venerdì 3 gennaio 2020

COSA PENSO DELL'ORDINANZA SINDACALE n. 105 del 20/12/2019



Auguri di buon 2020 a tutti.

Il primo post dell’anno non può essere differente da questo, sento di dover rispondere ai tanti che mi hanno invitato a commentare l’ordinanza sindacale n. 105 del 20/12/2019 avente per oggetto: "Limitazioni nell’utilizzo di petardi e artifizi pirotecnici sul territorio comunale a tutela dei Cittadini dal 27 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020".
Devo essere sincero, avrei preferito iniziare quest’annualità affrontando altri temi, visto che esprimere un parere sull’emissione di un’ordinanza da parte del responsabile dell’amministrazione del Comune senza che vi siano i presupposti di legge rischia di diventare una noiosa lezione di “Cultura Amministrativa di Base”, cosa che vorrei evitare.





Confusione voluta, vedremo il perché.
Avrei voluto cominciare con la “Questione Piscina” che – come i lettori ricorderanno – scelsi di posticipare al termine dei lavori per non inficiarne l’esito, ora che i lavori sono terminati è giunto il momento di affrontare alcune questioni rilevanti. Gravi.
Oggi, però, rispondendo al sollecito di alcuni contatti, scelgo di commentare l’ordinanza sindacale e – in effetti – non avendo avuto alcun effetto sulla sfera giuridica dei soggetti a cui erano (anzi è ancora, fino al 6 gennaio) dirette, sono da considerare operazioni consenso.
Se fossimo stati a ridosso di una tornata elettorale, si sarebbe chiamato “spot elettorale” ma le elezioni sono lontane, quindi l’operazione è una semplice “operazione di consenso”.
Mentre le prime sono figlie naturali dell’esigenza di trasformare il consenso sociale (più o meno strutturato) in espressione elettorale, le seconde sono generalmente messe in campo da soggetti politici poco conosciuti che hanno interesse a qualificare la propria presenza.
Provvedimenti che non hanno alcun effetto pratico per la comunità ma creano effetti positivi sull’immagine del politico (in questo caso il Sindaco) ancora poco conosciuto, che ha scelto di farsi apprezzare a “comparti”.
Ci sarebbe molto da dire sui provvedimenti inutili (nel vero senso della parola) perché se un provvedimento è totalmente inosservato vuol dire che non c’era nessuno a farlo osservare.
Allora, non è un’ordinanza ma un invito alla Cittadinanza ad un uso più responsabile dei giochi pirotecnici, che è del tutto condivisibile.
Fossi stato io il Sindaco, mi sarei limitato a fare raccomandazioni (come in altri Comuni hanno fatto)
Chi emette un’ordinanza (per professione ne emetto almeno 2 al giorno) prima di tutto deve aver chiaro quali e quanti sono i soggetti chiamati a far rispettare le prescrizioni, ossia quanti agenti di Polizia Locale erano in servizio stradale la notte di Capodanno, per controllare che i contenuti dell’ordinanza sindacale fossero rispettati? Zero.
E infatti quante sanzioni sono state emesse, di quelle previste in ordinanza? Zero.
Ma poi, quando leggo nel testo “l’organo accertatore procederà al sequestro finalizzato alla confisca dei materiali pirotecnici utilizzati o illegalmente detenuto” capisco che il Sindaco non ha nemmeno letto il provvedimento che ha firmato.
Cioè, l’organo accertatore che non è in servizio stradale deve sequestrare il petardo utilizzato e confiscarlo? Appena scoppiato?
Siamo di fronte ad un'ordinanza, che dovrebbe imporre un comportamento e obbliga l'organo accertatore alla valutazione della "debita distanza".
Nelle vere ordinanze non esiste discrezionalità, è inimmaginabile leggere "debita distanza" che vuol dire tutto, vuol dire nulla.
E poi, cerchiamo di capirci, il materiale legalmente comprato non può essere illegalmente detenuto.
E allora, il mio commento è questo.
La legittimazione ad emanare ordinanze contingibili e urgenti nei particolari casi in cui, in sede locale, possano verificarsi pericoli imminenti e attuali non altrimenti evitabili, al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana dev’essere fatto nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento, addirittura – ricordo – che la campagna sulla necessità dell’Uomo forte al Governo del Territorio riuscì ad investire anche i Comuni e nell’art. 54, comma 4 fu introdotta una parolina (come nel PGT di Cassina, quando inserirono la parola “anche” produttivo industriale!!!)  e prima delle parole “contigibili ed urgenti” fu inserita la locuzione “anche”.
Quindi, tradotto, non solo “contigibili ed urgenti” e ai Sindaci fu attribuito un vasto e non determinato potere, è stato oggetto di molteplici critiche.
Meno che in Italia, oltre agli amanti dell’Uomo forte, esiste la Corte Costituzionale, che eliminó la congiunzione “anche” prima delle parole “contingibili e urgenti”, riportando il potere di ordinanza dei primi cittadini alla “pensata” originaria.
Siccome l’ordinanza interviene con effetti giuridici diretti sull’ambito interessato, in questo caso cittadini di Cassina e venditori di fuochi d’artificio, vanno valutati i presupposti per esercitare poteri fuori dall’ordinario.
L’ordinanza sindacale è una cosa seria, molto seria, la sua emissione deve avvenire in casi di reale straordinarietà ossia “situazioni di necessità di carattere eccezionale ed imprevedibile che non possono essere affrontate con gli strumenti ordinari offerti dall’ordinamento”, la peculiarità è costituita dalla “straordinarietà”.
Quando – più o meno per ragioni condivisibili – un Sindaco supera i limiti imposti alla normale attività amministrativa, si richiama alla imminente necessità di intervenire con immediatezza, prima che la situazione di pericolo divenga non più risolvibile.
Quindi “visto che è diffusa la consuetudine di manifestare la festività di fine anno con i fuochi e petardi” dimostra la mancata urgenza, della straordinarietà e imprevedibilità dell’evento.
E dire che dovrebbero rappresentare “presupposto, condizione e limite”.
La notte del 31 dicembre – mi risulta – esiste da sempre, non è stato inventato adesso.
Quindi, per il Sindaco l’operazione “consenso” (chiamata anche “operazione simpatia”) è riuscita, perché i proprietari dei cani hanno esultato davanti a un Sindaco che si è mostrato “attento ai nostri cani, spaventati per questi botti”, era quello che cercava ed è stata brava.
Mi ha ricordato un altro assessore, che non essendo di Cassina, ha dovuto fare la sparata contro la manifestazione del 25 aprile per conquistare visibilità, strategie che non ho mai condiviso ma comprensibili.  
Tornando all’Ordinanza devo dire che – senza sorveglianza e controllo – lo stesso risultato (nullo, visto che i botti sono scoppiati anche nei luoghi oggetto di divieto) lo avremmo ottenuto con una Lettera del Sindaco, un invito alla Cittadinanza ad assumere per queste festività un atteggiamento più responsabile, nei confronti del patrimonio pubblico e di animali.
Ma la straordinarietà, la peculiarità che contraddistingue le ordinanze contingibili ed urgenti non c’era. Anzi, non c'è.
Ed emettere un’ordinanza il 20/12/2019 – pubblicandola sul Sito Internet del Comune – offrendo la possibilità di ricorrere al TAR della Lombardia entro 60 gg. è quasi offensivo dell’intelligenza dei residenti, che sanno che il diritto di impugnare un atto è nullo.
Se di "operazione simpatia” si è trattato – ripeto, assolutamente comprensibile da un Sindaco ancora poco conosciuto – perché non limitarsi ad una “Lettera aperta ai Cittadini” invece di palesare incompetenze Amministrative?
Per oggi vi saluto, nella speranza che questo 2020 si possa vivere un’Amministrazione comunale vera, senza limitarsi alle delibere di contributi e patrocini e a qualche provvedimento “fuffa” - privo di rilievo pratico - ma di impatto.

ANDREA MAGGIO

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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