venerdì 20 dicembre 2024

POZZO, MAGGIORI COSTI...

Sabato scorso è apparso - fra le colonne dedicate a Pozzo d'Adda di un noto periodico locale - un importante articolo, che merita di essere sottolineato evidenziandone alcuni aspetti. 

Esattamente 2 mesi dopo aver vinto le elezioni del 4 ottobre 2021, l’attuale Amministrazione è stata investita dall’occasione storica del PNRR.

La vagonata di soldi sono stati catapultati in Italia hanno generato importanti responsabilità - a tutti i livelli di Governo - e i singoli Ministeri hanno cominciato, con una certa urgenza dettata da esigenze e scadenze europee, ad approvare bandi ed elargire ingenti risorse ai Comuni.

 

Il 2 dicembre 2021 – con Avviso pubblico n° 48038 emanato dal Ministero dell’Istruzione – si è dato ai Comuni tempo fino al 28 febbraio per la presentazione di proposte per la messa in sicurezza e/o realizzazione di Asili Nido e Scuole dell’Infanzia.

 

L’esigenza di rispettare il serrato “calendario” e dei relativi impegni assunti in Europa, l’assegnazione dei fondi ai Comuni è avvenuta molto velocemente interessando la quasi totalità delle proposte presentate dai Comuni, anche quando avanzate con “scarabocchi” messi su carta intestata comunale.

Alcuni Comuni - come Pozzo d’Adda – sono stati ammessi al bando “con riserva” in considerazione dello scarso punteggio (22,527) e ripescati in seguito come tutti.

 

Una nota positiva è rappresentata dalla reattiva della Giunta ad approvare un documento di fattibilità (anzidetto “scarabocchio”, quindi non un progetto!) relativo alla “ SCUOLA PRIMARIA I.C. LE ALI DELLA LIBERTA’ DI POZZO D’ADDA – PRIMO LOTTO FUNZIONALE LAVORI DI AMPLIAMENTO PER LA REALIZZAZIONE DI MENSA SCOLASTICA “ (delibera n. 26 del 25/02/2022)

 

Con riferimento alla graduatoria del decreto direttoriale n. 19 del 08.06.2022, il Ministero della Pubblica Istruzione (comunicazione n. 0071255/2022 del 25.08.2022) ha ammesso seppur con riserva il Comune di Pozzo d’Adda al finanziamento di €. 1.350.616,00

 

In seguito, anche Pozzo è stato ripescato ed è entrato fra le 1.088 candidature totali e finanziate.

Diciamo che Pozzo d’Adda ha ottenuto il finanziamento non grazie alla qualità della proposta di finanziamento (un documento di fattibilità non consente valutazioni di merito) ma unicamente come premio alla reattività, da parte di giunta comunale e staff tecnico, che nei diversi ruoli e competenze hanno fatto il loro lavoro.

 

Non appena ricevuta informazione del finanziamento assegnato, il Sindaco di Pozzo d’Adda ha provveduto a sottoscrivere la convenzione n. 4613/2022 R.S.P. per l’esercizio della funzione di Centrale Unica di Committenza con il Comune di Cassano d’Adda.

Una convenzione di durata di 3 anni (fino al 06/06/2025) un aiuto indispensabile per un Comune come Pozzo, per la gestione di procedimenti di complessità superiore.

Uno Studio con sede a Caravaggio ( BG)  è stato incaricato della redazione del progetto definitivo-esecutivo dell’ampliamento della Mensa scolastica e l’importo complessivo dei lavori è stato preventivato per un totale di € 1.485.667,60

A seguito di regolare procedura di gara – gestita dalla Centrale Unica di Committenza del Comune di Cassano d’Adda – i lavori sono stati aggiudicati definitivamente il 30/06/2023 da Impresa con sede in Parma (PR).

Curiosamente i lavori sono stati consegnati il 28 Novembre 2023 e la conduzione dei lavori ha riscontrato sin da subito – “…problematiche iniziali mai risolte” (queste sono le parole riportate nei documenti ufficiali)

Da quel giorno, il Sindaco non ha dato al paese alcuna spiegazione.

i pochi interventi sul tema sono sempre stati incerti, aleatori, fumosi, ambigui: avrei preferito che da primo Cittadino avesse riferito dei fatti in modo chiaro ed esaustivo.

 

A chi passa – come me – molte delle sue serate a leggere di PA non è sfuggito il pessimo clima che si registra all’interno degli uffici comunali, le pesanti accuse rivolte al vecchio responsabile del procedimento dell’appalto in questione (dipendente comunale, citato nome e cognome) da parte del nuovo responsabile del procedimento (anch’esso dipendente comunale e attuale responsabile del Settore servizi tecnici territoriali) restituiscono la misura di quanto pesante sia il clima in Comune.

 

Il nuovo RUPfacendo qualcosa che non avevo mai visto in precedenza nella mia lunga attività Amministrativa – probabilmente esponendosi ad interventi a tutela della dignità professionale dei colleghi, ha scelto di scaricare con violenza le responsabilità dei ritardi delle lavorazioni presso la Scuola a “…problematiche iniziali mai risolte, nate soprattutto da una costante sottovalutazione di queste ultime” da parte dell’ormai ex RUP).

 

In particolare, si legge nei documenti firmati dal nuovo RUP, si tratta di problematiche relative a “… lavorazioni di cantiere, principalmente realizzazione delle fondazioni, che hanno comportato un precontenzioso tra la Direzione Lavori nonché progettisti dell’intervento e la stessa Impresa”.

 

E prosegue “il fermo dell’opera ha comportato pertanto, oltre a una lungaggine per una redazione di un a perizia suppletiva e di variante, anche una presentazione formale dell’impresa affidataria dei lavori di una serie di maggiori costi che la Direzione Lavori non riconosce”.

Sorprende leggere all'intrerno di atti pubblici frasi - prima di tutto - inopportune nel merito in questa fase, poi perché inappropriate nel metodo.

Addossare le responsabilità ad un dipendente comunale per il “...forte ritardo nella realizzazione dell’intervento rispetto al cronoprogramma iniziale sottoscritto a suo tempo con il Ministero” che potrebbe comportare “….eventuale perdita del finanziamento relativo a questo intervento” è un tema delicato, ostico, da provare prima da inserirlo (senza omissis) all'interno di atto pubblico e pubblicato.

Ho letto "sentenze" che onestamente mi sarei atteso - eventualmente - da organi preposti.

Tutto questo, peraltro, mentre la Direzione Lavori (esterna) chiude la porta alla richiesta di riconoscimento maggiori costi avanzata dall’impresa affidataria dei lavori e il nuovo RUP (anch’esso dipendente comunale) nomina un avvocato “….al fine di avere certezze, in questa prima fase, in merito alla corretta valutazione della consistenza delle contestazioni e sulla corretta realizzazione delle opere eseguite…”.

 

Quindi la DL non ha riconosciuto maggiori costi richiesti dall’impresa e il RUP determina il pagamento di un avvocato ( €. 6.082,56) per “…una corretta valutazione della consistenza delle contestazioni”.

Non la sussistenza delle ragioni, ma la consistenza, ossia l’ammontare dei maggiori costi che riconoscerà all’impresa.

Soldi che la Direzione lavori – e probabilmente il vecchio RUP - non avevano riconosciuto.


Ma lo sappiamo: a Natale siamo tutti più buoni


 

giovedì 19 dicembre 2024

POZZO D'ADDA, SARA' UNA LEGISLATURA PIU' LUNGA (per legge)

Oggi un post insolito.


Siccome alcuni cittadini mi chiedono  con gentile insistenza "quando finiscela legislatura", preferisco scrivere un post perché esiste una novità che è bene trasferire e diffondere. 


Con la Circolare n. 83/2024, il Dipartimento Affari Interni e Territoriali – Direzione per i servizi elettorali del Ministero dell’Interno, ha fornito chiarimenti in merito al rinnovo delle Amministrazioni comunali che sono andate al voto negli anni 2020 e 2021.

La Circolare, nel richiamare la legge n. 182/1991 quale normativa di riferimento per la materia elettorale di settore, rileva che, a causa dell’emergenza sanitaria da COVID-19 del 2020 e 2021, i termini elettorali ordinari (una domenica compresa tra il 15 aprile ed il 15 giugno) erano stati differiti, per entrambe le annualità, al periodo autunnale.

Pertanto, in deroga alla normativa vigente, le elezioni dei consigli comunali e circoscrizionali previste per il turno annuale ordinario si sono svolte, rispettivamente, nel mese di settembre per il 2020 e nel mese di ottobre per il 2021.

Anche le Amministrative di Pozzo d'Adda - ricorderete - si tennero il 3/4 ottobre del 2021.

La  Circolare evidenzia come tale differimento si era reso necessario a causa dell’emergenza epidemiologica e mentre nulla era stato disposto, invece, in merito ai termini del rinnovo elettorale degli enti interessati al differimento del voto. 

A tali Amministrazioni, Pozzo d'Adda fra queste, continua ad applicarsi la disciplina ordinaria contenuta nella L. n. 182/1991, secondo la quale se il mandato elettorale scade nel secondo semestre dell’anno, si va al rinnovo tra il 15 aprile ed il 15 giugno dell’anno successivo al compimento del quinquennio.

Pertanto, gli elettori di Pozzo d'Adda - avendo votato nel secondo semestre del 2021 - saranno chiamati all'lezione del Sindaco e conseguente rinnovo del consiglio comunale nella primavera del 2027.

Quindi fra 2 anni e mezzo.
Salvo colpi di scena oggi non immaginabili 

_AM_

martedì 10 dicembre 2024

PER QUELLA BRUTTA ALLERGIA AL CONFRONTO


Sono argomenti che non mi affascinano, mi riempie di tristezza parlarne nel 2024, ma due parole su quanto sta accadendo a Cassina d/P sono doverose in quanto rappresenta un vulnus preoccupante su cui tutti devono riflettere.

 

Il Sindaco Balconi e la “sua” Maggioranza consiliare sta procedendo alla modifica di due importanti documenti quali Statuto Comunale e Regolamento del Consiglio Comunale, in quanto i realmente superati e meritevoli d’esser rivisitati.

 

Si tratta di documenti fondamentali per il mantenimento di alcuni strumenti di partecipazione democratica (ad esempio, il consiglio comunale aperto) e l’organizzazione futura dei lavori consiliari attribuendo ai rappresentanti eletti capacità di interagire con poteri ispettivi, su temi particolari che interessano la vita politica, sociale, economica e culturale della comunità.

 

Nessun documento – presentato da una maggioranza consiliare - dovrebbe servire e limitare il diritto di parola e di iniziativa dei Consiglieri e comprimere le prerogative di chi è eletto democraticamente e rappresenta il 70% degli elettori (il 68,2 % degli elettori non hanno votato la Lista Balconi!)

 

Per questo, vien difficile pensare che nessuno in maggioranza abbia avuto perplessità sul METODO e sul MERITO utilizzati per portare in approvazione alcune pesanti modifiche con lo scopo di eliminare spazi di confronto democratico.


Queste sono decisioni che devono maturare all'interno  di piattaforme comuni per stabilire regole - il più possibile condivise - dai perimetri certi e definiti. 

Il potere politico deve avere congegni atti a rendere democratico, cioè controllato, limitato, l’esercizio dei poteri.

Rimuoverli compromette il sistema di equilibri, di pesi e contrappesi che producono democrazia (rappresentativa in questo caso).


Chi vince le elezioni ha il dovere di portare in approvazione documenti politici per realizzare le promesse elettorali che diano vita all’idea di paese (per cui si è stati votati ed eletti) e non c’era nulla con l’approvazione di Regolamenti che limitino il ruolo e lavoro di chi – invece – è stato eletto per esercitare attività di controllo amministrativo.


Chi soffre i controllo in democrazia è un problema. 

Serio.

E peggio di chi trae giovamento da questo sistema, vi è solo chi ingoia senza proferire parola.

Per questo i gruppi consiliari di minoranza hanno espresso - congiuntamente e giustamente - un fermo dissenso perché quanto sta accadendo è molto grave

 

Per la prima volta nella storia cassinese, chi governa intende restringere i campi di azione e controllo delle minoranze per quella brutta allergia al confronto del Sindaco e dei suoi delegati.

lunedì 2 dicembre 2024

POZZO, DOPO TRE ANNI AUMENTA IL DEGRADO IN PALESTRA

 

Da quel 4 ottobre 2021 quando i residenti di Pozzo d'Adda - o perlomeno quel 35,6% dei pochi che votarono - hanno scelto l'attuale Amministrazione nella speranza di incontrare un "cambiamento".

 

Sono passati più di 3 anni da quando - votati da 834 persone dei 6.472 residenti – ha preso vita un mandato debole di un’Amministrazione poco rappresentativa.

 

Poco più di un pozzese su 10 (12,88%) si è recato alle urne per votare la lista del Sindaco.

 

Un po' poco, perché se è vero che fra quel 88% vi è una fetta di popolazione che non poteva votare, è anche vero che rientra nella grande maggioranza di residenti che non possono dirsi coinvolti e affezionati al processo amministrativo.


le gestioni votate da una piccola quota di elettori della minoranza degli aventi diritto al voto iniziano il mandato con gravi deficit rappresentativi. 

Non è una critica, ma un dato inconfutabile.

 

La legislatura prosegue fra (poche) luci e (molte) ombre, anche se – prima di lasciarmi andare in considerazioni prematuramente lapidarie - penso sia giusto aspettare.

 

Siamo ad un bivio, i prossimi 10-12 mesi saranno decisivi per la formulazione di un giudizio su cosa sia stata l’attuale gestione Villa: 


o legislatura di riscatto 

o il consueto fallimento amministrativo, a cui siamo stati abituati in questi ultimi decenni.


L’opinione dei Pozzesi – e quindi la possibilità del Sindaco di ambire ad un secondo mandatosarà caratterizzata dall’esito di alcuni passaggi strategici ambiziosi e delicati e dalla capacità dell’attuale giunta di “mettere a terra la speranza di cambiamento di un paese".

 

Compito difficile, il silente lassismo su alcuni temi desta preoccupazione, un silenzio sfiduciato dei collaboratori del Sindaco sono l’espressione di una preoccupazione razionale e delle difficoltà incontrate in questi 3 anni, non risolte e non superate.

 

Due settimane dopo aver conseguito la vittoria elettorale ed essersi insediati alla guida del paese, il 21 ottobre 2021 venne approvata una deliberazione consiliare (n. 46) con cui furono approvate le linee programmatiche di mandato.

 

Si trattò della delibera rappresentativa delle politiche da sviluppare nel corso del primo triennio, declinate in programmi, che costituirono la base di quella che sarebbe dovuta diventare attività amministrativa.

 

Ricordo di aver letto impegni e promesse che hanno acceso la speranza nei Cittadini, fra queste:

 

“L’amministrazione deve (...) rispondere alle esigenze di una comunità in continua trasformazione che chiede al risposte rapide, efficaci, efficienti ed economiche (…) È necessario ristrutturare alcuni impianti e adeguare le strutture esistenti in funzione delle esigenze dello sport agonistico e amatoriale”.

 

Oggi possiamo affermare con assoluta certezza che “…nel corso del primo triennio”  la condizione di alcune strutture sportive è addirittura peggiorata e vive una condizione di degrado avanzato.

 

Situazione addirittura peggiorata rispetto al passato, degrado delle pareti in costante aumento, senza illuminazione negli spogliatoi e bagni (da settembre almeno fino a ieri)?

 

Da un lato, bisogna ammettere che il Sindaco – insieme alla sua Giunta – ha iniziato la legislatura in una condizione drammatica, un paese violentato per anni e “saccheggiato da devastanti scorribande politico amministrative nel tacito assenso di un “mastodontico consorzio politico” che ha investito tutta la politica locale.

 

In un paese che ha visto la residenza raddoppiare in pochi anni e che ha registrato un consumo di suolo irrazionale e senza le necessarie urbanizzazioni, i residenti hanno subito la pantomima di una politica locale imbalsamata (“tu fai finta di governare, io faccio finta di fare opposizione consiliare, poi tanto governerò io e tu – mi raccomando – non criticarmi troppo”)


Nel corso di questo triennio si sono registrate timide migliorie – perlopiù di "impostazione" rispetto al passato – ma resta l’insufficienza amministrativa e gestionale di alcuni comparti del Comune: ingolfati, deficitari e talvolta assenti.







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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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