#MaggioAvoceAlta
Credo molto alla necessità di riformare il Testo unico degli enti locali e - rispetto all’argomento - ho già scritto più di una volta.
Le responsabilità dei sindaci devono solo esser «politiche» sulla gestione del Comune ed è giusto che - senza ambiguità di sorta - le responsabilità amministrative ricadano sui dirigenti.
È arrivato il momento di smetterla di giocare sulla pelle dei “primi cittadini”.
Mai più un Sindaco dovrebbe andare incontro a condanne (come capitato a Chiara Appendino) perché “…avrebbe dovuto prevedere quanto accaduto in Piazza San Carlo a Torino, durante la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, quando un'ondata di panico collettivo generato da alcuni deficienti ha causato il fuggi fuggi della folla radunata davanti al maxischermo che causò la morte di due persone e il ferimento di altre 1500.
Condannare un Sindaco per “non aver previsto” il panico collettivo in un piano di sicurezza che non è lei a cui ne compete la redazione è davvero troppo.
I giudici arrivano a condannare una persona, se vi è una legge che lo consente.
Storture legislative da correggere, affinché i giudici possano giudicare reali responsabilità e “non fittizie”.
Sono amministratore pubblico, non mi interessa se la Chiara Appendino è Leghista, 5 stelle o iscritta al Pd.
Ha tutta la mia solidarietà e fatti del genere (condanna ad 1 anno e 6 mesi) e spero che fatti del genere non si verifichino più
La modifica del TUEL potrebbe includere l’auspicato innalzamento della soglia di popolazione di un Comune, nel quale potersi candidare per 3 mandati e non 2 (perlomeno se uno dei due sia durato meno di due anni, sei mesi e un giorno per cause diverse dalle dimissioni volontarie)
Spero che dopo 20 anni, possa essere il momento di metter mano seriamente al testo unico: ad esempio, rettificare «incompatibilità» l’attuale «incandidabilità»
Favorire dall’eroe la fusione di alcuni Comuni (speravo nell’obbligo ma non è possibile) e segretari degli enti locali e controlli consorziati.
Sento parlare del ritorno dei collegi al posto del revisore unico nei piccoli Comuni (la soglia, oggi fissata a 15mila abitanti, sarà rivista al ribasso) e il ripensamento dei criteri di nomina e selezione.
Penso che i revisori - per quello che fanno e se non si trasformano “organo di garanzia” - potrebbero anche essere eliminati altroché ripristinare il collegio
Serve un riordino complessivo di Città metropolitane e Province che assegna a questi enti nuove funzioni e per superare il caos attuale.
Ma il tema più sentito è quello di apertura: il confine fra responsabilità politiche, proprie del sindaco, e responsabilità amministrative da riservare ai dirigenti.
SPERIAMO CHE NON DIVENTI UN’OCCASIONE PERSA
Nessun commento:
Posta un commento