lunedì 12 dicembre 2016

STRUTTURE SCOLASTICHE: SERVONO INTERVENTI VERI, NON RATTOPPI



Anche oggi, una brutta sorpresa ha atteso i bambini della scuola materna di via Gramsci e i loro genitori.


Ancora una volta, la caldaia di una delle strutture scolastiche cassinesi è andata in blocco e il mancato funzionamento lungo ponte dell’Immacolata Concezione ha di fatto reso glaciale il clima all’interno della scuola.


Ma non scrivo per imputare al Sindaco, la responsabilità di questa nuova rottura della caldaia, purtroppo sono eventi negativi capitati anche in passato e - se qualcosa in questo Comune non cambierà davvero - capiteranno anche in futuro.


Ma il verificarsi di questi spiacevoli episodi offre l’occasione di spendere alcune parole, perché con strutture così fatiscenti - alla prima piovuta con secchi pieni d'acqua nelle classi - i disagi sono prevedibili. 


Per non parlare delle - fortunatamente sempre meno grazie ad interventi passati - obsolete caldaie alimentate “a gasolio”


Se è vero che non può essere un Sindaco il responsabile della rottura di una caldaia, è anche vero che spetta a lui e alla sua Giunta offrire al paese una visione che guardi oltre il palmo dal proprio naso.


Che renda una speranza.


La "questione urbanistica" di Cassina dè Pecchi - che attraverso un PGT privo di prospettiva - ha condannato il Comune ad istituzionalizzare di fatto il "pozzo senza fondo" della "spesa corrente", per mantenere (o provare a farlo) le attuali strutture pubbliche.


Giusto per capirci, la spesa “corrente” è proprio quella finanziata con tasse e imposte, che molto gentilmente siete chiamati a versare nelle casse pubbliche.


A differenza della scorsa Giunta, l'attuale non ha ritenuto – legittimamente – di inserire nella pianificazione nuove strutture scolastiche.


Una scelta che NON ho condiviso, fosse anche solo per la differente interpretazione del mandato elettivo, a cui si è chiamati attraverso il voto popolare.


Il Comune non può essere Amministrato come fosse un qualsiasi Condominio.


La gestione dell'ordinario (pittura il cancello, paga la bolletta, taglia la pianta, metti una toppa al tetto perché piove) ci pensano gli Uffici Comunali, attraverso il lavoro dei dipendenti del Comune.

Sindaco e Giunta hanno una missione diversa: devono dare una prospettiva, dare risposte.

 

 Mi spiego meglio: io ho difficoltà a credere, che fra 10 anni, l'attuale scuola elementare possa avere spazi a sufficienza per accogliere nuove aule.

Più o meno quanto è accaduto al Cimitero di Camporicco.


Questi sono i temi reali, altro che arrovellarsi sulle poltrone, rimpasti di giunta, pianti e lamenti degli esclusi, Feste solidali, Pic-Nic democratici, biciclettata equosolidale o – addirittura – occupare il Consiglio Comunale per chiedere a Renzi di “…fare tutto ciò che è possibile per fermare la guerra in Siria”.


Ah, peraltro visto che il destinatario si è momentaneamente assentato per ragionevoli motivazioni, chissà chi prenderà in mano il nobile invito del nostro Consiglio Comunale.


(Per la cronaca: al voto su questa Mozione, il nostro gruppo Consiliare ha preferito astenersi, perché le sorti della Guerra in Siria poco hanno a che vedere con la richiesta di Cassina d/P)  


Comunque, tornando alle scuole, visto che la scelta di questa Amministrazione è quella di proseguire con queste strutture, la grave responsabilità del Sindaco – non è la rottura della caldaia – ma non aver fatto rientrare alcuni interventi, nell’operazione #Sbloccascuole voluta dal Governo.


Un’operazione in linea con quanto già avviato dal governo con lo #Sbloccapatto del 2014 e tutto possiamo dire su questo Governo e sull’ex Premier, ma ai Comuni sono state offerte grandi opportunità di spesa che Cassina non ha sfruttato.


Purtroppo è un Comune che non coglie le occasioni, un Comune incapace di portare avanti progetti innovativi.

Mentre Cernusco e altri Comuni ascoltavano l'invito di Laura Galimberti (coordinatrice della Struttura di missione per l’edilizia scolastica della presidenza del Consiglio dei Ministri) quando dichiarava che questi finanziamenti erano "....un’operazione con cui torniamo a rispondere alle esigenze dei sindaci e degli amministratori. Un’ulteriore azione per la riqualificazione e la costruzione di scuole moderne, sicure e funzionali. Vogliamo davvero imprimere una svolta alla condizione dell’edilizia scolastica che in Italia, oggi, da emergenza, è divenuta priorità” e finanziavano 5/10 milioni per realizzare scuole, noi avevamo assessori che esultavano su FB per miseri bandi da 50 mila euro.


Se solo i nostri Amministratori non avessero passato il tempo a litigare - tra Fragole & Pannocchie - per poltrone e assessorati (per un rimpasto di giunta) c'era la possibilità di sbloccare i fondi vincolati dal Patto.


Tutto era legato proprio a un’operazione che “imponeva” ai sindaci di presentare un’apposita domanda entro fine febbraio, procedura che è stata fatta per completare opere, prevista dalla legge di stabilità 2016.


Parliamo di 480 milioni di euro liberati dai vincoli di bilancio per Comuni, Province e città metropolitane per interventi di edilizia scolastica e per la realizzazione di nuove scuole.


Esatto, nuove scuole.


E pur senza entrare nel merito di una dinamica controversa, è innegabile che se il PGT della passata Giunta non fosse stato bocciato dallo stesso Consiglio, che lo aveva adottato sei mesi prima con i voti della maggioranza, oggi avremmo avuto una Scuola nuova, finanziata dal Governo.


Ripeto, oggi non entro nel merito della decisione cambiata dopo 6 mesi, ma sarebbe bastato ragionare sulle 101 osservazioni protocollate (da discutere e votare separatamente) invece di votare contro a tutto il Piano, buttando bambino con tutta acqua sporca.


Avremmo favorito un intervento reale - non fatto di rattoppi - nel settore dell’edilizia scolastica. 


Un cordiale Saluto
 
ANDREA MAGGIO

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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