi impianti, utili per riconvertire l’energia, ma non è il cuore della Martesana il contesto migliore per ospitarli.
Una vera Politica d’ambito per farsi sentire in Regione (e in Città Metropolitana).
Il nostro territorio ha già pagato.
Lascia senza parole l’ambiguità di Legambiente, che - da ciò che si apprende dalla carta stampata: “…ancora non è chiaro se si dichiari favorevole oppure no alla costruzione”.
Spero che Coldiretti si faccia sentire, associandosi a una battaglia, che prenderà forma per opporsi.
A quel punto anche le “sinistre” ambiguità dovranno farsene una ragione.
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