Possono non piacervi partiti, corpi intermedi, burocrazie della rappresentanza organizzata.
Potete pensare quanto volete, che tutto questo tracimi fisiologicamente in alcune devianze, più o meno reali, di cui abbiamo orecchie e scatole piene.
Pur non potendo negare errori storici, che hanno generato una grave crisi della politica, è indubbia la necessità di preservare la funzione sociale dei Partiti.
Ora, non penso di tornare alle esperienze di indottrinamento passato che esistevano negli ambienti comunisti, ma il «deficit di elaborazione», ha raggiunto livelli emergenziali anche a Cassina.
Se la selezione della classe dirigente politica nazionale ha troppo spesso privilegiato la logica dell'appartenenza (o della sintonia al capo di turno rispetto a quella del merito e delle capacità) a Cassina siamo passati a pescare nell'immenso mare dei Social Network.
La Piazza virtuale è luogo di incontro e scontro, ma non risolve quel deficit di elaborazione di proposte politiche concrete e lo abbiamo visto anche nel nostro Comune, dove chi era andato sul giornale a dichiarare "non mi voglio candidare" lo abbiamo trovato in giunta a votare delibere senza averle lette salvo poi protestare contro i colleghi per avergliele fatte votare.
L'ondata dell'antipolitica ha regalato stucchevoli e quanto sta accadendo a Cassina è la prova che l’auto-referenzialità di un generico ricambio ai vertici è - seppur legittima in democrazia - praticabile e utile, solo se affiancata alla capacità di confronto e al sereno vivere di una dialettica confinata entro i limiti della decenza.
Oggi alcuni dei "nuovi" Amministratori Comunali, entrati in Comune senza meriti specifici fra le file della Maggioranza consiliare e con la promessa di essere migliori dei precedenti, hanno devastato l'evolversi di un'azione politica e la cosa più semplice - in questi casi - è umiliare il dissenso privandolo del rispetto dovuto.
Da che ricordi, la politica cassinese si era sempre limitata a criticare gli atteggiamenti o le decisioni assunte, oggi i dev'esserci anche dell'invidia, del rancore e della rabbia a dettare le parole e i pensieri degli ultimi arrivati ("buffone senza cervello", "scatola cranica vuota") è una novità purtroppo figlia naturale dell'incesto avvenuto in questi anni fra "antipolitica populista e arroganza degli ultimi arrivati".
Non dev'essere semplice per chi ha passato anni nell'illusione di essere il migliore, svegliarsi e comprendere che "tutti siamo i migliori fin quando non diventiamo assessori" e rare sono le eccezioni in cui si riesce a confermare i risultati sperati, non è l'attuale Giunta che può produrre questa aspettativa in nessuno degli assessori.
Il mio consiglio - "democristianamente" parlando - è quello di vivere la politica locale con maggiore umiltà e impegnarsi a non offendere la controparte (personalmente) per intossicare il dibattito politico locale.
D'altronde le offese non servono a nulla, non migliorano la qualità dell'azione di un esecutivo, tantomeno nascondono i fallimenti.
D'altronde le offese non servono a nulla, non migliorano la qualità dell'azione di un esecutivo, tantomeno nascondono i fallimenti.
In questo apprezzo molto il - seppur inutile - sforzo del Consigliere Andrea Parma, che pur senza alcuna concretezza non preclude al dialogo con la minoranza consiliare.
Ma è ascoltato come un rappresentante Italiano all'Onu e il dibattito politico non ha mai spiccato il volo.
La rivisitazione di deleghe e competenze è stata l'ennesima occasione persa per il pd di sistemare gli equilibri di Giunta.
La rivisitazione di deleghe e competenze è stata l'ennesima occasione persa per il pd di sistemare gli equilibri di Giunta.
Ognuno ha pensato alla sua poltrona e Sindaco ha capito che il PD è can che abbaia ma non morde.
Il fallimento è soprattutto del Pd e non trovo nulla di strano nel fatto, che una "vecchia volpe" come l'assessore Chiarella abbia gioco semplice con colleghi assessori impreparati, come Medei (candidato civico, che al pd deve candidatura ed elezione).
Per capirci, proprio quando quest'ultimo era impegnato a definire pubblicamente, membri di minoranza "buffone senza cervello", il suo collega di Giunta Chiarella - che ha sempre difeso - otteneva il suo voto (unanime) per una delibera che non aveva nemmeno letto e che oggi dai giornali dichiara di non condividere.
Della loro zuffa sulla stampa - se troverò voglia e tempo - scriverò più avanti, so ragazzi verrebbe da dire, ma quanto emerge dai giornali è l'abilità del gatto e la volpe, furbi che si prendono gioco degli ultimi arrivati.
Nel bel mezzo di quella che gli stessi consiglieri di maggioranza definiscono "crisi politica di giunta" ecco che - dopo 44 giorni di ferie - il Sindaco torna dalle ferie e porta le lasagne ai 2 ragazzi del reality "Social-House".
Questa è la cosa importante, non un paese che si sbriciola sotto gli occhi di tutti.
Sono state la certificazione di una classe dirigente incapace di cogliere il vero tema, quella capacità di elaborazione che citavo inizialmente, che solo la frequentazione e l'esperienza ti rendono.
Non i Social network, affollato di amici e interessati a disinnescare la narrazione di un palese fallimento, mas non ad elaborare una proposta e una strategia.
I Partiti veri e funzionanti avrebbero evitato che assessori votassero delibere senza esser lette e studiate, perché mai Chiarella avrebbe potuto portare in approvazione lunghi testi senza un vaglio preventivo.
Il dialogo con la minoranza avrebbe evitato che un progetto così discusso fosse rimasto un segreto fino a qualche giorno prima del suo inizio.
Il dialogo con la minoranza avrebbe evitato che un progetto così discusso fosse rimasto un segreto fino a qualche giorno prima del suo inizio.
In fondo, la lezione di questa legislatura sta tutta qua.
Il vento cambia per conto suo, i Cittadini scelgono il "nuovo" distante di partiti, nell'illusione che siano questi il male assoluto.
Ma si continua a sbagliare obiettivo.
Il male assoluto è l'inadeguatezza al ruolo e l'impreparazione.
E per far correre la barca serve un timoniere capace e un equipaggio di qualità, una classe dirigente che abbia argomenti reali e che - soprattutto - sia capace di dialogare.
Il dialogo è una qualità che non tutti possono vantare e il giorno che lo capiremo sarà un gran giorno.
Nel frattempo, godiamoci il disastro degli ultimi arrivati e le offese personali e i nostri assessori chiedano le lasagne del Sindaco.
Forse a cucinare è bravo.
Forse a cucinare è bravo.
Andrea Maggio
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