mercoledì 3 novembre 2021

UNDICESIMO COMANDAMENTO: AMARE IL PATRIMONIO PUBBLICO

AMARE IL PATRIMONIO PUBBLICO 
Fosse per me sarebbe l’undicesimo comandamento. 

I recenti fatti di vandalismo registrato nei Comuni, impone alcune riflessioni e scelte educative.

Troppo spesso assistiamo alla “cosa” pubblica martoriata da vandali, per motivi ignoti compiono azioni profondamente incivili

“Vandali” non si nasce, si diventa. 

In tutto questi anni, ho capito alcune cose fondamentali: che i giovani (o bambini) hanno bisogno di adulti che parlino con loro di tutto ciò che li riguarda.

NON  per imporre “modelli” ma per renderli consapevoli del fatto che - prima di tutto - sono cittadini.

Non serve applicare modelli preconfezionati, per attuare lavaggi di cervello, ma favorire la comprensione del loro essere e - soprattutto - accompagnarli all!utilizzo di strumenti cognitivi a disposizione, le regole di una civile convivenza.

Credo molto nell’EDUCAZIONE CIVICA nelle scuole, penso sia materia importante, utile  ausilio all’indispensabile ruolo delle famiglie 

I ragazzi devono partecipare al dibattito pubblico, essere inclusi nelle riflessioni, essere messi nelle condizioni di porsi e porre domande.

I periodici danni al patrimonio pubblico (segnaletica, muri, cestini, panchine) riscontrati in giro per i paesi raccontano di un disagio (talvolta noia) a cui  le istituzioni devono  far fronte con UNA BATTAGLIA CULTURALE 

L'insegnamento dell’Educazione civica - passaggio da non sottovalutare - è stato introdotto dalla Legge 20 agosto 2019, n. 92.

In tutti questi anni, sono riuscito a capire alcune cose fondamentali: una di queste, che i bambini hanno bisogno di adulti che parlino con loro di tutto ciò che li riguarda non per imporre  “modelli” ma per renderli consapevoli del fatto che - prima di tutto - sono cittadini.


Non serve applicare modelli preconfezionati ai più giovani, a meno che non si voglia ottenere una reazione “uguale e contraria”.

Sono un autentico amante della libertà, regalità è disciplinata, contrario ai “lavaggi di cervello”.


Noi adulti abbiamo il dovere di  favorire la comprensione dei più giovani, del loro essere e - soprattutto -  accompagnarli all’utilizzo di “strumenti cognitivi” a disposizione.

Senza forzature, stimolare riflessioni  su alcuni temi, per formare alunni in grado di porsi e porre domande.


Per questo credo in quel lungo processo dell’inserimento dell’EDUCAZIONE CIVICA nelle scuole, come materia importante, come ausilio all’indispensabile ruolo delle famiglie 


Sorvolo sul pasticcio di quei giorni, perché aver scritto  nella legge del 20 agosto 2019, n. 92, che “…l’insegnamento inizierà dal 5 settembre successivo all’entrata in vigore della legge” voleva semplicemente ammettere di non conoscere quanto complesso sia modificare gli ingranaggi della macchina scolastica, non avere nemmeno idea delle tempistiche necessarie.


Parti in modo sperimentale (in Lombardia, vi era Bussetti che fece il possibile) inviando al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (Cspi, organo consultivo del MIUR) un decreto che consentiva di principiare (sperimentale) fin dall'anno scolastico 2019/2020, lo studio obbligatorio dell'Educazione Civica. 


L’introduzione definitiva fu posticipata all’anno successivo - per il primo e  secondo  ciclo  di  istruzione - per “….sviluppare  la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei  profili  sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società. Iniziative di sensibilizzazione  alla  cittadinanza  responsabile  sono  avviate dalla scuola dell'infanzia”. 


Ho condivido sin da subito la proposta e - siccome bisogna essere seri e riconoscerne la paternità  - bisogna dire la “partita” iniziò già nel 2013 anno in cui i rappresentanti del PD 

raccoglievano firme per proposta di legge 


Depositata nel 2013 dal primo firmatario Alberto Siccardi, il testo aveva raccolto 10.462 firme 


Sono sempre stato FAVOREVOLE all’insegnamento  scolastico dell’educazione civica nelle scuole (primaria e secondaria) per accompagnare i giovani cittadini a comprendere la relazione di reciprocità tra diritti e doveri, che implica un rapporto di parità e di scambio.


Una delle 3 macro categorie (Costituzione e Cittadinanza digitale ) è infatti relativa alla grossa materia “Tutela del territorio” ed è questa la sessione sulla quale bisognerebbe soffermarci per valorizzare il patrimonio pubblico, al suo profondo rispetto.


Le “ragazzate” ci sono sempre state, dirà qualcuno, ma impressionante vandalismo registrato in questo ultimo anno in molti Comuni dell’area, va oltre la fisiologica presenza di un disagio che ogni epoca ha vissuto in forme e intensità differenti 

ANDREA MAGGIO 












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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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