mercoledì 24 febbraio 2021

ASSESSORE: "IL PEG DEL COMUNE NON DICE LA VERITA'". Ma si sbaglia e molto.

ASSESSORE: "IL PEG DEL COMUNE NON DICE LA VERITA'". Ma si sbaglia e molto.

Mi è venuto in mente Checco Zalone, quando ironizzando si lasciava scappare quel "...ma è del mestiere questo?"

Ieri sera in Commissione Bilancio - una delle tante sedute inutili che si svolgono nel corso della legislatura - sono stati esposti i punti in trattazione nell'imminente Consiglio comunale.

Infatti, fra 2 giorni si terrà il primo Consiglio Comunale che guarda caso arriva ricco di punti (n. 12), alcuni dei quali tradizionalmente lunghi e discorsivi in quanto è prevista la relazione di tutti gli assessori.

Il Presidente del Consiglio comunale, Capizzi, sta mostrando grosse difficoltà nell'organizzare i lavori, con il risultato - probabilmente auspicato dal Sindaco e dalla Giunta - di affollare di argomenti un'unica seduta invece di garantire una più distesa discussione spalmata su più consigli comunali.

Limitare le sedute, ingolfare l'ordine del giorno, presentare i punti in urgenza (spesso da approvare nell'ultimo giorno disponibile) muovere pressione sulle tempistiche degli interventi e solo alla minoranza, concedere sempre l'ultima parola al Sindaco senza diritto di replica, un regolamento applicato con gli avversari e interpretato con gli alleati, concedere al capogruppo di maggioranza l'ultimo intervento e solo dopo che hanno parlato tutti... Sono espedienti di un Presidente in difesa di una viva paura e delle incertezze come naturale conseguenza dell'inadeguatezza e impreparazione.

Ieri l'assessore Beccaria avrebbe dovuto presentare ai commissari il Bilancio di Previsione 2021/2022/2023 ma come al solito - al netto del preambolo politichese - non ha detto nulla.

"Ci impegneremo sul decoro, sui servizi..." ha detto in modo incerto, senza raccontare come si vogliano perseguire gli orizzonti auspicati.

C'è stato imbarazzo da parte dei presenti, per l'ennesima serata vuota, affrontata come passaggio noioso, inutile ma obbligatorio.

Le Minoranze (anche io, ovviamente) hanno ribadito la necessità di discutere del Bilancio comunale (che si concentra su grandi numeri, privi di riscontri e riferimenti) con in mano il PEG (Piano esecutivo gestione) del Comune

Il PEG rappresenta il principale strumento di definizione delle competenze politico-tecniche e segna il passaggio di competenze fra esecutivo e dirigenti/responsabili dei servizi e contiene indicazioni circa gli obiettivi gestionali assegnati, congiuntamente alle risorse necessarie alla loro realizzazione.

E' lo strumento che collega gli indirizzi politici con la pianificazione operativa e costituisce l’anello di congiunzione tra politica ed apparato burocratico.

Normale che - in un Comune delle nostre dimensioni - i Consiglieri comunali lo vogliano avere in fretta, per poterlo analizzare.

Nei Comuni di grandi dimensioni, dove parlano di macro-sistemi e di politica sono molto più attenti alle dinamiche gigantesche, mentre nelle nostre realtà - sotto molti profili - il PEG è anche più importante del Bilancio.

Questo lo avrebbe dovuto sapere anche Beccaria, 
attuale assessore, di cui sono stato capogruppo in passato e a cui  ho volentieri ceduto la Presidenza della Commissione Bilancio nel corso della scorsa legislatura ("Uniti per Cassina")


Oggi ha cambiato idea e ieri è arrivato a dire che "...il PEG non rappresenta la verità" salvo poi - un minuto dopo - pentirsi e negare.

Ma la riunione è stata ripresa (autorizzata) e trasmessa on line e quel suo "non l'ho detto" ha raccolto le ironie di molti.


ECCO IL VIDEO/AUDIO ("il PEG non dice la verità")


Ma dopo un minuto...



"Vorrei che le mie parole siano riportate correttamente, grazie"

Questo sarà fatto, il video è  chiaro.


Eppure, visto i numerosi anni che è stato seduto al mio fianco (prima di abbandonarmi) l'attuale assessore - purtroppo ancora commissariato dal consulente - dovrebbe aver compreso l'importanza del PEG.

Uno strumento indispensabile per la direzione di tutte le attività dell’ente locale (che derivano dall’esercizio delle funzioni di indirizzo proprie degli organi di governo) ma descrive in termini quantitativi e qualitativi gli obiettivi che l’ente intende perseguire.

E se costituisce uno strumento di controllo che permette di rilevare i risultati ottenuti, misurati e apportare gli eventuali correttivi, come può pensare che "non rappresenti la realtà" e che le minoranze non siano interessate ad analizzarlo in modo profondo?

Lo dico senza mezzi termini: sono preoccupato dalla qualità dell'attuale Amministrazione.

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