sabato 17 marzo 2018

IL CERCHIOBOTTISMO

Nutro discreta simpatia per il neo assessore Tacconi, un bravo ragazzo che si è ritrovato catapultato in questa terribile giunta, a causa dei classici giochetti di potere del suo leader.

Chi accetta di entrare in questa Giunta impopolare, o soffre di masochismo inconsapevole o si presta per mantenere il piede dentro una coalizione e "tenere calda" la poltrona del suo leader cacciato dalla giunta.

Discorso troppo lungo, arriveremo a parlare anche di questo, per il momento restiamo sull'argomento del giorno. 
In questo post mi limito a pubblicare un post del neo assessore Tacconi, estrapolato dal profilo FB e ricevuto  su whatapp.

Alcuni amici mi chiedevano una traduzione del testo.
 
Ok, tradurrò il capolavoro di cerchiobottismo. (https://it.wikipedia.org/wiki/Cerchiobottismo: Indica l'atteggiamento di chi, trovandosi a dover scegliere tra più alternative o ad esprimere una propria opinione, assume una posizione non netta, intermedia rispetto alle possibili opzioni.[1] Questo non "entrare nel merito" ha in genere la finalità di non scontentare altri o di non esporsi a critiche o a giudizi altrui. A volte utilizzato come sinonimo di altri neologismi, quali: terzismo, paraculismo)
 
 
 
 
 
TRADUZIONE
 
 
“...c’ero ma non ho sentito, ho ascoltato ma non ho udito, forse ho sentito, ma l ho fatto male, pensavo di sentire ma non ascoltavo, comunque se lo ha detto io ero distratto, se non lo ha detto ero attento. Comunque forse ero sveglio.
 
Ad ogni modo, quando è successo il fatto la giunta era finita da un pezzo e chiamo Don Massimo per esprimere solidarietà per una cosa che ahimè per noi è stata estrapolata e resa pubblica. Ma forse non è successo e ho sognato tutto ciò"

INFINE CONSIGLIO UNA LETTURA
​.


LA FINE DELLA MANDELLOCRAZIA

In un video trasmesso in diretta Facebook, il Sindaco Mandelli accusa il parroco Don Massimo di essere “…un parroco fannullone e con poca voglia di lavorare”.

La notizia apparsa sul Blog il 15/03 (http://andreamaggio.blogspot.it/2018/03/le-parole-del-sindaco-le-parole-della.html) e nel sito web di un periodico locale, ha certamente avuto la giusta visibilità e oggi è stata ripresa da numerose testate, anche nazionali.







Inutile provare a raccontare quanto sia stato imbarazzante far parte di un Consiglio Comunale così scadente, in questi anni ho tentato con tutte le mie forze - disperatamente - di spiegare quanto FALSO fosse il sistema "Mandellocratico".
 
Alcuni mi hanno creduto, altri hanno pensato che "...probabilmente esagera un po'...".
 
Oggi mi prendo una rivincita: trasparenza, partecipazione, condivisione. falsi come i soldi dei monopoli

In pubblico, sotto i riflettori, a promettere "...la stima e il rispetto dei ruoli, perché sarò il Sindaco di tutti..." a telecamere spente a dare dei fannulloni che non hanno voglia di lavorare, a chiunque non abbia aderito alla "Chiarelloteca" (= complesso sistema genera fake news, feste utilizzate come armi di distrazione di massa, utilizzo volontariato per sopperire a negligenze dell'Ente comunale).

Da un lato sono triste per quanto avvenuto, ma sapevo che questo Sindaco non sarebbe stato un buon "Primo Cittadino" e oggi nessuno può dire, che mi sia svegliato oggi a sostenere questo.

Un Sindaco divisivo, litigioso, un Sindaco che ha frantumato il corpo sociale e la sua credibilità fra i credenti.

Mai nessuno era riuscito a dividere il paese, forse Giuseppe Bottazzi (Peppone) ma erano altri tempi e soprattutto i racconti ambientati nella bassa padana da Giovannino Guareschi al massimo hanno raggiunto la TV.

Cassina d/P con Mandelli supera la finzione.

Un Sindaco che - con poche parole dette nell'ambito più vero perché intimo fra 4 mura "a latere" di giunta - ha offeso la dignità di tutta la Comunità cassinese e si mostra incapace di chiedere scusa.

Un Sindaco che ha visto nella Chiesa e nella Comunità Pastorale, veri elementi di disturbo al suo essere ateo e a cui ha voluto mettere i bastoni in mezzo alle ruote, arrivando a considerlo un "Ente Privato" dimenticandone il forte valore sociale.

Il Sindaco insieme al Partito Democratico ha approvato il regolamento e chiesto alla Chiesa di pagare le spese per la scorta dei cortei (effettuata dalla Polizia Locale).
 
Di questa ennesima vergogna, ne parleremo presto.

Non stupisce la considerazione che l'attuale Sindaco Mandelli - ex comunista - possa avere di un parroco notoriamente apprezzato in paese e capace (insieme a Don Fabio) di far rifiorire l'oratorio di Cassina dè Pecchi, abbia registrato il 20% di comunioni, il tutto esaurito alla messa delle 10, la richiesta di 200 animatori per le attività estive.

Ma la rabbia e il rancore di stampo Comunista lo comprendo, piuttosto sorprende il SERVILISMO intimorito degli assessori del Partito Democratico, che ad ogni campagna elettorale sono a chiedere voti negli oratori e chiese di tutta Italia.

Terrorizzati dal perdere la poltrona, i PDini cassinesi sono impegnati alla festa delle fragole ("tanto le feste cancellano i disastri della giunta") ma questa volta saranno trascinati a fondo, perché lo squallore di questi 4 anni in Comune è frutto dell'accondiscendenza dei propri rappresentanti.
 
E' come il gioco delle tre carte, non perdete mai di vista il candidato, lo troverete candidato in altre liste dai nomi e altri simboli.
 
Manca un anno al voto, non perdete la concentrazione, qualcuno salterà giù dal carro del disastro mandellocratico fingendo di esserci mai salito.
 
Restiamo attenti, io vi aiuterò - per quanto mi sarà possibile - a svelarvi il trucco: dove si nasconde questa volta il democratico poltronaro?
 

La FINE DELLA MANDELLOCRAZIA era scontata, la fine che fanno tutte le pessime Amministrazioni: Sindaco e Chiarella saranno spazzati via alle prossime elezioni ma spero che I CITTADINI SI RICORDINO che il Gatto e la Volpe non erano soli e ogni fallimento ha ricevuto il voto compatto di una coalizione (un cartello elettorale)

AD OGNI MODO, PER DRAMMATIZZARE - pur avendo reso definitiva la condanna politica di questi incapaci (politicamente parlando) - HO GIA' PRONTO IL TAPIRO PER SINDACO E CHIARELLA

"Siamo responsabili" dichiaravano I RAPPRESENTANTI DEL PD AI QUALI DOVREI CONSEGNARE UNA POLTRONA, ma devo trovarne una comoda, sono soggetti che non si accontentano facilmente.

 
P.S. - chiedo ai Cittadini di avere pazienza, ultimo sforzo, nel peggiore dei casi - questo scempio politico-amministrativo - durerà un altro anno.

Poi torneremo finalmente al voto.
 
ANDREA MAGGIO

 
 
 


 
 

venerdì 16 marzo 2018

@MAGGIOrMENTE N.2 - DINAMICHE INCERTE


Renzi: «Il mio ciclo alla guida del Pd è finito. Sono stati quattro anni difficili ma belli. Abbiamo fatto uscire l’Italia dalla crisi. Quando finirà la campagna di odio tanti riconosceranno i risultati. Ma la sconfitta impone di voltare pagina. Tocca ad altri. Io darò una mano. Continuerò a farlo con il sorriso: non ho rimpianti, non ho rancori [...] Siamo passati da 13 milioni di voti del referendum ai 6 milioni di domenica scorsa. Abbiamo dimezzato i voti assoluti rispetto a quindici mesi fa. Allora eravamo chiari nella proposta e nelle idee. Stavolta — e mi prendo la responsabilità — la linea era confusa, né carne né pesce: così prudenti e moderati da sembrare timidi e rinunciatari. Dopo un dibattito interno logorante, alcuni nostri candidati non hanno neanche proposto il voto sul simbolo del Pd, ma solo sulla loro persona».

E Matteo Renzi ha annunciò le dimissioni, in una sala piena zeppa di democratici.

Sarà Maurizio Martina a traghettare il partito verso il congresso (probabile ad aprile) e siccome le primarie sono cosa seria, prima ancora che molti di voi decideranno di regalare 2 euro al PD, vi anticipo che sarà eletto segretario Delrio.

Qualcuno, che ama guardarsi il film seduto senza anticipazioni, mi starà odiando ma Delrio è un renziano che ultimamente – per opportunità politica – s’è fatto un po’ meno renziano, per compiacere tutti nel partito.

Ad ogni modo, Martina ha lasciato la carica di ministro dell'Agricoltura, assunta - ad interim - da Gentiloni, fra un po’ scoprira il “piacere” dei ruoli di potere (segreteria) e come tutti, lavorerà per “il bene di tutti” (tradotto: vorrà restarci il più a lungo possibile)

Al momento, la formazione di un governo appare complessa, tutti gli uomini del PD confermano la volontà di restare all’opposizione (anche se...) tranne il pugliese Emiliano.

Le presidenze di camera e senato – da prassi – spettano ai due vincitori, quindi una ai cinque stelle e una Lega, ma è da considerarsi un “fatto tecnico” e non si prefigurano scenari che prevedano accordi per un governo insieme.

Il leader leghista indispettisce Berlusconi, snobba Forza Italia ma che la presidenza di una delle due Camere vada alla Lega è conseguenza naturale.

Forza Italia sembra in liquidazione, in troppi aspettano il Big Bang che accadrà non appena Berlusconi uscirà dal terreno di gioco.

Tutti i forzisti vorrebbero tanto evitare il ritorno al voto, chi per ragioni politiche (Berlusconi) chi per timori elettorali (peones)

Sembra esclusa la possibilità di un “governo del presidente” o istituzionale o come cavolo preferiscono chiamarlo. Berlusconi ha proposto a Salvini la candidatura unitaria (e quindi elezione quasi certa) alla presidenza del Senato.

Probabilmente per neutralizzare il “forte” alleato, arginando l’attività politica di una politico molto mediatico e dai temi “forti”.

O farsi dire di NO e proporre P. Romani 

E infatti Salvini ha rispedito al mittente la proposta, immagino con il sorriso, adesso in FI vogliono la carica di Presidente del Senato.

Fra lega e M5S ci sono diversi punti di contatto, le due piattaforme su alcuni temi parlano la stessa lingua.

L'intesa giallo-verde (M5S-Lega) difficilmente potrebbe durare tutta la legislatura, ma l’eventualità darebbe a questa maggioranza la facoltà di eleggere – nel 2022 –  il successore di Mattarella.

Intanto a Strasburgo, nell’ultima ha salutato con una conferenza stampa l'Europarlamento (speravo che andasse almeno per l’occasione) ha detto che la Lega è pronta a infrangere il vincolo del 3% stabilito a Maastricht.

Tutto questo un attimo dopo, che il ministro Padoan –  a Bruxelles – definiva il proprio Stato  “un elemento di incertezza per l'Unione europea”.

Mi chiedo fino a quando dovremo avere rappresentanti, che vanno in giro per l’Europa a gettare fango e preoccupare i mercati.





giovedì 15 marzo 2018

LE PAROLE DEL SINDACO, LE PAROLE DELLA VERGOGNA


 
La pausa pranzo di oggi servirà a raccontarvi il fatto increscioso accaduto “a latere” dell’ultima seduta di giunta ed esprimere solidarietà – rinnovando la stima – al parroco Don Massimo.

In un video trasmesso in diretta Facebook, il Sindaco Mandelli accusa il parroco Don Massimo di essere “…un parroco fannullone e con poca voglia di lavorare”.

Dalle informazioni che circolano fra “addetti ai lavori”, sembra che Don Massimo – forse collegato alla diretta o solamente avvisato da qualche conoscente – abbia immediatamente telefonato al Sindaco, chiedendo immediate spiegazioni sulle parole denigratorie.

Don Massimo ha chiesto all’assessore Chiarella “….di rimettere il video della diretta della Giunta che stava trasmettendo in diretta live” prontamente rimosso dal Social in piena “bufera mediatica”

Il mondo di FB ha espresso in pochi minuti piena solidarietà al Parroco Cassinese, che ha ricevuto solidarietà di molti residenti.

Imbarazzo nella giunta, perché a fronte delle brutte parole del Sindaco nessuno degli assessori presenti è intervenuto in difesa di Don Massimo, persona – che al di là della fede e del personale credo – non merita di essere screditato per l’ottimo operato.

Tommy “disastrous” ha prontamente ritirato il post, il Partito Democratico 
(quello che tutte le domeniche va a messa e chiedere i voti dei fedeli) si 
chiude in un silenzio saturo di vergogna.

Il Sindaco non è un Vescovo, nella posizione di giudicare l’opera pastorale del Parroco.

Peraltro – proprio il Comune che lo ha eletto primo Cittadino – ha la fortuna di avere il forte e concreto sostegno della Parrocchia per sopperire alle carenze comunale, in tema di disabilità, indigenza, politiche giovanili, assistenza ai bisognosi.

In coerenza con il principio della sussidiarietà – che ritengo indispensabile per la società attuale – la Parrocchia e i suoi rappresentanti non hanno da prendere lezioni da Mandelli e dalla sua “claque” che siede in giunta.

La grande misura dell’attività pastorale è data dalle numerose attività a favore della Comunità e Don Massimo – in qualità di responsabile – insieme al Vicario Don Fabio e don Bangaly Marra merita le scuse pubbliche, da parte del Sindaco.

Con quelle parole il Sindaco ha offeso una Comunità cassinese, che crede nell’operato di Don Massimo e ne riconosce i grandi meriti.

Da Amministratore pubblico mi vergogno delle parole pronunciate dal Sindaco Mandelli, dia le dimissioni e chiudiamo questa triste legislatura, che ha voluto lacerare la credibilità di un'Istituzione intera.


ANDREA MAGGIO

mercoledì 14 marzo 2018

@MAGGIOrMENTE N. 5 - IL CENTRO EVAPORIZZATO

Questa volta è davvero grave.

Il centro politico – luogo politico al quale ho sempre fatto riferimento – è praticamente evaporato.

Un tempo nobile espressione del ceto moderato dal quale è stato governato il Paese dal Dopoguerra alla Prima Repubblica, che con tutti i difetti e le imperfezioni appesantite dal sistema, in passato diede all’Italia una classe politica di altro spessore rispetto all’attuale.

Insieme a Noi con l’Italia, Civica popolare della Lorenzin, Popolo della Famiglia hanno racimolato 800.000 voti, non esattamente ciò che si aspettavano in molti.

La classe dirigente di partiti politici che a quest’area si richiamano ha sostanzialmente fallito, Noi con l’Italia invece di “…superare agevolmente la soglia del 3%” ha ottenuto 1,26%.

I progetti che nascono per saziare gli appetiti dei 5-6 leader non funzionano, durano una manciata di giorni, spariscono come sono comparsi.


Ma fin quando a sparire questi “contenitori senz’anima” – si ostinano a volerli chiamare Partito (da prefisso telefonico) – non credo ci sia qualcuno rattristato, piuttosto preoccupa l’ulteriore passo verso la scomparsa di un luogo politico “IL CENTRO” che ha comunque avuto un seguito ventennale anche dopo “la discesa in campo” di Berlusconi.


Una presenza quest’ultima davvero forte e incombente, che senz’altro aveva ridimensionato il ruolo degli eredi della Democrazia cristiana ma non annichiliti, anche se nella logica del bipolarismo hanno (spesso) vagato nell’attesa del Messia e che cambiassero le condizioni politiche (ritorno al proporzionale).

Divisi in schieramenti opposti, ma mai scomparsi nonostante la tremenda  diaspora post-Tangentopoli.

Sono discretamente giovane, ma ho assistito alla nascita di un numero imprecisato di soggetti politici, che puntualmente si richiamavano ai valori e tradizioni democratico-cristiane.


Tendenzialmente ho sempre seguito “lo scudo crociato” (giovanissimo partecipai al Primo Congresso UDC) e puntualmente ho dovuto ingoiare “unioni, fusioni, federazioni, gemellaggi, apparentamenti ecc…”.

Ora ci siamo, con le elezioni politiche del 2018 credo che lo Scudo Crociato debba esser tolto di mano agli autori di questo fallimento (che peraltro sono talmente pochi da dover aderire al gruppo parlamentare di Forza Italia) piuttosto vada consegnato agli archivi della storia. 
La classe dirigente non era degna di rispolverare lo scudo crociato, un simbolo che non meritava l’umiliazione ricevuta con quell’1,26%.

Il minore richiamo elettorale – in una competizione che ha visto esordire tra i votanti i ragazzi nati nel 2000 – è probabile, ma i valori che trasmette quello scudo crociato sono tutto sommato ancora attuali e – per aver un soggetto del 6,9 % (2002) bisogna avere energia per trasmetterli non solo per pensare alle poltrone dei capi e il nepotismo.



Basti pensare, che quand’ero capogruppo UDC in consiglio Comunale, a Cassina il partito ottenne quasi 700 voti.
 
Oggi solo 70 e sono quasi tutti di altre realtà aggregatesi al progetto (per divenire NOI CON ITALIA)

Il 4 marzo è stato impietoso: 1,3% alla Camera, 1,2 al Senato.
 
La desertificazione dell’area centrista ha diverse ragioni, la qualità di chi non è stato in grado di tematizzare la proposta, ma soprattutto questo continuo “via e vai” che ha sdegnato, anche chi come me ha la crosta.

Ad esempio, io sono stato all’interno dell’UDC fino a quando – se nessuno mi avesse avvertito – appresi dal TG che il mio nuovo partito si sarebbe chiamato NOI per L’ITALIA e i leader erano diventati – improvvisamente – ex ministri di Renzi (Lupi).

Nulla da eccepire, non posso competere con questi mostri sacri della poltrona, ma con la mia faccia non consento a nessuno di giocare.

Le aggregazioni fritto misto non servono a guadagnare voti rispetto alla sommatoria dei singoli soggetti associati,  perché in politica 1+1 non fa 2, ma sempre meno.

Hanno devastato un bellissimo luogo politico – il centro – facendo perdere la necessaria credibilità, rendendolo un contesto utile a ritagliarsi le poltrone per i "capi". 
La misura del disastro la troviamo nel patrimonio disperso in Sicilia (perso il 7% perso in pochi mesi) e nelle scissioni, riaggregazioni e nuove denominazioni avvenute negli anni e nel corso della legislatura.

I risultati del 4 marzo raccontano una cosa: una forza centrifuga alimentata da una pessima gestione politica della classe dirigente ha cancellato legittime aspirazioni, di chi come me pensava che un soggetto di centro (del 6/7%) potesse tornare decisivo.

Fin quando il centro resterà nelle mani di chi usa lo scudo-crociato unicamente  per conquistarsi la poltrona, sarà difficile avere prospettive positive.

Più ci penso e più vivo con orgoglio la mia scelta di esser pronto per iniziare una stagione da “Civico” e concentrarmi su Cassina dè Pecchi e il prossimo futuro.

Andrea Maggio




lunedì 12 marzo 2018

DON BRUNO MAGNANI: PRESENTATA INTERROGAZIONE CONSILIARE SULLA MANCATA AUTORIZZAZIONE PREFETTIZIA


Informo che è stata protocollata un'Interrogazione Consiliare, che chiederemo di inserire fra i punti all'OdG del prossimo Consiglio, relativa alla strada da intitolare ad una persona assai cara a tutta la comunità cassinese.

Chiederemo chiarimenti circa la correttezza dell'istanza presentata e spiegazioni rispetto la mancata autorizzazione prefettizia.

Inviteremo - inoltre - i gruppi consiliari a sottoscrivere una Mozione, per fare arrivare forte e chiaro la grande volontà di tutta la comunità e dei rappresentanti consiliari.

Andrea Maggio
_______________________________________

Come noto è il Prefetto ad autorizzare l'attribuzione della denominazione a nuove strade e la variazione del nome di quelle già esistenti, nonché l'apposizione di targhe e monumenti commemorativi.

A tal fine l'Amministrazione comunale deve presentare un' istanza allegando la delibera della giunta comunale concernente l'oggetto della richiesta, la planimetria dell'area territoriale interessata ed il curriculum vitae della persona alla quale si intende dedicare la strada.

La legge n. 1188/1927 che regola la materia prevede che l'intitolazione di nuove strade e piazze pubbliche, la variazione del nome di quelle già esistenti, nonchè l'approvazione di targhe e monumenti commemorativi a persone decedute da oltre dieci anni, può avvenire soltanto previa autorizzazione del Prefetto.


Per le intitolazioni, invece, a persone decedute da meno di dieci anni che si siano distinte per particolari benemerenze, è consentita, a norma dell'articolo 4 della predetta legge, la deroga da parte del Ministero dell'Interno al divieto posto dagli artt. 2 e 3 della medesima legge.


Con circolare n. 18 del 29 settembre 1992, il Ministero dell'Interno ha fornito direttive alle Prefetture, - titolari del sopradescritto potere di autorizzazione, a decorrere dal 1° gennaio 1993, - circa il rilascio delle autorizzazioni per intitolazioni di vie, piazze, monumenti e lapidi, scuole ed aule scolastiche o altri luoghi pubblici a persone che siano decedute da meno di dieci anni.


A tal fine l'Amministrazione comunale deve presentare un'istanza allegando la delibera di giunta comunale concernente l'oggetto della richiesta e la planimetria dell'area territoriale interessata. Qualora si tratti di persona non pubblica o di persona deceduta da meno di dieci anni, è necessario allegare anche il curriculum vitae.

Con la presente siamo a chiedere se risulta vero, che la Prefettura si sì recentemente espressa in modo negativo rispetto all’autorizzazione alla denominazione di una strada comunale al compianto Don Bruno Magnani.

Se questo fosse vero, siamo a chiedere se la richiesta sia stata effettuata in modo corretto e completo

Intendiamo trasformare la presente interrogazione in una Mozione - da discutere e possibilmente approvare ad unanimità - da inviare direttamente in Prefettura e al Ministero dell’Interno così da far conoscere la grande sensibilità di una Comunità.

Vi sono casi in Italia dove piazze siano state intitolate - previa atutorizzaziobe prefettizia - ad un noto poeta solo pochi mesi dopo dalla sua morte.

Anche il nostro Comune ottenne l’autorizzazione ad intitolare la strada a Don Caselli, quando ancora non erano trascorsi i 10 anni.
 
(Questa è parte dell'interrogazione che sarà discussa al prossimo consiglio comunale)
 
AM
 
 

LIBERAMENTE n. 14 - RISULTATI ELETTORALI, PREAVVISO DI SFRATTO A MANDELLI



Facciamo due conti insieme e proviamo a capire perché in Giunta a Cassina  hanno cominciato a parlare e rifugiarsi in Fragolosa, esattamente due mesi prima dell’inizio della nota manifestazione.

Nonostante il professionismo di matrice pseudo-comunista insegnato alle Frattocchie (https://it.wikipedia.org/wiki/Istituto_di_studi_comunisti) per il quale “bocche cucite compagni, fino a prossimo ordine”, i dati e segnali fuoriusciti dalle urne hanno fatto riflettere molti esperti di flussi locali.

Quindi, aldilà del tentativo disperato – umanamente comprensibile – di utilizzare Fragolosa come “arma di distrazione di massa”, i “sinistri” si devono confrontare con un fallimento politico, che a Cassina viene sottolineato con penna rossa, proprio perché fra 15 mesi torneremo al voto.

I dati locali relativi alle elezioni (politiche 2018 e le elezioni Regionali) – restituiscono un centrodestra dai numeri che fanno tremare PD, Sindaco e cespugli di sinistra presenti a Cassina dè Pecchi e – inoltre – il primo partito (un Movimento 5 Stelle) non rappresentato in Consiglio Comunale. 

I flussi elettorali (Camera, Senato o Regione) determinano un trionfo del centrodestra, un chiaro preavviso di sfratto consegnato all'Amministrazione Mandelli, che anticipa il triste destino della più scadente Amministrazione degli ultimi 30 anni. 

La nota impopolarità dell’attuale Amministrazione cassinese (PD, Coord Sinistra, Comitato Civico “che non ricordo il nome” di Medei) aggrava un quadro politico molto negativo, profondamente mutato rispetto al 2014.

L’emorragia del consenso dei partiti di centrosinistra è stata raccolta dal M5S e – solo parzialmente –  dai partiti di centrodestra.

Dalle ultime elezioni politiche, il PD cassinese ha perso 712 voti (2297 del 2013 ai 1585 del 2018) ma la cosa che deve far riflettere è che – soprattutto a Cassina – a sinistra del partito di Renzi c’è il deserto.

Nessuno dei micro soggetti neo comunisti (Potere al Popolo e altri neo comunisti della rivoluzione dal divano di casa) ha incontrato il favore degli elettori delusi dal Partito democratico, bacino del “Coordinamento della Sinistra cassinese” di cui Mandelli, Chiarella, Vecchi e Costantini sono i rappresentanti locali.

Per questo motivo, è facile ritenere che Cassina – lunedì 5 marzo – si sia svegliata “più a destra” di quanto non fosse stata prima di “andare a dormire” domenica sera.

Peraltro, proprio i flussi usciti dalle urne disegnano una traiettoria discendente, per tutte quelle forze politiche che sostengono l’attuale Giunta.

Un parametro che terrorizza l’attuale Amministrazione e costringe i suoi rappresentanti a legarsi alla poltrona (Medei ancora in maggioranza dopo le accuse del Sindaco è davvero da Nobel) scendere in strada con operazioni di facciata.

L’ultimo debito della Giunta servirà a sistemare qualche strada, ma certifica l’incapacità di reperire le risorse in modo diverso dal prelievo forzoso dalle tasche dei contribuenti di domani).

E’ chiaro che il dato politico locale di elezioni politiche di livello nazionale non è perfettamente sovrapponibile al dato amministrativo, questo dev’essere chiaro a tutti.

Le dinamiche comunali prevedono liste civiche locali, che non sempre ricalcano i confini dei partiti nazionali e – seppur ne siano sempre espressione mascherata – in questi ultimi 24 anni, i candidati di centro-sinistra hanno sempre nascosto i simboli di partito (si chiamavano “Progetto Cassina-Sant’Agata” prima, “Cassina Domani” poi) e fatti ricomparire solo il giorno dopo la vittoria.

Il “peso politico” dei partiti può tornare utile nella “equa e equosolidale spartizione delle poltrone” nell’interesse dei Cittadini, ci fanno sapere i portavoce del Sindaco intrufolati su FB.

“Le elezioni comunali sono tutta un’altra storia” è la versione ufficiale, ma la preoccupazione del PD è innegabile, perché chi fa politica a Cassina, sa bene che il dato locale relativo alle elezioni politiche nazionali è stato sempre indicativo rispetto all’orientamento locale dell’elettore cassinese. 

Ad esempio la lista di centrosinistra “Cassina Domani” ottenne il 44,8 % e Mandelli divenne Sindaco (anno 2014) il successo fu trascinato da un PD che – lo stesso giorno – ottenne 41,3% (3028 voti) alla consultazione politica (Europee).

Di quel 41,3% dell’elettorato che mise la X sul simbolo del PD alle Europee, furono davvero pochi che decisero di votare partiti di centro-destra (Uniti per Cassina – Maggio Sindaco).

La sconfitta era segnata – oltre che dalla presenza di altre liste di centrodestra – da un clima nazionale sfavorevole e chi fa politica in questo Comune deve fare i conti - prima o poi - con un elettorato ancora troppo assoggettato ad un voto condizionato da partiti.


Verrebbe da pensare, che se si votasse domani per il rinnovo del Consiglio comunale, gli esiti della consultazione sarebbero incerti, sicuramente molto diversi rispetto a quel 2014.

Difficili fare previsioni certe, le elezioni nei Comuni sotto i 15.000 residenti si giocano sulla compattezza di coalizioni credibili e previsioni è possibile farne “a bocce ferme”.

Come sappiamo, la storia cassinese ha dimostrato che si può vincere anche attraverso “cartelli elettorali” salvo poi passare anni a litigare.

L’unica cosa certa è che – se votassimo domani mattina – Mandelli non sarebbe più sindaco e probabilmente nemmeno candidato di lista unitaria.

Questa certezza è ancora prima di sapere cosa deciderà di fare l’assessore Medei dopo essere estromesso  dalla giunta con accuse “…perché venuto a mancare il rapporto fiduciario con il Sindaco” con strani riferimenti del Sindaco ad aiuti a privati.

Non ho ancora scritto nulla sulla questione, sono curioso di sapere se gli strani riferimenti fatti dal Sindaco (nelle motivazioni delle revoca delle deleghe a Medei, il Sindaco ha parlato di “favori ai privati”) saranno argomentati o seguiranno denunce per diffamazione.

Lo stesso Medei, rimasto in silenzio ad ascoltare le accuse del Sindaco, ha poi preso parola per affermare che avrebbe atteso la registrazione audio del Consiglio.

Aspetta di sapere se il Sindaco lo ha diffamato, intanto oggi lo sostiene con il suo voto.

Aspettiamo curiosi di conoscere di sviluppi di una storia squallida, non esiste un filo di dignità politica, tutto viene deciso in funzione della corsa al potere.

Parliamo di cose serie: ho dato un’occhiata ad alcuni dati comunali, che volevo condividere con voi.

Come noto, il numero dei residenti a Cassina è cresciuto (da 13130 a 13600) e il 4 marzo hanno votato 7725 persone.

In pratica, rispetto alle politiche del 2013 sono aumentati gli aventi diritto e gli elettori effettivi.

In 5 anni, la lega è diventata forza trainante di un centrodestra in crescita, più che raddoppiando i voti presi il 26/02/13 (8,81%) con un PDL che viaggiava al 20.3% (1717 voti) mentre il PD da solo conquistava 2261 voti (26,73%).

L’aria è cambiata, il centrodestra a Cassina dè Pecchi ha ottenuto il 40,02% passa dal 2567 ai 3092 (a coalizioni pressocchè invariate) seppur il dato potrebbe subire piccoli ridimensionamenti di qualche punto percentuale.

Mentre sto scrivendo (non ho certezza di quando verrà pubblicato) sono in corso alcune anomalie riscontrate al seggio n. 4, che hanno visto attribuire alla lista “Noi con l’Italia” 270 voti in più (quadruplicati erroneamente).

I voti di questo partito non superano i 70, lontani sono i  tempi in cui militavano giovani volenterosi (abbiamo raggiunto 700 voti).

Il dato è molto positivo per la coalizione di centrodestra, anche se non tutti i partiti possono esultare.

Ai numeri della coalizione potenziale vanno aggiunti i voti dei micro cespugli, che non considererebbero mai la sinistra locale come opzione plausibile e che in una competizione maggioritaria finiranno col confluire nella coalizione “naturale” di centro-destra.

Il Partito Democratico che perde 712 voti (passando dal 29,25 al 21,15%) racimolati dalla Bonino, dalla Civica Popolare Lorenzin (236 voti), ma soprattutto dal M5S che ha letteralmente cannibalizzato buona parte di questi 712 voti persi dal Partito di Parma & C.

In effetti, i 5 Stelle passano dai 1451 voti (18,47% del 2013) a 1874 voti (25,13% del 2018).

Fondamentale è capire se avremo una lista M5S alla prossima tornata Amministrativa o quale candidato sindaco intercetterà il voto di questi 1451 elettori.

Si registra la consueta marginalità dei partiti di sinistra rispetto ai flussi, Liberi & Uguali ferma al 3,59 % con i soliti 268 voti che sommati al compagine di centrosinistra (2188 voti, 28,32 %) supera di poco il 30,00.

Non è una sorpresa, la conferma – che nel nostro Comune – la sinistra non esiste e che il PD cassinese ha perso le primarie contro Mandelli (e il suo “Coordinamento della Sinistra” che non ha mai superato il 4,60%) sbagliando un rigore a porta vuota.

E’ vero, la questione locale è una storia diversa, ma trovatemi una persona che votando Lega o Forza Italia alle Europee (elezione contestuale alle comunale) chiuso dentro la cabina elettorale possa decidere di votare Mandelli - per il secondo mandato consecutivo -  alla carica di Sindaco.

Neanche se fosse stato - e non lo stato - un buon Sindaco.


Andrea Maggio

domenica 11 marzo 2018

LADRI AL CIMITERO, SONNAMBULI IN COMUNE

Informo che nel corso di un funerale svoltosi sabato mattina, sono stato informato dei danni subiti presso la “cappellina” interna al cimitero di Camporicco. 
 
In particolare, è stata rimossa e rubata, da parte di ignoti, la copertura in rame.
 
Nessuno interviene per giorni, la pioggia penetra nella struttura creando danni.
 
Sarebbe bastato poco, la sistemazione di un telo cellophane, ad esempio. 
 
Continuano i furti in paese, i nostri assessori SONNAMBULI si vedono in giunta per approvare delibere per Fragolosa.
 
Al Casale - sono state da tempo - rubati i tubi pluviali e l'acqua ha creato macchie sul muro.
 
Un paese immobile, il bilancio impegnato per Chiarella e la sua bicicletta.
 
Giovdì scorso ho segnalato la pericolosità generata da un semaforo spento nelle vicinanze della scuola elementare.
 
Oggi domenica, il semaforo è ancora spento.
 
Manca un anno e Cassina tornerà al voto, la loro coalizione cambierà ancora il nome (Progetto Cassina Sant'Agata, poi diventata Cassina domani) e chiederanno la vostra fiducia.
 
AM  
 
 
 
 
 
 

venerdì 9 marzo 2018

@MAGGIOrMENTE n 1 - AVANTI NELLA NEBBIA

Sollecitato da alcuni Amici, oggi apre una nuova sezione ("@MAGGIOrMENTE") unica sezione del Blog che si discosterà dai temi cassinesi, ma tratterà nazionali/regionali.

Il fatto che abbia fatto una scelta chiara, nei confronti dell'innegabile fallimento dei partiti, mi mette nelle condizioni di affrontare alcuni temi con la giusta "distanza critica" e soprattutto senza distorsioni dettate da dinamiche di parte.


Il seguitissimo filone "Liberamente" - giunto alla dodicesima pubblicazione - intensificherà l'analisi di alcune dinamiche politiche locali perchè in questo ultimo anno di legislatura (prima del ritorno al voto) avremo di cui parlare. 

ps - anche per questo blocco di post dedicati, chiedo clementa su errori ortografici o altro, si scrive durante gli intermezzi, seduto in metrò o in piedi sorretto dai pendolari, in bagno (si fa per dire...), sotto le coperte per non svegliare la moglie, nei ritagli di tempo e senza rileggere.

Quindi chiedo pazienza, non è il mio lavoro.

   -  AM  -
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Cominciamo col dire che per fare un governo, al centrodestra mancano circa 75 parlamentari, ai cinquestelle 140. 

Il 90% del PD si è già espresso contrariamente all'ipotetica fornitura dei parlamentari mancanti al M5S e - pertanto - al momento escluderei un intervento di soccorso.

Da quanto emerge dalle dichiarazioni, anche della minoranza interna al pd, non sono previsti interventi ne a supporto di un governo Di Maio ne Salvini

Lunedì in una direzione ci sarà il "chiarimento" rispetto a diverse tematiche, fermo restando che pochi vogliono supportare il futuro governo.

L’idea del congelamento delle dimissioni di Renzi sembra superata e Martina ribadirà che il Pd, per volontà dei propri elettori, dovrà restare all’opposizione. 

Alcuni, una minoranza della minoranza interna al pd, vorrebbe aiutare la nascita di un governo Di Maio. 

Fra questi troviamo: Franceschini, Orlando, Gentiloni, Delrio, Finocchiaro, il neo-iscritto Carlo Calenda, Zanda. 

Ma è chiaro che questi devono fare i conti con Renzi, che vanta un forte controllo sui gruppi: 

Dei 107 parlamentari 60-65 sono renziani (camera) mentre al senato sono 35 dei 53.

Sembra che il PD - rispetto al voto per elezione dei presidenti delle due camere - voterà scheda bianca.

Nessuno lo ha ancora detto, ma l'arrivo di Draghi sulla scena politica potrebbe servire da parafulmine (Monti docet) per il corpo politico, che teme di dover mettere la faccia su scelte impopolari.

Sarà interessante vedere se una risorsa come Draghi vorrà farsi trascinare nel pantano italiano.

Appello di Mattarella – disperato - ai partiti perché lo aiutino a trovare una soluzione alla crisi che si è determinata dopo il voto del 4 marzo («...«saper collocare sempre al centro l’interesse generale del Paese e dei cittadini...»). 

Ovviamente, tutti i partiti si sono detti d’accordo perché il ritorno al voto è l’unica cosa che nessuno degli eletti vuole, ma nessuno vuole mettere la faccia e si schioda dalle posizioni dichiarate in tutte le salse.

Berlusconi ha invitato agli eletti nelle file del “suo” partito, una lettera per chiedere lealtà e – possibilmente – stanare chi sogna manovre differenti, magari appoggi ad un governo Di Maio.

Salvini non è disposto a discutere con gli altri, fermo restando la modifica della legge elettorale.

Il Pd da sconfitto, gongola: tocca ai due vincitori muoversi, noi stiamo a guardare l’Italia che affonda e pensiamo alle primarie.

Via Renzi, si fa avanti Nicola Zingaretti (appena riconfermato governatore del Lazio), Calenda, Delrio, Martina. 

Non è escluso che Calenda sia sponsorizzato da Gentiloni, mentre Del Rio da Renzi (che ha numeri, voglia di aprire una stagione nuova e farsi il suo partito) 

Infine, che dire…sembra che fra gli addetti ai lavori circoli un sondaggio, in base al quale il cosiddetto popolo dei cinquestelle preferirebbe un accordo con la Lega piuttosto che col Partito democratico, mentre Istituto Noto, indica il 59% di elettori democratici favorevole a un governo Pd-Cinquestelle, i contrari sarebbero solo il 25%.

A supporto dovrebbe andarci anche il manipolo di LEU (i pannocchiari alla Chiarella, che so non c’entrrare nulla in questo post, ma non sono abituato a scrivere così tanto senza citare nemmeno una volta il catastrofico Tommy).

Sempre Noto – stimato sondaggista – rivela che  il 49% dei 5 Stelle è favorevole all’accordo con i democratici, il 40% contrario e l’11% non risponde.

Buon fine settimana 



Andrea Maggio
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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

Chiunque è benvenuto e invitato ad esprimere opinioni...nel rispetto di chi scrive e di chi legge

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