Gentile Cittadino,
oggi riprendo velocemente un argomento che ha fatto recentemente discutere.
Occorre un mio intervento sulla questione RAVE svoltosi abusivamente a Cassina dè Pecchi lo scorso fine settimana (da sabato alle 23 a domanica alle 15) e che ha generato molte proteste da parte della cittadinanza.
Scrivo che "occorre" perché fra le solite “profonde e dispendiose” riflessioni del Segretario Pd locale (“il mastro organizza feste e aperitivi”) ne ho trovato una pubblicata fra le pagine locali di un famoso quotidiano, che evito di commentare per non dargli la visibilità che cerca da quando è stato eletto, ma è opportuno fare alcune precisazioni evitando malintesi di sorta.
Tornando al RAVE PARTY svoltosi abusivamente a Cassina dè Pecchi lo scorso fine settimana (da sabato alle 23 a domanica alle 15) bisogna innanzitutto dire che l’evento illegale si è svolto nella zona industriale, in un capannone in via Galilei.
Uno di quegli eventi – che per loro natura – seguono dinamiche particolari e SOLITAMENTE vengono ufficializzati dagli organizzatori poco prima dell’inizio, proprio per evitare intoppi autorizzativi o contromisure varie che istituzioni e proprietà privata occupata possano prendere per l’occasione.
E’ chiaro che per esprimersi sull’accaduto “bisogna andare con i piedi di piombo” nel senso che occorre evitare una eccessiva semplificazione del fenomeno Rave.
Sono eventi molto particolari, solo chi ha frequentato alcuni ambienti può immaginare cosa voglia dire e sviluppare un discorso esaustivo nella sua completezza.
Quindi, mi limito a riassumere pochi passaggi, elencando alcuni dati.
Il nostro territorio si è confrontato con un evento illegale (questo genere di iniziative può raggiungere numeri molto significativi, anche 5 volte delle presenze riscontrate per l’occasione) è impensabile si possa fronteggiare con le risorse umane e strumentali a disposizione del Comune.
Aldilà di quello che si possa dire e pensare, non è la Polizia Locale a poter interrompere musica e questo genere di situazioni e sgomberare capannoni occupati da 700/800 persone che ballano.
Sin dal tardo pomeriggio di sabato – sui frequentatissimi social network – molti cittadini avevano segnalato presenza in paese di gruppi di giovani, camper posteggiati ovunque.
Segnali inequivocabili del fatto che si stesse verificando qualcosa in paese, persone dall’abbigliamento eccentrico che scendevano dalla metropolitana e chiedevano ai passanti dove fosse via Galilei.
I carabinieri – i quali ringraziamo per lo spirito di servizio – sono stati costantemente sollecitati per la musica alta e hanno per quanto possibile monitorato l’area contenendo il disagio.
Purtroppo sono accaduti fatti spiacevoli, Birre, vetri, pipì in strada ma perlopiù la situazione era è stata marginalizzata ad una zona limitrofa e meno frequentata del paese.
Ma non è di tutto questo che voglio discutere, lascio da parte le facili ipocrisie di chi – a parti invertite e seduto all’Opposizione – avrebbe fatto certamente il "Moralizzatore della Sinistra", addossando la colpa al fascista di turno, al Sindaco o al colpevole per tutte le stagioni, l’allora assessore Maggio.
Detto questo, esiste una grossa differenza fra il “Non sapevamo nulla dell’evento” (affermazione veritiera) e il “Non potevamo saperne nulla” dichiarato dal ViceSindaco, che seppur ha il pregio di aver sostituito il Sindaco balneare era ancora in ferie(#concomodo #aspettachetorno) ha detto qualcosa molto discutibile.
L’evento del 10.09.2016 “Squat Party” organizzato da Circus alien, FDM & Friends era pubblicato su Facebook dal 06.09.2016 e 1861 persone avevano espresso il loro apprezzamento all’iniziativa e 681 di queste avevano già dichiarato la partecipazione.
Quindi almeno 4 giorni di tempo, per (eventualmente) prendere contromisure oppure organizzare l’accoglimento degli avventori di un evento straordinario (nel senso poco ordinario) assoggettandolo ad autorizzazioni e prescrizioni - possibilmente con la predisposizione di bagni chimici - e l’osservanza di regolamenti comunali, quindi la pulizia dei luoghi a fine evento.
Qualcosa di normale, che in un paese normale è normale attendersi.
Quello che non si può accettare è il “giustificazionismo del siamo stati tutti giovani”, perchè è proprio questo il motivo – ossia l’esser stato giovane e aver commesso errori – a doverci far comprendere l’importanza dei messaggi sbagliati.
Proviamo a pensare, cosa succederebbe se un Assessore andasse da "Fuori la Voce" – importante associazione giovanile del territorio che di eventi a norma ne organizza e con migliaia di partecipanti – a dire “perché chiedete le autorizzazioni? Non state a perdere del tempo con queste stupidate”.
Ecco, oltre a non essere giusto ed essere l'associazione a non accettare l’invito, il messaggio avrebbe degli effetti deleteri sulla credibilità delle istituzioni.
Si tratterebbe di un messaggio devastante.
Ecco di cosa mi sono lamentato nei giorni scorsi - l’assenza di una chiara condanna dell’abusivismo, ferma e decisa – non mi lamentavo certamente della voglia di divertirsi dei ragazzi e nemmeno dei loro eccessi, che ad ogni modo, non sono io a dover e poter giudicare.
Non mi lamentavo dell'impotenza di un Comune rispetto ad alcune dinamiche, ma della costante ricerca della scusa o giustificazione utilizzati di chi ha incarichi pubblici come "autoassolvimento".
Non mi lamentavo dell'impotenza di un Comune rispetto ad alcune dinamiche, ma della costante ricerca della scusa o giustificazione utilizzati di chi ha incarichi pubblici come "autoassolvimento".
E questo senza alcuna polemica.
Andrea Maggio
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