"LIBERA-MENTE" (n° 1) di Andrea Maggio
Nervi tesi dei Consiglieri Comunali, frizioni,
battute e battibecchi fra alleati in Consiglio.
Da poco portato a termine il "rimpasto di giunta" che
da un anno e mezzo affligge l'Amministrazione e ingolfa i pensieri del Sindaco,
ridimensionato l'assessore Chiarella (a cui sono state tolte le deleghe sulle
quali l'amministrazione si è giocata buona parte della credibilità con
spaventosi scivoloni ed errori) ecco nuovamente riaffiorare la frattura
difficile da sopire definitivamente all'interno della maggioranza.
Una frattura pronta a riemergere con cadenza ciclica,
nella quale si inseriscono sentimenti negativi soprattutto la solita
invidia.
Le parti sono sempre le stesse, in pratica le uniche
due che hanno "voce in capitolo" nella coalizione che governa cassina da due
anni e mezzo: i consiglieri Comunali del Pd - capitanati dal segretario Parma -
da una parte e i rappresentanti dell'ala che fa riferimento al Sindaco Mandelli
(Chiarella, Vecchi, Costantini) dall'altra.
Quest'ultima - più compatta ai limiti del settario -
ha un certo appeal nei Consiglieri meno politicizzati.
Ad esempio, gode del sostegno - più o meno esplicito
- del Consigliere Tacconi, eletto in coppia con l'attuale presidente del
Consiglio Pancaldi insieme a colui che sarebbe dovuto essere il leader del
Comitato Civico (Medei).
Sarebbe, visto che difficilmente si può diventare
leader politico, dopo esser eletto in Consiglio grazie all'aiuto elettorale del
PD e grazie allo stesso partito diventato improvvisamente assessore, pochi mesi
dopo aver dichiarato di non volersi candidare (tantomeno con dei Partiti
Politici).
Va beh.
Il Comitato Civico "del PD" è nato su Facebook
sull'onda delle lamentele dei Cittadini, un prodotto elettorale creato in
laboratorio su una lungimirante alchimia politica del Partito Democratico, per
conquistare il voto di elettori "che non credono nei partiti".
Ovviamente, il futuro di Medei è particolarmente
legato al PD e già oggi - se vuole risparmiarsi complicazioni - deve comportarsi
come fosse già organico al partito e deve continuare ad essere grato a chi ha
visto le sue genuine lamentele su Fb come autentica espressione civica da
strumentalizzare elettoralmente.
Pertanto, le parti in causa sono due, le stesse che
hanno discusso della girandola di deleghe recentemente avvenuta.
Ma le forti tensioni fra alleati avrebbero dovuto
stemperarsi col concludersi del rimpasto di giunta, anche se la strana sequela
di emendamenti proposti da assessori e Consiglieri di maggioranza durante la
discussione del Piano impianti Pubblicitari (durante la seduta in Consiglio
Comunale) lascia immaginare ad uno sgambetto all'assessore Novelli, visto che
vien difficile credere che un testo così articolato possa approdare in aula
senza che - almeno loro di maggioranza - ne abbiano condiviso il
contenuto.
Sono segnali inquietanti e la richiesta di ritiro del
punto che ho avanzato e chiesto al Presidente di mettere ai voti, ha tolto le
castagne dal fuoco all'assessore Novelli e - soprattutto - evitato che il Piano
presentato dal Vicesindaco venisse impallinato a causa di una guerra intestina, di
cui vediamo solo la Punta di un Iceberg difficile da tradurre.
Il Vicesindaco - probabilmente unica risorsa seduta in Consiglio Comunale che può vantare il PD - è considerato "la colomba
del PD": uno che ingoia sabbia col sorriso, accomodante con tutti, uno che ha
colto al volo la mia proposta di ritirare il punto e l'ha votata come se niente
fosse.
Sempre col sorriso in volto e questa è una qualità.
Ma la tensione in maggioranza sembra essere una
costante, scompare e ricompare ad intermittenza, poi riemerge con i molti nodi
sciolti male in occasione della tornata referendaria, dove rispetto alla
riforma, la maggioranza si è sostanzialmente divisa fra favorevoli, contrari ed
equilibristi.
I manifesti per il SI strappati hanno fatto lanciare
al "falco del PD" (segretario e consigliere comunale) Andrea Parma accuse
neanche troppo velate, rivolte "ad ignoti".
Io conosco bene il problema dei manifesti strappati
da "ignoti", sono gli stessi "ignoti" che in campagna elettorale pasticciavano
il mio volto impresso nei manifesti elettorali o con adesivi rotondi di colore
rosso facevano della mia persona "un pagliaccio dal naso rosso".
In quei giorni, essendo io il "nemico del popolo" da
abbattere, nessuno di coloro che oggi si strappa i capelli in nome della
democrazia e della civiltà, ebbe a lamentarsi degli accaduti ed essere solidale
con il cattivone.
Figuriamoci.
Ma la ruota gira e gli stessi gesti intolleranti che
"ignoti" hanno colpito chi ieri non ha trovato il tempo (voglia o solo il coraggio) di intervenire in mia difesa.
Probabilmente non ritenne elettoralmente
conveniente.
La delusione dei consiglieri PD - per il risultato -
è bruciante e gli animi si accendono fra membri di una coalizione di governo
cassinese, al suo interno divisa fra chi si è impegnato per una campagna
referendaria a favore del NO e chi per il SI.
Ma il PD cassinese - avversari che rispetto per impegno politico e dedizione - guarda già al futuro.
A dettare la
linea sembra ancora Parma, il falco del PD oggi ferito, ma non abbattuto: “Rimbocchiamoci le maniche,
Ripartiamo dal 40% !”
- A.M -
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