Stamattina mi sono svegliato con una certezza in più e non vedevo l'ora che arrivasse la “pausa pranzo” per condividerla con tutti voi.
Probabilmente, scrivendo di botto con i dati sottomano, quanche errore di ortografia lo commetterò pure, ma anche loro sono elementi che rendono “vero e autentico” questo Blog.
Cassina dè Pecchi con un 35,91% ha registrato un bel risultato in termini di partecipazione popolare, ad un referendum consuntivo che non prevedeva quorum per il fine prefissato .
Del Referendum e dell'importanza di non eludere il dovere civico del voto, ho scritto venerdì scorso nel “lettissimo” post di venerdi (http://andreamaggio.blogspot.it/2017/10/referendum-sullautonomia.html) nel quale auspicato che <<... almeno il 40% degli aventi diritto si rechi alle urne ricordandosi l'importanza del voto.>>
La soglia psicologica di affluenza di cui parlavo - 36% - era da me ritenuto un degno risultato in termini assoluti.
Ovviamente il dato se confrontato con quello registrato nelle Valli bergamasche non avrebbe retto, per ovvie ragioni territoriale e differente affezione rispetto al tema oggetto di confronto politico.
Parlavo del dato regionale e sono felicissimo di averlo trovato a Cassina dè Pecchi.
Il nostro paese ha risposto bene, in termini di partecipazione, alla chiamata elettorale: dopo i Comuni di Pessano c/B (37,80% - Sindaco Villa Alberto FI) e Inzago (41,50% - Sindaco Fumagalli LN) - entrambi amministrati dal centrodestra, con ottimi risultati – troviamo Cassina dè Pecchi (35,91%).
Ho sbagliato dello 0,09%, ma non esagero sostenendo che la previsione è stata sostanzialmente corretta.
Dei 3.857 votanti esattamente 3.609 hanno votata SI al quesito referendario e 209 hanno votato NO.
Ci sono anche 39 Cittadini che hanno votato scheda bianca, a cui comunque è riconosciuto il merito di non aver rinunciato al diritto del voto.
E' un bel risultato quello cassinese – 35,91% - superiore a quasi tutti i Comuni della Martesana.
Cernusco 34,21%
Cologno M. 28,55%
Cinisello B. 27,23%
Gessate 34,46%
Gorgonzola 34,19%
Milano 26,41%
Pioltello 27,89%
San Donato 28,62%
San Giuliano 30,00%
Segrate 34,28%
Sesto san Giovanni 28,45%
Vignate 35,34%
Vimodrone 32,51%
Tutti Comuni con affluenza inferiore a Cassina, che essendo amministrata male da una giunta dichiaratamente ostile al referendum, ha reso il dato significativo politicamente.
Quindi un "Bravo" lo rivolgo ai Cittadini, che hanno dimostrato che andare al voto non è uno scherzo, lanciando un messaggio anche a quei politici/politicanti che hanno invitato - nei giorni scorsi - a disertare le urne.
Difficile commentare questi inviti, provo per loro quella profonda vergogna che in genere si dedica a chi snobba i diritti e i doveri, peraltro su un tema condiviso da tutti e a cui tutti si rivolgeranno - fra pochi mesi - in campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale (marzo 2018).
Se per i referendum ove esiste il quorum, l'invito di non recarsi le urne può rappresentare una scelta politica - in quanto il mancato quorum ne comporta l'invalidazione - per la consultazione lombarda di ieri, l'invito di questi poveri "politici disadattati" è davvero disgustoso perchè non vi era alcun quorum da raggiungere.
A Maroni resta un bel tesoretto di sì da giocarsi come strumento di pressione sul governo, mentre a Cassina dè Pecchi un 35,91 % che incide positivamente su quello che potrà essere il percorso del centrodestra cassinese.
Le scorie di una scelta referendaria frammentata, vede il centrosinistra spaccato con i soliti problemi della frammentazione: la solita politica dei distinguo dei “se, ma però forse” restituisce l'immagine di una coalizione – che a Cassina governa da troppi anni – che ha più motivi per litigare che fare squadra.
Se si esclude la sete di potere, non hanno molti altri argomenti per mettere insieme anime differenti che parlano spesso lingue differenti.
Andrea Maggio
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