Il #MaggioSerale
Stasera due parole sull’ipocrisia di queste ore.
In tutta Italia ci sono ancora tante e troppe vie e piazze intitolate ai più feroci criminali, assassini.
Via Stalin, via Lenin, via Tito e tanti altri come loro sono ricordati a imperitura memoria nella toponomastica più servile che si sia mai potuta imporre per ragioni di parte, perché la memoria è troppo importante per non condizionarla.
Pagine di Storia strappate dai libri di scuola (Europa liberata dai Nazisti dagli Americani) e brutte figure storiche riabilitate perché utili al disegno culturale.
Nel nostro Paese sembra una bestemmia dedicare strada ad alcuni vecchi sostenitori di sistemi dittatoriali, mentre è assolutamente normale imbattersi in strade e monumenti di sostenitori di dittature di altro colore.
In discussione la genialità di Gabriele D’Annunzio ieri, oggi di Montanelli.
Si proprio Montanelli, i cui articoli valevano - da soli - il prezzo di un quotidiano “IL GIORNALE”.
Ed era un fascista da gambizzare (Brigate Rosse nel 77) ed era un mito (quando lasciò il Giornale di
Berlusconi) oggi un bastardo pedofilo.
La memoria a servizio dell’ideologia.
E allora continuiamo ad avere strade intitolate a Ho Chi Min
Via Marx
Via Lenin
Via Che Guevara
Via Maresciallo Tito
Via Ho Chi Minh
Via Trotsky
Via Mao Tze Tung
Via Stalin
Via Rivoluzione d'Ottobre
Via Unione Sovietica [manco fosse stato il paradiso in terra che sostenevano nelle piazza italiane e nelle scuole)
Avremmo potuto giudicare Napolitano - restando in Italia - che sosteneva entusiasta l’invasione sovietica dell’Ungheria con i carri armati. ma è diventato Presidente della Repubblica.
Mi sento di ringraziare il si sacco Sala, perché - dalle dichiarazioni appena rilasciate - ha fatto capire una cosa chiara: la memoria non è a servizio di nessuno e le ostilità uomo non accettano le violenze di qualche giovanotto pagato per gettare e imbrattare.
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