martedì 6 dicembre 2016

LIBERA-MENTE - n 1

"LIBERA-MENTE" (n° 1) di Andrea Maggio
 
 
 
La batosta del referendum ha avuto i suoi effetti sugli uomini del PD cassinese.
Nervi tesi dei Consiglieri Comunali, frizioni, battute e battibecchi fra alleati in Consiglio.
 
 
Da poco portato a termine il "rimpasto di giunta" che da un anno e mezzo affligge l'Amministrazione e ingolfa i pensieri del Sindaco, ridimensionato l'assessore Chiarella (a cui sono state tolte le deleghe sulle quali l'amministrazione si è giocata buona parte della credibilità con spaventosi scivoloni ed errori) ecco nuovamente riaffiorare la frattura difficile da sopire definitivamente all'interno della maggioranza. 
 
 
Una frattura pronta a riemergere con cadenza ciclica, nella quale si inseriscono sentimenti negativi soprattutto la solita invidia.
 
 
Le parti sono sempre le stesse, in pratica le uniche due che hanno "voce in capitolo" nella coalizione che governa cassina da due anni e mezzo: i consiglieri Comunali del Pd - capitanati dal segretario Parma - da una parte e i rappresentanti dell'ala che fa riferimento al Sindaco Mandelli (Chiarella, Vecchi, Costantini) dall'altra. 
 
 
Quest'ultima - più compatta ai limiti del settario - ha un certo appeal nei Consiglieri meno politicizzati.
 
 
Ad esempio, gode del sostegno - più o meno esplicito - del Consigliere Tacconi, eletto in coppia con l'attuale presidente del Consiglio Pancaldi insieme a colui che sarebbe dovuto essere il leader del Comitato Civico (Medei).
 
 
Sarebbe, visto che difficilmente si può diventare leader politico, dopo esser eletto in Consiglio grazie all'aiuto elettorale del PD e grazie allo stesso partito diventato improvvisamente assessore, pochi mesi dopo aver dichiarato di non volersi candidare (tantomeno con dei Partiti Politici).
 
 
Va beh.

 
Il Comitato Civico "del PD" è nato su Facebook sull'onda delle lamentele dei Cittadini, un prodotto elettorale creato in laboratorio su una lungimirante alchimia politica del Partito Democratico, per conquistare il voto di elettori "che non credono nei partiti".
 
 
Ovviamente, il futuro di Medei è particolarmente legato al PD e già oggi - se vuole risparmiarsi complicazioni - deve comportarsi come fosse già organico al partito e deve continuare ad essere grato a chi ha visto le sue genuine lamentele su Fb come autentica espressione civica da strumentalizzare elettoralmente.
 
 
Pertanto, le parti in causa sono due, le stesse che hanno discusso della girandola di deleghe recentemente avvenuta.
 
 
Ma le forti tensioni fra alleati avrebbero dovuto stemperarsi col concludersi del rimpasto di giunta, anche se la strana sequela di emendamenti proposti da assessori e Consiglieri di maggioranza durante la discussione del Piano impianti Pubblicitari (durante la seduta in Consiglio Comunale) lascia immaginare ad uno sgambetto all'assessore Novelli, visto che vien difficile credere che un testo così articolato possa approdare in aula senza che - almeno loro di maggioranza - ne abbiano condiviso il contenuto.
Sono segnali inquietanti e la richiesta di ritiro del punto che ho avanzato e chiesto al Presidente di mettere ai voti, ha tolto le castagne dal fuoco all'assessore Novelli e - soprattutto - evitato che il Piano presentato dal Vicesindaco venisse impallinato a causa di una guerra intestina, di cui vediamo solo la Punta di un Iceberg difficile da tradurre.
 
 
Il Vicesindaco - probabilmente unica risorsa seduta in Consiglio Comunale che può vantare il PD - è considerato "la colomba del PD": uno che ingoia sabbia col sorriso, accomodante con tutti, uno che ha colto al volo la mia proposta di ritirare il punto e l'ha votata come se niente fosse. 
 
 
Sempre col sorriso in volto e questa è una qualità.

 
Ma la tensione in maggioranza sembra essere una costante, scompare e ricompare ad intermittenza, poi riemerge con i molti nodi sciolti male in occasione della tornata referendaria, dove rispetto alla riforma, la maggioranza si è sostanzialmente divisa fra favorevoli, contrari ed equilibristi.
 
 
I manifesti per il SI strappati hanno fatto lanciare al "falco del PD" (segretario e consigliere comunale) Andrea Parma accuse neanche troppo velate, rivolte "ad ignoti".
 
 
Io conosco bene il problema dei manifesti strappati da "ignoti", sono gli stessi "ignoti" che in campagna elettorale pasticciavano il mio volto impresso nei manifesti elettorali o con adesivi rotondi di colore rosso facevano della mia persona "un pagliaccio dal naso rosso".
 
 
In quei giorni, essendo io il "nemico del popolo" da abbattere, nessuno di coloro che oggi si strappa i capelli in nome della democrazia e della civiltà, ebbe a lamentarsi degli accaduti ed essere solidale con il cattivone.
 
 
Figuriamoci. 
 
 
Ma la ruota gira e gli stessi gesti intolleranti che "ignoti" hanno colpito chi ieri non ha trovato il tempo (voglia o solo il coraggio) di intervenire in mia difesa. 
 
 
Probabilmente non ritenne elettoralmente conveniente.
 
 
La delusione dei consiglieri PD - per il risultato - è bruciante e gli animi si accendono fra membri di una coalizione di governo cassinese, al suo interno divisa fra chi si è impegnato per una campagna referendaria a favore del NO e chi per il SI.
 
 
Ma il PD cassinese - avversari che rispetto per impegno politico e dedizione - guarda già al futuro.

 
A dettare la linea sembra ancora Parma, il falco del PD oggi ferito, ma non abbattuto: “Rimbocchiamoci le maniche, Ripartiamo dal 40% !”
 
 
- A.M -
 


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