Sento dire che si avvia alla conclusione il decennio migliore nella storia dell'umanità, mi voglio fidare e affidarmi ad alcuni dati positivi.
La povertà estrema colpisce ormai meno del 10% della popolazione mondiale e pensare che 50 anni fa toccava il 60%.
La parola capitalismo ci fa paura, ma dati inequivocabili raccontano che Africa e Asia sono cresciute dall’inizio del millennio più di Europa e Stati Uniti.
Una crescita poco strutturale e organizzata, ma qualcosa sta succedendo da quelle parti. Anche la mortalità infantile è scesa a livelli record; la fame è quasi scomparsa (grazie ad un terzo settore generoso e che non conosce fatica!!!); malaria, polio e malattie cardiache sono in declino.
Leggere che questo decennio arrivato agli sgoccioli è stato il migliore della storia dell’umanità fa storcere il naso a molti, anche al mio grosso nasone.
L'idea di perdere alcuni dei privilegi che hanno caratterizzato negli ultimi secoli la civiltà occidentale ci rende "nervosi" e insoddisfatti.
Ma se pensiamo a chi prima era al fondo della scala del benessere sociale capiamo che le cose per loro sono migliorate molto.
Al netto dei legittimi timori ambientalisti, gli allarmismi sul futuro del pianeta, proprio negli ultimi 10 anni si è registrato un comportamento generale maggiormente responsabile e sostenibile.
Questo non basta, lo sappiamo e ce lo diciamo tutti i giorni, ma è questo il momento storico nel quale si utilizza meno metallo, meno acqua, meno terra di quanto ne usassimo 100 anni fa.
La società si è organizzata meglio e alcune scelte hanno prodotto risultati significativi: leggevo su un giornale che per fare una lattina servono 13 grammi di alluminio, negli Anni 50 ce ne volevano 85.
Questo vorrà pur dire qualcosa, qualcosa di buono che lascia ben sperare.
Anche nell'agricoltura - scopro nello stesso articolo - produrre cibo costa molto meno di qualche tempo fa, perché richiede meno terra e meno acqua. Oggi consumiamo il 65% in meno di terreno per produrre la stessa quantità di cibo di 50 anni fa.
La devastazione dell’Amazzonia è uno scempio ambientale senza precedenti, da arrestare, ma nessuno ha il coraggio di raccontare che nessun Paese ricco e civilizzato sta perdendo foreste: il numero degli alberi è stabile, o aumenta.
Nonostante il consumo di suolo (non sempre, nonostante gli incendi).
Localmente possiamo fare molto per l'ambiente, ma il nostro encomiabile approccio culturale sui temi sensibili (rifiuti, smog) rischia di essere inficiato da Politiche sovra continentali.
Ma dobbiamo continuare su questa strada, lavorando su tutti i vari aspetti che incidono positivamente, prima di tutto, sulla nostra salute.
Il tema del rispetto del territorio e della nostra terra dev'essere centrale e tutti i Governi - centrali o locali - devono garantire un ambiente di vita adeguato ai tempi.
Localmente possiamo fare molto, ad esempio, attraverso il tema della qualità nelle trasformazioni edilizie e urbanistiche, argomento che deve tornare al centro del dibattito pubblico.
L'urbanistica è il tassello più importante, anche in tema ambientale, con risvolti positivi sulla vivibilità dei territori.
Perché avere città più belle e più sicure, con maggiori spazi verdi fruibili da tutti e con adeguate e moderne strutture pubbliche, va a vantaggio non solo dei residenti ma sopratutto della loro salute.
Noi riteniamo, viceversa, che alle quantità edificabili (che devono essere limitatissime dopo lo scempio del PRG approvato dal centrosinistra con 37 ambiti trasformati in residenziale e produttivo) bisogna affiancare progetti attenti alla qualità del costruito.
Niente di simile a quanto approvato - con il Blitz del 03 agosto, i 44.000 mq di capannoni a servizio logistica - dallo stesso centro-sinistra che oggi si rifiuta di fare opposizione alla giunta Balconi.
Ovviamente.
Il clima del tarallucci e vino, dettato da una Giunta che non solo non ha informato la Procura della Repubblica delle numerose inadempienze dell'operatore privato firmatario della convenzione urbanistica (ex area nokia siemes) ma addirittura ha con un colpo di magia, sanato gravi ritardi.
E lo ha fatto prima ancora che fosse protocollata la relazione dell'avvocato appositamente nominato dal Comune, a garanzia dell'interesse pubblico
Non so perché non abbia voluto aspettare qualche ora di più, chissa', certamente con in mano quella relazione, nessuno in giunta avrebbe avuto il coraggio di votare le proroghe volute dal Sindaco (e non solo).
Tutti gli addetti ai lavori, attenti alla politica cassinese, si sono accorti del "silenzio" della minoranza sulla questione area Nokia Siemens (più di 20 milioni di euro) e di questa sintonia fra il gruppo Mandelli e la Giunta.
Non si può più pensare alla trasformazione del territorio solo in termini di aumento degli indici di edificabilità o proliferare di ambiti di trasformazione.
E' stato questo un errore storicamente commesso da Amministrazioni, che hanno lasciato in eredità paesi e città invivibili e tristi, con servizi alquanto carenti e una diminuzione progressiva della qualità ambientale.
Ho sempre detto, scritto, proposto che - all'interno dell'area ex Nokia Siemens - vi fossero servizi di utilità pubblica, in particolare fosse prevista la realizzazione di una nuova scuola (Istituto comprensivo unitario).
A SCOMPUTO ONERI.
Altroché Tir, Smog, inquinamento, case della Salute senza medici disposti ad andarci, musei realizzati su terreni con bonifiche insufficienti, appartamenti di edilizia residenziale pubblica al primo piano di piazza De Gasperi (al posto degli uffici comunali).
Considerare il paesaggio patrimonio collettivo, risorsa primaria ricca di potenzialità in una prospettiva di sviluppo durevole.
Ma per fare questo bisogna avere un'idea di paese.
Chiudo augurando ad ognuno di Voi, una conclusione serena di questo 2019 nella speranza che il 2020 porti tanta verità ai Cittadini.
Farò la mia parte, come sempre
AUGURI
ANDREA MAGGIO
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