Sabato 25
maggio dalle ore 16,30 in oratorio San Domenico Savio in occasione della festa
patronale si è tenuta l’inaugurazione della MOSTRA ITINERANTE che raccoglie le
foto e i commenti dei nostri reporter/bambini
A conclusione
infatti del progetto “Photovoice e Cittadinanza”, i bambini hanno mostrato e
raccontato attraverso i loro scatti le realtà che hanno incontrato nelle lunghe
e faticose passeggiate in giro per Cassina.
Un progetto
con il quale si è dato voce a desideri, osservazioni, riflessioni dei bambini sempre utili per formulare proposte per il futuro.
Un grazie
alla Comunità Pastorale Maria Madre della Chiesa, il centro AAA Borsellino e
Fondazione Comunità Milano (che ha finanziato il progetto) perché la foto dei bambini della scuola
materna – peraltro esposte in molti negozi e ieri all’oratorio - mi ha reso
felice, emozionato, un messaggio positivo che proviene dal territorio
Una mostra itinerante – organizzata da direzione, maestre ed educatrici della materna parrocchiale SDS - rappresenta un nobile modello di inclusione e di cittadinanza attiva e partecipata.
Guardare le foto pubblicate in alcuni esercizi commerciali del paese mi ha
fatto pensare molto, mi è venuto in mente il grande lavoro che - insieme a
tanti residenti - siamo riusciti a fare in questi anni, la “presenza” costante,
documentata e continuativa sul (e per) il territorio.
Con più di 900
segnalazioni (ho perso il conto, prima o poi le conterò) siamo stati una voce pronta
e critica e questa è l'ennesima occasione per dirvi grazie.
Ad ogni modo, le gestioni
territoriali possono essere di tipo “verticistico” - con amministrazioni
distante - oppure di tipo “condiviso e basico” che
trovano linfa nella costanza, presenza, credibilità.
Ma in questo caso, in questa mostra, c'è qualcosa di più, oserei dire GENUINO.
Quando sono stato contattato e informato del progetto - che ha visto i bambini della materna SDS - coinvolti e sensibilizzati - ho pensato alla grande azione pedagogica non come mero indicatore di qualità del territorio.
Ho pensato che sotto elezioni fosse rischioso strumentalizzare il progetto, ho
pensato fosse giusto astenermi dal commentare.
Ho preferito aspettare che fossero esposte le restituzioni dei bambini per commentare il grande valore dell’iniziativa.
Grazie per aver affrontato uno dei livelli principali in riferimento alla crescita sociale e comunitaria dei più piccoli.
Il loro punto di vista è prezioso, perché genuino, ascoltare l'enorme potenzialità, assecondando lo spirito critico e talvolta spiegando le reali difficoltà di chi "deve fare ma non fa" e perché non è semplice andare incontro a bisogni e istanze.
Un’esperienza outdoor che ha un impatto positivo su diversi aspetti
dell’apprendimento, dalle capacità di attenzione, osservazione del territorio a partire da quello più facilmente disponibile, sviluppando concretamente il diritto del bambino ad abitare gli spazi esterni, a fare esperienza
a contatto con il degrado, a vivere il contesto (non solo nelle naturali e
legittime dimensioni del gioco e del divertimento, della socialità e
dell’avventura) con senso critico.
Bisogna tornare all’epoca in cui le Amministrazioni comunali offrivano le opportunità
per facilitare dal punto di vista educativo in cui mettere in atto pratiche
adeguate, in termini di confronto critico con soggetti in crescita per
conservare ciò che è stato loro gradualmente sottratto da negligenze varie e “distrazioni”
amministrative o gestionali.
Bene ha fatto
la Comunità Pastorale, con maestre /educatrici, a fornire lo sguardo di bambini
e ragazzi immersi nell’ambiente in cui vivono e nell’esperienza di critica
partecipata
Incoraggiare il
protagonismo di bambini, ma anche di adolescenti e giovani, nella
consapevolezza di se stessi e del loro ruolo nella società, che non può essere
considerata di mero spettatore ma ascoltando la loro prospettiva peculiare trarne
informazioni importanti per – a seconda dei casi – favorire la formulazione di
istanze sociali adeguate (non tutto è possibile fare) e la restituzione amministrativa
di risposte consapevoli.
Il grande
lavoro di maestre educatrici è stato quello di offrire una declinazione reale con
informazioni adeguate a bambini affinché potessero esprimersi con opinioni e
riflessioni mediante un coinvolgimento attivo,
Già con la legge
italiana 285/1997 vi fu l’intento di promuovere un coinvolgimento attivo dando ai
bambini un ruolo da protagonisti “…dare loro la parola, permettere loro di
esprimere pareri e metterci, noi adulti, nell’atteggiamento di ascolto, di
desiderio di capire e di volontà di tener conto di quello che i bambini dicono”.
Chi Amministra un Comune, ha il dovere il “ascoltare” il punto di vista dei più
piccoli, intercettarne lo spirito critico, dando – quando possibile - spazio ai
loro bisogni e istanze.
Talvolta,
spiegando perché non è possibile fare ciò che viene chiesto, responsabilizzare
e rendere consapevoli i bambini
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