mercoledì 20 novembre 2024

CIRCOLO QUALITA', QUANTI ERRORI: SALTANO DUE VOTAZIONI

 

Quanto sta accadendo in questi giorni in occasione delle votazioni per il rinnovo dei membri del Circolo di Qualità per il servizio di refezione scolastica è davvero imbarazzante: è l'esatta misura di cosa stia accadendo a Cassina più in generale.

 

Un vero disastro.

 

Il Circolo di Qualità, nuova denominazione per l'ex Commissione Mensa, è:

 

"...una forma di partecipazione dei genitori al servizio della ristorazione scolastica; è un organo consultivo e propositivo che, nell’interesse dell’utenza e di concerto con l’Amministrazione comunale, persegue l’obiettivo di un continuo miglioramento del servizio…”

 

Attraverso attività propositive e di monitoraggio si persegue la massima trasparenza. A tal fine, il Circolo di Qualità svolge un ruolo:

 

a) di collegamento tra utenza, scuola, Amministrazione Comunale e Ditta di Ristorazione cui è affidato il servizio;

 

b) di verifica del rispetto degli standard qualitativi del servizio;

 

c) di monitoraggio sul gradimento del pasto e sulla qualità del servizio attraverso idonei strumenti di rilevazione e valutazione, predisposti d’intesa con l’Amministrazione Comunale;

 

d) consultivo nei confronti dell’Amministrazione Comunale per quanto riguarda le variazioni del menù, gli orari, le modalità di erogazione del servizio;

 

e) propositivo nell’ambito della promozione di azioni migliorative e di informazione in tema di educazione alimentare e promozione della salute di alunni, genitori, personale scolastico e comunità.

 

Per la votazione dei candidati per il Circolo di Qualità per la Scuola Primaria, lo scorso 8 novembre il Comune ha inoltrato un link ai genitori per: “esprimere le vostre preferenze entro e non oltre venerdì 15 Novembre”.

 

Da qui il primo pasticcio.

 

Con successiva email del 19 novembre, il Comune informava i genitori che: “…a seguito di segnalazione di alcuni genitori, secondo la quale sarebbe più corretto non vedere anticipatamente il risultato delle votazioni abbiamo provveduto a impostare un nuovo format per effettuare l'elezione dei Rappresentanti del Circolo di Qualità” e con grande imbarazzo: “…vi chiediamo, cortesemente di ripetere la votazione, scusandoci del disguido arrecatovi”. Quindi a causa: “…delle problematiche riscontrate per le elezioni online dei rappresentanti dei genitori per il Circolo di Qualità, è stato deciso di annullarle”.

 

Il link al quale si poteva votare faceva vedere i voti fino a quel momento totalizzati dai vari candidati, inficiando palesemente la regolarità del voto. 

 

Ecco che l’11 novembre ci riprovano: “…di seguito il link per la votazione, che sarà possibile effettuare entro la giornata di lunedì 18 Novembre”.

 

Ancora un sondaggio utilizzando i moduli gratuiti di Google, in quel caso occorreva inserire un'email e votare ma così facendo il Comune potrebbe avere in mano un elenco di email con la relativa preferenza.

 

Quindi, altro pasticcio:

 

nessuna garanzia di segretezza del voto, annullato ancora!

 

 

Alla fine, alzano bandiera bianca, si arrendono a loro stessi, e il 19 novembre ecco arrivare da Piazza De Gasperi un'ennesima email che certifica il fallimento: “…in data 02.12.2024 verranno fatte nuove elezioni cartacee, in presenza, presso il Municipio. Si potrà votare dalle ore 18:30 alle ore 19:30”. 


Un'ora. Solo un'ora e i più "cattivoni" avanzano sospetti sull'intimo tentativo di limitare una partecipazione massiccia.

Meglio pochi e "amici" avranno pensato, gli stessi che organizzarono una consultazione per conoscere il parere dei Sant'Agatesi rispetto al senso unico di via XXV aprile e festeggiarono per quel 5% di affluenza.


Diciamo che nel corso degli ultimi cinque anni abbiamo – un po' tutti - intuito che l'Amministrazione comunale vive una sorta di allergia nei confronti delle consultazioni popolari e le poche volte che si prodiga in tal senso, questi sono i risultati.


Sarebbe meglio rivedere le proprie strategie, farsi aiutare.


_AM_

giovedì 24 ottobre 2024

POZZO, IL MOMENTO DI DISEGNARE IL FUTURO.

Pozzo d'Adda è un paese che – in due decenni – ha visto raddoppiare il numero di residenti, registrando profonde trasformazioni demografiche.

 

Basti pensare che dai 3.534 residenti del 2002 si è passati alle 6.687 unità del 2023.

 

L'impennata di 3.000 residenti in poco più di 20 anni ha determinato conseguenze sulla gestione dei servizi comunali: è mutato il modello di paese senza che vi fosse una vera progettualità, un’idea generale di paese pianificata.

 

L’attuale Amministrazione – pagando lo scotto della grave inesperienzaha trascorso purtroppo il 60% della legislatura alla ricerca di equilibri interni alla struttura comunale e “sintonie con l’Ufficio Tecnico” che soltanto lo scorso 10 ottobre sembrano esser state raggiunte.

 

L’Ufficio Tecnico è stato interessato dallo Spoils System (tanto criticato dai grillini quando a governare non sono loro) e il 26.09.24 è stata disposta l’assunzione di un nuovo architetto presso il Comune di Pozzo d’Adda e, 24 ore dopo, il Sindaco (con decreto n. 21) si è premurato di assegnare allo stesso architetto un incarico di Elevata Qualificazione relativo alla Responsabilità e direzione del Settore Servizi Tecnici Territoriali, ovviamente in sostituzione del precedente responsabile.

Dopo due settimane esatte (il 10.10.24) la giunta comunale delibera la “consacrazione” del nuovo Responsabile del Settore Servizi Tecnici Territoriali, attribuendo le importantissime funzioni di Responsabile Unico di Procedimento/Progetto in relazione alle procedure in essere precedentemente assegnate al “fu” responsabile.

Fra queste procedure in essere il PGT, il fondamentale provvedimento urbanistico principe di una legislatura, il “disegno di paese” impresso su carta, quando lo guardi è un po’ come se vedessi il tuo paese come sarà tra dieci anni.

Ecco Pozzo del futuro, pensi, come poterlo adeguare alle reali necessità, favorendo il virtuosismo "pubblico-privato", come mai si è fatto in questo Comune per concretizzare prospettive.

 

Parliamo di un documento fondamentale per governare lo sviluppo del territorio nei giusti tempi, da approvare nei primi 14 mesi di legislatura per avere la parte restante di legislatura a disposizione per concretizzarne gli effetti urbanistici ed eventuali benefici per il territorio e per la comunità.

 

Aver avviato il lungo iter solo il 10.10.24 – ossia 3 anni dopo l’insediamento dell’Amministrazione Villa – è un ritardo impressionante.

 

Serve tempo per “costruire un documento trasparente, partecipato e condiviso” con i Cittadini e le realtà sociali, per cogliere le enormi potenzialità offerte dalla L.R. 12/05 con le modifiche intervenute.

 

I ritardi nell’avvio del provvedimento non dovranno sacrificare il confronto, per cogliere l'occasione e pianificare un paese assettato ai tempi, con tutti gli allegati (viabilistici ecc).

 

Molti residenti - come e insieme a me - aspettano di conoscere gli indirizzi politici che saranno proposti in modo da scongiurare altro consumo di suolo inutile e sfruttando le potenzialità per una valorizzazione delle zone depresse del territorio a vantaggio di una vera rigenerazione urbana.


Il provvedimento DEVE osservare alcuni passaggi obbligati, come partecipazione, trasparenza e condivisione, affrontati senza fretta per dar vita CON I CITTADINI un documento utile e non "arraffazzonato” per compiacere solo ai costruttori 

lunedì 21 ottobre 2024

POZZO, UNA PROPOSTA PER IL MERCATO

In un’ottica meramente propositiva, sono a rappresentare una proposta concreta per superare una criticità locale, che ritengo superabile grazie ad una decisione amministrativa “di buonsenso”.


Il mercato settimanale è un appuntamento fisso per i tanti cittadini che si recano a fare la spesa e acquistare prodotti freschi nelle 7 bancherelle presenti, il martedì mattina, lungo via don Minzoni fino intersezione con via Roma.


Un modello di vendita e di gestione che le nuove generazioni considerano desueto; personalmente ritengo che ancora oggi rappresentino luoghi di incontro e socialità, un patrimonio collettivo da salvare ma inserire in contesti idonei dove arrechino il minor disagio possibile.


Da sempre e in tutti i Comuni, la presenza di un mercato comporta limitazioni e istituzioni di divieti di sosta temporanei su alcune strade o piazze - appositamente segnalati da segnaletica verticale - al fine di garantire il corretto svolgimento dell’evento e la sicurezza dei pedoni.


Alle 7 bancherelle se n'é aggiunta una, davanti a una villetta con 2 bellissimi cani, che per ovvi motivi correlati alla propria attività ha necessità di avviare il generatore dalle ore 06:30 del giorno di mercato.


Lascio immaginare il disagio vissuto dai residenti e – con tutto il rispetto che si deve a chi lavora – il generatore non è una presenza sopportabile a quell’ora (con finestre chiuse).


Ma il tema non va ridotto a disagio dei singoli, ma affrontato in termini generali come superamento di un disagio diffuso in quanto locazione sconveniente.


L’occupazione di ogni singola bancherella (sono 7/8) occupa più di metà carreggiata della via don Minzoni, riducendone il calibro disponibile perché i residenti della via possano affrontare le manovre in entrata e uscita dal proprio accesso carrale, subendo di fatto e in alcuni orari, un serio pregiudizio alla godibilità del diritto alla mobilità, alcuni numeri civici sono bloccati in casa con le proprie autovetture.


Ripeto, il mercato è importante e merita ubicazioni più confacenti al ruolo, bisogna evitare conflittualità (anche sociali) dovute alla presenza di bancherelle, soprattutto quando si hanno valide alternative in un’area parcheggio adiacente.


Ed effettivamente, il piazzale Donatori del Sangue vanta dimensioni adeguate ad accogliere tutte le bancherelle.


Pertanto ritengo importante  che l’Amministrazione  valuti la possibilità di spostare l'ubicazione dell'intero mercato, visto il numero ristretto di bancarelle interessate, in una zona più adeguata, poco distante dall'attuale, e sicuramente meno impattante dal punto di vista viabilistico.



venerdì 11 ottobre 2024

POZZO, ALCUNE CONSIDERAZIONI SUI LAVORI PRESSO LA MENSA SCOLASTICA

Dopo aver due post dedicati ad alcuni temi sensibili di carattere locale (ANDREA MAGGIO : GIUNTI AL 60% DI LEGIGLATURA: DELUSIONE PALPABILE IN PAESE) e in particolare relativi alla condizione vergognosa degli spogliatoi (ANDREA MAGGIO : POZZO, SPOGLIATOI DELL'INDECENZA) oggi oggi voglio affrontare la delicata questione dei lavori che stanno riguardando la mensa della ICS "Le ali della Libertà". 


A fine febbraio 2024, il Comune ha ricevuto una nota a mezzo PEC nella quale l’impresa esecutrice comunicava di aver ricevuto gli esiti di un'indagine ambientale con le caratteristiche del terreno che sarebbero andati a scavare.


A detta dell’impresa (e non so se sia stata protocollata documentazione a riguardo o solo "autocertificata") le analisi riporterebbero la presenza, fuori limite di legge, di un metallo pesante: il rame.


Quindi queste analisi “di parte” hanno evidenziato una contaminazione e non serve uno scienziato per comprendere che le contaminazioni non sono “naturali e spontanee” ma si presentano per ragioni “umane”,  conseguenza di attività pregresse, alterazioni delle caratteristiche qualitative delle matrici ambientali, del suolo e del sottosuolo.


In alcuni casi (nei più gravi) rappresentano rischi per la salute umana, ma non è questo il caso e andiamo con ordine.


La questione non deve destare preoccupazione fra i genitori, ma come sempre - le ragioni ambientali e che incidono su luoghi delicati come quelli frequentato da bambini - meritano di essere attenzionate maggiormente.


A seguito della nota dell’impresa, il Comune ha contattato ARPA, che non appena informata dei fatti ha formalmente invitato a effettuare le controanalisi sul terreno dello scavo (procedendo per strati) per poi, in un secondo tempo, analizzare il terreno di risulta (quindi quello prelevato dalla buca) depositato nella parte retrostante.


Le analisi stratificate incaricate dal Comune attraverso uno studio appositamente pagato - di cui non ho trovato traccia all’albo pretorio - hanno rilevato che nella parte relativa allo scavo non si evidenzia presenza di contaminazioni.


I risultati sono stati inviati ad ARPA, che in considerazione del “pasticcio” ha imposto che le future e imminenti analisi (da effettuarsi sui cumuli depositati) sono da effettuarsi in contraddittorio.


Ossia alla presenza di Arpa, del Comune e dell'Impresa. 


Le analisi del terreno “scavato” e ammassato in cumuli - effettuate in apposito laboratorio - hanno fatto dichiarare al geologo incaricato che “ci potrebbe essere la necessità di smaltire la prima fila dei cumuli “.


Quindi NON tutti i cumuli, curioso.


Questo vuol dire - tecnicamente - che seppur non siano state effettuate le analisi sui cumuli di terra “di risulta” (depositata) prenderebbe corpo curiosamente l’ipotesi che NON tutti i cumuli possano avere le medesime qualità.


Molto curioso. 


Come se qualcuno sapesse qualcosa in più, della stragrande maggioranza del paese, che ancora oggi si pone domande senza risposta.


Il Sindaco - con la consueta leggerezza - dichiara “…nello scavo siamo abbastanza tranquilli e la vicenda si è rivelata meno preoccupante di quanto fosse stato rappresentato  inizialmente”.


Caso chiuso? No, direi proprio di no, signor Sindaco.


Il fatto che il geologo - che non è un mago indovino - abbia avanzato questa curiosa eventualità (“…ci potrebbe essere la necessità di smaltire la prima fila dei cumuli”) non è da sottovalutare, perché lo ha fatto sulla base di una supposizione che desta perplessità.  


E non basta dire con la solita allegria, se così fosse “procederemo con lo smaltimento”.

Perché dico questo?  

Perché allora se una parte di terreno prelevata risulta contaminata e un’altra no, viene da pensare che vi sia stato - negli anni passati - qualche riempimento di fosse create comn il precedente cantiere (Scuola) con terra presa chissà dove senza i necessari controlli.


Credo che un Sindaco - che fino a qualche anno fa era in minoranza a fare il grillino “duro e puro” - dovrebbe concentrarsi maggiormente sul perché sia avvenuta la contaminazione e soprattutto perché questo intima consapevolezza che sia limitata ad alcuni strati del terreno.


Il Sindaco ha il dovere di capire - a nome, per delega e per conto di tutta la comunità - cosa accade 10 anni fa, se tutto andò nei modi corretti.

Comprendere cose complesse costa fatica, ma è un dovere nei confronti di chi lo ha votato perché amava fare il “capopopolo”.


Si faccia aiutare dalla memoria storica del professionista che ha voluto nominare a capo della macchina pubblica (attuale Segretario comunale) non appena diventato Sindaco: ai tempi in cui venivano colmare le buche con terra di dubbia provenienza era uno degli assessori che tanto criticava, magari gli torna in mente qualche elemento utile per costruire una pagina di Storia locale ancora poco chiara.


E tutte le persone (cittadini o vetero, ex e neo amministratori comunali) infastidite da questi ragionamenti e dalla genuina voglia di sapere che alberga in molti, sbagliano.


Col rischio peraltro di apparire taciti difensori di qualcosa che non ha funzionato (eufemismo)


Da un lato, dobbiamo sapere che se parte dei cumuli (terra di risulta scavata dalla buca) risulta contaminata vuol dire che in passato sono stati effettuati riempimenti irregolari di cui non vi è alcuna certezza sul perimetro ed estensione.


Dall’altro, se non vi fosse contaminazione (nessuna presenza di rame) nemmeno nei cumuli, avremmo il paradosso di una sospensione lavori unilaterale sulla base di un’analisi smentita da un’altra analisi avvenuta in contraddittorio.

E qualcuno dovrà rispondere di una sospensione dei lavori immotivata, con innegabili danni alla comunità.


Quindi, in un mondo serio, non è zuppa è pan bagnato, come si usava dire in passato.


Per questo, il Sindaco ha il dovere di rispondere, nell’interesse di una comunità, non è facendo l'equilibrista muto che si esercita una funzione di LEGALE RAPPRESENTANTE PRO TEMPORE DI UN COMUNE. 

Queste sono alcune delle cose che avrei chiesto in consiglio, giusto perché le sedute a tarallucci e vino oltre ad essere noiose hanno l'utilità di una mensile rimpatriata al bar.

Che non è male, ma è inutile ai fini dell'approfondimento e la comprensione di quella Storia che dicevo inizialmente.


Due parole sui ritardi.


Il sindaco li attribuisce a:

- sostituzione del RUP: è la prima volta che sento che la sostituzione del RUP possa determinare un rallentamento lavori, figurarsi uno stop come nel caso in questione. Ma lavoro nei lavori pubblici solo da 25 anni quindi posso sbagliarmi #vabbeh

- “Sono cambiati o formulari per fare le comunicazioni” anche questa scusa mi è nuova, non sono le comunicazioni PNRR ad impattare con l’esecuzione delle opere.  

- Il maltempo: come scusa funziona sempre, un po' scontata, in parte accoglibile

- Modifica progetto: il Sindaco ha fatto sapere che in fase di esecuzione, l'opera sarà spostata di qualche metro rispetto al progetto e questo - a suo dire - deve aver comportato alcuni ritardi della ripresa dei lavori, "una serie di adempimenti burocratici, ma non ci sono ragioni ambientali”.


La questione è importante, occorre tenere monitorato tutto il procedimento.

venerdì 20 settembre 2024

POZZO, SPOGLIATOI DELL'INDECENZA

 


Come promesso nel post di ieri (https://andreamaggio.blogspot.com/2024/09/giunti-al-60-di-legiglatura-delusione.html) oggi comincio ad affrontare criticamente alcuni aspetti dell'attuale gestione comunale, nella speranza di stimolare un naturale, sereno e civile dibattito pubblico.

 

Quello che manca a Pozzo d'Adda, un paese che ha visto crescere velocemente il numero di residenti e che registrato una profonda trasformazione demografica.

 

Dai 3534 residenti del 2002 si è passati 4732 del 2008, arrivando 5767 del 2012 aumentando di un ulteriore 12,53%. 

 

 

 A fine ottobre del 2023, l'anagrafe comunale contava 6687 unità.

Solo chi sa nulla di pubblica Amministrazione può pensare che un'impennata di 3000 residenti in meno di 20 anni non abbia conseguenze su gestione, servizi, modello di paese e coscienza collettiva. 

 

Il Comune, come tutte le realtà che "esplodono" in pochi anni, si confronta con la difficoltà di acquisire la necessaria consapevolezza comunitaria. 

 

Tre anni fa, mentre nei Comuni della Martesana l'affluenza alle urne - per eleggere i rispettivi Sindaci - si attestava intorno al 70%, a Pozzo d'Adda si recava al voto meno del 50% degli aventi diritto.

 

Una percentuale molto bassa - ben al di sotto della media - dovuta perlopiù ai nuovi residenti: hanno preferito non andare a votare, piuttosto che attribuire la fiducia a chi non conoscevano.

 

Oggi, immagino, molti hanno acquisito maggiore consapevolezza comunitaria e sviluppato una - ancora troppo silente - coscienza critica. 

 

Molti residenti non parlano e non si lamentano pubblicamente, non scrivono sui social, ma leggono ed elaborano idee e convinzioni, su come il paese sia gestito.

 

Ogni giorno, aumentano le persone che - come accade in altri Comuni - mi scrivono privatamente, mandano foto e coinvolgono nei quotidiani disagi e palesandomi disservizi affinché io possa  sviluppare risposte di carattere amministrativo.

 

L'ultima che mi è arrivata riguarda le condizioni fatiscenti degli spogliatoi della palestra presso la Scuola di via Unione. 

 

Dalle foto si capisce che lo stato di abbandono ha oltrepassato i livelli di indecenza e occorrono investimenti in un settore fondamentale per la crescita dei ragazzi

 

Il degrado è imbarazzante e lascia trasparire il disinteresse di chi è chiamato a dare risposte ma ancora latita su temi importanti come questo.

 

Sono troppo serio sul tema amministrativo per non riconoscere le "attenuanti generiche" al Sindaco: le gravi difficoltà strutturali del Comune incontrate una volta insediato sono reali, chi lo ha preceduto ha fatto danni impressionanti, ma questa non può essere la scusa per non fare nulla, nemmeno interventi urgenti e non più prorogabili assolutamente alla portata.

 

La Giunta è "poca roba" - lo sanno anche loro - una gestione ordinaria da pilota automatico, che forse sarebbe andata bene 30 anni fa (con 2000 abitanti) non oggi che stiamo quasi a 7000 residenti (6668)

 

L'idea che mi sono fatto è che c'è un assessore che qualitativamente potrebbe tornare utile ad affrontare le numerosissime criticità di cui soffre il paese, ma non è questo il post con cui voglio affrontare certi argomenti, mi limito a rappresentare una questione che merita di essere affrontata e risolta.

 

Un conto è parlare di mancanza di diversi servizi, degrado urbano,  strutture sportive inadeguate per questo paese, altro discorso - più immediato e che non richiede statisti al governo di Pozzo - superare criticità profonde nella cura degli spogliatoi, restituire la dignità a luoghi così sensibili.


Bisogna intervenire subito


AM

 









mercoledì 18 settembre 2024

GIUNTI AL 60% DI LEGIGLATURA: DELUSIONE PALPABILE IN PAESE

Se non sbaglio oggi dovrebbe essere il compleanno del Sindaco di Pozzo, Andrea Villa.


I miei auguri li manifesto con quella sincerità che mi caratterizza (mi dicono eccessiva per ambienti falsi come quelli politici) quando osservo, valuto ed esprimo critiche (positive o negative) 


Come ricorderete tutti, il 3-4/10/2021 un risultato a sorpresa lo portò Villa a vincere le elezioni a Pozzo d'Adda 35,63% (pari a 834 voti), superando la concorrenza di Emilio  Generoso al fotofinish ( il 32,98% e 772 voti).

 

Terzo classificato Roberto Caspiati (il 31,40% e 735 voti) che si presentava con i simboli di centrodestra e se l’affluenza al voto fosse stata poco superiore - almeno 5% in più - avrebbe vinto e sarebbe diventato Sindaco.

Perdere con i simboli di centrodestra ha rappresentato una grave sconfitta, ma con i "se" e con i "ma" non si va molto distante e - come scrissi 4 giorni dopo l'esito del voto del 04\10\2021 - "...il Sindaco è l'ex consigliere comunale grillino Andrea Villa .e con lui, il paese dovrà provare a rinascere (...) Serve una vera giunta, reattiva, con le idee chiare su cosa fare e come non perdere occasioni d’oro".

 

Nel commentare il momento politico locale, scrivevo: "...il nuovo Sindaco dovrà superare la vecchia opacità amministrativa, che ha visibilmente fallito su tutti i campi. Era prevedibile che la punizione degli elettori non si facesse attendere".


Ero certo che "...Il Comune di Pozzo d’Adda ha davvero bisogno di aiuto e lo scrivo senza vena polemica, ma constatazione che – spero – che l’attuale Sindaco possa fare meglio del passato, nessuno chiede i miracoli, peggio del passato è statisticamente impossibile".


Il post ha voluto esternare un auspico "...cambiare il METODO, chiudere con incompetenze varie, spero che la nuova Amministrazione sia in grado di far fronte alle grandi sfide che aspettano il paese".


In questi primi 3 anni, ho scelto di sospendere una critica eccessivamente negativa, consapevole delle enormi difficoltà incontrate dal nuovo Sindaco per quanto ereditato dal passato.

 

Ma trascorso poco meno del 60% di legislatura, la discesa è cominciata e i timori paventati nell'ultimo anno, si affacciano inequivocabili.


Non serve chissà quale capacità amministrativa per rilevare come la gestione comunale di Pozzo d'Adda sia una macchina sgangherata abbandonata a margine strada e le poche volte che prova ad offrire esile vitalità, sembra avere il freno a mano tirato.


Non so se sia stata una decisione voluta, ma l'Amministrazione - che non ha mai brillato per capacità e visione - sembra aver "tirato i remi in barca" lasciandosi accompagnare dalla morbidezza delle onde, sonnacchiosa e coccolata dal vento. 

In qualsiasi altro Comune, gestioni così inutili e prive di visione non sarebbero arrivate a fine legislatura, ma diciamo che è talmente vuota di idee che non c'è humus e fermento, non vedo il minimo "pathos" che si deve avere quando si riveste incarico amministrativo.

All'interno di un gruppo di maggioranza dove nessuno ha nulla da dire o forse solamente usato come cordiale uditore.


La gestione Villa - prima di tutto - vive il dramma di una scarsa rappresentatività: perché ha vinto, ma lo ha fatto con circa il 16% degli aventi diritto. 

Ed è poco.


La ciclica provocazione che propongo ai vertici del paese è creare le condizioni straordinarie per l'arrivo di un commissario prefettizio, con il compito di amministrare l'ente fino all'elezione del nuovo consiglio e del nuovo sindaco, potrebbe esercita attribuzioni conferitegli con decreto di nomina.

A differenza di quanto la narrazione voglia, il commissario potrebbe compiere qualunque atto, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione.

Altro discorso è che - non dovendo rispondere agli elettori - spesso il commissario "decide di non decidere" soprattutto su questioni di portata strategica.

Nell’ordinamento italiano, il commissario prefettizio è solitamente un funzionario di carriera prefettizia, organo monocratico di amministrazione straordinaria del comune.

Detto questo, l'impreparazione diffusa, incapacità di ascoltare di chi governa ("hanno sempre ragione loro, ti ascoltano solo per capire dove sbagli") rende il momento molto triste, la novità Villa (un grillino che doveva spaccare il mondo!!!) si è trasformata in pochi mesi nella solita soporifera zuppa riscaldata.

Sarebbe utile disinserire il Pilota automatico per provare il colpo di coda, riempire gli ultimi due anni di dignità, ma oramai è tardi.

Ad ogni modo, nel prossimo post avanzerò alcune umili proposte.


AM

lunedì 16 settembre 2024

CASSINA, NON C'E' PACE PER IL PGT : ANCORA UN RICORSO

Sono anni che parlo della devastante condizione delle strutture scolastiche, sono almeno 10 anni che le diverse giunte comunali di colore differente hanno sempre negato le mie affermazioni, provando a silenziarmi (“Maggio fa polemica sterile, le scuole vanno bene così, non esageriamo”).


Oggi che l’opinione pubblica è approdata alla convinzione che le strutture scolastiche presentino gravi profili di degrado, tutti stanno cambiando idea (comprese le emanazioni Mandelliane e Piddine in consiglio comunale) e finalmente è nata una nuova consapevolezza.


Ci sono voluti lunghi anni, per loro esageravo nel segnalare i problemi e gli allagamenti nelle strutture scolastiche; se mi avessero ascoltato non avremmo perso (a differenza di Gorgonzola, Vignate, Melzo, Cernusco, Pioltello) innumerevoli occasioni storiche per finanziare strutture scolastiche nuove.


Sono stati approvati due PGT (giunta Mandelli e giunta Balconi) senza alcun investimento radicale sull’edilizia scolastica, l’unico PGT ambizioso che pianificava la presenza di scuole nuove fu adottato con delibera 03 del 11\01\2013 e bocciato sei mesi dopo (ed ero assessore ai lavori pubblici)


Da quel giorno del 2013, non vi furono mai più intenti pianificatori di chi governa, con visione, di buon auspicio per le strutture scolastiche, fatiscenti e in progressivo degrado.


Dallo scempio dei plessi scolastici si salva la scuola secondaria all’interno della quale non piove grazie l’importante intervento alle controsoffittature avviato il 29 febbraio 2012 e ripreso il 3 marzo del 2013 (ero assessore ai lavori pubblici).


- un pessimo inizio di legislatura (Balconi Bis) che ha registrato 

- ennesimi allagamenti presso il plesso della scuola primaria, 

- polemiche per i cimiteri immersi nel degrado, 

- continue segnalazioni per mancati passaggi della raccolta dell'umido (zona B)

- la vergogna della tensostruttura allagata

- le chiassose notti brave in piazza DeGasperi che non lasciano dormire i residenti, 

- la caduta dei lucernari presso la scuola materna di Via Gramsci, 

- il nuovo parchetto in via Volta sporco e abbandonato, 

- il servizio ridotto dello ScuolaBus, 

- i disagi dei bambini lasciati ad aspettare un pullman che non sarebbe mai passato a prenderli, 

- l’inattesa richiesta della retta (trimestrale) anticipata, 

- il mancato inizio degli interventi presso la copertura della scuola primaria annunciati in pompa magna per il 26 agosto e non ancora iniziati, 

cartelli stradali sdradicati (sdraiati da 1 anno), 

il palazzo comunale con luci (dimenticate) accese di notte, 

cimitero con luci accese (ore 12.43 di ieri)

nuovi divieti e limitazioni orarie contestate da residenti e commercianti 


Un clima di anarchia, di vero abbandono.


Sarà questo il livello di sciattume e cialtronaggine dei prossimi 5 anni?


E l’ennesima tegola in testa a una gestione arraffazzonata e pasticciona è l’inevitabile ricorso promosso da L.- APS- Rete Associativa ETS contro il Comune di Cassina de’ Pecchi avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia – Milano contro il PGT della legislatura Balconi.


Le reti associative del terzo settore, che svolgono attività di coordinamento, tutela, rappresentanza, promozione o supporto degli Ets associati e delle loro attività di interesse generale, anche allo scopo di promuoverne ed accrescerne la rappresentatività presso i soggetti istituzionali hanno promosso il ricorso per ottenere l’annullamento “della delibera di Consiglio Comunale n.5 del 23.1.2024 avente ad oggetto l'esame delle osservazioni e l’approvazione definitiva della variante generale al Piano di Governo del Territorio del Comune di Cassina de Pecchi, pubblicata sul Burl il giorno 5 giugno 2024, e di tutti i relativi allegati, ivi incluse le controdeduzioni (docc. 1, 2 e 3)".


Nel ricorso si chiede l'annullamento 

della dichiarazione di Sintesi prot. n. 2266/2024 del 19.1.2024, 

dell’Addendum conclusivo al rapporto ambientale di gennaio 2024 (doc.7), 

del Decreto del Sindaco Metropolitano N. 5/2024 del 10/1/2024 (prot. n. 1383 del 10-01-2024) con cui Città Metropolitana ha espresso la Valutazione di compatibilità condizionata con il Piano Territoriale Metropolitano (PTM) e con il Piano Territoriale Regionale d’Area (PTRA) dei Navigli Lombardi 


Inoltre, il ricorrente chiede al tribunale 

- l’annullamento del Decreto del Presidente del Parco Agricolo Sud Milano n.1/2024 prot. 1616 del 12/01/2024 con cui è stato rilasciato il Parere di conformità al Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) del Parco Agricolo Sud Milano, 

- del parere rilasciato da Città Metropolitana prot. n. 24324 del 17.7.2023 in merito alla “Verifica di corrispondenza alla Prevalutazione regionale della proposta di Variante Generale al Piano del Governo del Territorio (PGT) del Comune di Cassina De’ Pecchi - procedura di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS).


Il piano regolatore e conseguentemente anche le varianti allo stesso, una volta adottato, nella misura in cui è suscettibile di applicazione, è atto immediatamente lesivo e direttamente impugnabile, ancorché la sua impugnazione costituisca una facoltà e non un onere.


La delibera comunale di adozione di una variante allo strumento urbanistico, pur costituendo un elemento della fattispecie complessa che si completa con l'atto di approvazione regionale, va riconosciuta un'efficacia imperativa diretta e propria, ossia che ne fa uno "strumento di governo del territorio", che impedisce interventi edilizi ed urbanistici contrastanti con esso ma a dire il vero - questi ricorsi generano una potenziale applicabilità delle misure di salvaguardia.


A mio modestissimo parere, l'attuale Amministrazione ha fatto bene – mediante voto di giunta – a resistere in giudizio avanti il TAR (a breve nominerà un avvocato per difendere il contestatissimo provvedimento PGT) ma diventa difficile e rischioso attuare le previsioni di un piano passibile di "sospensiva".


Però, ripeto, il mio è un modestissimo parere.



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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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