Oggi scelgo di tornare su un argomento per me importante, anche se - la violenza con la quale viene affrontato - è certamente delicato.
Ma non sono io che devo temere
Ogni anno, aumenta il numero delle scuole primarie e scuole materne che al posto della Festa della Mamma impongono una versione generica (Festa del cuore, Festa dell’amore, festa della famiglia)
La scusa utilizzata dai sostenitori della “cancel culture” è un maggior rispetto “…delle trasformazioni sociali e culturali in atto nella nostra società”.
Una virata del “politicamente corretto” che dimentica che NON C’È’ IDENTITÀ SENZA OROGINE.
I bambini soffrono se la mamma non ce l’hanno non perché si sceglie di celebrare la mamma, la sua figura è il suo ruolo in famiglia e società
Fare festa per mamma o per papà rende lieti i bambini e se alcuni di questi sono orfani di madre non credo si possano sentire feriti nel vedere i loro compagni celebrare una presenza a loro negata.
Togliendo la festa dei nonni perché qualcuno non ha più nonni, cancellare la festa del papà perché qualcuno è orfano di padre o forse ne ha due, cancellare la festa della mamma perché non ha più la mamma o forse ne ha due?
Chiederemo di eliminare l’Inno di Mameli per non offendere gli alunni di nazionalità straniere?
Chiederemo di eliminare il Natale perché per qualcuno Gesù non è mai nato?
Intanto mi piacerebbe sapere quanti genitori - dei piccoli utenti delle numerose scuole dislocate nel territorio - siano realmente contenti di non esser stati nemmeno interpellati e informati preventivamente disella scelta di non festeggiare la festa della mamma.
Tante persone che la pensano come me, molte timorose della violenta gogna del politicamente corretto (molto fascista) ma io - forte dei miei valori e delle mie convinzioni - non ho paura di oppormi al pensiero unico, che sta tentando di diffondersi in modo capillare nelle scuole.
Il tentativo di abolire la Festa della Mamma è ultimo tassello di una campagna ideologica contro la famiglia che si alimenta attraverso una sorta di “neo-lingua” che confonde le coscienze insieme all’indottrinamento mediatico sull’inclusione, sulla valorizzazione delle differenze, sull’interculture.
PER ME RESTERÀ SEMPRE LA FESTA DELLA MAMMA, PERCHÉ NON È SOLO UN OMAGGIO AD UNA PERSONA MOLTO CARA(e questo non può discriminare nessuno) MA AD UNA FUNZIONE E UN RUOLO INDISPENSABILE IN SOCIETÀ, SPINA DORSALE DI OGNI FAMIGLIA
PER QUESTO LA FESTA DEL CUORE (“per manifestare amore ad una persona cara”) PUÒ ESSERE ISTITUITA MA NON SOSTITUIVA DELL’ATTUALE OMAGGIO ALLA MAMMA
Spero che negli istituti scolastici ci siano ancora docenti che abbiamo voglia e coraggio per opporsi a questa deriva ideologica
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