sabato 30 ottobre 2021

POZZO D’ADDA: ATTIVITÀ AGRICOLE e IL RISCHIO SOSPENSIONE RITIRO RIFIUTI.

 #PozzodAdda 


Il Comune di Pozzo d’Adda è tenuto a promuovere e tutelare la partecipazione dei cittadini, singoli od associati, all’amministrazione

dell’Ente.


Questo al fine di assicurarne il buon andamento, l’imparzialità e la trasparenza.


La partecipazione popolare si esprime anche attraverso la valorizzazione del diritto dei singoli cittadini ad intervenire nel procedimento amministrativo.


Non sono stato eletto, ma intendo “partecipare”  attraverso le azioni popolari nei modi e nei termini stabiliti dalla legge, per restituire - con gratitudine - la grande considerazione incassata nella tornata elettorale del 03/04 ottobre con numerose preferenze incontrate e a cui intendo dare “risposta amministrativa” .


Il mio impegno -nei prossimi anni - è sempre quello: non deludere chi ha scelto di attribuirmi fiducia.

Peraltro, in questo caso di Pozzo, una fiducia assegnatami preventivamente non sulla base di meriti e risultati conseguiti  (come a Cassina è sempre successo) 


Lo farò presentando istanze, segnalazioni, interrogazioni, tutto ciò che leggi e Regolamenti locali mi consentiranno.


Nelle prossime ore, protocollerò un’istanza - diritto confermato dall’art 30 dello Statuto comunale - nella quale chiederò di affrontare un  argomento importante e capire cosa il Comune vorrà fare (o abbia fatto) nel merito. 

Con una circolare del 12 aprile il Ministero della Transizione Ecologica – MiTE chiarisce alcune questioni relative allo “smaltimento dei rifiuti agricoli non pericolosi prodotti dalle imprese agricole”. 


Dopo le modifiche apportate al codice dell’ambiente dal decreto legislativo n. 116/2020 infatti sono stati esclusi dall’ambito dei rifiuti urbani, a partire dal 1° gennaio 2021, i rifiuti delle attività agricole e di quelle connesse, creando numerose difficoltà in particolare per gli agriturismi, i negozi di vendita di prodotti agricoli e le aziende orticole che hanno visto sospeso il servizio di ritiro dei rifiuti da parte di alcuni enti di raccolta.


Questo ha creato non poca confusione, differenti interpretazioni che hanno costretto il Ministero ad emanare  

la circolare esplicativa per chiarire le diverse criticità emerse in fase di applicazione della nuova norma. 


Nulla di nuovo sotto il sole, in Italia non esiste legge che non abbia bisogno di chiarimento.


In attesa di eventuali sviluppi normativi in sede di conversione del Decreto-Legge Sostegni, la circolare del MiTE affronta alcune novità introdotte dal decreto legislativo116/20 è da alcuni indirizzi che parzialmente tranquillizza la discreta presenza agricola di Pozzo 


La circolare infatti evidenzia alcuni aspetti importanti e chiarisce che rispetto ai rifiuti delle attività agricola che presentano le medesime caratteristiche dell’allegato L-quinquies (ad esempio le attività alberghiere o di ristorazione, ecc…) viene data “la possibilità, in ogni caso, di concordare a titolo volontario con il servizio pubblico di raccolta modalità di adesione al servizio stesso per le tipologie di rifiuti …” (simili per natura e composizione ai rifiuti domestici) 


Questo chiarimento stabilisce un‘opportunità per i titolari delle aziende agricole, ma occorre concordare con gli enti di raccolta la possibilità di proseguire con il mantenimento del servizio di raccolta rifiuti con il Comune.


Mediante interessamento del Consorzio (CEM) a cui il nostro Comune ha aderito 


Chiederemo che il Comune si faccia parte attiva per verificare ed eventualmente predisporre accordi da proporre su base volontaria  alle aziende del territorio.

Ripeto, serve interessamento di CEM, di cui siamo parte 

 

Chiederò all’attuale Amministrazione di colmare i ritardi registrati a Pozzo d’Adda e la totale assenza in proposito da parte del Comune per tutti questi mesi 


ANDREA MAGGIO

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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