Quindi, questa sera è prevista l'Assemblea pubblica relativamente all'importante questione di Bilancio, balzata agli onori della cronaca.
L'Amministrazione ha accolto la proposta della Commissione Bilancio - che per voce del Presidente Tacconi - ha richiesto la programmazione dell'assemblea pubblica.
L'Amministrazione ha accolto la proposta della Commissione Bilancio - che per voce del Presidente Tacconi - ha richiesto la programmazione dell'assemblea pubblica.
Le ordinanze adottate dal Ministro della Salute e dal Presidente
della Regione Lombardia contenenti le indicazioni urgenti atte a far fronte
all’emergenza epidemiologica da COVID-19 del 21 febbraio 2020 e del 23
febbraio 2020 ed in particolare sono molto prescrittive.
Quest’ultima, ha demandato l’emanazione di disposizioni speciali per i servizi di front office e per la regolamentazione di riunioni/assembramenti alla Regione che - in un’ottica precauzionale,- ha suggerito modalità organizzative che privilegino i sistemi di comunicazione a distanza.
Per quanto specificamente concerne le riunioni con presenza fisica di più partecipanti c'è "....la necessità di limitarne lo svolgimento esclusivamente a quelle necessarie ad assicurare la regolare funzionalità dell’ente e comunque non differibili" (ossia quelle attività che devono essere svolte collegialmente o che richiedono dei quorum di validità - Giunte comunali/regionali, consiglio comunale/regionale, consiglio di amministrazione, commissioni, comitati..).
Onestamente, difficile considerare un'Assemblea Pubblica - che pubblica non può essere ma solamente pubblicizzata - "indifferibile", ma il Sindaco ha confermato la scelta di "...non rinunciarvi" e pertanto ho fatto la mia proposta, per migliorarne l'utilità.
Gli Enti devono garantire l’adozione di misure organizzative volte ad evitare l’eccessiva concentrazione di utenza e - per questo - ho avanzato la proposta di CONSENTIRE AI CITTADINI LA POSSIBILITÀ' DI INTERAGIRE CON IL TAVOLO e prima che la Regione pubblicasse il decreto di ieri (n. 498 del 24/02).
La proposta è stata - ringrazio di questo - accolta dall'Amministrazione prima che diventasse il "suggerimento regionale".
Questo ad ulteriore dimostrazione, che quando si ascoltano le Minoranze tutto funziona meglio.
Ho poi - inoltre - effettuato una proposta politica.
È normale che per contenere l'impatto del Coronavirus sul sistema produttivo il governo prepari interventi in più tempi. Ma sarebbe un errore limitare i provvedimenti (la sospensione dei pagamenti dei tributi, delle ritenute fiscali, delle cartelle esattoriali e degli accertamenti fiscali) solo per contribuenti residenti dei comuni della zona "rossa".
Ho inviato una lettera per chiedere all’ANCI il massimo della sensibilità al tema e non solo per i Comuni inclusi nell’area "a rischio" (ossia 10 comuni lombardi e un comune veneto).
La chiusura e le restrizioni “prescrittive” in vigore per le attività - anche cassinesi - stanno generando gravi perdite
Ho proposto all’assessore al Commercio di supportare l’iniziativa promossa affinché ANCI si possa prodigare per una ragionevole definizione del disagio locale e conseguentemente modulare aiuti al nostro commercio sulla base dell'evoluzione del quadro complessivo.
Comprendendo attività di ogni tipo, il tessuto locale è - come tutti in Lombardia - devastato.
Ristoranti, Pub, palestre, attivbità di ogni tipo.
Se non vogliamo avere ripercussioni drammatiche sull'occupazione, la politica - ad altri livelli - occorrono "garanzie" a tutte quelle attività del territorio che - in conseguenza di limitazioni e prescrizioni - stanno subendo ingenti danni economici.
Quest’ultima, ha demandato l’emanazione di disposizioni speciali per i servizi di front office e per la regolamentazione di riunioni/assembramenti alla Regione che - in un’ottica precauzionale,- ha suggerito modalità organizzative che privilegino i sistemi di comunicazione a distanza.
Per quanto specificamente concerne le riunioni con presenza fisica di più partecipanti c'è "....la necessità di limitarne lo svolgimento esclusivamente a quelle necessarie ad assicurare la regolare funzionalità dell’ente e comunque non differibili" (ossia quelle attività che devono essere svolte collegialmente o che richiedono dei quorum di validità - Giunte comunali/regionali, consiglio comunale/regionale, consiglio di amministrazione, commissioni, comitati..).
Onestamente, difficile considerare un'Assemblea Pubblica - che pubblica non può essere ma solamente pubblicizzata - "indifferibile", ma il Sindaco ha confermato la scelta di "...non rinunciarvi" e pertanto ho fatto la mia proposta, per migliorarne l'utilità.
Gli Enti devono garantire l’adozione di misure organizzative volte ad evitare l’eccessiva concentrazione di utenza e - per questo - ho avanzato la proposta di CONSENTIRE AI CITTADINI LA POSSIBILITÀ' DI INTERAGIRE CON IL TAVOLO e prima che la Regione pubblicasse il decreto di ieri (n. 498 del 24/02).
La proposta è stata - ringrazio di questo - accolta dall'Amministrazione prima che diventasse il "suggerimento regionale".
Questo ad ulteriore dimostrazione, che quando si ascoltano le Minoranze tutto funziona meglio.
Ho poi - inoltre - effettuato una proposta politica.
È normale che per contenere l'impatto del Coronavirus sul sistema produttivo il governo prepari interventi in più tempi. Ma sarebbe un errore limitare i provvedimenti (la sospensione dei pagamenti dei tributi, delle ritenute fiscali, delle cartelle esattoriali e degli accertamenti fiscali) solo per contribuenti residenti dei comuni della zona "rossa".
Ho inviato una lettera per chiedere all’ANCI il massimo della sensibilità al tema e non solo per i Comuni inclusi nell’area "a rischio" (ossia 10 comuni lombardi e un comune veneto).
La chiusura e le restrizioni “prescrittive” in vigore per le attività - anche cassinesi - stanno generando gravi perdite
Ho proposto all’assessore al Commercio di supportare l’iniziativa promossa affinché ANCI si possa prodigare per una ragionevole definizione del disagio locale e conseguentemente modulare aiuti al nostro commercio sulla base dell'evoluzione del quadro complessivo.
Comprendendo attività di ogni tipo, il tessuto locale è - come tutti in Lombardia - devastato.
Ristoranti, Pub, palestre, attivbità di ogni tipo.
Se non vogliamo avere ripercussioni drammatiche sull'occupazione, la politica - ad altri livelli - occorrono "garanzie" a tutte quelle attività del territorio che - in conseguenza di limitazioni e prescrizioni - stanno subendo ingenti danni economici.
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