Ecco un post dell'unica sezione del Blog - Maggiormente - che si discosterà dai temi cassinesi, ma tratterà nazionali/regionali.
Buone ferie
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"Durerà poco". "Cadrà in autunno" alcune delle profezie poco incoraggianti provenienti da Forza Italia e Pd.
Per l'esecutivo legastellato è - primo fra tutti - il premier Conte a rassicurare tutti: "Stiamo cominciando a cambiare il Paese, a settembre sfide cruciali".
Da un lato, l'ormai numero uno di FI Tajani non demorde, insistendo su Salvini perché prima o poi rinunci all'accordo con i 5 stelle, concentrandosi sull'alleanza storica con FI che ha consentito di vincere e governare in molte Regioni ("Dividerci vorrebbe dire far vincere il M5s e il Pd") dall'altro si lavora nelle segrete stanze per mettere in piedi un ircocervo, che intende riproporre agli italiani formule nuove, moderate e che "non spaventino i mercati".
Forza Italia non è mai stato un vero partito, oggi si è addirittura sdoppiato: chi guarda alla Lega (partito unico di destra) chi guarda al PD (Partito della Nazione).
I due grandi sconfitti delle elezioni del marzo 2018 - Renzi e Berlusconi - sono convinti di avere le carte in regola per convincere gli Italiani sull'usato sicuro (la campagna contro l'inesperienza governativa è la prova di una strategia studiata a tavolino) e che i due si continuino a guardare con "romantico imbarazzo" non è una trovata mediatica.
O forse non è solo quella.
Sui progetti Lega e (la parte più moderata di) Forza Italia appaiono sempre più distanti, c'è però la dura realtà dei numeri, dalla quale non si può prescindere: si governa solo sapendo fare sintesi delle diverse sensibilità di un elettorato, molto attento alle nuove difficoltà sociali emerse, che la sinistra ha totalmente dimenticato e ignorato, senza per questo tradire i valori e principi che hanno sempre guidato l'Italia in questo mezzo secolo.
Per questo l'amore mai sopito - fra Renzi e Berlusconi - non credo che possa confinarsi ad una strategia di delegittimazione architettata da Matteo Salvini (e neanche dalla componente più a sinistra del PD).
Anzi credo che i pontieri "Letta-Lotti" lavorino davvero sottotraccia per mantenere vivo l'intimo contatto fra i due.
La comparsa mediatica di Antonio Tajani non è un caso, lui che incarna perfettamente il progetto, con la sua legittima aspirazione alla Presidenza dell'assemblea di Strasburgo nella prossima legislatura.
Elezione nemmeno lontanamente immaginabile senza i voti dei "Socialisti".
Molto del futuro politico Nazionale dipenderà dalla capacità del Governo "Carioca" (brasileiro) di realizzare le promesse di questi mesi e - soprattutto - la forza di resistere all'attacco dei mercati previsto per inizio settembre, che proveranno a mettere in ginocchio le finanze pubbliche con lo spread "taglia gambe e spezza sogni".
Se il governo dovesse - difficile ma non impossibile - resistere all'assedio del prossimo autunno, sarà interessante vedere cosa succederà fra quella parte del PD (che coltiva la propria natura governativa) e quella parte di Forza Italia non inghiottita dalla Lega.
Ad ogni modo, se il Governo non dovesse sopravvivere alla campagna d'Ottobre, l'Italia avrà grossi problemi perchè non basterà un Nuovo Patto del Nazareno a convincere gli elettori tantomeno sarà semplice superare le diffidenze dei numerosi galli nel pollaio: alcuni aspettano da tempo il proprio momento, per natura nessuno è disposto ad essere scavalcato e cedere il proprio turno.
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