Sarebbe potuto essere un primo importante passo verso quel centro civico sul quale puntare e che i 40.000 euro avrebbero fatto comodo.
Certo.
Ma questo non autorizza nessuno a denigrare un
corpo solo perché il voto espresso è differente alle aspettative, anche dalle mie,
ma se “ad unanimità” hanno deciso di votare contro e non aderire a questo
progetto, la scelta dev’essere rispettata.
Inutile raccontare la storiella del voto negativo "perché sono egoisti", "perché non avevano UN CONGRUO NUMERO DI STRAORDINARI RESTRIBUITI".
Piuttosto che straparlare,
occorre farsi qualche domanda e – possibilmente – darsi qualche risposta.
Premesso che scelte del corpo
docente sono sempre legittime, se relative al proprio lavoro e assunte nelle
forme consentite (un voto espresso in Consiglio d’Istituto) bisogna domandarsi perché
– ad esempio – vi è stata unanimità nel dissenso espresso dagli insegnanti.
Sarebbe cosa buona e giusta
capire, perché Amministratori eletti (che oggi ripetono che “la scuola è
autonoma”) organizzavano conferenze stampa, articoli di giornale, foto, sorrisi
per annunciare – anche dai blog – il fantastico progetto.
Manco fosse merito loro e
qualche Cittadino probabilmente gli aveva anche creduto.
La smettiamo con queste
buffonate degli annunci? le dichiarazioni preventive fatte dalla maggioranza
valgono come i soldi del monopoli.
La cosa più disgustosa che l’Attuale
Amministrazione ha fatto è il non aver volutamente dato informazione della mancata
partecipazione al bando, dopo che assessori e il solito prezzemolino facevano a
gare per accreditarsi i meriti di questa iniziativa e gli applausi della claque che si trascinano dietro. (POCA TRASPARENZA)
Infine, passano le giornate a
guardarsi allo specchio e ripetersi che amano la condivisione, ma se un
progetto inserito dentro il “Piano diritto allo studio” votato dalla giunta
trova l’unanime contrarietà di chi dovrebbe seguirne l’attuazione, vuol dire
che è MANCATA LA CONDIVISIONE.
Il paese è stanco di questa
giunta, devastante.
La peggiore di sempre,
aspettiamo la fine mentre li vediamo aggrappati alla poltrona per il solo gusto
di restarci.
Non meritavamo questo
squallore
Andrea Maggio
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