mercoledì 7 febbraio 2024

SENZA TETTO IN PIAZZA: NON GIRIAMO LA TESTA DALL'ALTRA PARTE

Oggi intervengo su uno di quegli argomenti, che nessuno vuole affrontare, ma che qualcuno dovrà pur fare.

Lo farò io, a nome e per conto dei numerosi residenti di Cassina, che mi hanno scritto circa la presenza di un “senza tetto” che si aggira in piazza DeGasperi.

 

Non tutti i residenti che mi hanno “whatsappato” o contattato con messenger hanno utilizzato il medesimo tono, alcuni inteneriti dalla presenza, altri preoccupati, altri infastiditi, altri stupiti del curioso silenzio sociale e di chi governa il Comune.

 

Parlare di clochard non è mai semplice, come quando si discute di calcio, di politica o di religione, i toni si possono alzare, i fraintendimenti sono frequenti

 

E siccome è sin troppo semplice passare per cattivo, dirò subito che non sono (per storia e natura) un buonista”, sono un Pubblico Amministratore (al momento in panchina, speriamo di tornare in campo a giugno, grazie al voto dei cassinesi) e devo dare risposte amministrative.

 

E’ chiaro che un senzatetto non è di certo un uomo fortunato, non tutti sono uguali, per alcuni spesso, si tratta di scelte di vita, tant’è che molti di loro si rifiutano di andare nelle strutture di accoglienza per clochard,

 

Ma è anche vero, che il loro modo di vivere, a volte, fa a pugni con la pubblica decenza e puó limitare la libertà di chi se li ritrova sotto casa.

Per i “buoni a tutti i costi” bisogna dire che ci sono anche tanti clochard rispettosi del prossimo e dei posti in cui dimorano

 

Ho parlato con tanti residenti di via Matteotti e P.zza De Gasperi e ho conosciuto una signora, che tutte le sere, oltre a portagli le coperte pulite ha – per settimane – cucinato qualcosa di caldo.

 

Questo “senza tetto” vive e dorme in centro paese, utilizzando il locale bancomat vetrato – prima affittati da una banca sotto il Comune, ora in disuso – probabilmente scelto dal clochard come dimora temporanea per proteggersi dal freddo invernale e notturno.


Purtroppo, ho personalmente riscontrato che la frequentazione costante ha reso con le settimane, l’ambiente è diventato sporco dal quale provengono odori forti e talmente sgraditi, che risulta impossibile credere che nessuno – nel palazzo del potere locale – abbia avvertito passandoci.

 

Sindaco e assessori compresi, che per entrare in Comune vi passano davanti.

 

Per le strade delle grandi città, non è difficile incontrare i cosiddetti "clochard", dicono esser aumentati esponenzialmente negli ultimi anni e – una sentenza n. 37787/2017 – ha addirittura stabilito che non è reato dormire per strada, occupando i marciapiedi o luoghi improvvisati.

 

Detto questo, Vi è una condizione igienico sanitaria grande come una casa, una situazione a rischio per il soggetto stesso e non solo e questo è sufficiente a giustificare un’ordinanza sindacale che impedisca il stazionamento notturno in piazza.

 

Se da un lato non è accettabile che in centro vi sia chi vie, mangia, dorme e fa pipì nella piazza centrale del paese (proprio oggi una situazione spiacevole alla presenza di alcuni anziani) non bisogna dimenticare che tema della fragilità è serio e reale.

Spero che il Comune abbia provato a proporre alternative, comunità di transito, case famiglia dedicate appunto a persone in condizioni di povertà estrema, per inserimenti brevi per chi non regge il collocamento in comunità se non per periodi limitati.

Spero che la Politica locale abbia il coraggio – come giusto che sia – per non girare la testa dall’altra parte così come fatto volutamente fino ad oggi

domenica 21 gennaio 2024

RITARDI e FIGURACCE, PER FAVORE BASTA.

#cassinadepecchi

Questa volta la figuraccia incassata dalla Giunta Balconi fa male a tutto il paese.

Un Sindaco, che attribuisce a Città Metropolitana di Milano i ritardi registrati nell’iter di approvazione del PGT da parte del Comune, nel migliore dei casi ha detto una PANZANA ma temo si tratti del più classico dei casi di pressappochismo e incompetenza.

Ma andiamo con ordine.

Il PGT (Piano di governo del territorio) è il provvedimento urbanistico principe di una legislatura, il “disegno di paese” impresso su carta, che una volta eletti bisogna portare in approvazione il prima possibile (meglio entro 14 mesi) per avere la parte restante di legislatura a disposizione per concretizzarne gli effetti urbanistici ed eventuali benefici per il territorio e per la comunità.

Giunti a fine legislatura - con la certezza che il Sindaco non ha i numeri per una conferma - l’attuale Amministrazione si appresta a concludere l’iter di approvazione di questo documento offrendo gravi deficit di merito e metodo.

Il provvedimento avrebbe dovuto osservare alcuni passaggi obbligati, come partecipazione, trasparenza e condivisione, ma per una strana fretta maturata a fine legislatura da parte del Sindaco e della sua Giunta viene presentato un prodotto  “arraffazzonato”, insufficiente, di cui pochi ne conoscono i risvolti.

E’ curioso l’atteggiamento di chi - sempre pronto ad andare in passerella per selfie vari - non abbia avuto modo di spiegare ai Cittadini la visione di paese che sta portando in approvazione. 

Dopo 4 anni passati a DORMIRE, improvvisamente desiderano approvare questo documento che - giusto per spiegarlo a chi pensa di trarre benefici personali da questa approvazione - non sarà questa giunta a guidarne l’esecuzione.

A Giugno si vota e chiunque vincerà (tecnicamente impossibile per l'attuale Sindaco) rimetterà mano a un documento, che presenta un’idea di Cassina minimale e che non affronta i temi importanti e che il Sindaco ha scelto di non condividere con nessuno.

Soldi buttati nel water.

Arriviamo al tema di oggi, l’incredibile figuraccia registrata dal nostro Comune, ossia la parte relativa all’acquisizione da parte del Comune dei pareri da parte di Enti e gli imbarazzanti ritardi registrati.

Fra le righe di un articolo apparso su La Gazzetta della Martesana il 13/01/2024 ("Nuovo PGT in ritardo, mancava un atto, ora a breve in Aula"), il Sindaco aveva provato a scaricare le responsabilità dell’ennesimo ritardo a Città Metropolitana di Milano, sostenendo: “Città Metropolitana non aveva inviato la richiesta di pareri al Parco Agricolo Sud Milano".

Ho impiegato pochi secondi a comprendere quanto grave e sbagliata fosse la dichiarazione del Sindaco e - niente di più scontato - sono bastate poche ore per essere smentita clamorosamente.

Il vice Sindaco di Città Metropolitana di Milano ha preso carta e penna e ha risposto al Sindaco di Cassina, autrice della bonza: “… la predisposizione/adozione/approvazione del PGT è una procedura amministrativa complessa, le cui diverse fasi sono gestite e seguite dall’Ufficio Tecnico Comunale, con l’eventuale supporto di consulenti esterni. Il Comune ha la responsabilità della conformità dello strumento urbanistico alle norme di legge. 

Una volta adottato il PGT dal Consiglio Comunale, esso va trasmesso agli enti per ottenere i pareri che sono normati dalle leggi in materia (nazionale e regionale). 

La Città metropolitana di Milano ha il compito di verificare che lo strumento urbanistico adottato sia compatibile con il Territoriale Metropolitano e, su delega regionale, che sia compatibile con il PTRA (piano territoriale regionale d’area) Navigli.

 Nel caso del PGT di Cassina de’ Pecchi, il documento è stato inoltrato – a cura della dirigente comunale - all’attenzione del Settore Pianificazione di Città Metropolitana in data 8/8/2023, prot. 123493 e l’ente ricevente (Città Metropolitana di Milano) ha avviato il procedimento con nota prot.124923 del 9/8/2023 richiedendo all’UT le integrazioni documentali necessarie per l’espressione dei pareri di competenza.

 In corso di istruttoria, si è poi segnalato a titolo collaborativo al comune di Cassina De’ Pecchi e all’estensore del PGT la mancanza del parere del Parco Agricolo Sud Milano: quest’ultimo documento deve essere richiesto dal comune e non da altro ente (per cui non è corretto affermare “che il parere doveva essere richiesto dalla Città metropolitana di Milano al PASM")…”

Il tentativo maldestro della Balconi di addossare le responsabilità dei propri ritardi ad altri Enti - provando a mettere in cattiva luce struttura, servizio e dipendenti - è una scelta incomprensibile.

La smentita di Vassallo (CMM) era inevitabile, una pessima figura per Cassina. 

L’ennesima in questa legislatura.

L’Iter di approvazione del pgt prevede passaggi obbligati, come partecipazione, trasparenza e acquisizione di pareri presso altri Enti da parte del Comune e - come giustamente ha sottolineato il vice Sindaco di CMM - non è corretto quanto dichiarato dal Sindaco perché è competenza del Comune l'acquisizione del parere del Parco Sud.

In maggioranza aumentano i malumori, un assessore cerca di stemperare, ma aggiunge accuse infondate e questa volta all’estensione del PGT (studio incaricato PIM)  ("su indicazione degli estensori del Pgt, avevamo inteso che sarebbe stata Città metropolitana direttamente ad acquisirne il parere visto che il Parco agricolo è una sua emanazione”).

Altra accusa gratuita ai lavoratori professionisti del PIM (studio incaricato dal Comune ma che dubito possa incassare l’ingenerosa accusa) e soprattutto il Parco Sud non è emanazione della Città Metropolitana di Milano.

Che figura…

Una volta - quando la Politica aveva regole non scritte da rispettare e dignità da preservare - saremmo stati  davanti a delle scuse per aver messo in imbarazzo un intero Comune.

_AM_

lunedì 11 dicembre 2023

PGT, INUTILE APPROVARLO A FINE LEGISLATURA


Lo avevo annunciato.

Si sta velocemente avvicinando il termine del mio autoimposto "assoluto silenzio politico" e il post di oggi vuole essere un assaggio.

In questi lunghi mesi - nei quali non ho interrotto una frenetica attività di ascolto rivolta ai Cittadini - ho scelto di non commentare la dinamica politica certo che il mio silenzio avrebbe favorito serenità e condizioni.

Ne parlerò presto, perché le novità sono molte e riguardano il futuro di Cassina.

Il BLOG esiste dal 2007, non sono abituato a lunghi silenzi, ma era necessario.

Oggi scriverò poche righe come antipasto.

La Giunta Balconi si appresta a sottoporre al Consiglio Comunale la proposta di approvazione del Piano di Governo del Territorio, un passaggio urbanistico importante di carattere urbanistico, il "disegno" sul quale l'Amministrazione avrebbe dovuto lavorare e portarlo dopo 12/14 mesi.

Il documento è già stato adottato e appare povero di idee, di bassa qualità senza offrire risposte (solo una - quella dell'ex Centro tennis - è stata parzialmente copiata dal programma elettorale per cui mi ero candidato) e prima di arrivare in aula per il voto definitivo affronterà una seduta di  Commissione Urbanistica (“lavacoscienza”) .

Una seduta, obbligo ineludibile anche da chi vede la trasparenza come fumo negli occhi e il confronto con il timore di chi non ha argomenti per affrontare momenti delicati.

Basti pensare che - durante i miei interventi consiliari - il Sindaco usciva dall'aula, per non ascoltare.

Non mi sopporta, mi teme uomo del territorio e del popolo, portatore sano della voce dei Cittadini in grado di formulare proposte concrete e contenuti veri.

Più facile dedicarsi a selfie e sfilate, sempre e solo nell'ovattato salotto felpato del potere.

Anche le 82 Osservazioni - giunte e protocollate da cittadini e portatori di interesse - saranno affrontate molto velocemente, tutto pensato con urgenza molto curiosa.

La Giunta ha  impiegato 4 anni e mezzo per portare in discussione uno scialbo punto (doveva essere un motivo di vanto, invece si vergognano della pochezza) e arriva in aula a fine legislatura senza confronto (senza coinvolgimento sociale) fra Natale e capodanno.

Assisteremo alla lettura delle controdeduzioni serrate, per soffocare discussione sul tema.

E’ curioso come il Sindaco Balconi (e i fedelissimi) voglia approvare un punto così strategico come fece Mandelli con il piano Nokia (un volano di 16 mln di euro con un blitz il 03 agosto !) quando l'attenzione sociale si riduce da periodo di feste e la presenza dei Consiglieri comunali resa più sacrificante (periodo di vacanza per molti)

Mandelli approvò l'operazione immobiliare nell'ex area Nokia (un volano 16 mln di euro) il 03 agosto quando tutti erano al mare, il Sindaco Balconi - in evidente imbarazzo per la bassa qualità di un prodotto tardivo - che si vergogna del prodotto, aspetta le feste di Natale.

L'ho sempre detto: esiste un sottile filo rosso che lega le ultime due legislatura. 

Due facce della stessa medaglia.

La seduta di Commissione, aperta al pubblico, è prevista per giovedì 13 dicembre a partire dalle ore 19.

Un documento di pianificazione - privo di visione complessiva - che arriva in consiglio comunale a pochi mesi dal “semestre bianco” e 6 mesi dal ritorno al voto. 

La strategia del Sindaco (non è il primo che pensa che approvare a fine mandato il “documento principe” di legislatura serva a tenerli incollati sulla poltrona) ma a quanto pare - viste la continua emorragia di consiglieri e consenso - anche chi eletto nelle file di maggioranza sta vivendo grosso fastidio.

Non tutti stanno “zitti e muti” ed esiste un limite alla dignità da contrapporre all’arroganza gestionale da salotti felpati, alcuni hanno abbandonato il Sindaco prima che il PGT arrivi in aula, altri la lasceranno dopo l'approvazione.

Il dato politico emerge in modo inequivocabile: un Sindaco sempre più solo (con i numeri per approvare il documento, la forza per esser ricandidata con qualche partito a sostegno, ma senza il voto popolare di una società che non ha apprezzato le performance limitate ai sei mesi antecedenti il voto)

I Consiglieri comunali di maggioranza (sono rimasti in 8 numero identico alla minoranza, il voto del Sindaco determina la maggioranza) si appresta ad approvare un documento strategico pianificatorio, mutilato e senza anima.

Soprattutto, chiunque vincerà le prossime elezioni dovrà metter mano al documento e restituire al paese un PGT ricco di vitalità.

L'attuale maggioranza (quel poco che rimane) oltre a non poter più vincere le elezioni, non ha il quid per poter imprimere una prospettiva al paese

Altri soldi sprecati per avere (deboli e poche) alcune “idee su carta” a pochi mesi dal voto.

Sia nel 2009 sia nel 2014, la Regione non volle modificare la legge nella parte relativa all’iter di approvazione pgt 

Dovrebbe essere vietato approvare una  “variante generale” gli ultimi mesi di legislatura e consentire solo varianti puntuali e PII

Lo dissi quand’ero assessore, lo ripeto oggi da semplice osservatore.


Andrea Maggio

sabato 9 dicembre 2023

CASSINA, FUORI UN ALTRO DALLA MAGGIORANZA.

 #cassinadepecchi 




Il prossimo 06 giugno, i cassinesi saranno chiamati alle urne, per  il rinnovo del consiglio comunale e la scelta di chi sarà il nuovo Sindaco.


Ho volutamente da qualche mese (esattamente 3) - sospeso il mio costante commento politico al quale molti amici si sono affezionati nei 2 decenni.


A breve tornerò a dare lettura e contributi politici, relativi alla dinamica locale.


In questi 3 mesi di silenzio - come peraltro avevo previsto - altri hanno preso posizione contro l’attuale Amministrazione.


A breve tornerò a commentare la Politica locale perché dall’annuncio del Sindaco (“a giugno mi candiderò per il secondo mandato”) la maggioranza ha subito una costante emorragia politica e di consenso. 


La scelta della Balconi di annunciare la ricandidatura con largo anticipo è stata 

prematura e non è stata politicamente lungimirante: è tornata indietro al Sindaco come un boomerang.


Ne parleremo. 


Il terzo abbandono in pochi giorni manda in panico la coalizione del Sindaco (lega più listarelle ad personam).


La Maggioranza devastata, il Sindaco nervoso e disperato, la  consapevolezza di non poter più ambire al secondo mandato: tutti temi che affronteremo alla ripresa della rubrica politica sospesa 3 mesi fa.


#StayTuned

lunedì 4 dicembre 2023

INSICUREZZA, NON È SOLO PERCEPITA


Accrescere i livelli di sicurezza e alimentare la rassicurazione sociale delle comunità dovrebbe essere una priorità di chiunque governa uno Stato.

Ed è per questo che ritengo assolutamente positivo che siano stati rimpolpati il numero dei Carabinieri della 

provincia di Milano di 274 unità (di cui 96 assegnati alla Città di Milano).


Non è molto, anzi è poco per contrastare un momento storico così complesso che registra un  aumento della criminalità 


Ripeto, è poco ma è importante che sia archiviata teoria della “Insicurezza  percepita” che per anni ha eluso la crescente domanda sociale di sicurezza da parte dei cittadini.

La crescente domanda sociale di sicurezza da parte dei cittadini ha - speriamo -  svegliato il decisore pubblico e cambiato gli indirizzi su una questione così delicata.

 


martedì 14 novembre 2023

POZZO D'ADDA, HANNO UMILIATO IL RUOLO E DEVASTATO LA CREDIBILITA' DI UNA NOBILE FUNZIONE

Come promesso nel post di ieri, oggi entrerò nel merito di un episodio emblematico, che merita alcune considerazioni.

Lo devo alla PA che amo profondamente.

Alla fine, ieri notte, non sono riuscito ad andare a letto prima delle 02:43, perché quanto accaduto nel corso della discussione dell'importante punto inserito all’OdG dello scorso consiglio comunale (“Approvazione Piano Diritto allo Studio”) ha rappresentato una pessima pagina amministrativa, che mi ha lasciato un vuoto dentro che non ricordavo.


Un  momento che deve far riflettere tutti quelli - Amministratori e non - che credono nell’esercizio di una funzione di rappresentanza.


Un nobile servizio rivolto al paese che passa da un impegno vero, che non può essere umiliato da sciattonerie e cialtronagini diffuse, potenzialmente capaci di delegittimare un sistema democratico. 


Nel corso di questi due decenni consiliari ho incrociato (e talvolta scontrato nel merito non condivise) amministratori veri, mossi nel solco di una cultura amministrativa, a cui ho sempre riconosciuto la capacità politica di elaborare un vero Piano Diritto allo Studio partecipato.

Al di là del colore politico del singolo rappresentante, ho rilevato sempre l'impegno a presentare un documento sempre più arricchito, come passaggio terminale di una tessitura sociale, "filiera di collaboratori" con competenze e vitalità.


Poi, assisto incredulo all'ultima seduta di CC tenutosi a Pozzo (il 02/11) e resto pietrificato dinnanzi all'ennesimo dramma consumatosi in meno di 3 minuti.


Il momento più importante per l'assessore alla partita, diventa improvvisamente l'ulteriore conferma di una  profonda difficoltà vissuta da una classe Amministrativa spaesata.

Non conosco l’assessore alla Pubblica Istruzione di Pozzo, sono pronto a riconoscere l'indubbia onestà intellettuale mostrata nei 3 minuti scarsi di intervento consiliare, ma dubito che abbia percepito l'importanza del ruolo rivestito.

Avrebbe rassegnato le dimissioni, con le naturali scuse al paese: questa è la politica.

Troppo distaccata, sbrigativa, remissive.

L'incomprensibile superficialità rispetto al momento, lascia intendere quanto fosse distante dal all'importanza di quanto stava dichiarando all'Aula e quindi al paese.


“Questo non è il Piano Diritto allo Studio che avrei voluto presentare in Consiglio, non siamo a conoscenza dei dati” esordisce con una legggerezza inconsapevole.

 

In soli 3 minuti di relazione – scialba, asciutta, senza dati numerici, anima e passione – l’Assessore è riuscita a confermare le note preoccupazioni paventate in questi mesi.


Esiste un'inadeguatezza di fondo, difficile da superare a breve.

 

Lascia senza parole la superficialità, con cui ha ammesso, che quel foglietto exel presentato ai consiglieri comunali “…è purtroppo meramente una scheda finanziaria con elencati i progetti passati dalla scuola (…) mi impegno al prossimo consiglio di fare avere comunicazione descrittiva di quelli che sono i dati (…) c’è stato chiesto dalla scuola di approvare questa proposta e

mi sono sentita di mandare avanti questa richiesta”.


Pochi minuti e viene certificato un flop clamoroso e l'assessore - consapevole del disastro ma della gravità del momento - si rifugia nel distacco, attribuendo ad altri le responsabilità, parlando come se il provvedimento incompleto fosse arrivato in aula in forza di obbligo di legge e non per scelta (del Sindaco!?!?!).


In politica i fallimenti chiamano le famose "prese d'atto", dimissioni per aver messo in serio dubbio le qualità dell'amministrazione, aver messo a rischio la credibilità di un esecutivo, l’utilità di un ruolo assessorile e quindi la ragione stessa dell'esistenza di un  delegato del Sindaco.


A meno che - credo - l'assessore in difficoltà abbia semplicemente eseguito la volontà del Sindaco-Capo supremo.



Per capire la gravità di quanto sia successo, di quanto danno sia stato causato alla credibilità delle istituzioni locali e di quanto siano state improvvide e fuori luogo alcune attribuzioni di responsabilità da parte dell'assessore (a Scuola e Uffici) vi invito a continuare la lunga lettura e a seguire il ragionamento.


La trattazione del Piano Diritto allo Studio è importantissimo, la sua approvazione si ripete ogni anno perché il documento programmatico rappresenta il momento più alto, culmine di una progettualità condivisa.


E' un documento fondamentale per la progettazione e l’attivazione dei servizi necessari e connessi all’attività didattica, per l’erogazione e la distribuzione delle risorse da destinare alle scuole del territorio, nelle loro diverse declinazioni, nonché per la costruzione di obiettivi e di attività condivise tra amministrazione e istituzione scolastica, a potenziamento e valorizzazione dell’offerta formativa.

 

I progetti sono da “costruire” insieme, con i tanti attori che l'assessore dovrebbe coinvolgere, un  percorso per coadiuvare la predisposizione di un'offerta coerente ai valori condivisi fra istituzioni.


Il solo pensiero di poter ridurre il Piano ad un semplice Bancomat è altamente offensivo, come lo è stata la richiesta di votare favorevole, ad un foglietto di carta con una tabella exel.


Ma la dignità di un ruolo consiliare passa attraverso il desiderio di onorare tutti i giorni l'esercizio di una funzione, che non può ridursi ad “alzo la mano a favore perché me lo ha detto il Sindaco".


Dietro al voto esiste uno studio, l'approfondimen to che quel foglietto exel non poteva dare.


Il consiglio comunale di Pozzo non ha molto da raccontare, l'ho sempre detto, la ritengo una sorta di riunione al bar fra vecchi amici che si raccontano sempre le solite storielle.


Ogni 5 anni cambiando posto, mantenendo il copione.


Non ho visto il desiderio di migliorare un prodotto e con attenzione alla spesa insieme al tentativo di ampliare l’offerta formativa complementare.


L’implementazione della qualità dell’istruzione per i cittadini in età scolare è un compito relegato anche a questo documento e - davvero - non capirò mai cosa possa voler dire votare favorevole ad un foglietto di carta privo di una minima progettualità.


Quindi, con la stessa onestà intellettuale mostrata in aula (nel riconoscere un fallimento), l'assessore si assuma la responsabilità politica della grave sciattoneria a cui abbiamo assistito.


L'essersi impegnata a comunicare in futuro quanto avrebbe dovuto fare il 02 novembre non basta a sgombrare dal campo l'idea  che il ruolo - così come vissuto e interpretato - è inutile.


Se anche documenti così incompleti devono essere votati perchè lo vuole il Sindaco capo supremo, lasciamo che l'organismo monocratico sia scelto dal Prefetto (commissario).



Un consiglio comunale, che non può esercitare un’attività di controllo amministrativo ed esercitare il diritto costituzionale di votare IL MERITO DI UNA PROPOSTA , è un organismo esautorato. 


Il paese è stato costretto a sentire qualcosa come “hanno chiesto i soldi, ho deciso di darglieli, la prossima volta vi spiego tutto. Ciao”.


Imbarazzante 



Chiudo il post con un bel ricordo: ho visto amore e passione correre insieme, i miei colleghi assessori (spesso avversari) immersi in un lavoro che impegnava per mesi e presentare emozionati un Piano da 24 pagine di progetti.


Altro che pressapochismo e scarabocchi su carta del pane !!!!) 

 

Forse ne parleremo ancora, perché questa volta è successo qualcosa di molto grave e irrispettoso e sono davvero avvilito.


ps - Un Sindaco che afferma "avrei potuto anche non portare in discussione consiliare il Piano Diritto allo Studio perchè non è più obbligatorio ..." non ha neanche capito che INFATTI non lo ha portato in discussione consiliare ma solamente chiesto di alzarte la mano. 

il Capo supremo è distratto



_AM_

lunedì 13 novembre 2023

AMMINISTRARE. DAVVERO.

Ho più di una volta esternato considerazioni generali sui lavori consiliari di Pozzo d’Adda (“sembra una riunione al bar, fra amici di vecchia data”) arrivando provocatoriamente ad avanzare una proposta: meglio affidarsi ad un Commissario Prefettizio per eludere il sottile filo rosso che lega tutte le legislature e le rende l’una simile all’altra senza soluzione di continuità.


I gravi problemi gestionali di Pozzo si sommano – inevitabilmente – alla crescente difficoltà vissuta da quasi la totalità delle pubbliche amministrazioni dei piccoli Comuni, che stentano a rigenerarsi – a causa del crescente disinteresse verso la “pratica pubblica” – e riuscire a formare nuove risorse (talenti) per ottenere altre performance.

Un problema grave a cui le piccole realtà devono far fronte e nonostante Pozzoavendo raddoppiato il numero di residenti non sia più considerabile una piccola realtà, continua con una gestione pubblica superficiale, elementare

Questi Comuni (piccoli e devo includere Pozzo solo perché più del 50% degli aventi diritto non ha votato dimostrando una lenta coscienza collettiva e comunitaria) devono superare alcune divisioni artificiose e personalismi vari di contrasto, favorendo una razionalizzazione massima nella competizione elettorale.

Aver avuto 3 liste che si confrontavano nell’ultima tornata amministrativa ha  disgregato elettorato già frastornato e – grazie al sistema elettorale “maggioritario” – ha reso possibile la vittoria di una lista poco rappresentativa.

E basti pensare che nessuno della lista del Sindaco ha ottenuto i voti di preferenza che ho ricevuto io, autentico sconosciuto in paese e –facilmente assai indigesto a tutti quelli che amano il silenzio delle coscienze e ci sguazzano da sempre)

Le due liste di minoranza – insieme – rappresentano la stragrande maggioranza degli elettori del Comune e l’essersi presentati alle urne “divisi” non è stato solo un grave errore strategico, ma ha regalato al paese un’Amministrazione poco rappresentativa, senza le adeguata cultura amministrative e senza passione.


Ad ogni modo, oggi avrei voluto commentare quanto accaduto nel corso della discussione di un importante punto inserito all’OdG dello scorso consiglio comunale.

Posticipo il ragionamento su una pessima pagina amministrativa, l’ulteriore conferma della profonda difficoltà di una classe Amministrativa, che non ha mai brillato negli ultimi anni ma oggi sembra non aver compreso il senso di un ruolo.


Domani – appena trovo qualche minuto – entrerò nel merito di un episodio emblematico, su cui non posso tacere e lo devo alla PA che amo profondamente

Buona notte

 

_AM_


lunedì 6 novembre 2023

IMPIANTO BIO METANO FRA GORGONZOLA e MELZO






I sindaci di Melzo e Gorgonzola si sono dichiarati contrari alla realizzazione di un impianto di biometano all’interno del Parco Sud.

Chi per opportunità politica, chi senza crederci davvero, sempre meglio dei Sindaci 

che preferiscono tacere.


Ovviamente Cassina non fa testo, il silenzio non stupisce, non credo abbiano compreso la questione, cosa sta succedendo poco distante dai nostri confini.


Invece risulta assai importante spiegare il silenzio degli ambientalisti (“a corrente alternata”) che amano custodire il territorio solo se le scelte urbanistiche discutibili non portano la firma di “amici” politici.


L’ho sempre detto: avrei voluto vedere custodire il territorio comunale quando fu aggredito dai “sinistri” con un PRG da 37 ambiti di trasformazione. 

Avrei voluto vedere custodire il Parco Sud quando i “sinistri” approvarono un PII dentro lo stesso Parco Sud (mi riferisco all'operazione immobiliare in Via Trieste).

Avrei voluto vedere custodire il paesaggio quando il PD votò per lo stralcio di 100 mq di Parco Sud a Vignate.


No, nessuno disse nulla, anzi votarono a favore.


Io che sono l’ultimo arrivato, vorrei  tanto capire perché una sfera di influenza politica subisca puntualmente il fascino di alcuni proponenti influenti (A2A oggi ma non è la sola società ad aver bucato il territorio).


E la storia del BioMas voluto dai “sinistri” a Masate ha fatto scuola: racconta molto più di quanto io posso scrivere.


Nel silenzio dei Sindaci “sinistri” confinanti, che non trovarono il tempo di strutturare osservazioni alle previsioni urbanistiche scellerate lungo i confini comunali. 


Ora ci risiamo, la previsione sul terreno (di proprietà privata) è un impianto dalle dimensioni impressionanti.


Oggi vorrei vedere tutti gli ambientalisti a corrente alternata battagliare per stroncare sul nascere quella che dovrebbe rimanere una provocazione.


È il momento che una politica di ambito si riconosca nella salvaguardia di un territorio, salvaguardando tre ettari di terreno per qualcosa come 32 "campane" (sono le strutture per le lavorazioni del biogas). 


Non sono contrario a questi  impianti, utili per riconvertire l’energia, ma non è il cuore della Martesana il contesto migliore per ospitarli.


Una vera Politica d’ambito per farsi sentire in Regione (e in Città Metropolitana).


Il nostro territorio ha già pagato.

Lascia senza parole l’ambiguità di Legambiente, che - da ciò che si apprende dalla carta stampata: “…ancora non è chiaro se si dichiari favorevole oppure no alla costruzione”.

Spero che Coldiretti si faccia sentire, associandosi a una battaglia, che prenderà forma per opporsi.


A quel punto anche le “sinistre” ambiguità dovranno farsene una ragione.

mercoledì 1 novembre 2023

POZZO, PROGETTO POLIS PER UFFICIO POSTALE

Con Delibera di Giunta Comunale n. 99 del 22.07.2022 fu approvato un accordo con Poste Italiane per lo spostamento dell’Ufficio postale di Pozzo D’AddA.

Non conosco bene la storia, ma da quanto ho appreso dall’assessore competente è parsa assolutamente vantaggiosa la scelta di abbandonare il vecchio stabile.

È stato riferito che il Comune di Pozzo - in tutti questi anni - ha versato una quota di affitto, al fine di garantire la permanenza in paese di un importante servizio.

Onestamente, sulla scelta di compartecipare al pagamento dell’affitto di una società che produce utili nutro parecchi dubbi.

La scelta politica (assunta in passato) di compartecipare alla spesa - mediante  utilizzo di soldi pubblici - è un fatto che in un contesto politico normale avrebbe richiesto maggiori approfondimenti della Corte dei Conti.

Ma Pozzo è un paese in TILT da molti anni, non esiste attività di controllo, sono due anni che invoco come unica soluzione l’arrivo del Commissario prefettizio.

Il Consiglio comunale - una sorta di riunione da BAR DELLO SPORT dove “…io ero consigliere, tu sindaco, tu fratello del cognato di mio zio, che quando governava lui, tu eri assessore mentre prima eri sindaco” - è impossibilitato ad aprire qualsiasi argomento al grido di “volemose bene”.

Basti pensare che il Sindaco - uno di quei grillini che aveva lasciato sognare il paese quando seduto in minoranza era sembrato fuori dallo “schema impacchettato” - appena insediato ha nominato a capo della struttura burocratica un assessore che aveva contestato fino al giorno prima.

La dinamica amministrativa locale è un costante corto circuito, un PAPOCCHIO che non consente nessuna analisi su quanto accaduto in questi anni, sui troppi errori, su di un paese che ha raddoppiato il numero dei residenti senza offrire nulla al paese in termini di servizi.

Tornando alla gentile concessione di soldi pubblici per contribuire al pagamento dell’affitto di una struttura privata da parte di una società che non ha il monopolio dei servizi postali. 

Mi vien difficile pensare che sia legittimo tutto questo, ad ogni modo preferirei che i miei soldi fossero spesi per garantire la concorrenza, non per alterarne i presupposti.

Quindi, l'Amministrazione Comunale di Pozzo d’Adda - nel più classico intento di tacere sul passato (un grande classico dell’ex grillino diventato sindaco di una rivoluzione fittizia) ha confermato l’intenzione di realizzare un nuovo Ufficio Postale in alternativa e in sostituzione di quello attuale di Via Roma, 17.

Il primo febbraio 2023 si approvava il progetto definitivo/esecutivo per la “Realizzazione del nuovo ufficio postale di Pozzo d’Adda “ e il 13.02.2023 viene affidato l’appalto a una ditta di Pioltello.

Durante lo svolgimento dei lavori, l’amministrazione ha deciso di aderire al Progetto Polis con Poste Italiane, il quale ha comportato una serie di nuove lavorazioni “…non contemplate nel progetto originario”.

Ulteriori € 40.000,00€ (sconto del 2%).

Non conosco le lavorazioni specifiche aggiuntive, ma il Progetto Polis è sottoposto ai Comuni da Poste Italiane come partecipazione al Piano Complementare al PNRR promosso dal Governo.

L’obiettivo del Progetto Polis è favorire la coesione economica, sociale e territoriale del Paese e il superamento del digital divide nei piccoli centri e nelle aree interne e prevede due principali linee di intervento: "Sportello Unico" e "Spazi per l'Italia".

POLIS punta a trasformare gli Uffici Postali nella casa dei servizi digitali, uno Sportello Unico per rendere semplice e veloce l'accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione in 7mila comuni al di sotto dei 15mila abitanti.

Oltre ai certificati previdenziali e ai certificati giudiziari, se tutto andrà come da programma (finanziato con fondi PNRR) sarà possibile ottenere certificati anagrafici e di stato civile, la carta d’identità elettronica, il passaporto, il codice fiscale per i neonati e numerosi altri servizi che si aggiungono a quelli postali, finanziari, logistici, assicurativi.
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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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