lunedì 19 marzo 2018

METTIAMOCI UN PUNTO. E PARLIAMO DI POLITICA

Quanto è successo a Cassina d’è Pecchi ha fatto il giro d’Italia, un incidente social balzato agli onori della cronache – addirittura nazionali – che ha visto rivelate le intime e sincere considerazioni del primo cittadino Massimo Mandelli sul parroco Don Massimo.

La diretta video su Facebook attivata (per errore?) dall’assessore Chiarella ha visto uno scambio di opinioni imbarazzanti su Don Massimo diventare di dominio pubblico.

Della questione – squallida come tutta la gestione di quest’Amministrazione targata PD e Sinistra Mandelliana – ho già scritto (http://andreamaggio.blogspot.it/2018/03/le-parole-del-sindaco-le-parole della.htmlhttp://andreamaggio.blogspot.it/2018/03/la-fine-della-mandellocrazia.html) e a dire il vero, avevo già pronti alcuni simpatici post dal tenore leggero, volti ad alleggerire il clima in paese.

Come ho già cercato di fare con l’ultimo post (http://andreamaggio.blogspot.it/2018/03/il-cerchiobottismo.html) – nel quale commentavo ironicamente le dichiarazioni “cerchiobottiste” di qualche assessore – o nel precedente (foto con il Tapiro d’oro per il Sindaco) allo stesso modo avrei voluto commentare la dichiarazione dell’ex assessore Medei (il quale sostiene che “il Sindaco sia vittima del solito responsabile, Chiarella”, come se l’esternazioni del primo Cittadino fossero responsabilità del pasticcione che le ha pubblicate in un video).

Avrei molto da dire sulla questione, ma ritengo che in queste ore la contrapposizione sociale – fra chi esprime solidarietà al parroco e chi prova “pena” per il Sindaco – abbia raggiunto livelli intollerabili e da Amministratore pubblico abbia il dovere di RIPORTARE LA DISCUSSIONE A LIVELLO POLITICO, arginando le conseguenze sul tessuto sociale che il Sindaco Mandelli ha sfaldato.
Peraltro, mi arrivano notizie sull’utilizzo di vecchi argomenti – triti e ritriti – utilizzati come mannaia, per colpire e screditare una brava persona come Don Massimo.

La trovo una cosa squallida.

Fermiamo insieme questa situazione perché sta diventando qualcosa di eccessivo.

L’ho già detto e scritto, sono convinto che Mandelli abbia sbagliato a non chiedere scusa al parroco e vorrei poter essere sicuro che insieme ai sodali del PD (con patacche e poltronari civici vari alla Medei) sarà punito fra 15 mesi quando torneremo al voto, ovunque si mascherino e dietro qualsiasi nome intendano celare la loro coalizione.

DETTO QUESTO, ANDIAMO AVANTI, da Amministratori pubblici – seguendo l’esempio e le parole di Don Massimo (“sono tranquillo, sereno, non nutro desiderio di querelare chissà chi”) – abbiamo il dovere di porre freno all’escalation rabbiosa di queste ore, ad una situazione negativa che difficilmente porterà a qualcosa di positivo.

Per questo, molto più utile è comprendere in quale contesto il Sindaco abbia fatto quelle considerazioni così negative e quale fosse – con ogni probabilità – l’argomento affrontato, per capire che non si tratta di una “antipatia personale”.

Ma di un concetto politico-culturale, che adesso vi diro.

Terminata la fase in cui la Giunta – durante la quale l’organo collegiale si esprime con voto sui punti inseriti all’OdG – generalmente, Sindaco e i suoi assessori trascorrono del tempo in sala, parlando a ruota libera di “fatti, cose o persone” del territorio.

Per esperienza ventennale, dico che questo è un bel momento (utilissimo) durante il quale – a latere di una seduta di Giunta” – si ragiona congiuntamente su proposte future, si delineano strategie politico-amministrative di gruppo e – soprattutto – quando i punti all’OdG sono pochi e di veloce trattazione, i membri di giunta si confrontano sulle conseguenze di punti approvati e delle reazioni riscontrate sul territorio.

Proprio per ricondurre il dibattito pubblico ad una dimensione positiva, come scrivevo poc’anzi, va detto che il forte contrasto non è di carattere personale, non si tratta di un’antipatia fra il Sindaco e il Prete, ma di una differente interpretazione della FUNZIONE SOCIALE DELLA CHIESA ALL’INTERNO DELLA COMUNITA’

Don Masismo – dal suo noto video – ha detto chiaramente “siamo diametralmente opposti” e ritengo non si riferisse ad una collocazione politica, ma culturale.

Il 27/09/2017 con delibera n. 140 – senza passare per il Consiglio Comunale – il Sindaco insieme agli assessori PD e Medei (quindi non solo Mandelli&Chiarella) hanno approvato un “REGOLAMENTO IN MATERIA DI CONVENZIONI CON SOGGETTI PUBBLICI O PRIVATI E DI CONTRIBUTI DELL'UTENZA PER LA FORNITURA, A TITOLO ONEROSO, DI CONSULENZE O SERVIZI AGGIUNTIVI RISPETTO A QUELLI ORDINARI” che individua nell'allegato 1 “….le prestazioni, non rientranti tra i servizi pubblici essenziali o non espletate a garanzia di diritti fondamentali, per le quali richiedere un contributo a carico dell’utente e l’ammontare dei contributi richiesti in relazione ai servizi da fornire”.

Per attività di consulenza ovvero “…un servizio aggiuntivo rispetto a quelli ordinari, non rientranti tra i servizi pubblici essenziali o non espletati a garanzia di diritti fondamentali…” così come individuati in base ai criteri stabiliti dal Regolamento stesso.

Si sono guardati bene dal passare in Consiglio Comunale (solo in Giunta) per approvare un regolamento che - mettendo in imbarazzo tutti i cattolici di maggioranza (pd e movimento civico di Medei) – non preveda esenzione per la Chiesa per la stipula di convenzione e assoggettandola al pagamento, di servizi di viabilità da parte della Polizia Locale per cortei funebri o le processioni religiose.

Il regolamento determina l’importo del contributo “…comunque finalizzata ad assicurare la copertura dei costi sostenuti dal Comune per l’erogazione dell’attività richiesta e per l’incentivazione al personale coinvolto”

Il Regolamento di cui parlerò a breveè in perfetta coerenza politico-culturale con il Sindaco Mandelli e il Coordinamento della Sinistra di cui è espressione, chi ha votato questo Sindaco oggi non può stupirsi dell’atteggiamento del primo cittadino nei confronti della Chiesa, considerato alla stregua di una qualsiasi associazione privata.

Quindi, mi sarei aspettato che nell’allegato 1 alla delibera n. 140 del 27/09/2017 “CONTRIBUTI A CARICO DELL’UTENZA PER CONSULENZE E/O SERVIZI AGGIUNGITIVI RISPETTO A QUELLI ORDINARI” fosse riportata l’esenzione per i cortei funebri e processione di carattere religioso: invece la Giunta di Atei e “diversamente cattolici in maggioranza” (sempre concordi, contro crocifissi e Presepi in Comune) hanno previsto che la Chiesa di Cassina pagasse “…i Servizi di vigilanza aggiuntiva in occasione di attività/eventi organizzati” prevedendo costo contrattuale per straordinario diurno/notturno/feriale/festivo per agenti di Polizia Locale del Comune.

Come se la viabilità, la protezione dell’utenza stradale e dell’utenza debole nei cortei funebri, come se la funzione sociale della Chiesa fosse un fatto “privato”.

Sull’argomento, ci torneremo

Andrea Maggio

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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