martedì 25 luglio 2017

ANCORA SULL'ACCOGLIENZA PROFUGHI


Pochi giorni fa sulle pagine del Corriere della Sera, leggevo della – seppur composta – dura protesta di un Sindaco di un Comune della Provincia di Messina, che insieme ai suoi cittadini ha palesato la preoccupazione per l'ondata migratoria, che sta interessando il proprio territorio.


Il Sindaco (Partito Democratico) - invece di "ricevere" i 7-8 migranti previsti dall'accordo Anci-Viminale (2,5 immigrati ogni mille abitanti) – dovrà accoglierne nel proprio territorio 50.


Il recente sondaggio Swg ha segnalato – negli ultimi 12 mesi – importanti cambiamenti d’opinione (10%) in relazione al binomio accoglienza/respingimento: dal 43/57 per cento si è passati al 33/67 per cento.


Cominciano a scricchiolare le convinzioni dei trombettieri (“tanto vogliono andare nel nord Europa”, “è un fenomeno epocale, che non possiamo fermare”, “grazie a loro che abbiamo le pensioni”).


La verità è che la politica dell’attuale governo, pressappochista e priva di uno straccio di strategia per il futuro – sta generando ostilità, soffiando pericolosamente sul fuoco di un conflitto sociale.


La filosofia dell'accoglienza a prescindere perseguita in quest’ultimo anno di crescenti sbarchi ha fallito e la Manifestazione “Insieme senza Muri” (Milano, il 20 maggio 2017) alla quale ha partecipato anche il nostro Sindaco con tanto di fascia tricolore, è stato un momento di follia collettivo.


Liberati dall'ubriacatura e dalla propaganda politico-ideologica, ecco finalmente restituire ad ognuno la cognizione di una realtà meno entusiastica (con la quale occorre fare purtroppo i conti) e rispetto al flusso crescente di sbarchi, cominciano ad emergere le prime insofferenze, anche da parte dei rappresentanti istituzionali (Sindaci in primis) di quei partiti, che hanno promosso e difeso questa politica scellerata.


Lo Sprar - ossia il Sistema di Protezione e Accoglienza Rifugiati - è stato presentato (e sponsorizzato da una sinistra terzomondista) come la panacea di tutti i mali, ma al contrario – essendo la stragrande maggioranza tutto tranne rifugiati – ha cominciato a mostrare evidenti difetti.


I Sindaci responsabili non vanno in piazza ad urlare “venite, venite” – visto che manifestare per qualcosa che già avviene tutti i giorni in modo costante è nel migliore dei casi la provocazione –ma pongono questioni reali come gli ulteriori affaticamenti delle già logorate capacità amministrative e finanziarie dei municipi interessati.


Per non scomodare le coscienze, Roma ha preferito NON gestire il tema immigrazione, non affrontare il problema con tutte le conseguenze del caso ed è stato molto più facile, tacciare di razzismo chiunque avesse qualcosa da dire in proposito, “semplificare” i legittimi timori dei cittadini e delegittimare chi punta a modificare la politica dell'accoglienza, pur senza alterare i valori che ci contraddistinguono.


Hanno lasciato che fossero i pennivendoli di Stato, giornaloni nazionali interessati, a disinnescare le perplessità dei Cittadini e le conseguenze di questa politica scriteriata che – ogni giorno di più – rischia di avere importanti ripercussioni, che ricadranno sulle spalle dei cittadini.


L’irresponsabilità dei vicini Europei sta facendo enormi danni, lo “stare insieme in Europa” ha bisogno di un cambio di marcia, un rinnovato patto di responsabilità ed equità, se non vuole morire asfissiata dagli interessi nazionali.


Sempre che non sia già morta e nessuno ci vuole informare.


Lo “stare insieme” non può ridursi al "mettere a disposizione navi" e nemmeno all'offerta di una maggiore flessibilità nei conti o limitarsi a “chiudere un occhio davanti al debito nazionale”.


Ci siamo coperti d'onore per i salvataggi in mare, ma se l'Europa è incapace di gestire questa vicenda, lasciandoci soli in trincea con un ruolo di salvagente, la casa comune Europea crollerà sulla spinta dei popoli e le macerie cadranno su tutti.


Per questo motivo penso che la Manifestazione “Insieme senza Muri” – alla quale ha partecipato il nostro Sindaco in rappresentanza della Comunità cassinese – sia stata un errore, perché quelle 100.000 persone hanno lanciato – fuori e dentro l’Europa – messaggi fuorvianti e senza prospettiva alcuna.


L’accoglienza “senza se e senza ma” e il sogno di un Paese aperto a tutti è un azzardo, che stride con le possibilità ricettive di uno Stato e offre l’immagine di un fenomeno governato, sottocontrollo, che non crea problemi.


Con quella manifestazione è stato detto “l’Europa può stare tranquilla, perché ci pensa l’Italia”.


E in effetti, è da anni, l’Italia sta in solitaria dimostrando il suo impegno nel contenere l’emergenza migranti, ma è arrivato il momento che l’Europa faccia l’Europa nella redistribuzione dei migranti.


L’accoglienza non può avvenire tutta sulle spalle di un solo Paese.


Oggi sembra, che sull'onda di timori oggettivi maturati anche fra realtà governate dal PD, alcuni ripensanti sulla politica nazionale delle operazioni "al largo delle coste della Libia" sono possibili.


Il Ministro Minniti da l’impressione di aver compreso la dimensione del problema, ma una parte politica ha colpevolmente coltivato troppo a lungo una visione Irenica della difficoltà e nessuno è esente da errori, livello nazionale come a livello locale.


I Sindaci – fra i quali il nostro neo comunista – avrebbero dovuto lanciare messaggi differenti da quelli dell’accoglienza “senza se e senza ma”.


Schermato dal noto Don Colmegna e la solita schiera di Cooperative, la sera del Consiglio Comunale "aperto" (ossia aperto ad intervento dei Cittadini) un Sindaco imbarazzato ha continuato a borbottare “non possiamo girare la testa dall’altra parte, siamo felici di accoglierli”.


La serata è stata devastante per il nostro Sindaco, impietosa l'assenza di argomentazioni vere e totale mancanza di risposte esaustive alle diverse domande poste dalla Cittadinanza.


Eppure, le prime conferme da parte della Giunta (sulla volontà ad accogliere i profughi) sono avvenute quasi 3 anni (http://andreamaggio.blogspot.it/2014/08/gentile-cittadino-ieri-pomeriggio-il.html)


E’ quantomeno imbarazzante – dopo 1000 giorni – per un Sindaco non avere risposte da offrire ai Cittadini e alle legittime perplessità.


Si è limitato a dedicare la serata alle 6/7 frasi su principi umanitari, non avrebbe dovuto caratterizzare gesti e azioni da convinzioni ideologiche ma aprire un ragionamento, piuttosto sostenendo la centralità dei temi posti dall'Italia. 


Un filo di civiltà resiste anche in tempi così intensamente distruttivi, può trasformarsi in una forma di fraternità, l’amore per la nostra terra.

L’Italia è ha sempre scelto il versante buono della scena del mondo e sono orgoglioso perché è il quadrante in cui mi voglio riconoscere.

Un luogo ove tutti dobbiamo cercare e scambiare gli stessi valori, nella consapevolezza – senza ipocrisie – che l'unica soluzione vera è in Africa.
 
Andrea Maggio

Nessun commento:

Powered By Blogger

Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

Chiunque è benvenuto e invitato ad esprimere opinioni...nel rispetto di chi scrive e di chi legge

Archivio blog