Sabato scorso è apparso - fra le colonne dedicate a Pozzo d'Adda di un noto periodico locale - un importante articolo, che merita di essere sottolineato evidenziandone alcuni aspetti.
Esattamente 2 mesi
dopo aver vinto le elezioni del 4 ottobre 2021, l’attuale Amministrazione è
stata investita dall’occasione storica del PNRR.
La vagonata di
soldi sono stati catapultati in Italia hanno generato importanti responsabilità - a tutti i livelli di Governo - e i singoli Ministeri
hanno cominciato, con una certa urgenza dettata da esigenze e scadenze europee, ad approvare bandi ed elargire ingenti risorse ai Comuni.
Il 2 dicembre 2021
– con Avviso pubblico n° 48038 emanato dal Ministero dell’Istruzione – si è
dato ai Comuni tempo fino al 28 febbraio per la presentazione di proposte per
la messa in sicurezza e/o realizzazione di Asili Nido e Scuole dell’Infanzia.
L’esigenza di
rispettare il serrato “calendario” e dei relativi impegni assunti in Europa,
l’assegnazione dei fondi ai Comuni è avvenuta molto velocemente interessando la
quasi totalità delle proposte presentate dai Comuni, anche quando avanzate con
“scarabocchi” messi su carta intestata comunale.
Alcuni Comuni - come Pozzo d’Adda – sono stati ammessi al bando “con riserva” in considerazione dello scarso punteggio (22,527) e ripescati in seguito come tutti.
Una nota positiva è
rappresentata dalla reattiva della Giunta ad approvare un documento di
fattibilità (anzidetto “scarabocchio”, quindi non un progetto!) relativo alla “
SCUOLA PRIMARIA I.C. LE ALI DELLA LIBERTA’ DI POZZO D’ADDA – PRIMO LOTTO
FUNZIONALE LAVORI DI AMPLIAMENTO PER LA REALIZZAZIONE DI MENSA SCOLASTICA “
(delibera n. 26 del 25/02/2022)
Con riferimento
alla graduatoria del decreto direttoriale n. 19 del 08.06.2022, il Ministero
della Pubblica Istruzione (comunicazione n. 0071255/2022 del 25.08.2022) ha
ammesso seppur con riserva il Comune di Pozzo d’Adda al finanziamento di €.
1.350.616,00
In seguito, anche
Pozzo è stato ripescato ed è entrato fra le 1.088 candidature totali e finanziate.
Diciamo che Pozzo
d’Adda ha ottenuto il finanziamento non grazie alla qualità della proposta di
finanziamento (un documento di fattibilità non consente valutazioni di merito)
ma unicamente come premio alla reattività, da parte di giunta comunale e staff
tecnico, che nei diversi ruoli e competenze hanno fatto il loro lavoro.
Non appena ricevuta
informazione del finanziamento assegnato, il Sindaco di Pozzo d’Adda ha
provveduto a sottoscrivere la convenzione n. 4613/2022 R.S.P. per l’esercizio
della funzione di Centrale Unica di Committenza con il Comune di Cassano
d’Adda.
Una convenzione di
durata di 3 anni (fino al 06/06/2025) un aiuto indispensabile per un Comune
come Pozzo, per la gestione di procedimenti di complessità superiore.
Uno Studio con sede
a Caravaggio ( BG) è stato incaricato della redazione del progetto
definitivo-esecutivo dell’ampliamento della Mensa scolastica e l’importo
complessivo dei lavori è stato preventivato per un totale di € 1.485.667,60
A seguito di
regolare procedura di gara – gestita dalla Centrale Unica di Committenza del
Comune di Cassano d’Adda – i lavori sono stati aggiudicati definitivamente il
30/06/2023 da Impresa con sede in Parma (PR).
Curiosamente i lavori sono stati consegnati il 28 Novembre 2023 e la conduzione dei lavori ha riscontrato sin da subito – “…problematiche iniziali mai risolte” (queste sono le parole riportate nei documenti ufficiali)
Da quel giorno, il Sindaco non ha dato al paese alcuna spiegazione.
i pochi interventi sul tema sono sempre stati incerti, aleatori, fumosi, ambigui: avrei preferito che da primo Cittadino avesse riferito dei fatti in modo chiaro ed esaustivo.
A chi passa – come
me – molte delle sue serate a leggere di PA non è sfuggito il pessimo clima che
si registra all’interno degli uffici comunali, le pesanti accuse rivolte al
vecchio responsabile del procedimento dell’appalto in questione (dipendente comunale,
citato nome e cognome) da parte del nuovo responsabile del procedimento
(anch’esso dipendente comunale e attuale responsabile del Settore servizi
tecnici territoriali) restituiscono la misura di quanto pesante sia il clima in
Comune.
Il nuovo RUP – facendo qualcosa che non avevo mai visto in precedenza nella mia lunga attività Amministrativa – probabilmente esponendosi ad interventi a tutela della dignità professionale dei colleghi, ha scelto di scaricare con violenza le responsabilità dei ritardi delle lavorazioni presso la Scuola a “…problematiche iniziali mai risolte, nate soprattutto da una costante sottovalutazione di queste ultime” da parte dell’ormai ex RUP).
In particolare, si
legge nei documenti firmati dal nuovo RUP, si tratta di problematiche relative
a “… lavorazioni di cantiere, principalmente realizzazione delle fondazioni,
che hanno comportato un precontenzioso tra la Direzione Lavori nonché progettisti
dell’intervento e la stessa Impresa”.
E prosegue “il
fermo dell’opera ha comportato pertanto, oltre a una lungaggine per una
redazione di un a perizia suppletiva e di variante, anche una presentazione
formale dell’impresa affidataria dei lavori di una serie di maggiori costi che
la Direzione Lavori non riconosce”.
Sorprende leggere all'intrerno di atti pubblici frasi - prima di tutto - inopportune nel merito in questa fase, poi perché inappropriate nel metodo.
Addossare le responsabilità ad un dipendente comunale per il “...forte ritardo nella realizzazione dell’intervento rispetto al cronoprogramma iniziale sottoscritto a suo tempo con il Ministero” che potrebbe comportare “….eventuale perdita del finanziamento relativo a questo intervento” è un tema delicato, ostico, da provare prima da inserirlo (senza omissis) all'interno di atto pubblico e pubblicato.
Ho letto "sentenze" che onestamente mi sarei atteso - eventualmente - da organi preposti.
Tutto questo, peraltro, mentre la Direzione Lavori (esterna) chiude la porta alla richiesta di riconoscimento maggiori costi avanzata dall’impresa affidataria dei lavori e il nuovo RUP (anch’esso dipendente comunale) nomina un avvocato “….al fine di avere certezze, in questa prima fase, in merito alla corretta valutazione della consistenza delle contestazioni e sulla corretta realizzazione delle opere eseguite…”.
Quindi la DL non ha
riconosciuto maggiori costi richiesti dall’impresa e il RUP determina il
pagamento di un avvocato ( €. 6.082,56) per “…una corretta valutazione della
consistenza delle contestazioni”.
Non la sussistenza
delle ragioni, ma la consistenza, ossia l’ammontare dei maggiori costi che
riconoscerà all’impresa.
Soldi che la Direzione lavori – e probabilmente il vecchio RUP - non avevano riconosciuto.
Ma lo sappiamo: a Natale siamo tutti più buoni