Auguri di buon 2020 a tutti.
Il primo post dell’anno non può essere differente da questo, sento di dover rispondere ai tanti che mi hanno invitato a commentare l’ordinanza sindacale n. 105 del 20/12/2019 avente per oggetto: "Limitazioni nell’utilizzo di petardi e artifizi pirotecnici sul territorio comunale a tutela dei Cittadini dal 27 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020".
Devo essere sincero, avrei preferito iniziare quest’annualità affrontando altri temi, visto che esprimere un parere sull’emissione di un’ordinanza da parte del responsabile dell’amministrazione del Comune senza che vi siano i presupposti di legge rischia di diventare una noiosa lezione di “Cultura Amministrativa di Base”, cosa che vorrei evitare.
Peraltro, l'atto è promosso fra i Cittadini come un divieto mentre basta leggere l'oggetto dell'ordinanza richiama limitazioni varie (https://cassinadepecchi.trasparenza-valutazione-merito.it/web/trasparenza/papca-ap?p_p_id=jcitygovalbopubblicazioni_WAR_jcitygovalbiportlet&p_p_lifecycle=2&p_p_state=pop_up&p_p_mode=view&p_p_resource_id=downloadAllegato&p_p_cacheability=cacheLevelPage&_jcitygovalbopubblicazioni_WAR_jcitygovalbiportlet_downloadSigned=true&_jcitygovalbopubblicazioni_WAR_jcitygovalbiportlet_id=835391&_jcitygovalbopubblicazioni_WAR_jcitygovalbiportlet_action=mostraDettaglio&_jcitygovalbopubblicazioni_WAR_jcitygovalbiportlet_fromAction=recuperaDettaglio)
Confusione voluta, vedremo il perché.
Avrei voluto cominciare con
la “Questione Piscina” che – come i lettori ricorderanno – scelsi di
posticipare al termine dei lavori per non inficiarne l’esito, ora che i lavori
sono terminati è giunto il momento di affrontare alcune questioni rilevanti. Gravi.
Oggi, però, rispondendo al
sollecito di alcuni contatti, scelgo di commentare l’ordinanza sindacale e – in
effetti – non avendo avuto alcun effetto sulla sfera giuridica dei soggetti a
cui erano (anzi è ancora, fino al 6 gennaio) dirette, sono da considerare
operazioni consenso.
Se fossimo stati a ridosso di
una tornata elettorale, si sarebbe chiamato “spot elettorale” ma le elezioni
sono lontane, quindi l’operazione è una semplice “operazione di consenso”.
Mentre le prime sono figlie
naturali dell’esigenza di trasformare il consenso sociale (più o meno
strutturato) in espressione elettorale, le seconde sono generalmente messe in
campo da soggetti politici poco conosciuti che hanno interesse a qualificare la
propria presenza.
Provvedimenti che non hanno
alcun effetto pratico per la comunità ma creano effetti positivi sull’immagine
del politico (in questo caso il Sindaco) ancora poco conosciuto, che ha scelto
di farsi apprezzare a “comparti”.
Ci sarebbe molto da dire sui
provvedimenti inutili (nel vero senso della parola) perché se un provvedimento
è totalmente inosservato vuol dire che non c’era nessuno a farlo osservare.
Allora, non è un’ordinanza ma
un invito alla Cittadinanza ad un uso più responsabile dei giochi pirotecnici,
che è del tutto condivisibile.
Fossi stato io il Sindaco, mi sarei limitato a fare raccomandazioni (come in altri Comuni hanno fatto)
Chi emette un’ordinanza (per
professione ne emetto almeno 2 al giorno) prima di tutto deve aver chiaro quali
e quanti sono i soggetti chiamati a far rispettare le prescrizioni, ossia
quanti agenti di Polizia Locale erano in servizio stradale la notte di
Capodanno, per controllare che i contenuti dell’ordinanza sindacale fossero rispettati?
Zero.
E infatti quante sanzioni
sono state emesse, di quelle previste in ordinanza? Zero.
Ma poi, quando leggo nel
testo “l’organo accertatore procederà al sequestro finalizzato alla confisca
dei materiali pirotecnici utilizzati o illegalmente detenuto” capisco che il
Sindaco non ha nemmeno letto il provvedimento che ha firmato.
Cioè, l’organo accertatore
che non è in servizio stradale deve sequestrare il petardo utilizzato e
confiscarlo? Appena scoppiato?
Siamo di fronte ad un'ordinanza, che dovrebbe imporre un comportamento e obbliga l'organo accertatore alla valutazione della "debita distanza".
Nelle vere ordinanze non esiste discrezionalità, è inimmaginabile leggere "debita distanza" che vuol dire tutto, vuol dire nulla.
E poi, cerchiamo di capirci,
il materiale legalmente comprato non può essere illegalmente detenuto.
E allora, il mio commento è
questo.
La legittimazione ad emanare
ordinanze contingibili e urgenti nei particolari casi in cui, in sede locale,
possano verificarsi pericoli imminenti e attuali non altrimenti evitabili, al
fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità
pubblica e la sicurezza urbana dev’essere fatto nel rispetto dei principi
generali dell’ordinamento, addirittura – ricordo – che la campagna sulla
necessità dell’Uomo forte al Governo del Territorio riuscì ad investire anche i
Comuni e nell’art. 54, comma 4 fu introdotta una parolina (come nel PGT di
Cassina, quando inserirono la parola “anche” produttivo industriale!!!) e
prima delle parole “contigibili ed urgenti” fu inserita la locuzione “anche”.
Quindi, tradotto, non solo
“contigibili ed urgenti” e ai Sindaci fu attribuito un vasto e non determinato
potere, è stato oggetto di molteplici critiche.
Meno che in Italia, oltre
agli amanti dell’Uomo forte, esiste la Corte Costituzionale, che eliminó la
congiunzione “anche” prima delle parole “contingibili e urgenti”, riportando il
potere di ordinanza dei primi cittadini alla “pensata” originaria.
Siccome l’ordinanza
interviene con effetti giuridici diretti sull’ambito interessato, in questo
caso cittadini di Cassina e venditori di fuochi d’artificio, vanno valutati i
presupposti per esercitare poteri fuori dall’ordinario.
L’ordinanza sindacale è una
cosa seria, molto seria, la sua emissione deve avvenire in casi di reale
straordinarietà ossia “situazioni di necessità di carattere eccezionale ed
imprevedibile che non possono essere affrontate con gli strumenti ordinari
offerti dall’ordinamento”, la peculiarità è costituita dalla “straordinarietà”.
Quando – più o meno per
ragioni condivisibili – un Sindaco supera i limiti imposti alla normale
attività amministrativa, si richiama alla imminente necessità di intervenire
con immediatezza, prima che la situazione di pericolo divenga non più
risolvibile.
Quindi “visto che è diffusa
la consuetudine di manifestare la festività di fine anno con i fuochi e
petardi” dimostra la mancata urgenza, della straordinarietà e imprevedibilità
dell’evento.
E dire che dovrebbero
rappresentare “presupposto, condizione e limite”.
La notte del 31 dicembre – mi
risulta – esiste da sempre, non è stato inventato adesso.
Quindi, per il Sindaco
l’operazione “consenso” (chiamata anche “operazione simpatia”) è riuscita,
perché i proprietari dei cani hanno esultato davanti a un Sindaco che si è
mostrato “attento ai nostri cani, spaventati per questi botti”, era quello che
cercava ed è stata brava.
Mi ha ricordato un altro
assessore, che non essendo di Cassina, ha dovuto fare la sparata contro la
manifestazione del 25 aprile per conquistare visibilità, strategie che non ho mai
condiviso ma comprensibili.
Tornando all’Ordinanza devo
dire che – senza sorveglianza e controllo – lo stesso risultato (nullo, visto
che i botti sono scoppiati anche nei luoghi oggetto di divieto) lo avremmo
ottenuto con una Lettera del Sindaco, un invito alla Cittadinanza ad assumere
per queste festività un atteggiamento più responsabile, nei confronti del
patrimonio pubblico e di animali.
Ma la straordinarietà, la
peculiarità che contraddistingue le ordinanze contingibili ed urgenti non c’era. Anzi, non c'è.
Ed emettere un’ordinanza il
20/12/2019 – pubblicandola sul Sito Internet del Comune – offrendo la
possibilità di ricorrere al TAR della Lombardia entro 60 gg. è quasi offensivo
dell’intelligenza dei residenti, che sanno che il diritto di impugnare un atto
è nullo.
Se di "operazione simpatia”
si è trattato – ripeto, assolutamente comprensibile da un Sindaco ancora poco
conosciuto – perché non limitarsi ad una “Lettera aperta ai Cittadini” invece
di palesare incompetenze Amministrative?
Per oggi vi saluto, nella
speranza che questo 2020 si possa vivere un’Amministrazione comunale vera,
senza limitarsi alle delibere di contributi e patrocini e a qualche
provvedimento “fuffa” - privo di rilievo pratico - ma di impatto.
ANDREA MAGGIO
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