sabato 28 aprile 2018

RISPONDO ALL'ASSESSORE NOVELLI (per stima)

Non avrei mai voluto scrivere questo post, ma visto che il ViceSindaco - assessore al Bilancio e al verde pubblico - Novelli Marcello ci tiene proprio a fare baruffa sul nulla dalle pagine di Fb e qualche periodico locale, sento l'obbligo di dedicargli queste righe.
 

Non posso certamente eludere una sua (neanche tanto) velata sollecitazione, Marcello è uno consapevole del disastro politico amministrativo in cui vive e provo grande rispetto per chi vive la paura della restituzione elettorale negativa come istinto di sopravvivenza.
 
Poi è legittima l'esigenza di voler andare sul giornale, per dire che esiste anche lui e non solo per lo scempio amministrativo e gestionale di un Comune: l'erba alta e ulteriore proroga del servizio alla ditta di Napoli è imbarazzante

Essendo assessore delegato al verde pubblico al posto di "Tommy il disastroso", Novelli è riuscito addirittura a peggiorare la già vergognosa gestione di Chiarella.
 
Peggiorare l'operato del devastante Tommy Chiarella era statisticamente impossibile, ma Novelli è riuscito nel capolavoro.
 
Nonostante tutto trova la forza di andare sul giornale ad accusare i consiglieri di minoranza di assenza ingiustificata alle celebrazioni del 25 aprile.
 
Ritengo che l'argomento 25 aprile sia da preservare da polemiche di sorta, ma siccome conosco la politica e l'arte di sviare gli argomenti da parte dei professionisti come Novelli - comprendo che invece di risolvere i disservizi in paese per i mancati tagli dell'erba in paese si scelga di polemizzare su altri terreni (Festa della Liberazione).
 
Vedrò di accontentarlo e dedicargli 2/3 righe, ma in fondo al post.
 

Diciamo - innanzitutto - che l'assessore Novelli è un vero Amministratore, seppur vanti di alcuni tristi record negativi, che partono dalle primarie perse per soli 4 voti contro Mandelli (sostenuto da una comunità di filippini non iscritte alle liste elettorali) arrivando al ritiro dall'OdG del Bilancio comunale - cosa mai successa in precedenza - con lui avvenuta addirittura per ben due volte.
 

La prima volta "erroneamente presentato in Consiglio ancora in bozza, frutto di un copia e incolla degli uffici", la seconda per non aver nemmeno controllato i tempi di pubblicazione di un documento propedeutico e fondamentale per il Bilancio stesso.
 

Novelli è uno che gode di una buona esperienza (lo stimo, ci conosciamo da decenni) ho sperato a lungo e inutilmente, di poter scrivere un post positivo sul collega, ma questa buona intenzione è stata inficiata dai continui scivoloni.
 

Abbiamo visioni contrastanti circa il debito pubblico, non condivido l'impostazione da Sceriffo di Nottingham del suo assessorato, ma Novelli è uno che rispetto anche perché siede come me in Consiglio da molti anni (sempre su fronti opposti).
 

E' uno che ama la spesa pubblica (accensione di nuovi mutui e rimodulazione di mutui in scadenza per pagare altri 282.000 € in più) e che manda equitalia ai Cittadini, per debiti con il comune che non superano 200 euro (pullman e mensa scolastica)
 

Dicono che a seguito dell'inattesa sconfitta alle primarie – nonostante il PD del 41,5 % lo avesse già lanciato come Sindaco – abbia attraversato un periodo di "mutismo politico selettivo".
 

E' stato - per il primo anno di legislatura - una figura insoddisfatta per aver perso l'occasione di diventare candidato sindaco (di una coalizione che avrebbe vinto facile) e vagava senza metà in cerca di un'identità.

 

Col passare dei mesi, complici fattori eterogenei e interessi specifici di cui parlerò più avanti - argomenti politici che affronteremo nei prossimi mesi - è divenuto, fra i più convinti sostenitori dell'Amministrazione Mandelli.
 

E' stato fra i principali sostenitori del piano urbanistico fallimentare di Medei ("no a tutto ciò che si muove e respira") e del devastante piano di ciclabile targato Tommy Chiarella ("prima facciamo le ciclabili e poi faremo i ciclisti" disse il vicesindaco)

 

Un fedelissimo del Sindaco, che non ha mai trovato la forza di esprimere una posizione che valorizzasse il ruolo di ViceSindaco, perfettamente calato ed inserito nei pochi meriti e tantissimi demeriti dell'attuale giunta.
 

Io ho sempre avuto un occhio di riguardo per Marcello – atteggiamento che in Consiglio Comunale ha attirato le ironie dell’aula – perché ho sperato per anni che trovasse il coraggio di uscire dal guscio.

 

Ha continuato a vivere nella speranza di ricevere in dote lo scettro di una rinsaldata alleanza pd-sinistra, una volta che sarà ufficializzato il ritiro del Sindaco Mandelli.
 

Ci sono lati di Marcello che continuo ad apprezzare, è uno dei pochi che almeno conosce i termini delle questioni e - qualche volta - è in grado di ammettere che le cose non vanno come dovrebbero.

Vive la difficoltà di trovarsi costantemente a metà strada fra la sua indubbia onesta intellettuale (so che apprezza il mio impegno, riconosce le mie competenze) e il ruolo rivestito che lo obbliga "...a difendere la baracca".
 
Per questo l'occhio di riguardo, con tutti i limiti dettati dalle enormi differenze che passano fra chi - come me - ha fatto parte di una giunta che non ha acceso neanche un mutuo in 4 anni e mezzo di legislatura, che non ha alzato le tasse, estinguendo anticipatamente ben 5 mutui (passando dai 42 mutui del 2009 ai 37 del 2014).
 
Con la scorsa Amministrazione l’indebitamento venne ridotto da 6.943.493,82 euro a 4.568.708,03 euro.
 
Terminata la parentesi (quasi) quinquennale fatta di risanamento e opere pubbliche, con e grazie a Macello è tornata al Governo di Cassina il Partito della Spesa e delle Tasse (prima si chiamava DS, PDS, ora PD, a Cassina mimetizzati in liste locali: ieri "Progetto Cassina-Sant’Agata", oggi "Cassina Domani")
 

Uno che passa le giornate su FB innamorato al ping-pong polemico - lo invidio solo per il tempo che mostra avere a disposizione e che riesce a dedicare al cd cazzeggio on line.
 

Si presta volentieri alle polemiche virtuali, elude con grande mestiere domande puntuali e scomode, scegliendo risposte semplici estrapolate da uffici comunali o - e non è il primo - a dare "...la colpa a chi ha governato prima di noi".
 

Arrivando alle poche righe relative alla sua sollecitazione e/o provocazione sulla Festa della Liberazione.

 

Il vicesindaco si chiede "se i Consiglieri di Minoranza dei gruppi di Minoranza di opposizione hanno disertato in massa le celebrazioni dei 25 aprile per qualche motivo specifico o perchè odiano alzarsi presto nei giorni di festa?"
 
Mi vien da dire: se l'assessore utilizzasse il medesimo tono tagliente per potare l'erba, il paese avrebbe una situazione più decente
 
 
Ad ogni modo, non lo chiede componendo il mio numero di cell (335799224) nelle mani di tutti i Cittadini e gestori di servizi telefonici che propongono tariffe scontate ma nell'unico luogo (facebook) che trasforma il suo "mutismo politico selettivo" in qualcosa di diverso.

 

Premetto subito, che invece di pensare alle assenze dei Consilieri Comunali di Minoranza, Novelli potrebbe uscire da FB e cominciare a spiegare perché tutti in maggioranza hanno perso il coraggio di confrontarsi con i Cittadini presso il mercato, nel banchetto dell’ultimo venerdì del mese.

 
Il motivo lo sappiamo tutti, non è facile per chi non ha risposte, sopportare il peso di alcune domande.
 
Ad ogni modo, proprio perchè rispetto Marcello e amo il confronto sereno, provo a fornire una risposta alla sua domanda circa la mia assenza alle celebrazioni del 25 aprile.
 
Basta che questo non sia un modo per sviare dai reali problemi locali, ben più importanti, come le continue proroghe all'impresa del verde (che lavora a Cassina dal 2014).
 
Forse non se ne accorto, che lavorano sempre gli stessi e non si fanno le gare pubbliche per mettere a gara il servizio manutenzione verde pubblico, perchè - questo leggo negli atti - c'è carenza di personale.
 

Recentemente ho scritto un post (fra i più letti di questo 2018) sulla curiosa politicizzazione dell'ANPI.
 

Lo scorso anno - torto o ragione non spetta a me dirlo – Matteo Renzi volle riempire i cortei del 25 aprile, di bandiere blu.

 
Non fu una scelta apprezzata da chi vive la sua esistenza politica, con il solo obiettivo di sventolare bandiere di partito, anche durante questa ricorrenza.
 

L’appello di Mattarella ("ricordiamo senza odio") è purtroppo e prevedibilmente caduto nel vuoto.
 

Sapevo già che questa celebrazione – quest’anno –sarebbe tornata ad essere la festa dell’Odio: come si può fischiare gli ex deportati dei lager? come si può insultare la Brigata ebraica che segue il corteo? come si può fischiare al Sindaco Raggi, impegnata nel discorso istituzionale, non per quello che dice ma per il solo fatto di non essere una di loro
 

Chi è il vero traditore delle ragioni e significati profondi della ricorrenza?

 
Siamo tutti consapevoli che – aldilà della stucchevole retorica propinata – anche la resistenza (e come tutto nelle vicende Italiane) ebbe molti punti oscuri.
 
A Marcello – quindi – rispondo che non ho partecipato alle celebrazioni del XXV aprile per diversi motivi.
 
Contrariamente alle sue simpatiche allusioni – fra queste motivazioni – non troverà che "ho preferito dormire" visto che a quello ci pensa qualche suo collega da 4 anni in giunta, che apre gli occhi solo per prendere l’indennità di carica.
 
Mi è sembrato importante lanciare un messaggio di dissenso dispetto alle continue omissioni, alla narrativa mutilata di un periodo che andrebbe riconsiderato per essere realmente condiviso.
 

Perché la strage di Porzus - nella quale vi fu una strage di partigiani bianchi per ordine del pci e dei titini - è una delle tante pagine che andrebbe chiarita, spiegata e raccontata come pezzo di grande puzzle orrendo e folle.
 

La liberazione è opera del sacrificio – anche – dei molti americani morti per la nostra libertà, perché rimuovere dalla Storia e la memoria questa inopinabile verità?

 
E se proprio la cronaca recente dimostrasse che è giunta l’ora di fare i conti con l’antifascismo militante?
 
Novelli, chiediamoci perché alle celebrazioni – tolte le istituzioni e la banda – le presenze non erano più di 40.
 
Tolti i parenti e capi segreterie di partito, ancora meno.
 
Ridotta a zero la presenza spontanea di giovani.
 
Credo che l’aver visto i fascisti ovunque, aver attribuito con facilità patenti di fascismo a chiunque la pensasse diversamente ha fatto perdere l’importanza dei significati.
 
Gridare a"l lupo al lupo" (anche lo scrivente, in campagna elettorale, fu definito fascista da parte dei demokratici) ha fatto perdere il nobile significato
 
Aver bollato ogni vera o supposta smagliatura del tessuto sociale come pericolo grave ed imminente ha confuso i Cittadini e in troppi giustificano l’esistenza di un male – considerandolo sempre attuale – per considerarsi la loro proposta come antidoto indispensabile.
 
Cordiali Saluti
 
Andrea Maggio

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