Egr. Cittadino,
durante il Consiglio Comunale del 12/12/2014 abbiamo discusso i punti propedeutici all'annunciata fusione tra Brianza Energie Ambiente (BEA che coinvolge Comuni della Brianza) e Consorzio Est Milanese (CEM – interessa Comuni della Martesana) e rispetto ai quali era annunciato il VOTO CONTRARIO del nostro gruppo Consiliare.
In una normale logica seguita della carta stampata, su alcuni periodici locali sono emerse alcune considerazioni (che seppur non marginali) rispetto al nostro voto contrario, queste hanno però adombrato importanti critiche di merito rispetto ad un accordo assolutamente discutibile.
Il voto contrario unanime del Consiglio Comunale è stato un vero colpo di scena, al quale abbiamo applaudito.
Come si evince dal verbale della Conferenza dei Capigruppo (rinviata dalle 18,30 del 02.12 al giorno seguente alle 19,30 a causa di un impegno dell'Assessore Chiarella, che desiderava esser presente all'incontro, per motivare la posizione della Giunta rispetto al punto specifico) l'assessore ha illustrato tutta la documentazione ("DELIBERA di APPROVAZIONE") cercando di evidenziare i vantaggi della fusione fra questi due soggetti.
Siamo contenti che il Consiglio Comunale abbia votato contro a questa Delibera, nonostante resti un MISTERO sul cosa sia successo fra le considerazioni favorevoli alla fusione apportate dall'Assessore durante la Conferenza del 03/12/2014 e il Consiglio Comunale del 12/12/2014.
A specifica domanda ("...come mai ha cambiato idea?"), posta per ben 3 volte, l'assessore non ha risposto: impossibile attendersi il voto contrario della Maggioranza rispetto ad una "Delibera di approvazione" rinviata su richiesta della Minoranza per maggiori chiarimenti e illustrata dall'assessore in Conferenza.
Mentre Cem e Bea stanno ancora attendendo che tutti i sindaci abbiano il mandato dai rispettivi Consigli Comunali, Cassina ha dato mandato al Sindaco per intervenire a pieno titolo all’Assemblea dei soci (prevista il 18 dicembre) e DIRE DI NO.
E come ho dichiarato in Consiglio, ammetto di essere seriamente preoccupato che il voto cassinese (unanime e contrario) rispetto ad ogni passo propedeutico alla fusione di CEM e BEA rischi di diventare uno specchietto per le allodole, senza alcun valore reale, se non seguito DA CONSEGUENTI AZIONI CONCRETE.
In altre parole, restiamo a far parte di un Consorzio di cui non condividiamo le politiche e le scelte strategiche dei vertici (ex Sindaci PD)?
Se il voto contrario è un modo per alleggerirsi la coscienza e assistere in silenzio alla decisione di finanziare l'inceneritore/catorcio di Desio, noi non ci stiamo.
Mentre Cem e Bea stanno ancora attendendo che tutti i sindaci abbiano il mandato dai rispettivi Consigli Comunali, Cassina d/P ha dato mandato al Sindaco per intervenire a pieno titolo all’Assemblea dei soci (prevista il 18 dicembre) e DIRE DI NO.
Cassina d/P - come gli altri 49 Comuni consorziati CEM - ha subito l'umiliazione d'esser chiamata a ratificare il primo passo di questa fusione che - in considerazione dell'appartenenza al Partito Democratico dei rispettivi vertici Societari (CEM e BEA) – con tutta probabilità è stata presa dentro qualche sezione del PD (e non cassinese).
Ecco che allora si capisce la fretta, con la quale i vertici CEM e BEA volevano chiudere in fretta e senza complicazioni questa "pratica".
Ma quanti dei circa 760.000 Cittadini residenti sul territorio coinvolto da questa operazione, sono a conoscenza di questa fusione e quante conoscano il Piano Industriale di BEA?
Ufficialmente si dice che creare un soggetto unico che operi sul mercato locale dei rifiuti in modo dominante è un'opportunità, ma in realtà questa è una necessità - e non per Cassina - ma per BEA.
In questa prima fase ci sarà solo uno scambio di azioni tra le due società pubbliche per un valore pari a 750.000 € ma è chiaro che questo percorso è portatore di grossi interessi sull’inceneritore di Desio di proprietà di BEA, che nel marzo del 2014 cercava disperatamente soci privati per farsi finanziare la riqualificazione di questo (che in Brianza definiscono) catorcio, ma le gare andarono deserte.
Dopo pochi mesi, ecco che interviene una sorta di "soccorso rosso" (rosso perché i vertici e non solo delle due realtà sono ex Sindaci PD) per ridare slancio al forno inceneritore di Desio e farlo con il capitale dei Comuni facenti parte CEM, con i nostri soldi, con le tasse di quei Cittadini nemmeno informati.
Se i vertici del CEM (Partito Democratico) di cui siamo parte ci chiede di regalare altri 18 anni di esistenza ad un vecchio inceneritore di 40 anni, praticando nella sostanza una sorta di accanimento terapeutico ad un catorcio destinato a chiudere, quali sono gli effetti per le nostre casse pubbliche? quali per le tasche dei Cittadini? Come si traduce in salute e benefici per l'ambiente?
Soprattutto, se i soldi pubblici si sostituiscono a capitali privati (che hanno abbandonato il campo disertando le gare) qualche domanda dovremmo pur farcela.
SIAMO FELICI CHE SINDACO E GIUNTA DI CASSINA D'è PECCHI ABBIANO CAMBIATO IDEA RISPETTO AL 03/12 e IL 12/12 ABBIANO VOTATO "NO" (come la Minoranza Consiliare) A QUESTO PRIMO PASSO VERSO LA FUSIONE FRA CEM e BEA.
CORDIALI SALUTI
Andrea Maggio
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