La scelta dell’Amministrazione comunale di finanziare, con gli oneri conseguenti all'edificazione di edilizia privata, la realizzazione di un nuovo comune e della caserma della Guardia di Finanza è priva di una logica sociale, di attenzione rispetto alle vere esigenze del territorio.
Come sostenevo qualche anno fa, IL FINANZIAMENTO DELLA CASERMA DELLA GUARDIA DI FINANZA è un pallino della passata amministrazione e - come allora - IO SONO CONTRARIO.
Mi rendo conto che la COERENZA in questa politica da quattro soldi mi è costata moltissimo (in termini politici) ma non cambio idea in funzione dell’opportunità del momento.
Al FINANZIAMENTI DELLA CASERMA DELLA GUARDIA DI FINANZA CI DEVE PENSARE IL MINISTERO.
I FONDI LOCALI - soprattutto se relativi a oneri di urbanizzazione scaturiti da operazioni immobiliari devastanti - DEVONO SERVIRE A COMPENSARE LO SQUILIBRIO URBANISTICO LOCALE CHE NE CONSEGUIRÀ.
LA PROPOSTA È CHIARA:
CHIEDO CHE VENGANO PREVISTI APPARTAMENTI ERP (edilizia residenziale pubblica o housing sociale) NELL’AMBITO OGGI OCCUPATO DALLA SCUOLA ABBANDONATA (ex IPSIA) DI VIA XXV APRILE.
LA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE È GRAVE, NEI PROSSIMI MESI LE POLITICHE SOCIALI SARANNO INTERESSATE DIRETTAMENTE E DOVRANNO CONFRONTARSI CON L’INCREMENTO DELLA DOMANDA DI ALLOGGIO e LA NECESSITÀ DI DARE RISPOSTE CON IL PATRIMONIO PUBBLICO.
Questa maggioranza (composito variegato, sommatoria di gruppi consiliari storicamente avversari in consiglio e due anni fa alleati pur di farmi fuori dalla lista) non ha un’idea chiara di paese.
Alcuni di loro, alla prossima campagna elettorale li vedremo candidati in lista, alleati con il PD (provate a chiedere voi, non vi risponderanno ma balbetteranno le solite offese)
Le difficoltà della maggioranza (lega e tre movimenti in supporto) a trovare sintesi su diversi temi è conseguenza di posizioni storicamente contrastanti.
La Lega Cassina - con la quale sono stato alleato per lunghi anni - ha sempre sostenuto posizioni che io continuo a incarnare.
I documenti prodotti, presentati e votati insieme sono agli atti e le alleanze fra posizioni eterogenee sono sempre complicate e presentano delle criticità.
La posizione che rappresento in aula è ormai estremamente minoritaria, sono l’unico esponente consiliare a CHIEDERE NUOVE STRUTTURE PUBBLICHE (anche scolastiche).
La passata Amministrazione licenzió un PGT (sindaco Mandelli e assessore Medei) senza strutture scolastiche nuove.
Spero che qualcuno nel frattempo abbia cambiato idea, ci spero davvero perché sono stanco di veder la politica locale, vivere con il consueto imbarazzato, che - ancora una volta - stavo indicando la strada giusta per il paese.
Ho sempre pensato che le “toppe e toppette”, se non contingentate dietro una seria pianificazione, rappresentino uno spreco.
Mi fa solo piacere se, qualcuno voglia cambiare idea rispetto ai documenti in passato sostenuti e votati.
Dopo Cernusco, Gorgonzola, Vignate, Pozzo d’Adda, Vaprio d’Adda ecco che anche Pessano - dopo la conclusione positiva della conferenza dei servizi - ha presentato alla cittadinanza il progetto di una nuova scuola.
L’attuale plesso verrà abbattuto (ad eccezione di una piccola recente parte) e la nuova scuola costerà poco più di sei milioni di euro, sorgerà su due piani e
Anche Pessano avrà la sua nuova scuola (sarà divisa in dipartimenti con spazi adeguati alle diverse esigenze educative), una struttura con impatto energetico quasi pari allo zero.
E non sarà una struttura chiusa su sé stessa, ma il progetto prevede diversi spazi indipendenti, che potranno essere utilizzati anche in orario extra scolastico.
Altro che toppe, altro che pallone che ostruisce i pluviali come a Cassina.
La palestra potrà trasformarsi in cinema o teatro.
Al centro ci sarà un'area verde e un piccolo anfiteatro all'aperto, mentre al primo piano farà bella mostra di sé una terrazza da 125 metri quadrati, che potrà essere utilizzata per la didattica e sarà arredata con elementi adatti all'esterno.
Il PROBLEMA A CASSINA NON SONO GLI AMMINISTRATORI SCADENTI, quelli potenzialmente esistono ovunque e che vivono il legittimo sogno (umanamente comprensibile) di uscire dall’anonimato.
IL PROBLEMA È CHI VOTA I SIMBOLI DI PARTITO SENZA CONTROLLARE CHI LI RAPPRESENTA IN PAESE.
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