domenica 31 agosto 2025

POZZO, I GENITORI ASPETTANO LE RISPOSTE SULLA SCUOLA


Ricorderete tutti la bufera dei mesi scorsi, scatenata da un gruppo di genitori stanchi delle condizioni imbarazzanti della struttura scolastica: le ali (“spezzate”) della libertà.


Con il loro attivismo, ben coordinato, sono riusciti a ottenere un sopralluogo ispettivo da parte di ATS: un ottimo risultato raggiunto grazie a una splendida “operazione sincronizzata” dei genitori.


Hanno ottenuto più i genitori che i consiglieri comunali, i quali – come statue di marmo – occupano ruoli senza esercitare alcuna funzione di controllo e rappresentanza. Deludenti nella loro inutilità amministrativa.


Sempre più difficile riconoscermi e sentirmi rappresentato da questo “consorzio da bar dello sport” (alias Consiglio comunale). Con tutto il rispetto per i bar, che restano magnifici luoghi di indispensabile socialità in ogni micro comunità.


I rilievi di ATS (“grave stato di degrado igienico-sanitario”) hanno messo in luce il vero deficit rappresentativo dei nostri amministratori comunali.

I genitori – stanchi dell’inerzia di chi è stato chiamato a ruoli di rappresentanza e controllo – hanno scelto di bypassare e agire in autonomia.


Il fallimento della politica locale (la “p” volutamente minuscola) è di proporzioni inaudite: il punto più basso e umiliante che possano vivere gli eletti, ormai sfiduciati dal corpo sociale.


Dopo quell’ennesimo tentativo, ho sperato che il “defibrillatore sociale” rianimasse le forze consiliari. 

Invece l’approccio “da bar” – tra risatine e strizzate d’occhio – è addirittura peggiorato.


Lo sgomento collettivo riguarda le gravi responsabilità politiche di una classe dirigente locale incapace, da un lato, di comprendere la gravità del problema del degrado scolastico e, dall’altro, di assumere e svolgere un serio ruolo di controllo.


Il post del 28/03 (tre giorni dopo il sopralluogo – link) e quelli successivi hanno evidenziato l’importanza dell’attivismo sociale, oggi non rappresentato da una politica locale impegnata nelle solite chiacchiere (“ci siamo visti e ne abbiamo parlato”), dopo anni di progressivo degrado igienico-sanitario delle scuole (cit. ATS).


Le prescrizioni di ATS

La gravità della situazione ha spinto l’Ufficio di Igiene di ATS Città Metropolitana di Milano a ordinare al Comune, con comunicazione del 07/04/2025, interventi da eseguire entro 30 giorni (salvo differimento con cronoprogramma).


Elenco sintetico:


  1. Pulizia completa (eliminazione ragnatele e polvere in impianto sportivo).
  2. Riparazione pavimentazione palestra.
  3. Integrazione battiscopa mancanti.
  4. Ripristino pareti (scrostature e crepe).
  5. Eliminazione muffa con misure preventive.
  6. Ripristino vano tecnico (accessibile, senza nastri).
  7. Uscite di emergenza libere.
  8. Messa in sicurezza pannelli pericolanti (GS14 e GS14).
  9. Riparazioni varie nei locali GS indicati.
  10. Liberare i locali dal materiale accumulato.
  11. Mettere in sicurezza le finestre.
  12. Suddivisione spogliatoi e bagni per sesso.
  13. Installazione porta-rotoli, rifornimento dispenser e asciugamani.
  14. Definire destinazione d’uso locale “fisioterapia”.
  15. Riposizionamento estintore mancante.
  16. Documentazione tecnica completa (impianti, sanificazione, Legionella, planimetrie, emergenza, ecc.).


Le richieste di ATS hanno evidenziato un degrado senza giustificazioni. 

Chiunque abbia letto quella relazione ha capito quanto importante sia stato l’intervento dei genitori per colmare carenze gestionali e negligenze amministrative, che si trascinano da anni (non solo in questa legislatura).


Da allora, silenzio totale: le minoranze continuano a disertare e tradire il ruolo a cui sono chiamate. 


Eppure i genitori hanno diritto di sapere se la documentazione richiesta da ATS sia stata prodotta nei termini e se gli interventi prescritti siano stati realizzati, e in quale misura.



Il nodo politico


Quando si parla di “verifica della correttezza e della legittimità degli atti della Giunta e del Sindaco”, si intende che il Consiglio comunale – e quindi anche i consiglieri di minoranza – ha il compito di:


  • controllare che gli atti rispettino la legge (legittimità),
  • e che siano coerenti con gli indirizzi politici stabiliti dal Consiglio stesso (correttezza).


Un esempio concreto è proprio la vigilanza sull’attuazione delle prescrizioni ATS riguardo alle scuole: compito istituzionale dei consiglieri, sia di maggioranza sia di opposizione. 

Non dei genitori, che ringrazio per sopperire alle evidenti carenze gestionali


Altro che “quattro amici al bar” che ridacchiano: il controllo politico-amministrativo interno deve essere esercitato fino in fondo, senza lasciare vuoti che la società civile è costretta a colmare.


Il Sindaco e la Giunta hanno il dovere di garantire l’adempimento delle prescrizioni ATS. 

Il Consiglio comunale (soprattutto la minoranza) ha il dovere di vigilare, sollevando il tema in aula.

I genitori non dovrebbero sostituirsi ai consiglieri eletti, chiamati a rappresentare interessi diffusi e non la loro inerzia.


Sì, buonanotte.


mercoledì 6 agosto 2025

POZZO, SUPPORTO PER LO IUS SANGUINIS

L’art. 1 della legge n. 91/92 stabilisce che è cittadino per nascita il figlio di padre o madre cittadini. Viene, quindi, confermato il principio dello ius sanguinis, già presente nella previgente legislazione, come principio cardine per l’acquisto della cittadinanza mentre lo ius soli resta un’ipotesi eccezionale e residuale.

Nel dichiarare esplicitamente che anche la madre trasmette la cittadinanza, l’articolo recepisce in pieno il principio di parità tra uomo e donna per quanto attiene alla trasmissione dello status civitatis.

Relativamente alle modalità del procedimento di riconoscimento del possesso iure sanguinis della cittadinanza italiana, le stesse sono state puntualmente formalizzate nella circolare n. K.28.1 dell’8 aprile 1991 del Ministero dell’Interno.

L’autorità competente ad effettuare l’accertamento è determinata in base al luogo di residenza: per i residenti all’estero è l’Ufficio consolare territorialmente competente.

La procedura per il riconoscimento si sviluppa nei passaggi di seguito indicati:

  • accertare che la discendenza abbia inizio da un avo dante causa, secondo quanto stabilito dalla Circolare K.28.1 sopracitata;
  • accertare che l’avo cittadino italiano abbia mantenuto la cittadinanza sino alla nascita del discendente. La mancata naturalizzazione o la data di un’eventuale naturalizzazione dell’avo deve essere comprovata mediante attestazione rilasciata dalla competente Autorità straniera;
  • comprovare la discendenza dall’avo italiano mediante gli atti di stato civile di nascita e di matrimonio; atti che devono essere in regola con la legalizzazione, se richiesta, e muniti di traduzione ufficiale. A tal proposito è opportuno ricordare che la trasmissione della cittadinanza italiana può avvenire anche per via materna solo per i figli nati dopo il 01.01.1948, data di entrata in vigore della Costituzione;
  • attestare che né l’istante né gli ascendenti hanno mai rinunciato alla cittadinanza italiana interrompendo la catena di trasmissione della cittadinanza, mediante appositi certificati rilasciati dalle competenti Autorità diplomatico consolari italiane.

Il richiedente ha l’onere di presentare l’istanza corredata dalla prescritta documentazione, regolare e completa, volta a dimostrare gli aspetti sopra elencati.

Dal Comune fanno sapere che "...è pervenuto all’Ufficio Servizi Demografici un numero di pratiche di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis tale da non consentirne l’evasione nei tempi previsti dalla normativa vigente o, in alternativa, il regolare svolgimento dell’attività ordinaria e pertanto la Giunta comunale ha valutato l'opportunità di supportare l’Ufficio Servizi Demografici affidando all’esterno la gestione delle suddette pratiche per il periodo settembre-dicembre 2025.

Per questo servizio di gestione delle pratiche di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis per il periodo settembre-dicembre 2025 sono state impegnati 8.052,00 € (a favore di una Società privata)


_AM_







lunedì 28 luglio 2025

DA BELLINZAGO ARRIVA UN ESEMPIO

#cassinadepecchi

#cem 

DA BELLINZAGO ARRIVA UN ESEMPIO


Quello che arriva da Bellinzago è un esempio di come debbano essere gestiti dai Comuni i rapporti con gli appaltatori o o consorzi gestori di servizi.


Potrei ricordarvi cosa accadde, nei pochi mesi in cui - in piena crisi della giunta D’Amico di cui ero assessore ai lavori pubblici (colpita da importanti defezioni che causarono la “caduta” dell’Amministrazione qualche mese dopo) - dovetti assumere l'onere amministrativo di alcune deleghe sopperendo all’assenza dei dimissionari.


La prima cosa che feci - in quei mesi prima dell’arrivo del commissario prefettizio - fu quella di andare dal' Amministratore Delegato di CEM ed esporre alcune critiche rispetto al servizio offerto dal consorzio.


L’articolo a memoria di quanto serio fu l’intervento, l'allora AD di CEM - persona seria - percepì la sensibilità manifestata nel corso dell’incontro.


Quando vengono segnalati disservizi, un Sindaco (o un suo delegato) non devono pensare che sia un attacco politico “…mosso da parte del cattivone Maggio”, ma devono verificare, riscontrare e agire a tutela di tutti.


Pensare che i problemi esistano perché qualcuno li evidenzia è evidentemente l'atteggiamento sbagliato, una sorta di vittimismo improduttivo.


Invece, un altro bell’esempio di giusta impostazione, arriva da Bellinzago. 


Il sindaco Michele Avola - persona squisita che conosco personalmente - ha incontrato nei giorni scorsi i responsabili del servizio spazzamento di CEM per lamentarsi di alcune criticità.

Senza rispondere al segnalante che “il problema non esiste, fai polemica sterile”.


Mettere orgoglio da parte e - davanti alle foto delle strade del comune più sporco della Martesana -assumersi le responsabilità per il disservizio comunale (Cassina è Comune consorziato del CEM) e fare in modo che - in futuro - situazioni di degrado non abbiano a ripetersi.


Il ha assunto 

L’atteggiamento del Sindaco di Bellinzago è stato quello che tutti i Sindaci (o loro delegati)  dovrebbero assumere davanti a disservizi causati da macchine spazzatrici “…che non rispettano gli orari di pulizia strade indicate nei cartelli” e non solo.


“…Ho espresso le mie criticità e anche le mie arrabbiature rispetto a un servizio che secondo me è stato svolto male", ha dichiarato.


Bene, molto bene.

Il “giustificazionismo” non serve, se gli appalti registrano disservizi o carenze BISOGNA INTERVENIRE senza cominciare lo “scusario”.

Il primo passo per risolvere un problema è ammetterne l'esistenza, quello che a Cassina non succede mai.


Manuale del buon amministratore: “dopo aver riscontrato il disservizio, il Sindaco (e/o assessore di competenza) si assume la responsabilità e provvede alle azioni consequenziali”.


Un "BRAVO" al Sindaco Avola … qualcuno può imparare da lui.


ANDREA MAGGIO 


(foto di repertorio del 2014)




lunedì 26 maggio 2025

POZZO, PRO LOCO e COMITATO GENITORI CHIAMATI A RESTITUIRE I CONTRIBUTI: UNA BRUTTA STORIA

 #PozzodAdda 


Come forse alcuni sapranno, con Deliberazione di Giunta Comunale n. 108 del 2.11.2023 furono definite le risorse da destinare all’erogazione di contributi economici ordinari ad Enti ed Associazioni per l’anno 2024 con lo stanziamento complessivo pari a € 7.000,00.


La scelta dell’Amministrazione fu quella di disporre un contributo annuo massimo erogabile per domanda/ente è pari a € 1.100,00 alle associazioni richiedenti.


La scadenza per la presentazione delle domande di contributo era il 24.12.2023 (termine prorogato al 19.01.2024).


Fra le altre associazioni, al bando parteciparono anche:


1) il Comitato Genitori di Pozzo d’Adda;

2) la Pro Loco di Pozzo d’Adda


Due realtà territoriali molto importanti, con un loro attivismo prezioso per il paese.


Ad ambo le (importanti) realtà locali veniva concesso un contributo pari a € 1.012,00.


La prima tranche (75%) a queste importanti realtà fu correttamente erogata e fin qui tutto normale.


Ciò che non torna è che - in un Comune dove nulla funziona nei tempi previsti e stabiliti - come fulmine a ciel sereno, alle due citate associazioni arriva la richiesta di RESTITUZIONE DI QUANTO VERSATO.


Richiamando il Regolamento per la concessione di contributi approvato ad agosto del 2023, il Comune chiede la restituzione della trance di contributo versato “…per non aver presentato - nei tempi stabiliti dal Regolamento - la documentazione a giustifica delle spese sostenute”.


Credetemi, è tutto molto strano.


In un Comune “normale” esistono rapporti “normali” (costanti e continuativi) con realtà rilevanti che perseguono nobili obiettivi e funzioni sociali.


Perché dagli Uffici comunali, dalla Giunta comunale, nessuno degli assessori o il sindaco ha alzato il telefono e sollecitato la  richiesta della “proroga motivata” (così come peraltro il regolamento prevede)?


Perché hanno preferito PUNIRE l’associazione?


Come per la Bocciofila, anche per queste due associazioni e tutti i soggetti che non ritiene piegati a sufficienza, il Comune mostra i muscoli.


Un comune forte coi deboli e debole quei forti.


Come mai?


Sembra che il Comune abbia pensato di punire le due associazioni locali, colpevoli (forse) di non aver fatto da claque a sufficienza e magari aver maturato al suo interno legittime considerazioni personali circa la gestione di alcune procedure (la “terra contaminata” nel terreno cantiere della nuova mensa, criticato le condizioni dello spogliatoio e le continue infiltrazioni d’acqua presso alcune aule dell’istituto).


Questo è intollerabile per chi ama la claque, onestamente il clima a Pozzo d’Adda si sta facendo pesantissimo.

Sembra che esprimere giudizi negativi nei confronti del passato e della gestione del presente (che del passato è la perfetta continuità storica) sia diventato rischioso. 

Con la Minoranza che non riesce a dire una parola sulle questioni che contano, ma segue - a ruota - le sollecitazioni che provengono dalla società.


“…il Comitato Genitori di Pozzo d’Adda non ha rispettato tale regolamentazione e non ha presentato idonea documentazione per la rendicontazione del contributo anno 2024, è necessario revocare il contributo concesso al Comitato Genitori di Pozzo d’Adda con conseguente restituzione dell’acconto corrisposto e che la Pro Loco di Pozzo d’Adda ha presentato rendicontazione parziale del contributo concesso cui dovrà seguire restituzione di quota parte dell’acconto corrisposto”.


L’assenza di empatia di questa gestione è impressionante.


Ma c'è di più e quanto sia grave questa azione di scontro con realtà sociali apolitiche di volontariato del territorio è tutta riportata al comma 8 del regolamento (“La mancata presentazione della documentazione di cui al comma 4 entro il termine previsto comporta la decadenza dal contributo con l'obbligo di rimborso al Comune della quota di contributo anticipato e l'impossibilità di ottenere contributi per l'anno successivo").


Quindi non solo la decadenza dal contributo con l'obbligo di rimborso al Comune della quota di contributo anticipato, ma addirittura l'impossibilità di ottenere contributi per l'anno successivo". 


Si nasconde il desiderio di stroncare il Comitato, atteggiamento che ricalca atteggiamento ostile del Sindaco (continue denunce ai privati cittadini) che finisce per intimorire.


Quando vi dicono in campagna elettorale “Noi crediamo nel volontariato e lo sosterremo” omettono la seconda parte della frase (“ma solo se sono amici nostri”) altrimenti li annichiliamo.


Un momento davvero triste e al tempo stesso drammatico.

Il silenzio delle minoranze davanti a queste azioni la dice lunga sul clima.


_AM_



mercoledì 21 maggio 2025

POZZO, IL POST COMUNALE E' UN BOOMERANG

Già qualche anno fa avevo evidenziato delle carenze circa la sicurezza nello svolgimento degli interventi manutentivi pubblici a Pozzo d’Adda.


Quei rilievi ebbero grande risonanza (riportato dalla stampa locale) in quanto lavorare in Sicurezza è un diritto di tutti e (soprattutto) dovere delle Pubbliche Amministrazioni, che dovrebbero mettere i lavoratori nelle condizioni di di svolgere le proprie attività senza rischi per la salute e la propria incolumità, continuando a esercitare un ruolo di controllo.


Oggi la storia si ripete, inesorabile e implacabile e questa volta assumendo profili di più grave responsabilità.


Pochi giorni fa, il Comune di Pozzo d’Adda - attraverso Facebook - nella spicciola opportunità di ricevere il plauso pubblico per alcune potature effettuate (dopo anni di richieste) in via D’Antona - ha scelto di pubblicare alcune foto sconcertanti.


A differenza del passato, la leggerezza di chi gestisce la comunicazione del Comune raggiunge livelli impressionanti con una preoccupante irresponsabilità e inconsapevolezza rispetto a un momento storico dove la narrazione nazionale pone al centro del dibattito pubblico la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Basti pensare ai quesiti dell’imminente campagna referendaria.


In pochi minuti, il Comune di Pozzo d’Adda (e il Sindaco che magicamente compare sui social solo per pubblicazioni unilaterali...) devasta la credibilità di un comparto pubblico, inondando i gruppi social - per me l’esigenza di apparire - con foto di operatori privi delle minime condizioni di sicurezza.


Quando dico che “questo Sindaco si deve fare aiutare da qualcunonon scherzo, in qualsiasi altro Comune (dove esista una vera vitalità politica amministrativa meno “impastata”) sarebbe stato “crocifisso politicamente” da tutto il consiglio comunale.

Passa le giornate a minacciare denunce, alimentando il clima di sospetto: chi ha argomenti non ha il tempo di minacciare o manifestare sofferenza. 

Quest'atteggiamento può intimorire qualche cittadino, scoraggiandolo ad esprimere il dissenso, ma non inciderà sui risultati di questa gestione.



A Pozzo d’Adda invece di un consiglio comunale esiste “l’allegra brigata del bar dello sport”: una volta al mese si ritrovano per affrontare tardivamente argomenti fra battutine, sorrisi, risate e complimenti incrociati.


Nel mio lungo viaggio amministrativo ho assistito a sindaci responsabilizzati dall’aula e costretti alle scuse pubbliche per molto meno.


Quando si effettuano lavori in strada bisogna indossare indumenti che proteggano da potenziali rischi per la salute e la sicurezza durante lo svolgimento di attività di giardinaggio o similari. 


Tutti abbiamo l’obbligo di ridurre o eliminare l'esposizione ai pericoli e prevenire lesioni o malattie professionali, la pubblica amministrazione non può mostrarsi negligente.


La scelta dei DPI per il giardinaggio dipende dalle specifiche attività e dall'attrezzatura utilizzata, come motoseghe, tagliasiepi, decespugliatori, trattorini, tagliaerba, arieggiatori, trinciatrici e motozappe. 


Per la manutenzione del verde, sia che si tratti di taglio dell'erba che di una potatura, sono obbligatori i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI).. 


Abbigliamento protettivo che deve accompagnarsi all’utilizzo di guanti, occhiali protettivi (non quelli da sole) protezione per le orecchie, e in alcuni casi, caschi e abbigliamento protettivo. 


Elenco specifico di DPI per il giardinaggio: 

Guanti: Per proteggere le mani da tagli, lesioni e contatto con sostanze chimiche. 


Occhiali di protezione: Per proteggere gli occhi da schegge, polveri e liquidi irritanti. 


Protezione per l'udito: Cuffie o tappi per le orecchie, per proteggere dall'eccessivo rumore di motoseghe, decespugliatori e altri attrezzi. 


Abbigliamento protettivo: Tuta da lavoro o abbigliamento resistente a tagli, soprattutto quando si utilizzano attrezzi a motore. 


Caschi di sicurezza: Possono essere necessari in caso di potatura di piante alte o quando si lavora in aree con rischio di caduta di rami. 


Scarpe antinfortunistiche: Per proteggere i piedi da eventuali oggetti caduti e per garantire stabilità sul terreno. 


Mascherine e respiratori: Per proteggere le vie respiratorie dalla polvere, in particolare quando si lavora con la polvere di legname o si utilizzano prodotti chimici. 


O comunque, maschere protettive (QUELLE CON LA RETINA PER INTENDERCI)


Con la pubblicazione del post avrà puntato ad avere qualche like - da parte di chi aspetta da 3 anni un cenno di vitalità amministrativa - ma alla fine si trasforma in boomerang.


Perché un conto è attribuire la responsabilità al singolo lavoratore, un altro conto è attribuire la responsabilità al datore di lavoro dell’operatore, altro conto ancora è il più grave coinvolgimento di una pubblica amministrazione che pubblica le foto delle negligenze con fare inconsapevole.


Una leggerezza che restituisce il livello e la qualità di una gestione amministrativa.



ANDREA MAGGIO 









mercoledì 14 maggio 2025

CASSINA, ACCETTATA LA PROPOSTA CONTRO I MARCIAPIEDI PIENI DI ERBA

È più di un decennio che UNITI PER CASSINA (l'attivissimo gruppo di cui sono parte) che chiede -a gran voce - l’intervento del Comune per il mantenimento e il miglioramento del patrimonio arboreo comunale e del decoro urbano. 


Abbiamo sempre evidenziato la CONDIZIONE VERGOGNOSA DEI MARCIAPIEDI COMUNALI.


E quanto successo nelle scorse ore è una bella notizia che annoveriamo fra i risultati che il nostro gruppo ha perseguito per decenni. 


Sono tanti Cittadini che ci hanno seguito in questa battaglia, manifestandoci il proprio disagio per quell'annoso problema della vegetazione infestante lungo i cordoli del marciapiede. 


Andando incontro alle nostre istanze e seppur tardivamente, l’Amministrazione - al fine di salvaguardare il decoro, la salubrità e la sicurezza della città - sceglie di attivare (a breve) un nuovo servizio. 


Finalmente - dopo un decennio di polemiche volutamente avviate e coordinate con i cittadini - avremo n. 4 diserbi (sia meccanici che chimici) eseguiti sull’intero territorio comunale. 


Dopo anni di richieste cadute nel vuoto, finalmente avremo maggiore decoro per marciapiedi e bordi stradali delle vie e piazze, percorsi e viali pedonali, bordi delle piste ciclabili, cordoli delle rotatorie delle strade, aree parcheggio e aree scoperte di pertinenza degli immobili di proprietà comunale. 


Ovviamente, ci saranno limitazioni e regolamentazione per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari, in coerenza alle prescrizioni normative. 


Finalmente. 


Una vittoria di tutti. 


_AM_





domenica 11 maggio 2025

POZZO, BANDO SPORT E PERIFERIE: NON PERDERE LE OCCASIONI

#PozzodAdda 

Non molti in Comune vedono di buon occhio la crescente attenzione sociale per il territorio (critica e collaborativa che essa sia a seconda delle circostanze) di quel gruppo di Cittadini de "La Città Ideale" ma la proposta emersa dalle colonne della Gazzetta dell'Adda è davvero interessante.

Nei decenni, la gestione della cosa (res) pubblica a Pozzo è sempre stata limitata ad una cerchia ristretta di eletti, gli stessi che ogni volta si mischiano, dividono, confondono, ritornano, per poi apparire stupiti per fallimenti gestionali che hanno vissuto in consiglio comunale.

La disattenzione sociale è parte del problema, un corpo politico amministrativo poco rappresentativo di un tessuto sociale - oggi più che mai - silente e sconcertato. 

La questione bocciofila è l’ultimo (in termini temporali) atto di questa triste vicenda. 

Non c’è stata opera pubblica ideata, progettata e realizzata bene, che non abbia richiesto interventi di integrativi, riparatori e di sistemazione (dalla scuola, alla Posta, agli spogliatoi del campo sportivo, alle strade asfaltate e devastate subito dopo, al cantiere Pnrr della nuova mensa, che a breve vedrà l'impresa ufficializzare il problema paventato in passato). 

Tutto confuso, problematico.

La situazione a Pozzo d’Adda è grave, lo sappiamo tutti e - più o meno tutti - eravamo consapevoli che non sarebbe stata l’attuale amministrazione a condurre “fuori dal guado” il Comune.

E questo lo dico al netto della buona volontà dei Singoli e della capacità e di alcuni rappresentanti (pochi a dire la verità) ma mancano due anni alla fine della legislatura e preferisco sospendere - ancora qualche mese - i giudizi definitivi sull’operato di questa giunta.

Gran parte di questi 3 anni sono trascorsi con un Sindaco alle prese con la “sistemazione di una macchina pubblica” (ossia il Comune) che presentava un grave deficit strutturale in pianta organica e che ormai - grazie alle ultime 8 assunzioni - può dirsi superato.

In altre parole - dopo 3 anni - la "macchina pubblica" è assestata e non esistono più scuse o attenuanti.

La gestione Villa vive il dramma di una scarsa rappresentatività: perché ha vinto, con circa il 16% degli aventi diritto, ma ha dalla sua una minoranza consiliare accondiscendente (una sorta di "appoggio esterno" all'attuale giunta) che aspetta di tornare al voto unita e con i simboli di partito per vincere le elezioni.

Le 27 presenze all'assemblea pubblica (quasi tutti assessori, parenti e tecnici convocati) organizzata sull'importante tema "cantieri PNRR a Pozzo d'Adda" sono l'immagine di una politica scollegata dal territorio, distante, incompresa e incomprensibile.

In questo clima, qualsiasi novità è positiva e va accolta con interesse  per integrare un quadro devastato nella credibilità.

Quindi, ho apprezzato molto l'invito rivolto all'Amministrazione da parte del movimento d'opinione "La Città Ideale".

Non conosco questa realtà, ma stimolare il dibattito pubblico è una missione nobile.

Come tutti i Comuni con una popolazione pari o superiore a 5.000 abitanti, nonché ai Comuni con popolazione inferiore che, attraverso accordi con altri Comuni limitrofi, raggiungano la soglia dei 5.000 abitanti, anche il nostro può partecipare alla Linea A del bando e presentare un progetto per la rigenerazione o la riqualificazione di impianti sportivi già esistenti. 

Con il contributo massimo previsto per ciascun intervento (1,5 milioni di euro) possiamo risolvere problemi reali a strutture pubbliche del nostro territorio 

Proprio di queste ore è la notizia della bocciofila oggetto di introduzione da parte di vandali che - appena saputo dell’interruzione del servizio - hanno scelto di aggravare la condizione interna. 

La scelta di non avvalersi di una proroga tecnica è stato un errore. 

Deprimente e squalificante per tutto l’ambiente sportivo e per tutti gli anziani. 

Condivido la proposta della "Città Ideale", chiedere che l’Amministrazione Comunale si impegni energicamente affinché anche Pozzo d'Adda non perda l'occasione offerta dal  Bando Sport e Periferie. 

NON BISOGNA PERDERE LE OCCASIONI E QUESTA È UNA DI QUELLE
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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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