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Vi è una deliberazione di Giunta comunale - da adottarsi annualmente - nella quale si deve indicare destinazione vincolata di una quota pari al 50% dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie previste dal Codice della Strada.
Le destinazioni sono specifiche e puntuali, ad esempio:
a) interventi sulla segnaletica delle strade di competenza comunale, per sostituzione, ammodernamento, potenziamento, messa a norma e manutenzione, con destinazione a tali interventi di almeno un quarto della quota (comma 4 lettera a);
b) potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, anche attraverso l’acquisto di automezzi, mezzi ed attrezzature dei Corpi di Polizia Locale con destinazione a tali spese di almeno un quarto della quota (comma 4 lettera b);
c) miglioramento della sicurezza stradale (comma 4 lettera c) relativamente a:
1. manutenzione delle strade di proprietà;
2. installazione, ammodernamento, potenziamento, messa a norma e manutenzione delle barriere e sistemazione del manto stradale delle strade di proprietà;
3. redazione dei piani urbani del traffico;
4. interventi per la sicurezza stradale a tutela dell’utenza debole, quali bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti;
5. svolgimento, da parte degli organi di Polizia Locale, di corsi didattici nelle scuole di ogni ordine e grado finalizzati all’educazione stradale;
6. misure di assistenza e previdenza per il personale di Polizia Locale;
7. interventi a favore della mobilità ciclistica;
Devo essere sincero, non tutte le amministrazioni rispettano questo dispositivo (previsto all’Art 208 del CdS) e - pertanto - il Governo è intervenuto per definire meglio alcuni aspetti inerenti alla trasparenza
Fra le modifiche del codice della strada inserite (che ho illustrato nel precedente post) vi è quella che
la PA DOVRÀ ESSERE ancora più «trasparente» sui proventi delle multe e la loro destinazione di spesa
D’ora in poi gli enti locali dovranno pubblicare una relazione annuale sulla destinazione dei relativi proventi e rendere noti tali dati sul loro sito istituzionale.
Si porrà quindi fine alle polemiche sull’utilizzo degli incassi delle multe da parte dei Comuni, che ogni hanno vengono (talvolta giustamente ) fomentate in alcuni Comuni
- AM -
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