Quanto
è successo a Cassina d’è Pecchi ha fatto il giro d’Italia, un incidente social balzato agli onori della cronache – addirittura nazionali – che ha visto
rivelate le intime e sincere considerazioni del primo cittadino Massimo
Mandelli sul parroco Don Massimo.
La
diretta video su Facebook attivata (per errore?) dall’assessore Chiarella ha
visto uno scambio di opinioni imbarazzanti su Don Massimo diventare di dominio
pubblico.
Della
questione – squallida come tutta la gestione di quest’Amministrazione targata
PD e Sinistra Mandelliana – ho già scritto (http://andreamaggio.blogspot.it/2018/03/le-parole-del-sindaco-le-parole
della.html; http://andreamaggio.blogspot.it/2018/03/la-fine-della-mandellocrazia.html)
e a dire il vero, avevo già pronti alcuni simpatici post dal tenore leggero,
volti ad alleggerire il clima in paese.
Come
ho già cercato di fare con l’ultimo post (http://andreamaggio.blogspot.it/2018/03/il-cerchiobottismo.html)
– nel quale commentavo ironicamente le dichiarazioni “cerchiobottiste” di
qualche assessore – o nel precedente (foto con il Tapiro d’oro per il Sindaco)
allo stesso modo avrei voluto commentare la dichiarazione dell’ex assessore
Medei (il quale sostiene che “il Sindaco sia vittima del solito responsabile,
Chiarella”, come se l’esternazioni del primo Cittadino fossero responsabilità del
pasticcione che le ha pubblicate in un video).
Avrei
molto da dire sulla questione, ma ritengo che in queste ore la contrapposizione
sociale – fra chi esprime solidarietà al parroco e chi prova “pena” per il
Sindaco – abbia raggiunto livelli intollerabili e da Amministratore pubblico
abbia il dovere di RIPORTARE LA DISCUSSIONE A LIVELLO POLITICO, arginando le
conseguenze sul tessuto sociale che il Sindaco Mandelli ha sfaldato.
Peraltro,
mi arrivano notizie sull’utilizzo di vecchi argomenti – triti e ritriti –
utilizzati come mannaia, per colpire e screditare una brava persona come Don
Massimo.
La
trovo una cosa squallida.
Fermiamo
insieme questa situazione perché sta diventando qualcosa di eccessivo.
L’ho
già detto e scritto, sono convinto che Mandelli abbia sbagliato a non chiedere
scusa al parroco e vorrei poter essere sicuro che insieme ai sodali del PD (con
patacche e poltronari civici vari alla Medei) sarà punito fra 15 mesi quando
torneremo al voto, ovunque si mascherino e dietro qualsiasi nome intendano
celare la loro coalizione.
DETTO
QUESTO, ANDIAMO AVANTI, da Amministratori pubblici – seguendo l’esempio e le
parole di Don Massimo (“sono tranquillo, sereno, non nutro desiderio di querelare
chissà chi”) – abbiamo il dovere di porre freno all’escalation rabbiosa di
queste ore, ad una situazione negativa che difficilmente porterà a qualcosa di
positivo.
Per
questo, molto più utile è comprendere in quale contesto il Sindaco abbia fatto
quelle considerazioni così negative e quale fosse – con ogni probabilità –
l’argomento affrontato, per capire che non si tratta di una “antipatia
personale”.
Ma
di un concetto politico-culturale, che adesso vi diro.
Terminata
la fase in cui la Giunta – durante la quale l’organo collegiale si esprime con
voto sui punti inseriti all’OdG – generalmente, Sindaco e i suoi assessori
trascorrono del tempo in sala, parlando a ruota libera di “fatti, cose o
persone” del territorio.
Per
esperienza ventennale, dico che questo è un bel momento (utilissimo) durante il
quale – a latere di una seduta di Giunta” – si ragiona congiuntamente su
proposte future, si delineano strategie politico-amministrative di gruppo e –
soprattutto – quando i punti all’OdG sono pochi e di veloce trattazione, i
membri di giunta si confrontano sulle conseguenze di punti approvati e delle
reazioni riscontrate sul territorio.
Proprio
per ricondurre il dibattito pubblico ad una dimensione positiva, come scrivevo
poc’anzi, va detto che il forte contrasto non è di carattere personale, non si
tratta di un’antipatia fra il Sindaco e il Prete, ma di una differente
interpretazione della FUNZIONE SOCIALE DELLA CHIESA ALL’INTERNO DELLA COMUNITA’
Don
Masismo – dal suo noto video – ha detto chiaramente “siamo diametralmente
opposti” e ritengo non si riferisse ad una collocazione politica, ma culturale.
Il 27/09/2017 con delibera n. 140 – senza passare per il
Consiglio Comunale – il Sindaco insieme agli assessori PD e Medei (quindi non
solo Mandelli&Chiarella) hanno approvato un “REGOLAMENTO IN MATERIA DI
CONVENZIONI CON SOGGETTI PUBBLICI O PRIVATI E DI CONTRIBUTI DELL'UTENZA PER LA
FORNITURA, A TITOLO ONEROSO, DI CONSULENZE O SERVIZI AGGIUNTIVI RISPETTO A
QUELLI ORDINARI” che individua nell'allegato 1 “….le prestazioni, non
rientranti tra i servizi pubblici essenziali o non espletate a garanzia di
diritti fondamentali, per le quali richiedere un contributo a carico
dell’utente e l’ammontare dei contributi richiesti in relazione ai servizi da
fornire”.
Per
attività di consulenza ovvero “…un servizio aggiuntivo rispetto a quelli
ordinari, non rientranti
tra i servizi pubblici essenziali o non espletati a garanzia di diritti
fondamentali…” così come individuati in base ai criteri stabiliti dal
Regolamento stesso.
Si
sono guardati bene dal passare in Consiglio Comunale (solo in Giunta) per
approvare un regolamento che - mettendo in imbarazzo tutti i cattolici di
maggioranza (pd e movimento civico di Medei) – non preveda esenzione per la
Chiesa per la stipula di convenzione e assoggettandola al pagamento, di servizi
di viabilità da parte della Polizia Locale per cortei funebri o le processioni
religiose.
Il
regolamento determina l’importo del contributo “…comunque finalizzata ad
assicurare la copertura dei costi sostenuti dal Comune per l’erogazione
dell’attività richiesta e per l’incentivazione al personale coinvolto”
Il
Regolamento – di cui parlerò a breve - è in perfetta coerenza
politico-culturale con il Sindaco Mandelli e il Coordinamento della Sinistra di
cui è espressione, chi ha votato questo Sindaco oggi non può stupirsi
dell’atteggiamento del primo cittadino nei confronti della Chiesa, considerato
alla stregua di una qualsiasi associazione privata.
Quindi,
mi sarei aspettato che nell’allegato 1 alla delibera n. 140 del 27/09/2017 “CONTRIBUTI A CARICO DELL’UTENZA PER CONSULENZE
E/O SERVIZI AGGIUNGITIVI RISPETTO A QUELLI ORDINARI” fosse riportata
l’esenzione per i cortei funebri e processione di carattere religioso: invece
la Giunta di Atei e “diversamente cattolici in maggioranza” (sempre
concordi, contro crocifissi e Presepi in Comune) hanno previsto che la
Chiesa di Cassina pagasse “…i Servizi di vigilanza aggiuntiva in occasione
di attività/eventi organizzati” prevedendo costo contrattuale per straordinario
diurno/notturno/feriale/festivo per agenti di Polizia Locale del Comune.
Come
se la viabilità, la protezione dell’utenza stradale e dell’utenza debole nei
cortei funebri, come se la funzione sociale della Chiesa fosse un fatto
“privato”.
Sull’argomento,
ci torneremo
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