martedì 1 maggio 2018

VERDE PUBBLICO: TUTTA LA VERITA'




Consigliere Comunale Andrea Parma: <<Sembra di assistere a un film già visto: si verifica la solita nota difficoltà amministrativa, alcuni cittadini chiedono spiegazioni, alcuni soliti noti coraggiosi rappresentatni dell'Amministrazione provano ad abbozzare risposte, poi suona la solita nota sveglia del solito noto Consigliere Maggio e allora solo a quel punto si corre ai ripari. Sembra di assistere a un film già visto, un film dell'orrore. E a Cassina de Pecchi, il colpo di scena, quello che non ti aspetti nei film dell'orrore, è la reazione al campanello d'allarme, suonato dal solito noto Consigliere, che si divide tra chi corre ai ripari (o ci prova) e chi incomincia la solita nota diatriba da Social-Dipendenza ...Ma un fatto mi sembra di averlo appurato: il silenzio e le assenze dei soliti noti vengono sempre coperte da qualcuno. Ovvero, dal solito noto Consigliere di opposizione>>  



Con queste parole, il Consigliere capogruppo di Maggioranza Andrea Parma probabilmente critica il silenzio di qualche assessore e conferma di aver compreso l'importanza del lavoro dei Consiglieri di Minoranza.

Uno che ha chiaro il senso della politica e rispetto per il ruolo e l'impego dello scrivente capogruppo.

Parma è un politico, abbiamo trovato spazi di collaborazione nel redigere alcune mozioni consiliari e lo ringrazio.

Il post di oggi è importante, perché la questione del verde continua a tenere banco a Cassina dè Pecchi

I miei due post scritti settimana scorsa hanno fatto molto discutere, il dibattito sui ritardi hanno messo in evidenza la paralisi burocratica a causa dell’indecente stallo politico amministrativo.

Se non fosse per gli aspetti delicati che emergono con il passare delle ore, potremmo limitarci alla critica severa, ma il tema dei mancati tagli al verde pubblico è angosciante perché racconta di una spaccato di estrema gravità.

La questione delle omissioni di queste ore ha davvero superato i limiti della decenza, esponenti di maggioranza passano le giornate a giocare "a chi ce l'ha più lungo" sui gruppi FB e supplicando i "mi piace" ai fans per tutte le pubblicazioni noiose nonostante siano prive di qualsiasi rilevanza pratica.

Allora, veniamo alla questione di oggi:

come già scritto in altri post, in data 28 luglio 2014 con repertorio n. 13 è stato stipulato il contratto di appalto per il servizio di appalto del verde pubblico tra il comune di Cassina de’ Pecchi e la ditta Vivai Marrone s.r.l. con sede legale in Melito di Napoli

Il contratto aveva durata triennale – scadenza il 28 luglio 2017 – ma al momento della stipula la solita manina magica ha previsto un'opzione, il classico asterisco, uno di quelli che vede solo chi deve vedere e brillano solo davanti agli occhi di pochi.

Viene concessa all’impresa di Melillo di Napoli “…la possibilità di prorogare il contratto fino ad un massimo di 12 mesi”.

A tale contratto con validità triennale a partire "indicativamente" (copio testualmente il neologismo del Pisano) dal 16/06/2014 al 15/06/2017 con possibilità di rinnovo dello stesso per un periodo di massimo un anno alle medesime condizioni del contratto in essere così come indicato nell’art.3 “Durata del servizio” del Capitolato Speciale.

Non chiedetemi il perché sia stata prevista nel Capitolato quest’opzione – perché la risposta la conoscete tutti – e infatti il capoarea tecnica scelto dal Sindaco “de intuitu personale” (già impegnato in quei giorni nella sanatoria del grosso abuso della Cascina Colombirolo http://andreamaggio.blogspot.it/2016/12/egr.html) firma la  proroga del servizio alla stessa ditta per un periodo di mesi sei, dal 16/06/2017 al 31/12/2016

Ricorderete il mio post (Follia verde pubblico: proroga del contratto http://andreamaggio.blogspot.it/2017/06/follia-verde-pubblico-proroga-del.html) ove ironizzavo sulle motivazioni addotte dal Super Tecnico – detto “firma tutto” – di prorogare il servizio in quanto “…la ditta Marrone che si è resa (hanno dimenticato di scrivere “ovviamente”) disponibile al proseguimento del servizio fino al termine dell’anno solare e ha lavorato con diligenza e professionalità per tutto il periodo contrattuale e pertanto non si palesano motivi per non prorogare l’appalto”

Vale la pena ricordare che la ditta Vivai Antonio Marrone srl ha ottenuto il servizio offrendo un super sconto del 39,207%, che per una ditta di Napoli che paga le tasse allo Stato, vuol dire avere grandi difficoltà.

Ovviamente nessuno ha chiesto spiegazioni su come possa svolgere un servizio con questo ribasso, nessuno ha certificato anomalie, nessuno si è posto domande su analisi dei prezzi.

Nessuno in Comune proferisce parola, nessuno raccoglie l'erba anche dai pochi prati in cui è stata tagliata. 

Cassina dè Pecchi è vero problema, spero solo che persone brave ad organizzare fragolosa e feste varie non siano più chiamate – dai Cittadini – a ruolo di responsabilità.

Ma veniamo alla questione ancor più grave, della quale interesserò ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione).

Se un mese prima della scadenza del contratto triennale – questo si evince dai documenti al protocollo – si è proceduto con la proroga del servizio alla stessa ditta per un periodo di mesi sei dal 16/06/2017 al 31/12/2017 perché la determina n 262 (ulteriore proroga del servizio di mesi 4) è datata 24/04/2018?

Provo ad essere ancora più chiaro: i ritardi rispetto al taglio erba sono dovuti all’assenza di un contratto in essere.

Nonostante la scelta di prorogare il contratto con l’impresa fosse mossa dalla volontà “…di avviare il nuovo appalto in un periodo stagionale di quiescenza del ciclo produttivo delle piante”.

Nessun nuovo contratto, si sono dimenticati.

Negli atti ufficiali si giustificano riportando scuse indegne dei soldi che guadagnano “…l’Area Servizi Tecnici versava in condizioni di carenza di personale, dovendo assentarsi per diversi mesi la risorsa competente deputata a ciò e non potendo le altre risorse sopperire a questa mancanza, essendo impegnate in altri procedimenti impellenti. Nel medio tempo la carenza di personale si è ulteriormente accentuata in considerazione di un’ulteriore diminuzione del personale sia tecnico che amministrativo dell’area stessa”.

Siccome i tecnici comunali sono 5 - tutti validi - supportati da un ufficio appalti e contratti, il mago di Pisa (responsabile area Tecnica) avrebbe fatto bene a dire che non è capace a gestire le ottime risorse umane affidate all'area. 


Non appena avuto notizia delle mie prime pubblicazioni e richieste di chiarimenti rispetto all’erba crescente in paese, ecco che nel bel mezzo del ponte del 25 aprile, con tutti in ferie, arriva il rinnovo “…il servizio di manutenzione del verde è indispensabile per garantire la fruibilità cittadina degli spazi aperti e per mantenere lo stato di decoro e di igiene del territorio urbano”.

La verità è che si sono dimenticati, erano forse concentrati a Fragolosa e – questo riferiscono dalla maggioranza – l’inadempienze sono palesi.

Non è proroga, ma rinnovo e in quanto tale meritava un bando pubblico per affidare il servizio. 

Ma il tecnico “firma tutto” incaricato dal Sindaco compie l’ultimo capolavoro: nonostante fosse nota l’esigenza di imbastire una nuova gara per assegnare il servizio, il tecnico si avvale di una procedura semplificata utilizzata per lavori che non superano la soglia dei 40.000 euro

E infatti, il “firma tutto” di Pisa procede con affidamento diretto per un importo complessivo di € 48.678,00, (capitolo 3040) che tolta IVA – ed ecco la genialata – arriviamo giusti a € 39.900,00

Per saltare le gare pubbliche sono pronti a tutto.

Mi sforzo di raccontare ai Cittadini – anche alla claque della giunta Mandelli – che non è questo il modo di governare un paese.

BUON PRIMO MAGGIO
Andrea Maggio

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