Come promesso l’altro ieri, il post che propongo oggi è volutamente più “leggero” dei tanti pubblicati in questi ultimi mesi, nei quali si sono evidenziati numerosi disservizi in paese.
Mi prendo – ci prendiamo – una pausa e con questo post proviamo a farci una bella risata.
Scommetto, che dopo aver letto questo post e poi osservato la foto, anche ai più arrabbiati - che ho modo di leggere attraverso lettere e whatapp - riusciranno a sorridere.
Allora, non tutti sanno che dall'11 giugno al 22 luglio 2017 è in corso la terza edizione di Habitat_Scenari possibili, una rassegna di arte pubblica che coinvolge i territori del Naviglio Martesana e del fiume Adda.
Una di quelle manifestazioni pubblicizzata da numerosi volantini, manifesti, comunicati stampa e presentata come “…un ciclo di eventi a cielo aperto per valorizzare il legame tra essere umano e territorio attraverso i linguaggi artistici e il coinvolgimento diretto dei cittadini che vede protagonisti otto comuni bagnati dal Naviglio Martesana e dal fiume Adda: Vimodrone, Pioltello, Cassina De’ Pecchi, Gorgonzola, Fara Gera d’Adda, Cassano d’Adda, Vaprio d’Adda e Trezzo sull’Adda".
Wow, che emozione.
Ma non è finita qui:
L’orgoglio di chi promuove la Cultura a Cassina si legge nella dichiarazione: “E’ una mostra d’arte itinerante d’arte partecipata, che vede tra gli enti patrocinanti anche Regione Lombardia, l’Accademia delle Belle Arti di Brera, il Fai Lombardia e Legambiente, prevede per sette weekend il coinvolgimento di otto artisti visuali chiamati a coinvolgere il pubblico attraverso installazioni, performance, laboratori, percorsi, musica live e incontri”
Mamma mia, che roba!!! Bene, allora tenetevi forte e andiamo a vedere insieme “dove, come e quando” questo programma di Habitat_Scenari possibili 2017 ha interessato Cassina dè Pecch e soprattutto quale sia l’Opera d’arte, l’altissimo livello di cultura offerto da Habitat_Scenari possibili.
Sabato 1 luglio finalmente l’inaugurazione dell’opera d’arte - presso il Centro culturale Il Casale, via Trieste 3 – a fianco il cartello descrittivo che riporta:
“Nella “corte Lombarda” lo spazio centrale, il cortile, era il punto più importante della casa, concepito come luogo plurifunzionale, deposito, ricovero per gli animali, ma soprattutto spazio di socializzazione, d’intrattenimento e gioco. Un vuoto, uno spazio aperto, pensato come punto di unione, incontro e coesione, fulcro della vita sociale contadina.
Questa tradizionale vocazione è stata mantenuta e rispettata nell’attuale riconversione funzionale del complesso. L’ex-casale è oggi un centro culturale che accoglie una biblioteca, un teatro di prova, una scuola di musica e un museo, attività che hanno reso la vecchia cascina il cuore pulsante dell’area est di Milano.
Da queste osservazioni nasce il progetto “Confluenze” che consiste nella realizzazione di un manufatto architettonico cilindrico inserito nel terreno del cortile, una struttura cava che agisce come una sorta di Organo musicale all’interno del quale si convogliano i desideri delle persone, espressi in sonorità. Una vera e propria cassa di risonanza delle funzioni contemporanee della cascina, un pozzo dove l’acqua che sgorga al suo interno è quella della vita culturale del luogo".
Il vocabolario onirico è lo stesso utilizzato da qualche assessore soporifico
Questa tradizionale vocazione è stata mantenuta e rispettata nell’attuale riconversione funzionale del complesso. L’ex-casale è oggi un centro culturale che accoglie una biblioteca, un teatro di prova, una scuola di musica e un museo, attività che hanno reso la vecchia cascina il cuore pulsante dell’area est di Milano.
Da queste osservazioni nasce il progetto “Confluenze” che consiste nella realizzazione di un manufatto architettonico cilindrico inserito nel terreno del cortile, una struttura cava che agisce come una sorta di Organo musicale all’interno del quale si convogliano i desideri delle persone, espressi in sonorità. Una vera e propria cassa di risonanza delle funzioni contemporanee della cascina, un pozzo dove l’acqua che sgorga al suo interno è quella della vita culturale del luogo".
Il vocabolario onirico è lo stesso utilizzato da qualche assessore soporifico
Una lettura che stordisce temporaneamente i lettori attraverso uno scientifico utilizzo di vocaboli “emozionali” intrecciati fra loro in modo armonico e con uno stile fasciante simil-ovattato, in modo che l’utilizzo delle parole produca suono ma non suono purchè non dicano nulla.
Ma pochi metri ci saparano dalla triste realtà: un tombino anonimo con griglia sovrastante spegne le aspettative montate dai manifesti e la campagna di promozione di questi mesi.
Tutto questo casino, per un Tombino.
Resto raggelato, poi penso che l’errore è sia stato illudersi rispetto ad eventi culturali proposti da questa Giunta, d'altronde l’ultima volta che li sentimmo borbottare di arte, ci trovammo “una c....a pazzesca di Fantozziana memoria” appiccicata sulla facciata della scuola elementare di P.zza Unità d’ Italia e in giro per il paese.
In quell’occasione, il Sindaco aveva detto che gli scarabocchi erano stati realizzati gratis, ma ho capito che spesso dice il contrario della verità (http://andreamaggio.blogspot.it/2015/10/murales-gratis-cassina-bugia-5000-euro.html) e infatti i Murales costarono € 5.000.
Non volli forzare la mano, perché il Sindaco mi fece tenerezza: il gruppo spontaneo "Restart” era sostanzialmente formato da un Consigliere Comunale, figlio & figlia del Sindaco, rispettivi fidanzati e pochi amici del giro ristretto del "Mandelli Team" e quindi, oltre alla patologia del bugiardo compulsivo esiste una delicata ragione di affetti.
Lasciamo perdere il Sindaco (che oggi non sarebbe eletto nemmeno se si candidasse da solo) dedichiamoci all'arte, osservate la foto del “Tombino in calcestruzzo” …opps…scusate volevo dire l’opera d’arte, che potete trovare al Casale e “lasciavi incantare dalla magia e liberate il critico d’arte che è in ognuno di Voi”.
Una risata li travolgerà
Andrea Maggio
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