lunedì 14 febbraio 2022

MONOPATTINI, MODIFICHIAMO I REGOLAMENTI COMUNALI


Essere Amministratore vuol dire (anche) offrire risposte ai problemi riscontrati, trasformandoli in opportunità. 


Vi è la necessità di regolamentare in maniera chiara e univoca l’utilizzo dei monopattini.


Troppe volte in italia - purtroppo - serve perdere vite, per spingere il legislatore a trovare la “forza politica” per offrire risposte a temi altrimenti non prioritari.


Sono già 15 i decessi dovuti a incidenti avvenuti con il monopattino (in poco più di due anni) e si registrano oltre centinaia di feriti (alcuni molto gravi).


Il legislatore (nazionale) non ha ancora regolamentato con chiarezza, ma un decreto ministeriale (2019) definisce il quadro generale lasciando  

ampio margine di discrezionalità ai Comuni.


La solita questione: il Parlamento dorme sogni tranquilli più interessato al suo futuro (in vista delle elezioni con un numero di parlamentari ridotto per effetto del taglio ottenuto con referendum) 

ma i Comuni - quando messi nelle condizioni di intervenire e modificare i propri regolamenti per organizzare e amministrare un problema - mostrano evidenti limiti.


Da un lato posso comprendere che ideare nuovi modelli attraverso emendamenti ad hoc (per nutrire di nuove presenze il Regolamento comunale) dall’altro - chi ha il diritto di Amministrare un paese ha soprattutto l’onere del dovere di esercitare le possibilità consentire dal decreto del 2019.


Ma come al solito, tutti i Sindaci aspettano il primo Comune che produca l’emendamento da inserire nel Regolamento comunale di Polizia Urbana , per poterlo “copia incollare” serenamente.


Serve intervenire con urgenza con emendamenti su aspetti delicati come l’obbligo di indossare il casco. Perché il monopattino sta prendendo sempre più piede come mezzo di trasporto alternativo e la questione non è più procrastinabile 


Bene ha fatto Regione Lombardia ad  approvare una proposta di legge al Parlamento (definisce regole certe a 360°) 


Quindi non solo casco obbligatorio (che già i Comuni possono inserire nel Regolamebto locale) ma anche assicurazione e corsi di educazione stradale.


Normale che chi sta in strada ne debba conoscere le regole (codice della strada) 


L’importante è che il tutto non diventi una formalità per coprire - come in altri casi  abbiamo visto - una tassa occulta.


Suggerisco al Consiglio comunale di approvare alcune integrazioni al Regolamento di PU per disciplinare le “nuove” presenze in strada e i modi di utilizzo 


_AM_

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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