venerdì 20 settembre 2024

POZZO, SPOGLIATOI DELL'INDECENZA

 


Come promesso nel post di ieri (https://andreamaggio.blogspot.com/2024/09/giunti-al-60-di-legiglatura-delusione.html) oggi comincio ad affrontare criticamente alcuni aspetti dell'attuale gestione comunale, nella speranza di stimolare un naturale, sereno e civile dibattito pubblico.

 

Quello che manca a Pozzo d'Adda, un paese che ha visto crescere velocemente il numero di residenti e che registrato una profonda trasformazione demografica.

 

Dai 3534 residenti del 2002 si è passati 4732 del 2008, arrivando 5767 del 2012 aumentando di un ulteriore 12,53%. 

 

 

 A fine ottobre del 2023, l'anagrafe comunale contava 6687 unità.

Solo chi sa nulla di pubblica Amministrazione può pensare che un'impennata di 3000 residenti in meno di 20 anni non abbia conseguenze su gestione, servizi, modello di paese e coscienza collettiva. 

 

Il Comune, come tutte le realtà che "esplodono" in pochi anni, si confronta con la difficoltà di acquisire la necessaria consapevolezza comunitaria. 

 

Tre anni fa, mentre nei Comuni della Martesana l'affluenza alle urne - per eleggere i rispettivi Sindaci - si attestava intorno al 70%, a Pozzo d'Adda si recava al voto meno del 50% degli aventi diritto.

 

Una percentuale molto bassa - ben al di sotto della media - dovuta perlopiù ai nuovi residenti: hanno preferito non andare a votare, piuttosto che attribuire la fiducia a chi non conoscevano.

 

Oggi, immagino, molti hanno acquisito maggiore consapevolezza comunitaria e sviluppato una - ancora troppo silente - coscienza critica. 

 

Molti residenti non parlano e non si lamentano pubblicamente, non scrivono sui social, ma leggono ed elaborano idee e convinzioni, su come il paese sia gestito.

 

Ogni giorno, aumentano le persone che - come accade in altri Comuni - mi scrivono privatamente, mandano foto e coinvolgono nei quotidiani disagi e palesandomi disservizi affinché io possa  sviluppare risposte di carattere amministrativo.

 

L'ultima che mi è arrivata riguarda le condizioni fatiscenti degli spogliatoi della palestra presso la Scuola di via Unione. 

 

Dalle foto si capisce che lo stato di abbandono ha oltrepassato i livelli di indecenza e occorrono investimenti in un settore fondamentale per la crescita dei ragazzi

 

Il degrado è imbarazzante e lascia trasparire il disinteresse di chi è chiamato a dare risposte ma ancora latita su temi importanti come questo.

 

Sono troppo serio sul tema amministrativo per non riconoscere le "attenuanti generiche" al Sindaco: le gravi difficoltà strutturali del Comune incontrate una volta insediato sono reali, chi lo ha preceduto ha fatto danni impressionanti, ma questa non può essere la scusa per non fare nulla, nemmeno interventi urgenti e non più prorogabili assolutamente alla portata.

 

La Giunta è "poca roba" - lo sanno anche loro - una gestione ordinaria da pilota automatico, che forse sarebbe andata bene 30 anni fa (con 2000 abitanti) non oggi che stiamo quasi a 7000 residenti (6668)

 

L'idea che mi sono fatto è che c'è un assessore che qualitativamente potrebbe tornare utile ad affrontare le numerosissime criticità di cui soffre il paese, ma non è questo il post con cui voglio affrontare certi argomenti, mi limito a rappresentare una questione che merita di essere affrontata e risolta.

 

Un conto è parlare di mancanza di diversi servizi, degrado urbano,  strutture sportive inadeguate per questo paese, altro discorso - più immediato e che non richiede statisti al governo di Pozzo - superare criticità profonde nella cura degli spogliatoi, restituire la dignità a luoghi così sensibili.


Bisogna intervenire subito


AM

 









mercoledì 18 settembre 2024

GIUNTI AL 60% DI LEGIGLATURA: DELUSIONE PALPABILE IN PAESE

Se non sbaglio oggi dovrebbe essere il compleanno del Sindaco di Pozzo, Andrea Villa.


I miei auguri li manifesto con quella sincerità che mi caratterizza (mi dicono eccessiva per ambienti falsi come quelli politici) quando osservo, valuto ed esprimo critiche (positive o negative) 


Come ricorderete tutti, il 3-4/10/2021 un risultato a sorpresa lo portò Villa a vincere le elezioni a Pozzo d'Adda 35,63% (pari a 834 voti), superando la concorrenza di Emilio  Generoso al fotofinish ( il 32,98% e 772 voti).

 

Terzo classificato Roberto Caspiati (il 31,40% e 735 voti) che si presentava con i simboli di centrodestra e se l’affluenza al voto fosse stata poco superiore - almeno 5% in più - avrebbe vinto e sarebbe diventato Sindaco.

Perdere con i simboli di centrodestra ha rappresentato una grave sconfitta, ma con i "se" e con i "ma" non si va molto distante e - come scrissi 4 giorni dopo l'esito del voto del 04\10\2021 - "...il Sindaco è l'ex consigliere comunale grillino Andrea Villa .e con lui, il paese dovrà provare a rinascere (...) Serve una vera giunta, reattiva, con le idee chiare su cosa fare e come non perdere occasioni d’oro".

 

Nel commentare il momento politico locale, scrivevo: "...il nuovo Sindaco dovrà superare la vecchia opacità amministrativa, che ha visibilmente fallito su tutti i campi. Era prevedibile che la punizione degli elettori non si facesse attendere".


Ero certo che "...Il Comune di Pozzo d’Adda ha davvero bisogno di aiuto e lo scrivo senza vena polemica, ma constatazione che – spero – che l’attuale Sindaco possa fare meglio del passato, nessuno chiede i miracoli, peggio del passato è statisticamente impossibile".


Il post ha voluto esternare un auspico "...cambiare il METODO, chiudere con incompetenze varie, spero che la nuova Amministrazione sia in grado di far fronte alle grandi sfide che aspettano il paese".


In questi primi 3 anni, ho scelto di sospendere una critica eccessivamente negativa, consapevole delle enormi difficoltà incontrate dal nuovo Sindaco per quanto ereditato dal passato.

 

Ma trascorso poco meno del 60% di legislatura, la discesa è cominciata e i timori paventati nell'ultimo anno, si affacciano inequivocabili.


Non serve chissà quale capacità amministrativa per rilevare come la gestione comunale di Pozzo d'Adda sia una macchina sgangherata abbandonata a margine strada e le poche volte che prova ad offrire esile vitalità, sembra avere il freno a mano tirato.


Non so se sia stata una decisione voluta, ma l'Amministrazione - che non ha mai brillato per capacità e visione - sembra aver "tirato i remi in barca" lasciandosi accompagnare dalla morbidezza delle onde, sonnacchiosa e coccolata dal vento. 

In qualsiasi altro Comune, gestioni così inutili e prive di visione non sarebbero arrivate a fine legislatura, ma diciamo che è talmente vuota di idee che non c'è humus e fermento, non vedo il minimo "pathos" che si deve avere quando si riveste incarico amministrativo.

All'interno di un gruppo di maggioranza dove nessuno ha nulla da dire o forse solamente usato come cordiale uditore.


La gestione Villa - prima di tutto - vive il dramma di una scarsa rappresentatività: perché ha vinto, ma lo ha fatto con circa il 16% degli aventi diritto. 

Ed è poco.


La ciclica provocazione che propongo ai vertici del paese è creare le condizioni straordinarie per l'arrivo di un commissario prefettizio, con il compito di amministrare l'ente fino all'elezione del nuovo consiglio e del nuovo sindaco, potrebbe esercita attribuzioni conferitegli con decreto di nomina.

A differenza di quanto la narrazione voglia, il commissario potrebbe compiere qualunque atto, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione.

Altro discorso è che - non dovendo rispondere agli elettori - spesso il commissario "decide di non decidere" soprattutto su questioni di portata strategica.

Nell’ordinamento italiano, il commissario prefettizio è solitamente un funzionario di carriera prefettizia, organo monocratico di amministrazione straordinaria del comune.

Detto questo, l'impreparazione diffusa, incapacità di ascoltare di chi governa ("hanno sempre ragione loro, ti ascoltano solo per capire dove sbagli") rende il momento molto triste, la novità Villa (un grillino che doveva spaccare il mondo!!!) si è trasformata in pochi mesi nella solita soporifera zuppa riscaldata.

Sarebbe utile disinserire il Pilota automatico per provare il colpo di coda, riempire gli ultimi due anni di dignità, ma oramai è tardi.

Ad ogni modo, nel prossimo post avanzerò alcune umili proposte.


AM

lunedì 16 settembre 2024

CASSINA, NON C'E' PACE PER IL PGT : ANCORA UN RICORSO

Sono anni che parlo della devastante condizione delle strutture scolastiche, sono almeno 10 anni che le diverse giunte comunali di colore differente hanno sempre negato le mie affermazioni, provando a silenziarmi (“Maggio fa polemica sterile, le scuole vanno bene così, non esageriamo”).


Oggi che l’opinione pubblica è approdata alla convinzione che le strutture scolastiche presentino gravi profili di degrado, tutti stanno cambiando idea (comprese le emanazioni Mandelliane e Piddine in consiglio comunale) e finalmente è nata una nuova consapevolezza.


Ci sono voluti lunghi anni, per loro esageravo nel segnalare i problemi e gli allagamenti nelle strutture scolastiche; se mi avessero ascoltato non avremmo perso (a differenza di Gorgonzola, Vignate, Melzo, Cernusco, Pioltello) innumerevoli occasioni storiche per finanziare strutture scolastiche nuove.


Sono stati approvati due PGT (giunta Mandelli e giunta Balconi) senza alcun investimento radicale sull’edilizia scolastica, l’unico PGT ambizioso che pianificava la presenza di scuole nuove fu adottato con delibera 03 del 11\01\2013 e bocciato sei mesi dopo (ed ero assessore ai lavori pubblici)


Da quel giorno del 2013, non vi furono mai più intenti pianificatori di chi governa, con visione, di buon auspicio per le strutture scolastiche, fatiscenti e in progressivo degrado.


Dallo scempio dei plessi scolastici si salva la scuola secondaria all’interno della quale non piove grazie l’importante intervento alle controsoffittature avviato il 29 febbraio 2012 e ripreso il 3 marzo del 2013 (ero assessore ai lavori pubblici).


- un pessimo inizio di legislatura (Balconi Bis) che ha registrato 

- ennesimi allagamenti presso il plesso della scuola primaria, 

- polemiche per i cimiteri immersi nel degrado, 

- continue segnalazioni per mancati passaggi della raccolta dell'umido (zona B)

- la vergogna della tensostruttura allagata

- le chiassose notti brave in piazza DeGasperi che non lasciano dormire i residenti, 

- la caduta dei lucernari presso la scuola materna di Via Gramsci, 

- il nuovo parchetto in via Volta sporco e abbandonato, 

- il servizio ridotto dello ScuolaBus, 

- i disagi dei bambini lasciati ad aspettare un pullman che non sarebbe mai passato a prenderli, 

- l’inattesa richiesta della retta (trimestrale) anticipata, 

- il mancato inizio degli interventi presso la copertura della scuola primaria annunciati in pompa magna per il 26 agosto e non ancora iniziati, 

cartelli stradali sdradicati (sdraiati da 1 anno), 

il palazzo comunale con luci (dimenticate) accese di notte, 

cimitero con luci accese (ore 12.43 di ieri)

nuovi divieti e limitazioni orarie contestate da residenti e commercianti 


Un clima di anarchia, di vero abbandono.


Sarà questo il livello di sciattume e cialtronaggine dei prossimi 5 anni?


E l’ennesima tegola in testa a una gestione arraffazzonata e pasticciona è l’inevitabile ricorso promosso da L.- APS- Rete Associativa ETS contro il Comune di Cassina de’ Pecchi avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia – Milano contro il PGT della legislatura Balconi.


Le reti associative del terzo settore, che svolgono attività di coordinamento, tutela, rappresentanza, promozione o supporto degli Ets associati e delle loro attività di interesse generale, anche allo scopo di promuoverne ed accrescerne la rappresentatività presso i soggetti istituzionali hanno promosso il ricorso per ottenere l’annullamento “della delibera di Consiglio Comunale n.5 del 23.1.2024 avente ad oggetto l'esame delle osservazioni e l’approvazione definitiva della variante generale al Piano di Governo del Territorio del Comune di Cassina de Pecchi, pubblicata sul Burl il giorno 5 giugno 2024, e di tutti i relativi allegati, ivi incluse le controdeduzioni (docc. 1, 2 e 3)".


Nel ricorso si chiede l'annullamento 

della dichiarazione di Sintesi prot. n. 2266/2024 del 19.1.2024, 

dell’Addendum conclusivo al rapporto ambientale di gennaio 2024 (doc.7), 

del Decreto del Sindaco Metropolitano N. 5/2024 del 10/1/2024 (prot. n. 1383 del 10-01-2024) con cui Città Metropolitana ha espresso la Valutazione di compatibilità condizionata con il Piano Territoriale Metropolitano (PTM) e con il Piano Territoriale Regionale d’Area (PTRA) dei Navigli Lombardi 


Inoltre, il ricorrente chiede al tribunale 

- l’annullamento del Decreto del Presidente del Parco Agricolo Sud Milano n.1/2024 prot. 1616 del 12/01/2024 con cui è stato rilasciato il Parere di conformità al Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) del Parco Agricolo Sud Milano, 

- del parere rilasciato da Città Metropolitana prot. n. 24324 del 17.7.2023 in merito alla “Verifica di corrispondenza alla Prevalutazione regionale della proposta di Variante Generale al Piano del Governo del Territorio (PGT) del Comune di Cassina De’ Pecchi - procedura di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS).


Il piano regolatore e conseguentemente anche le varianti allo stesso, una volta adottato, nella misura in cui è suscettibile di applicazione, è atto immediatamente lesivo e direttamente impugnabile, ancorché la sua impugnazione costituisca una facoltà e non un onere.


La delibera comunale di adozione di una variante allo strumento urbanistico, pur costituendo un elemento della fattispecie complessa che si completa con l'atto di approvazione regionale, va riconosciuta un'efficacia imperativa diretta e propria, ossia che ne fa uno "strumento di governo del territorio", che impedisce interventi edilizi ed urbanistici contrastanti con esso ma a dire il vero - questi ricorsi generano una potenziale applicabilità delle misure di salvaguardia.


A mio modestissimo parere, l'attuale Amministrazione ha fatto bene – mediante voto di giunta – a resistere in giudizio avanti il TAR (a breve nominerà un avvocato per difendere il contestatissimo provvedimento PGT) ma diventa difficile e rischioso attuare le previsioni di un piano passibile di "sospensiva".


Però, ripeto, il mio è un modestissimo parere.



sabato 14 settembre 2024

ANDREA, PERCHÉ HA VINTO ANCORA LEI?

Ogni giorno ricevo le stesse domande - da parsone differenti:


ANDREA, COME HA FATTO A VINCERE LE

ELEZIONI, NONOSTANTE LA PESSIMA   LEGISLATURA PRECEDENTE ?


È vero, la sensazione percepita in paese è quella che nessuno abbia votato il Sindaco Balconi.


Si percepisce un tacito imbarazzo di chi ha votato (2200 elettori) il Balconi Bis. 


Al netto di parenti e qualche timido  ”interessato”, gli altri provano lo stesso imbarazzo di chi ha dovuto ammettere - qualche anno fa - d’aver comprato il “sale magico” da Wanna Marchi e il Mago Do Nascimento. 


Ed è così, il Sindaco Balconi è stato riconfermato nelle elezioni comunali dello scorso giugno e per molti cassinesi l’esito era inatteso. 


Non per me, purtroppo, che conosco perfettamente i danni che può causare l’elettorato “inconsapevole”, quello che si reca alle urne replicando la propria preferenza politica nazionale sulla scheda amministrativa locale.

In questa tornata (come nel 2019 fu per la Lega, come nel 2014 fu per il PD, come nel 2009 fu per Forza Italia) era molto probabile che il sindaco uscente, che presentava in coalizione il simbolo del partito di maggioranza relativa, quello di Fratelli d’Italia, avrebbe avuto buonissime possibilità di vincere. E così è stato.

La spaccatura interna al Partito Democratico cassinese ha fatto in modo che metà del suo elettorato abbia votato la lista civica di Mandelli, capeggiata dalla Tomassetti.

L’ex Sindaco che ha governato dal 2014 al 2019 aveva ancora un sassolino nella scarpa e ha avuto modo di tirato fuori facendo rivincere la lista Balconi (c’è grande sintonia fra i due, nata sotto la stella dell’operazione immobiliare area ex Nokia), sferrando un tiro mancino ai vecchi compagni di coalizione del PD.


Ad ogni modo, il sistema maggioritario è severo con le coalizioni deboli e frammentate, in un Comune di 14050 residenti, dove l’elettorato inconsapevole (cioè che non conosce nessuno e non segue la dinamica locale), entra nel seggio e replica il voto assegnato alle europee, che si tengono lo stesso giorno delle comunali, cercando il proprio simbolo partitico preferito.

Le liste civiche, in paesi di queste dimensioni, sono penalizzate e difficilmente possono vincere contro l’armata partitica più qualche poltronaro civico sconosciuto (“magna stipendio”).


C’è stato un momento in cui - ho sperato - la campagna elettorale potesse prendere una piega differente, e quel momento è coinciso quando il Sindaco ha dichiarato di volere un governo in “continuità”.


Ho pensato, illudendomi, che il richiamo alla “continuità” da parte del Sindaco uscente fosse una scelta azzardata e avrebbe fatto riflettere maggiormente i cassinesi.


La maggioranza del paese reale, assai differente dal paese legale (rappresentato dalla totalità dei residenti, compresa la quota importante di elettori che votano il simbolo di partito senza sapere chi lo rappresenta localmente) è assolutamente convinto dei danni causati alla cittadinanza nei 5 anni precedenti, trascorsi nel più totale fallimento.


Ma ripeto, il malcontento civico ha generato proposte alternative che hanno perso davanti alla partitocrazia (che tutti criticano ma a cui ci si affida nell’incertezza e se si è inconsapevoli).


Altri 5 anni con identica coalizione e identici amministratori.


Buona fortuna Cassina.


Se dovessi scegliere alcune parole per descrivere la mala gestione, che numerosi Cittadini di Cassina dè Pecchi lamentano, sarebbero la condizione e l'incuria in cui versano le strutture pubbliche, scuole materne allagate, il Borsellino, controsofiftti che cadono, lucernari frantumati, la scuola primaria allagata, i cimiteri degradati, la piazza diventate luoghi di chiassosi bivacchi notturni frs bottiglie rotte e pipì nei cespugli, parchi per bambini (attrezzati con giochi) occupati per grigliate private (vietate da regolamento)


Intanto, Cassina è rimasto fra i pochi Comuni a non aver intercettato i fondi PNRR perché amministrato da patacche di partito - con qualche amico importante - ma senza visione.


Mentre i 6 milioni dei cassinesi (generati dalla trasformazione urbanistica dell’area ex Nokia) sono destinate a due opere (volute da una partitocrazia esterna ai confini comunali) e non prioritarie per la nostra comunità 


E dopo 7 anni di “tarantella” - con le opere incagliate in una progettazione più volte stravolta per la progressiva svalutazione  del potenziale economico e le bastonate ricevute nel quadro economico di queste sue opere (Caserma GDF e Comune)


Con il peggiore inizio di sempre, si prospetta una legislatura davvero pesante.


Altri 5 anni con questi incompetenti (da selfie) al governo e rischiamo il tracollo definitivo, il paese di sta sbriciolando.


Davanti all’assoluta incapacità di “mettere a terra” una qualsiasi opera pubblica (neanche una in 5 anni un record senza precedenti a Cassina) può rendere superflue le numerose paraculate di partito regionali, utili a  catapultare fondi per finanziare interventi  (anche manutentivi).


Sono l’Amministrazione più facoltosa degli ultimi 30 anni (dati di Bilancio) e non sono in grado di fare nulla 


Al netto di qualche toppa qui e la.


(Vi ringrazierò in eterno, per la restituzione elettorale che mi avete attribuito. Un record a preferenza unica (517) ineguagliabile, che intendo onorare e continuare a meritare.


Perché non mi arrendo, sono altri che tradiscono la propria storia, compagni di viaggio, idee solo per conquistare una poltrona. 


Io vivo di coerenza e

- grazie a voi che ne siete affezionati - sopravviverò alle sconfitte.


Perché a differenza dei “venduti” o paraculoidi di partito (catapultati e piazzati) io RESTO espressione del territorio 


E grazie al record assuluto preferenze personali che mi avete regalato, intendo rimanere punto di riferimento amministrativoper i tanti che credono nel mio percorso 


Ciao 


AM 






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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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