lunedì 1 novembre 2021

INPS e LA DISCUTIBILE DECISIONE SUI DISABILI

Mi ha lasciato senza molte parole, la discutibile decisione di non consentire l’erogazione dell’ assegno mensile di assistenza per persone disabili (con una invalidità importante, dal 74% al 99%), pari a 287 euro mensili, se la persona disabile ha una qualsiasi attività lavorativa. 

Una scelta - comunicata con nota n .3495 del 14 ottobre 2021 l’ INPS  - che è caduta come un fulmine a ciel sereno e che riguarda tutti i disabili - che pur avendo un lavoro - registrano un reddito personale era inferiore a 4.931 euro all’ anno.

Una scelta discutibile  ed è normale che realtà associative impegnate nella tutela delle persone disabili abbiano già criticato la decisione è fatto sentire la propria voce 

Non posso definire che la scelta sia “immotivata” perché assunta sulla base di sentenze della Cassazione, che in più di un’occasione si è espressa rispetto al principio.

Ma ciononostante sarebbe sbagliato non considerare l’importanza di un lavoro per chi vive difficoltà personali, con invalidità almeno del 74%!.

Cosa è successo allora? Solamente è cambiata interpretazione precedente dell’ INPS, che erogava comunque l’ assegno anche in presenza di piccoli redditi.

La nuova presidenza INPS - a fronte di una Cassazione che non lascia margini di interpretazione - ha modificato l’orientamento senza considerare differenti realtà, i differenti progetti, le fatiche e i sogni delle persone disabili e delle loro famiglie.

L’impiego lavorativo di persone disabili, più che al suo valore economico (meno di 5.000 euro in un anno) trova la sua grande portata valoriate nell’apporto sociLe, NELL’INCLUSIONE

Quale migliore testimonianza di amore al bene comun può prestare la Politica se non quella di favorire e agevolare l’ impegno di una persona disabile, che vuol vivere, lavorare, contribuire il più possibile autonomamente ?

Voglio vivere in una società che aiuti concretamente i disabili ad impegnare le proprie capacità.

Il rischio è che nei prossimi anni - a causa di questa nuova interpretazione - si assisterà ad un una progressiva azione disincentivate.

Dobbiamo puntare al protagonismo attivo di tutti, disabili prima di tutti, senza che diventi più comodo incassare assegno di 287 euro mensili senza lavorare.

Perché il lavoro è prima di tutto opportunità sottovalutate socializzare, vero  strumento per sviluppare mantenere competenze fisiche e mentali.

Serve un Parlamento che modifichi alcuni articoli della Legge, in modo che nessun Presidente di Inps debba uniformarsi ad un’interpretazione rigida e dia speranza ad un sogno dei tanti che di questa legge di sono avvalsi per il bene dei disabili   

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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