Con una circolare recapitata dalla Prefettura a tutti i Comuni a poche ore dell’apertura dei seggi, il Ministero dell’interno riduce del 60% le risorse destinate a sostenere le spese organizzative della consultazione referendaria sulla riforma costituzionale del 4 dicembre 2016.
Aldilà delle convinzioni maturate sulla riforma costituzionale che domani saremo chiamati ad approvare o RESPINGERE, questa il Ministero rende una vera e propria batosta per tutti i Comuni costretti a fronteggiare una spesa non prevista.
I tagli - apprendo da qualche comunicato - si aggirano attorno al 60% e pongono fuori legittimità le adozioni degli atti per la consultazione referendaria.
Il provvedimento emesso dopo il termine utile per effettuare variazioni.
Nel Corso della seduta di Consiglio Comunale del 30 novembre, la nostra Amministrazione (schiavizzata dal PD e la sua poltronite) per non mettere in cattiva luce il Governo del Premier RENZ non ha approfondito l'argomento ed effettuato la variazione di Bilancio.
Il 30 era l'ultima data disponibile per intervenire ed effettuare con variazioni di Bilancio, altri Comuni oggi sono esposti al rischio di formazione di debiti fuori bilancio e ad azioni risarcitorie da parte di fornitori di servizi.
Inoltre, questo taglio preclude lo straordinario elettorale per il personale: il Comune deve scegliere se pagare i fornitori o il personale comunale.
Nelle prossime ore, presenteró una Mozione per invitare il Governo alla copertura integrale delle spese, come sempre è stato fatto.
Molti Comuni sono seriamente preoccupati per questo provvedimento inaccettabile da parte del Governo RENZi e sarebbe "cosa buona & giusta" che il Governo vi ponga rimedio.
Decidere a posteriori di determinare i legittimi rimborsi che spettano ai Comuni è qualcosa di totalmente sbagliato e lo dico da ex assessore ai lavori pubblici: troppi sarebbero interrogativi e ammanchi di risorse che devono invece essere destinate alle manutenzioni del patrimonio comunale, ai servizi alle persone e comunque, servono per far funzionare le città.
Cordiali Saluti
Andrea Maggio
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