#PozzodAdda
Non molti in Comune vedono di buon occhio la crescente attenzione sociale per il territorio
(critica e collaborativa che essa sia a seconda delle circostanze) di quel gruppo di Cittadini de "La Città Ideale" ma la proposta emersa dalle colonne della Gazzetta dell'Adda è davvero interessante.
Nei decenni, la gestione della cosa (res) pubblica a Pozzo è sempre stata limitata ad una cerchia ristretta di eletti, gli stessi che ogni volta si mischiano, dividono, confondono, ritornano, per poi apparire stupiti per fallimenti gestionali che hanno vissuto in consiglio comunale.
La disattenzione sociale è parte del problema, un corpo politico amministrativo poco rappresentativo di un tessuto sociale - oggi più che mai - silente e sconcertato.
La questione bocciofila è l’ultimo (in termini temporali) atto di questa triste vicenda.
Non c’è stata opera pubblica ideata, progettata e realizzata bene, che non abbia richiesto interventi di integrativi, riparatori e di sistemazione (dalla scuola, alla Posta, agli spogliatoi del campo sportivo, alle strade asfaltate e devastate subito dopo, al cantiere Pnrr della nuova mensa, che a breve vedrà l'impresa ufficializzare il problema paventato in passato).
Tutto confuso, problematico.
La situazione a Pozzo d’Adda è grave, lo sappiamo tutti e - più o meno tutti - eravamo consapevoli che non sarebbe stata l’attuale amministrazione a condurre “fuori dal guado” il Comune.
E questo lo dico al netto della buona volontà dei Singoli e della capacità e di alcuni rappresentanti (pochi a dire la verità) ma mancano due anni alla fine della legislatura e preferisco sospendere - ancora qualche mese - i giudizi definitivi sull’operato di questa giunta.
Gran parte di questi 3 anni sono trascorsi con un Sindaco alle prese con la “sistemazione di una macchina pubblica” (ossia il Comune) che presentava un grave deficit strutturale in pianta organica e che ormai - grazie alle ultime 8 assunzioni - può dirsi superato.
In altre parole - dopo 3 anni - la "macchina pubblica" è assestata e non esistono più scuse o attenuanti.
La gestione Villa vive il dramma di una scarsa rappresentatività: perché ha vinto, con circa il 16% degli aventi diritto, ma ha dalla sua una minoranza consiliare accondiscendente (una sorta di "appoggio esterno" all'attuale giunta) che aspetta di tornare al voto unita e con i simboli di partito per vincere le elezioni.
Le 27 presenze all'assemblea pubblica (quasi tutti assessori, parenti e tecnici convocati) organizzata sull'importante tema "cantieri PNRR a Pozzo d'Adda" sono l'immagine di una politica scollegata dal territorio, distante, incompresa e incomprensibile.
In questo clima, qualsiasi novità è positiva e va accolta con interesse per integrare un quadro devastato nella credibilità.
Quindi, ho apprezzato molto l'invito rivolto all'Amministrazione da parte del movimento d'opinione "La Città Ideale".
Non conosco questa realtà, ma stimolare il dibattito pubblico è una missione nobile.
Come tutti i Comuni con una popolazione pari o superiore a 5.000 abitanti, nonché ai Comuni con popolazione
inferiore che, attraverso accordi con altri Comuni limitrofi, raggiungano la soglia dei 5.000 abitanti, anche il
nostro può partecipare alla Linea A del bando e presentare un progetto per la rigenerazione o la riqualificazione
di impianti sportivi già esistenti.
Con il contributo massimo previsto per ciascun intervento (1,5 milioni di euro) possiamo risolvere problemi
reali a strutture pubbliche del nostro territorio
Proprio di queste ore è la notizia della bocciofila oggetto di introduzione da parte di vandali che - appena saputo dell’interruzione del servizio - hanno scelto di aggravare la condizione interna.
La scelta di non avvalersi di una proroga tecnica è stato un errore.
Deprimente e squalificante per tutto l’ambiente sportivo e per tutti gli anziani.
Condivido la proposta della "Città Ideale", chiedere che l’Amministrazione Comunale si impegni energicamente
affinché anche Pozzo d'Adda non perda l'occasione offerta dal Bando Sport e Periferie.
NON BISOGNA PERDERE LE OCCASIONI E QUESTA È UNA DI QUELLE
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