Anche oggi, una brutta sorpresa ha atteso i bambini della scuola materna di via Gramsci e i loro genitori.
Ancora
una volta, la caldaia di una delle strutture scolastiche cassinesi è andata in
blocco e il mancato funzionamento lungo ponte dell’Immacolata Concezione
ha di fatto reso glaciale il clima all’interno della scuola.
Ma
non scrivo per imputare al Sindaco, la responsabilità di questa
nuova rottura della caldaia, purtroppo sono eventi negativi capitati anche
in passato e - se qualcosa in questo Comune non cambierà davvero - capiteranno
anche in futuro.
Ma
il verificarsi di questi spiacevoli episodi offre l’occasione di spendere
alcune parole, perché con strutture così fatiscenti - alla prima piovuta con
secchi pieni d'acqua nelle classi - i disagi sono prevedibili.
Per
non parlare delle - fortunatamente sempre meno grazie ad interventi passati - obsolete caldaie alimentate “a gasolio”
Se
è vero che non può essere un Sindaco il responsabile della rottura di una
caldaia, è anche vero che spetta a lui e alla sua Giunta offrire al paese
una visione che guardi oltre il palmo dal proprio naso.
Che
renda una speranza.
La
"questione urbanistica" di Cassina dè Pecchi - che attraverso un PGT
privo di prospettiva - ha condannato il Comune ad istituzionalizzare di fatto
il "pozzo senza fondo" della "spesa corrente", per
mantenere (o provare a farlo) le attuali strutture pubbliche.
Giusto
per capirci, la spesa “corrente” è proprio quella finanziata con tasse
e imposte, che molto gentilmente siete chiamati a versare nelle casse
pubbliche.
A
differenza della scorsa Giunta, l'attuale non ha ritenuto – legittimamente – di
inserire nella pianificazione nuove strutture scolastiche.
Una
scelta che NON ho condiviso, fosse anche solo per la differente
interpretazione del mandato elettivo, a cui si è chiamati attraverso il voto
popolare.
Il Comune non può essere
Amministrato come fosse un qualsiasi Condominio.
La gestione
dell'ordinario (pittura il cancello, paga la bolletta, taglia la
pianta, metti una toppa al tetto perché piove) ci pensano gli Uffici
Comunali, attraverso il lavoro dei dipendenti del Comune.
Sindaco
e Giunta hanno una missione diversa: devono dare una prospettiva, dare
risposte.
Mi
spiego meglio: io ho difficoltà a credere, che fra 10 anni, l'attuale scuola
elementare possa avere spazi a sufficienza per accogliere nuove aule.
Più
o meno quanto è accaduto al Cimitero di Camporicco.
Questi
sono i temi reali, altro che arrovellarsi sulle poltrone, rimpasti di giunta,
pianti e lamenti degli esclusi, Feste solidali, Pic-Nic democratici,
biciclettata equosolidale o – addirittura
– occupare il Consiglio Comunale per chiedere a Renzi di “…fare tutto ciò che è possibile per fermare la guerra
in Siria”.
Ah,
peraltro visto che il destinatario si è momentaneamente assentato per
ragionevoli motivazioni, chissà chi prenderà in mano il nobile invito del
nostro Consiglio Comunale.
(Per
la cronaca: al voto su questa Mozione, il nostro gruppo Consiliare ha preferito
astenersi, perché le sorti della Guerra in Siria poco hanno a che vedere con la
richiesta di Cassina d/P)
Comunque,
tornando alle scuole, visto che la scelta di questa Amministrazione è quella di
proseguire con queste strutture, la grave responsabilità del Sindaco – non è la
rottura della caldaia – ma non aver fatto rientrare alcuni interventi,
nell’operazione #Sbloccascuole voluta dal Governo.
Un’operazione
in linea con quanto già avviato dal governo con lo #Sbloccapatto del 2014 e
tutto possiamo dire su questo Governo e sull’ex Premier, ma ai Comuni sono
state offerte grandi opportunità di spesa che Cassina non ha sfruttato.
Purtroppo
è un Comune che non coglie le occasioni, un Comune incapace di portare
avanti progetti innovativi.
Mentre
Cernusco e altri Comuni ascoltavano l'invito di Laura Galimberti (coordinatrice
della Struttura di missione per l’edilizia scolastica della presidenza del
Consiglio dei Ministri) quando dichiarava che questi finanziamenti erano
"....un’operazione con cui torniamo a rispondere alle esigenze dei sindaci
e degli amministratori. Un’ulteriore azione per la riqualificazione e la
costruzione di scuole moderne, sicure e funzionali. Vogliamo davvero imprimere
una svolta alla condizione dell’edilizia scolastica che in Italia, oggi, da
emergenza, è divenuta priorità” e finanziavano 5/10 milioni per realizzare
scuole, noi avevamo assessori che esultavano su FB per miseri bandi da 50 mila
euro.
Se
solo i nostri Amministratori non avessero passato il tempo a litigare - tra
Fragole & Pannocchie - per poltrone e assessorati (per un rimpasto di
giunta) c'era la possibilità di sbloccare i fondi vincolati dal Patto.
Tutto
era legato proprio a un’operazione che “imponeva” ai sindaci di presentare
un’apposita domanda entro fine febbraio, procedura che è stata fatta per
completare opere, prevista dalla legge di stabilità 2016.
Parliamo
di 480 milioni di euro liberati dai vincoli di bilancio per Comuni, Province e
città metropolitane per interventi di edilizia scolastica e per la
realizzazione di nuove scuole.
Esatto,
nuove scuole.
E
pur senza entrare nel merito di una dinamica controversa, è innegabile che se
il PGT della passata Giunta non fosse stato bocciato dallo stesso Consiglio,
che lo aveva adottato sei mesi prima con i voti della maggioranza, oggi avremmo
avuto una Scuola nuova, finanziata dal Governo.
Ripeto,
oggi non entro nel merito della decisione cambiata dopo 6 mesi, ma sarebbe
bastato ragionare sulle 101 osservazioni protocollate (da discutere e votare
separatamente) invece di votare contro a tutto il Piano, buttando bambino con
tutta acqua sporca.
Avremmo
favorito un intervento reale - non fatto di rattoppi - nel settore
dell’edilizia scolastica.
Un
cordiale Saluto
ANDREA MAGGIO
Nessun commento:
Posta un commento