lunedì 13 novembre 2017

VIA DON VERDERIO: OPINIONI E VERITA'

Il rifacimento della strada fu progettato e realizzato con i soldi di Nokia Siemes, a seguito di un braccio di ferro per l'abuso riscontrato.


Con chiaro riferimento al Sottoscritto leggo che “...la via Don Verderio rifatta col culo per propaganda, chapeu”.

Le opinioni vanno rispettate, va bene, ma devono loro stesse rispettare la verità e inserirsi nel quadro di una conquista che ha risolto allagamenti frequenti e - soprattutto - progettata e realizzata a spese di altri, comprese le video ispezioni iniziali.
Ma vi racconto la vicenda...


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Lo sapete, non sono solito parlare del passato, perché guardarsi troppo alle spalle penso sia un fattore di debolezza.


Ma questa volta mi sento di dover pubblicare questo post, perché la disinformazione rischia di inquinare i ricordi e la verità.


Il periodo in cui ho rivestito l'incarico di assessore ha rappresentato un bel momento di crescita e reso tante soddisfazioni – e infatti – nonostante le norme di attuazione del patto di Stabilità rendessero difficoltosa la spesa pubblica, riuscimmo a realizzare un bel numero di lavori a vantaggio del territorio.


Alcuni realizzati con contributi statali (il Torrione, oggi denominato MAIO) altri con fondi regionali (case edilizia residenziale pubblica in via Michelangelo) altri a scomputo oneri da parte di privati (Piste ciclabili via Milano, via Andromeda e il tratto di via Napoli) ma - devo essere sincero - quelli che vivo con maggiore gratifica, sono quelli che ho direttamente seguito – non in veste di assessore - con una “procura speciale a trattare e negoziare per conto dell'Ente, ai sensi dell'art. 185 del Codice Civile” ricevuta direttamente dal Sindaco.

Qualcosa di molto - molto - diverso dalla delega ai lavori pubblici conferitami, una procura come ulteriore assunzione di responsabilità, il primo e ultimo caso nel nostro Comune.

Proprio così, attraverso quest'incarico (gratuito!) ho seguito direttamente alcune delicate questioni, chiuse con accordi stragiudiziali (firmati davanti al Giudice) che hanno consentito al Comune di veder opere pubbliche realizzate da privati, senza "scomodare" fondi comunali. 


Che qualche Cittadino - spero solamente poco informato - si diletti ad ironizzare rispetto ad uno dei risultati ottenuti, mi offre l'occasione di ripercorrere alcuni passaggi.

Con chiaro riferimento al Sottoscritto leggo che “...la via Don Verderio rifatta col culo per propaganda, chapeu”.


Rispetto le opinioni, visto che probabilmente sono frutto della carente presenza di elementi necessari, a  comprendere la portata di quell'azione.


Credo che le critiche dei Cittadini siano sempre legittime, anche quando fanno arrabbiare perché prive di quei contenuti minimi di conoscenza della materia, sbaglio io a soffrire quando leggo questi strafalcioni, perché compete a noi amministratori colmare il gap del sapere e provare a diffondere informazioni.

Spetta a noi mettere sul tavolo elementi che favoriscano opinioni più compiute e consapevoli da parte dei Cittadini.


Io faccio il possibile, anche se non sempre le informazioni raggiungono un numero sufficiente di Cittadini. 

Ritengo che il deficit comunicativo sia una responsabilità di chi vive la conoscenza come fatto personale e non ama condividere informazioni, io ci provo, forse non basta.



Al nostro insediamento (2009) la via Don Verderio, con i suoi allagamenti e le gravi ripercussioni nelle taverne delle abitazioni a margine strada, era un problema trentennale.

Il piano stradale era un gruviera.


Le legittime forme di apprensione, preoccupazione dei Cittadini avevamo chiara l'esigenza di sapere, la voglia d'esser messi a conoscenza delle azioni che l'Amministrazione avrebbe messo in campo, per risolvere un problema trentennale.


Dopo esser nominato assessore e riscontrato personalmente che lo sversamento delle acque meteoriche provenienti dal parcheggio della Nokia Siemens avveniva all'interno della Roggia Porro esistente sotto la sede viabile, proposi alla giunta un'azione contro il colosso.

Da una indagine emerse che lo sversamento dentro la Roggia era privo delle necessarie autorizzazioni.

Il conferimento di acque, sommate a quelle esistenti nei mesi di tradizionale utilizzo della Roggia per la naturale funzione, ha provocato in almeno due occasioni eclatanti (ma sono molte di più) l’esondazione delle acque e l’allagamento dell’area circostante.

Con nota del 17 luglio 2009 (notificata il 3 agosto) l’Amministrazione comunale comunicò a Nokia Siemens l’avvio del procedimento amministrativo di divieto di recapito nella Roggia.

Passati 10 giorni da questa notifica ecco arrivare il primo vero atto forte, un'ordinanza in data 14 agosto 2009, nella quale si ordinava alla Società (e leggo testualmente) di sospendere lo scarico delle acque meteoriche nella Roggia Porro e di provvedere, con procedura d’urgenza, ai sensi dell’art. 31 del vigente Regolamento Edilizio ad interventi di ripristino atti a salvaguardare la sicurezza e l’incolumità pubblica.

Il braccio di ferro che seguì, il quale non vi racconterò per intero per non tediarvi, produsse tensioni facilmente immaginabili.

Nessuno credeva che sarei andato a fondo e devo ringraziare l'allora Sindaco e i colleghi di Giunta per aver creduto in quell'operazione che proponevo, per risolvere - sull'onda emotiva dell'importante allagamento di luglio 2009 – un annoso problema strutturale


L'accordo stragiudiziale rese al paese la nuova tombinatura della Roggia Porro esistente sotto la carreggiata, la strada divenne percorribile, anche se non potrà mai essere meglio di quella che abbiamo oggi a causa di una raccolta delle acque meteoriche in asse.

SENZA METTERE UN EURO.

I complimenti di tutto il Consiglio Comunale, compresa l'allora minoranza inizialmente diffidente per l'esito positivo - è valso molto.

Per questo non capisco, com'è possibile pensare, che un'intervento eseguito a pochi mesi dalla nomina di assessore sia fatto “...col culo e per propaganda”.

Le opinioni vanno rispettate, va bene, ma devono loro stesse rispettare la verità e inserirsi nel quadro di una conquista che ha risolto allagamenti frequenti e - soprattutto - progettata e realizzata a spese di altri, comprese le video ispezioni iniziali.

Questo per dovere nei confronti della verità: ovviamente non fu un miracolo come scrissero simpaticamente 3 testate locali, ma risolse molti problemi a chi gli allegamenti li ha vissuti direttamente.


Andrea Maggio




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