martedì 30 maggio 2023

QUEL RISVEGLIO IMPROVVISO PRIMA DEL VOTO DEL 2024

 #cassinadepecchi


QUEL RISVEGLIO IMPROVVISO PRIMA DEL VOTO DEL 2024


 Quindi ragazzi, tenetevi forte perché dopo 4 anni di profonda inerzia e immobilità, l’Amministrazione di Cassina dè Pecchi pubblica un bando per “individuare con urgenza” un operatore cui affidare l’appalto di esecuzione “…per i lavori aventi ad oggetto interventi di riqualificazione dell’area compresa tra Piazza Decorati al Valore Civile e Piazza De Gasperi e dell’area feste e parco di Via XXV Aprile, Via Camposanto nella frazione di S. Agata Martesana”.


Ovviamente, la disperazione di chi non ha mosso un sasso in 4 anni si traduce in azioni improvvise, non condivise se non dai soliti 2/3 neanche eletti, che colpiscono il territorio come fulmini a ciel sereno senza consultazioni preventive.


Il dimensionamento economico stimato - seppur importante - essendo inferiore a 1.000.000,00 di euro (oltre IVA) consente al Comune di sceglire “…la procedura negoziata senza bando”.


Non sia mai che la trasparenza e la partecipazione possano far perdere tempo a chi ha oziato per 4 anni e punti a recuperare consenso nell’ultimo anno.


L’individuazione degli operatori economici “…da consultare nella successiva procedura negoziata sopra citata” avverrà previa indagine di mercato.


Gli operatori economici interessati a partecipare, che entro le ore 10 del 14/06/2023 risultino iscritti nell’elenco fornitori telematico della piattaforma Sintel (con lo stato di iscritto) potranno essere fra i “fortunati” invitati alla successiva fase di gara. 


Gli operatori economici interessati e iscritti all’albo dovranno presentare (con le modalità indicate) la propria manifestazione di interesse.


Dopo tutto sto “po-po di roba” - ossia una riqualificazione dell’area compresa tra Piazza Decorati al Valore Civile e Piazza De Gasperi e dell’area feste e parco di Via XXV Aprile, Via Camposanto nella frazione di S. Agata Martesana - sarebbe stato interessante assistere a un sano confronto con realtà civiche e politiche del territorio e i residenti.


Visto che le scelte coinvolgono un territorio comunale di cui tutti sono proprietari.  


AM

lunedì 29 maggio 2023

ALCUNE RIFLESSIONI SULLE AMMINISTRATIVE

 #MaggioAvoceAlta


Appena conclusi i ballottaggi delle Ammimistrative 2023 è impossibile non fare alcune valutazioni 


L’analisi del voto amministrativo è sempre molto difficile, perché ogni Comune rappresenta una realtà a se, con proprie specificità locali, liste civiche e ricorrenti spaccature che influenzano gli esiti elettorali 


Difficile trarne considerazione politico-elettorali standardizzate nei vari Comuni, i “quadri locali” sono influenzati da dinamiche comunali.

Spesso impossibili da intercettare per chi non le vive ogni giorno 


Eppure, soprattutto dai Comuni superiori ai 15 mila residenti, viene restituita una “tendenza”.


Alcuni elementi possono essere confutati, senza grossi timori.


Come abbiamo sentito in queste ore, in giro per l’Italia il centrodestra si è affermato un po’ ovunque.

Alcuni capoluoghi ed ex roccaforti tradizionalmente di  sinistra sono state espugnate.


E il centrodestra riesce   nell’impresa anche a seguito di un ballottaggio, notoriamente strumento che ha favorito il centrosinistra. 


Ma dove invece la vittoria del centrosinistra è risultata  inequivocabile è in provincia di Milano. 


Già al primo turno - a dire il vero - sono arrivati messaggi eloquenti, peraltro confermati da ballottaggi 


Tre a zero per il CSX nei Comuni (Arese, Cologno Monzese e Gorgonzola) 


Arese e Gorgonzola sono state confermate amministrazioni di centro sinistra, a Cologno è un successo un pastrocchio incredibile.

Uno di quelli che lasceranno il segno, lividi,  livori e rancori 


Dopo esser caduto 1anno fa, il leghista Angelo Rocchi si è ripresentato ma non con la lega, che ha presentato la sua lista.

Una sfida a 4.


Poco più di 350 voti hanno separato il sindaco di sinistra (neoeletto) Stefano Zanelli dallo sfidante Giuseppe Di Bari, che al primo turno era sostenuto da FDI e FI  (oltre che da liste civiche).


Al secondo turno, DiBari  ha incassato il sostegno di Noi Moderati: che, al primo turno, aveva invece appoggiato proprio Angelo Rocchi, insieme alla lista civica Avanti con Rocchi. 

L’ex Leghista Ronchi e la lega - prima insieme al governo di Cologno - di sono trovati escludo dal ballottaggio (si confrontano le due liste più votate) 

Ultima delle 4 liste era arrivata la Lega (candidato Dania Perego) 

Il partito di Salvini aveva deciso la corsa solitaria ed era stata praticamente "doppiata" dallo stesso Rocchi (ex Leghista) che pur arrivando terzo ha mancato il ballottaggio 


Vittoria netta, ad Arese, per il vicesindaco uscente Luca Nuvoli, del Pd. 

Qui, l'ex sindaca Michela Palestra aveva da poco lasciato l'incarico: nel 2023 è stata eletta in consiglio regionale (Lista Majorino). Nuvoli ha vinto col 56,52% e partiva da oltre il 48% al primo turno. 


Il suo sfidante Gianni Congi (Fratelli d'Italia e Lega) si è fermato al 43,48%, mentre al primo turno si era presentata anche Roberta Tellini, riunendo Azione e Forza Italia nella stessa coalizione.


Ancora più chiara l'affermazione, a Gorgonzola, di Ilaria Scaccabarozzi, stavolta candidata di tutto il centrosinistra (in passato si era presentata autonomamente). Partiva da oltre il 47% al primo turno e ha raggiunto il 57,74% dei consensi, contro il 42,26% di Fabio Iannotta (candidato dei partiti di centrodestra), che pure aveva fatto l'accordo ufficiale con le liste civiche (sempre di area centrodestra) di Matteo Pedercini.


Il dato chiaro è che nei Comuni - anche quelli inferiori ai 15 mila abitanti (elezione diretta del sindaco senza ricorso al ballottaggio) - esiste una difficoltà a costruire una coalizione con il centrodestra unito “formale e sostanziale” 

Dove esiste unità formale al primo turno spesso non esiste unità sostanziale (a Gorgonzola)


Dove NON esiste unità formale al primo turno, non esisterà mai c’era unità sostanziale al secondo turno (Cologno)

Nei Comuni a turno unico (sistema elettorale maggioritario)  le difficoltà aumentano.

Due settimane fa si era votato in altri Comuni e - al netto di Cinisello  Balsamo Bareggio e Bresso - la vittoria del csx e comunque di area di riferimento è stata registrata ovunque.


Ci sono riflessioni politiche da fare, in considerazione del voto che attende Cassina (giugno 2024) perché esiste la possibilità  per non regalare il paese alla combriccola del pd è listarelle satelliti 


Ma serve uno sforzo politico e tanta lungimiranza 


Ne parleremo

venerdì 12 maggio 2023

NON C’È’ IDENTITÀ SENZA ORIGINE

Oggi scelgo di tornare su un argomento per me importante, anche se - la violenza con la quale viene affrontato - è certamente delicato.

Ma non sono io che devo temere 

Ogni anno, aumenta il numero delle scuole primarie e scuole materne che al posto della Festa della Mamma impongono una versione generica (Festa del cuore, Festa dell’amore, festa della famiglia) 

La scusa utilizzata dai sostenitori della “cancel culture” è un maggior rispetto “…delle trasformazioni sociali e culturali in atto nella nostra società”.

Una virata del “politicamente corretto” che dimentica che NON C’È’ IDENTITÀ SENZA OROGINE.

I bambini soffrono se la mamma non ce l’hanno non perché si sceglie di celebrare la mamma, la sua figura è il suo ruolo in famiglia e società  

Fare festa per mamma o per papà rende lieti i bambini e se alcuni di questi sono orfani di madre non credo si possano  sentire feriti nel vedere i loro compagni celebrare una presenza a loro negata.

Togliendo la festa dei nonni perché qualcuno non ha più nonni, cancellare la festa del papà perché qualcuno è orfano di padre o forse ne ha due, cancellare la festa della mamma perché non ha più la mamma o forse ne ha due?

Chiederemo di eliminare l’Inno di Mameli per non offendere gli alunni di nazionalità straniere?

Chiederemo di eliminare il Natale perché per qualcuno Gesù non è mai nato? 

Intanto mi piacerebbe sapere quanti genitori - dei piccoli utenti delle numerose scuole dislocate nel territorio  - siano realmente contenti di non esser stati nemmeno interpellati e informati preventivamente disella scelta di non festeggiare la festa della mamma.

Tante persone che la pensano come me, molte timorose della violenta gogna del politicamente corretto (molto fascista) ma io - forte dei miei valori e delle mie convinzioni - non ho paura di oppormi al pensiero unico, che sta tentando di diffondersi in modo capillare nelle scuole. 

Il tentativo di abolire la Festa della Mamma è ultimo tassello di una campagna ideologica contro la famiglia che si alimenta attraverso una sorta di “neo-lingua” che confonde le coscienze insieme all’indottrinamento mediatico sull’inclusione, sulla valorizzazione delle differenze, sull’interculture.


PER ME RESTERÀ SEMPRE LA FESTA DELLA MAMMA,  PERCHÉ NON È SOLO UN OMAGGIO AD UNA PERSONA MOLTO CARA(e questo non può discriminare nessuno)  MA AD UNA FUNZIONE E UN RUOLO INDISPENSABILE IN SOCIETÀ, SPINA DORSALE DI OGNI FAMIGLIA 

PER QUESTO LA FESTA DEL CUORE (“per manifestare amore ad una persona cara”) PUÒ ESSERE ISTITUITA MA NON SOSTITUIVA DELL’ATTUALE OMAGGIO ALLA MAMMA 

 Spero che negli istituti scolastici ci siano ancora docenti che abbiamo voglia e coraggio per opporsi a questa deriva ideologica   

venerdì 5 maggio 2023

POZZO D’ADDA: SERVE SLANCIO, BISOGNA USCIRE DALLA LOGICA DELLA “GESTIONE A CONDUZIONE FAMILIARE”

 #PozzodAdda


POZZO D’ADDA: SERVE SLANCIO, BISOGNA USCIRE DALLA LOGICA DELLA “GESTIONE A CONDUZIONE FAMILIARE”  


Manca una vera progettualità, un’idea generale di paese. 


Manca la spinta, manca la voglia di tagliare il “cordone ombelicale” da un passato disastroso, ma ancora oggi incombente per stile e metodi.


Nasce il Distretto del Commercio Adda e Martesana e fra i tre Comuni fondatori non c’è Pozzo d’Adda.


Questo mi spiace molto, in ragione dei molti interventi che feci in proposito.


Troviamo Inzago (capofila), Vaprio e Cassano d’Adda, tre Comuni che avviano uno STRUMENTO per ottenere importanti finanziamenti regionali.


Un Comune che ha visto morire attività commerciali e che vuole rilanciare il commercio deve porsi in modo differente, la “gestione a conduzione familiare” da Comunello di 2000 anime è da superare, non funziona: oggi le sfide da affrontare sono differenti al passato e il commercio locale - in particolare - è “aggredito” dalla media distribuzione.


Bisogna dare vigore al comparto con strumenti diversi e che Pozzo non ha mai utilizzato per “micro visione” atrofizzata, bisogna RIPENSARE Pozzo - e inserirlo in un circuito sovracomunale che dia valore e prospettiva.


Calendarizzare iniziative e manifestazioni estive, inserirle nel circuito dei Comuni limitrofi e interloquire (magari farlo fare ad altri Sindaci) con la Regione Lombardia.


Il distretto è ufficialmente istituito (decreto della Regione Lombardia) ed è una grande opportunità per tutto il territorio e Pozzo deve cercare di aderire 


Chi legge il mio blog (o contatto FB) conosce  l’importanza dei finanziamenti regionali elargiti ai distretti di qualche mesi fa. 

(Post dell’08 dicembre 2022 https://andreamaggio.blogspot.com/2022/12/serve-subito-un-dostretto-del-commercio.html?fbclid=IwAR10zqi5S5xFUg6ekiS0HhCAHwRa82pJWjzZmPCzdmlia9zlRloJbFXB2Nw&m=1)


Serve un progetto di paese, altro che gitarelle a pagamento e erba alta….


_AM_

mercoledì 26 aprile 2023

PRIORITÀ: CASE SOCIALI e SCUOLA

 #cassinadepecchi


Ancora una volta sono stati rinvenuti - a Cassina d/P - elementi di “residenze improvvisate” da parte di alcuni senza tetto.

Dopo aver segnalato la presenza di alcuni accampamenti dentro gli spogliatoi abbandonati di via Trieste (con materassi, vestiti, bambole e libri vari) sono ancora i residenti ad accorgersi che alcuni clochard dormivano all’interno di una cabina elettrica che si trova lungo la Padana a Cassina de' Pecchi.

Una zona defilata, poco distante dal confine con Cernusco sul Naviglio.

Da un lato, mi preme manifestare la preoccupazione per le condizioni dei senzatetto, che scelgono il nostro territorio per improvvisare residenze, dall’altro occorre tematizzare gli eventi con piglio politico.

Gli accampamenti improvvisati in paese sono una conseguenza dei tempi e il momento storico ha messo in difficoltà un gran numero di persone che hanno perso il lavoro e sono entrate in difficoltà economica

A fronte di fatti drammatici, appare ancor più sensato lo storico appello di cui mi sono sempre fatto carico e che oggi intendo ribadire con forza.

Le pubbliche amministrazioni devono offrire risposte ai problemi reali del territorio, con uno sguardo alla loro complessità, intavolando un confronto con le regioni e attraverso i distretti di zona. 

Il mastodontico tesoretto in mano alla pubblica amministrazione cassinese generato dalla trasformazione urbanistica dell’area ex Nokia non va sciupato e deve puntare - se non risolvere - ad affrontare in via prioritaria il tema dell’offerta di servizi e sviluppare una residenza pubblica per offrire a individui meno abbienti le condizioni per una vita dignitosa.

Gli ultimi 18 appartamenti di edilizia residenziale pubblica furono realizzati e completati quando ero assessore.

Quella è la strada da percorrere.

Sono stato, resto e sarò contrario alla scelta di destinare i 6 milioni di euro generati dalla maxi operazione immobiliare oramai conclusa all’interno dell’area Nokia alla realizzazione del Comune nuovo e la caserma della Guardia di Finanza pianificata della passata amministrazione e portata avanti dall’attuale senza alcun confronto.

I fondi generati da trasformazioni urbanistiche devono essere - in via prioritaria - destinati a restituire dignità a luoghi di vita, educazione, formazione e cultura (come le scuole) e assegnare una nuova vita a soggetti economicamente fragili (edilizia residenziale pubblica).

martedì 18 aprile 2023

18 APRILE 1948 : TANTI AUGURI LIBERTÀ.

 18 APRILE 1948 : TANTI AUGURI LIBERTÀ. 


Una delle date più importanti della nostra nazione.


Il 1948 è passato alla storia per due ragioni: è stato l’anno delle prime elezioni politiche in Italia dopo l’entrata in vigore della Costituzione Repubblicana che hanno comportato una scelta di campo nel nuovo contesto internazionale.


Potevamo cadere sotto la “sfera Sovietica”, avere un percorso come jugoslavo a o Albania.


Ma il 92% degli aventi diritto si recò al voto e 12.740.042di elettori (48,51) voto per la DC 


L’importanza della posta in gioco fu altissima, gli Italiani non sbagliarono 


Da una parte la Democrazia Cristiana del Primo Ministro uscente Alcide De Gasperi, dall’altra il Fronte Democratico Popolare, lista unitaria della sinistra comprendente il Partito Comunista di Palmiro Togliatti e il Partito Socialista di Pietro Nenni.


Formazioni minori come i socialdemocratici, i liberali, i monarchici e i missini componevano un quadro politico piuttosto variegato.


Lasi trattava di scegliere a quale forza politica affidare il governo nella I legislatura repubblicana, ma soprattutto a quale schieramento internazionale appartenere: il blocco occidentale guidato dagli Stati Uniti o quello orientale dominato dall’Unione Sovietica.


GRAZIE ITALIA 

GRAZIE DC

lunedì 17 aprile 2023

FINE DI UN’ALTRA STORIA TRISTE


Finalmente un’altra storia triste di questo Comune è giunta al termine.


L’ennesimo investimento sbagliato - fatto con i soldi pubblici - che nessuno vorrà spiegare fino in fondo con dovizia di particolari.


Ci provo io.


La questione del “palco comunale” somiglia più ad una barzelletta, se non fosse che la gestione allegra del denaro pubblico è tema troppo serio per limitarsi e non riflettere.


Cominciamo col dire ciò che tutti sappiamo.


Il palcoscenico modulare di proprietà comunale - collocato all’aperto presso il Centro Civico Cascina Casale di viale Trieste - 

fu acquistato dal Comune 

(utilizzato pochissime volte) è diventato oramai 

una carcassa di ferro.


La Giunta - con delibera n. 103 del 12/08/2021 - autorizzava la vendita mediante procedura pubblica, ma la manifestazione d’interesse andò deserta.


Era inevitabile: 5.000 € per quell’ammasso di ferro sarebbe apparso eccessivo a chiunque (al netto degli statisti del Comune, che ne sborsano altrettanti per molto meno)  

Per procedere comunque alla dismissione, pochi mesi dopo, la Giunta decise di procedere con una donazione.


Ma attenzione, perché il passaggio restituisce - senza margini di interpretazione - cosa voglia dire “amministrare facendo gli interessi del Palazzo” 


Pochi mesi dopo, le “condizioni di fatto” del Palco - che non si intendeva più vendere a 5000 € ma si intendeva regalare (donare) - erano le identiche.


E i documenti vanno letti bene (dico sempre “vanno studiati”) perché basta poco pentirsi di non averlo fatto.


La formula del “visto e piaciuto” (così viene riportato negli atti) è già molto curiosa, se di un bene pubblico (solo pochi mesi prima valutato 5000 € )


Poi, scorrendo fra le righe del testo, ecco che si apre un mondo e diventa fortissima sensazione di trovarsi di fronte un Totó qualunque intento a vendere la fontana di Trevi all’ignaro mal capitato di turno


E infatti il Palco che pochi mesi prima volevano vendere a 5.000 € improvvisamente si tenta di regalare  “…senza garanzia di funzionamento da parte del Comune, prevedendosi espressamente l’esonero del Comune da qualsiasi responsabilità per vizi occulti, apparenti e non apparenti” (riporto testualmente)


Ma che cosa strana!!!

Procede alla  vendita un bene a 5000 € e - dopo che la gara andata deserta (non sono arrivate offerte) -  pochissime settimane (ossia il tempo burocratico di predisporre atti) si propone lo stesso “catorcio” con la formula del “visto e piaciuto” e esonerando il Comune da qualsiasi responsabilità?


Della serie: non sono riuscito a bidonare nessuno con i 5000 euro, adesso il primo che viene - se lo prenda - basta che non chieda nulla rispetto a garanzie e certificazioni.



Ad ogni modo, stiamo parlando di ferraglia pura e neanche alla prima offerta di regalo (tecnicamente “manifestazione d’interesse per donazione palco”) si presentò nessuno.


Anzi uno: escluso per mancanza di requisiti.

Immaginatevi voi 😂


La Storia triste di questo palco - acquistato dal Comune con promesse di gloria - ha straziato i cuori.


“….ponendo a carico del soggetto interessato tutti gli oneri e le responsabilità relativamente allo smontaggio, prelievo e trasporto del bene con relative autorizzazioni, attrezzature e documenti, manlevando l’Amministrazione comunale da ogni responsabilità conseguente.  Si intendono, altresì, a carico del soggetto interessato a ricevere gratuitamente il palco, i costi per la stipula del contratto”.


Questo è riportato agli atti.


Non fatemi scrivere ciò che non posso. Avete capito bene, senza ulteriori scritture.


Alla fine eccoci al  22/03/2023 ecco il secondo tentativo con “APPROVAZIONE SECONDO TENTATIVO DELLA PROCEDURA DI MANIFESTAZIONE D’INTERESSE” per regalare il palco che nessuno voleva. 


La giurisprudenza della Corte di Cassazione ci ricorda (ad esempio con sentenza n. 11369 del 6 luglio 2012) che gli enti pubblici come i comuni hanno la capacità di donare, anche se gli atti di liberalità da essi compiuti devono necessariamente avere di mira un fine di pubblico interesse.


Corte dei Conti e Cassazione, in particolare sottolineano come la scelta di effettuare una donazione modale, piuttosto che un diverso atto traslativo della proprietà, rientra nelle valutazioni di competenza e responsabilità dell’amministrazione comunale. 


Ecco dovrà accertare, sulla base della situazione concreta, se la cessione gratuita del bene in questione concretizza la migliore e corretta gestione del patrimonio pubblico ed il soddisfacimento di un interesse pubblico.


Unico partecipante a questo secondo avviso (ente religioso) si è aggiudicato il Palco 


Fine della triste storia

Per adesso

mercoledì 22 marzo 2023

POZZO D’ADDA, UNA MOZIONE UNANIME

 #PozzodAdda 


Vorrei vedere - da parte di chi governa il nostro Comune - una difesa convinta del territorio di Pozzo d’adda 


Vorrei percepire un cambio di passo rispetto al passato, una diversa presenza - ai vari livelli istituzionali - per affermare una politica del territorio in grado di salvaguardare  l’ambiente.


Nel corso dei decenni passati abbiamo visto il violentato il territorio di Pozzo D’adda Email con previsioni urbanistiche scellerate, e che vedono insistere lungo i nostri confini opere strategiche sovraccomunali di pericoloso impatto.

Logistiche, ampliamento cave e soprattutto il Biogas (che nel migliore dei casi, comporterà pesi viabilistici importanti gravando sui flussi della rete viabilistica dell’area)


Pur senza volermi arrogare il diritto di dettare agenda politica all’attuale consiglio, credo sia urgente una presa di posizione - netta - da parte del Consiglio comunale in rappresentanza e difesa di un territorio 


Una mozione da approvare ad unanimità 


E’ giunto il secondo semaforo verde per il progetto di impianto di biogas Bio Energy a Masate. 


Gli amici del Comune limitrofo di Inzago, insieme al prezioso supporto dei comitati No Biogas (con Legambiente Lombardia( sono già operativi.


Stanno elaborando e redigendo il secondo ricorso al Tar, devono produrlo entro il 19 aprile.


Giusto andare fino in fondo per contrastare l'impianto, ma non possiamo sperare che a chiedere una rivisitazione delle decisione - calata dall’alto e priva di qualsiasi logica partecipativa dei territori interessati - sono sempre e solo gli stessi.


Una vicenda VERGOGNOSA che riguarda il secondo impianto di biogas ( Masate) che va avanti da almeno tre anni. 


Il primo fu progettato da Energa srl (autorizzato da un anno ma ancora fermo in Consiglio di Stato)


Ora questo Bio Energy, il secondo, con progetto firmato da un professionista “…non abilitato alla tipologia di progettazione” e - poi - ripresentato con diversa firma.


Dove governa (o governava) il centrosinistra & friends si pianificano interventi “violenti”  e che insistono sui comparti residenziali, dove governa il centrodestra (Inzago) ci si oppone.

sabato 18 marzo 2023

POZZO D’ADDA, UN PIANO TRIENNALE AMBIZIOSO

Una notizia molto positiva, mi sento di commentarla perché - come spesso effettuo una critica severa  sulla gestione  amministrativa di Pozzo - in questo caso occorre evidenziare messaggi positivi che ho ritrovato negli atti pubblici.


Con deliberazione della Giunta Comunale n. 10 del 3.02.2023 è stato adottato lo schema di Programma Triennale delle opere pubbliche 2023-2024-2025 e relativo elenco annuale anno 2023 del Comune di Pozzo d’Adda 

Un piano triennale innovativo, molto ambizioso e questa voglia di cambiamento - che si traduce in “indirizzo politico” e “fatto amministrativo” - è un messaggio estremamente positivo.

E come scrissi nell’aprile del 2022 (post) “…non possiamo criticare questa voglia di cambiare tantomeno il sogno di volare alto da parte di chi ha assunto l’onere di governo del paese”.

“Resta inteso che sarà cosa buona e giusta condividere le scelte strategiche da applicare nei successivi livelli di progettazione”


Dissi subito che una nuova spinta sulla parte conto capitale (investimento) sarebbe stata “….senz’altro una bella notizia, mi sembra un bel messaggio da offrire al paese perché 

recuperare patrimonio pubblico è una di quelle missioni, sulleb quali ogni Amministrazione deve impegnarsi (…)”


Uscire da dieci anni di un NULLA DEVASTANTE durante il quale NON è stata offerta una prospettiva di sviluppo dissi che sarebbe diventata “…la vera partita” che l’attuale gestione avrebbe dovuto giocarsi. 



Da un lato l’occasione storica offerta dai finanziamenti Pnrr (ottenuti) dall’altro la capacità amministrativa di qualche assessore, la reazione “politica” mostrata nel conformare le progettualità di legislatura a differenti bandi regionali e nazionali sono tutti aspetti che hsnno favorito alcune condizioni favorevoli per il nostro Comune.

Tra le voci indicate nel piano - come massima priorità itndividuate - troviamo opere utili, opere che serviranno a “mettere toppe” su opere pubbliche eseguite in passato molto male e con materiali scadenti (su cui nessuno ha mai dato risposta)

Chi non cerca responsabilità, accumula polvere sotto il tappeto per il quieto vivere.

Tornando al PIANO è prevista la realizzazione della nuova mensa scolastica per un investimento di un milione e 350mila euro, la riqualificazione delle ex scuole di via Kennedy in asilo nido (per poco più della stessa cifra) e il restauro della palestra del plesso (1.753.365 euro), interventi di rifacimento stradale per oltre un milione di euro. 

Poi troviamo nell’elenco un nuovo Municipio (che costerà 2,5 milioni di euro) e l’ampliamento della scuola dell’infanzia per 1 milione e 600 mila euro.

Non ho contezza dello stato di avanzamento della progettazione delle opere elencate (in fase embrionale) e non ho alcuna certezza che la realizzazione di questi  interventi possa avvenire  nei tempi previsti.

Mi sembra difficile, questo  dipenderà da una serie di variabili, chh HERNAN oggi rendono impossibile pronosticare i tempi. 

In merito alla mensa il Comune ha già ricevuto il primo 10% del finanziamento e questo ha - perlomeno - consentito  l’affidamento per la redazione del progetto esecutivo.

Ripeto, NON sono certamente un “commentatore” tenero con le consuete INEFFICIENZE GESTIONALI riscontrate quotidianamente.

La gestione ordinaria (parte corrente) del nostro Comune è davvero in difficoltà 

Ma non ho alcuna difficoltà a sottolineare come sulla parte “investimento” - a differenza dei tanti Comuni impreparati ad intercettare il momento storico (PNRR e fondi regionali). Che stiamo vivendo - Pozzo è un Comune partito con il piede giusto.


Come scrissi un anno fa “…il  Territorio di Pozzo d’Adda (forse Bettola con maggiore urgenza) ha estremo bisogno di essere dotata di servizi pubblici e penso che l’aspetto urbanistico sia una questione prioritaria per assettare il territorio.


Ovviamente, un anno fa era “….presto per esprimersi nel MERITO del provvedimento (non esistono ancora specifiche utili alla costruzione di un mio parere compiuto e consapevole) ma ciò che posso dire è che condivido l’impostazione assunta da chi governa, la scelta di voler restituire alla comunità luoghi oggi non più fruibili dai cittadini”.


Oggi posso confermare   quanto scrissi allora, con (qualche) certezza in più.


Non è il momento di festeggiare e di stappare bottiglie, ma esiste la voglia di intervenire sulle nostre strutture. 

Che non è poco 


_AM_

giovedì 16 marzo 2023

NON ARRENDERSI ALLA VIOLENZA IDEOLOGICA: VIVA LA FESTA DEL PAPA'

 Tra pochi giorni festeggeremo la festa del Papà.

Non si festeggerà questa importante ricorrenza in un asilo di Viareggio.


È una storia che, da padre, mi ha profondamente colpito. 

Segno di un declino culturale.

È inaccettabile perché, con la scusa del rispetto nei confronti delle diversità, stiamo cancellando la nostra cultura. 

Non ci stiamo a chi vuole mortificare la nostra identità. 

Quanto è accaduto in una scuola dell’infanzia a Viareggio con la cancellazione della festa del papà è un segnale preoccupante che non può essere sottovalutato!


«Non tutti i bambini hanno un padre, per questo abbiamo deciso di annullare la festa del papà a scuola». Così Barbara Caterini, preside della scuola dell’infanzia Florinda di Viareggio, si spiega dopo lo scoppio della polemica causata dalla decisione di cancellare la festa del papà 


Veniamo da tre anni di Covid in cui non era possibile fare nulla. Ci sono bambini che sono all’ultimo anno e che aspettano questo giorno per condividere il significato di un momento.

Diffidiamo da chi - in questi ultimi anni - sta travolgendo tutte le certezze in ossequio ad un politicamente corretto, molto violento e intollerante.

Cancellare al grido dell'inclusività è sbagliato e a forza di eliminare ogni cosa che possa potenzialmente arrecare sofferenza in qualcuno ("qualcuno non ha il padre, allora eliminiamo la festa") finirà a cancellare Festa dei nonni (qualcuno - ahimè - li ha persi) Festa della Mamma , cancelleremo tutto.

La violenza ideologica è arma in mano a chi desidera distruggere e sovvertire il concetto di famiglia.

Feste, ricorrenze, opere d’arte, memorie storiche come le abbiamo sempre conosciute 

Come dice il buon Gramellini, includere significa aggiungere, non abolire.

Buona Festa del Papà, non arrendetevi alla violenza ideologica











lunedì 13 marzo 2023

ANIMALI D’AFFEZIONE: ADEGUARE I SERVIZI ALLE NUOVE NECESSITÀ

 #cassinadepecchi


ANIMALI D’AFFEZIONE: ADEGUARE i SERVIZI ALLE NUOVE NECESSITÀ


Ho scelto - come sempre accade nelle occasioni in cui i Cittadini mi coinvolgono e manifestano specifiche sensibilità - di sostenere la richiesta avanzata dai proprietari di cani , ai quali ho suggerito di organizzare una petizione 


La proposta è assolutamente condivisibile.


Le aree cani attualmente presenti a Cassina sono due, che - insieme alla giunta di cui fui parte quasi dieci anni fa - da assessore ai lavori pubblici ne seguii la realizzazione 


Dopo questi anni, è arrivato il momento di rimettere mano alla questione e andare incontro alle legittime richieste dei cittadini. 


Il benessere degli animali è un tema sempre più sentito, senza dimenticare che una città più a misura degli animali crea una migliore convivenza tra tutti i cittadini.


È innegabile che un animale d'affezione rappresenti un valore sociale: unisce le persone, crea legami e anima i paesi, favorendo la presenza dei cittadini nel proprio territorio che quindi costituiscono anche una sorta di presidio.


Le due aree cani (ai tempi erano una novità assoluta in martesana)  furono pensate in un periodo in cui c’era minore sensibilità verso l’argomento. 


Oggi invece, chi ha un cane non lo porta fuori semplicemente per fargli fare i bisogni.


L’uscita è un momento in cui animale e padrone fanno delle cose insieme. 

La sgambatura è un aspetto importante e se l’area è troppo piccola non assolve al suo compito


Ovviamente supporteremo la richiesta in fase pianificatoria e - ad ogni modo - attueremo e realizzeremo fra un anno.


Quando governeremo cassina 


_AM_

giovedì 9 marzo 2023

SCELTE URBANISTICHE IMPOSTE, MALPANCISTI IN MAGGIORANZA PENSANO AL FUTURO

 La scelta dell’Amministrazione comunale di finanziare, con gli oneri conseguenti all'edificazione di edilizia privata dell'ex area Nokia, la realizzazione di un nuovo palazzo comunale e della caserma della Guardia di Finanza a San'Agata è priva di una logica sociale, di attenzione e rispetto verso le vere esigenze del territorio cassinese.

 

Come sostenevo già qualche anno fa, IL FINANZIAMENTO DELLA CASERMA DELLA GUARDIA DI FINANZA è un pallino della passata amministrazione e - come allora - IO SONO CONTRARIO.

 

Mi rendo conto che la COERENZA - in questa politica da quattro soldi - mi è costata moltissimo (in termini politici) ma non sono disposto a cambiare idea in ragione dell’opportunità politica del momento.

 

I FONDI LOCALI - soprattutto se relativi a oneri di urbanizzazione scaturiti da operazioni immobiliari devastanti - DEVONO SERVIRE A COMPENSARE LO SQUILIBRIO URBANISTICO LOCALE CHE NE CONSEGUIRÀ. 

 

LA PROPOSTA È CHIARA: 

 

CHIEDO CHE VENGANO PREVISTI APPARTAMENTI ERP (edilizia residenziale pubblica o housing sociale) NELL’AMBITO OGGI OCCUPATO DALLA SCUOLA ABBANDONATA (ex IPSIA) DI VIA XXV APRILE A SANT'AGATA.

LA SITUAZIONE ECONOMICA ITALIANA E’ GRAVE e NEI PROSSIMI MESI LE POLITICHE SOCIALI SARANNO INTERESSATE E INVESTITE DALL’INCREMENTO DELLA DOMANDA DI ALLOGGIO e LA NECESSITÀ DI DARE RISPOSTE CON IL PATRIMONIO PUBBLICO.

 

L'attuale maggioranza (un composito variegato, una sommatoria di gruppi consiliari storicamente avversari ma che quattro anni fa si sono alleati con il solo e unico obiettivo di farmi fuori dalla lista elettorale) non ha un’idea chiara di paese.

 

Alcuni di loro, alla prossima campagna elettorale per le elezioni comunali del 2024, li vedremo candidati alleati con il PD (provate a chiedere voi, non vi risponderanno ma balbetteranno le solite offese).

 

Le difficoltà della maggioranza (Lega e tre movimenti a supporto) nel trovare una sintesi su diversi temi è logica conseguenza di posizioni storicamente contrastanti.

 

La Lega e Forza Italia a Cassina - con la quale sono stato alleato per lunghi anni prima di esser scaricato - hanno cambiato idea.

Documenti prodotti e votati contro le scelte odierne (Caserma e Comune, da finanziare con gli oneri generati dall’area ex Nokia) sono agli atti.


Peccato per questa “giravolta” di Lega e  Forza Italia.


Il gruppo civico UXC e FDI (oggi opposizione consiliare)   sono rimasti contrari a questa scelta e continuano ad incarnare con coerenza    posizioni chiare sull’argomento.


Mentre l’attuale minoranza sono rimasti quelli di sempre, gli ex alleati – dopo averci  scaricato 4 anni fa su ordine del candidato Sindaco Balconi – hanno dovuto cambiare idea e documenti in passato sostenuti e votati sono improvvisamente diventati un tabù politico.



La Maggioranza consiliare - che sostiene il Sindaco Balconi - sta vivendo un comprensibile dramma interno.


Le 2 realizzazioni  (Caserma e Comune nuovo) – sulla quale la Lega si era sempre dichiarata contraria (fino alle elezioni nel 2019) per poi effettuare la clamorosa giravolta imposta dal nuovo Sindaco – è un tema che sta facendo vacillare ed erodendo internamente la coalizione di governo locale.

Stiamo assistendo a una maggioranza consiliare lacerata dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio comunale (“fra un anno centrodestra unito”), dalla certa archiviazione del pessimo capitolo Balconi (non sarà candidata alla carica di Sindaco di una coalizione unitaria di centrodestra) e dalle energiche spinte centrifughe di una coalizione che terminerà non appena verrà a mancare l’unico vero collante di questa legislatura: il PGT.



Non appena verrà approvato il documento urbanistico (PGT) saremo a ridosso del voto amministrativo (elezioni comunali) e saremo di fronte a un liberi tutti: gli attuali alleati di governo locale prenderanno strade strade differenti e l’attuale “pace armata” in Maggioranza non potrà più reggere.

Oggi il tavolo dello “scontro interno” è concentrato tra due fazioni: fra chi ha condiviso la giravolta sulla Caserma della GdF (da contrari a favorevoli) imposta dal Sindaco e chi invece l’ha subita e gioca sui ritardi dell’inizio dei lavori per lasciare “alla futura coalizione poter decidere la destinazione degli oneri verso opere più confacenti alle esigenze del nostro territorio”.

La caserma doveva essere consegnata a novembre del 2022 ma – a un anno dalle elezioni - non c'è ancora traccia.

Si dice manchi ancora   il progetto definitivo.

E non è un caso.

Dei 6,2 milioni di euro come oneri di urbanizzazione (invece dei 4 ipotizzati inizialmente) in tutti questi anni non è stato realizzato nulla, nonostante il proprietario dell’area ex Nokia abbia già venduto tutti i lotti e “monetizzato il monetizzabile”.



Detto questo, lo scontro in maggioranza sull’utilizzo di parte importante di quei 6 milioni di euro fatica a restare sottotraccia.


Nel corso dell’ultimo  Consiglio comunale il Sindaco – togliendo la parola all’assessore ai Lavori Pubblici (che forse non ricordava nemmeno di aver nominato, sarebbe stata l'occasione per ascoltare finalmente anche la sua voce) - ha provato a mascherare la confusione e l'imbarazzo con una frase da equilibrista: “…i ritardi sono dovuti al caro prezzi”. 

 

Qualcuno ha riso perché è una frase che non vuol dire nulla, incremento costi del materiale non è impattante al punto da fermare scelte per anni.

 

Manca un anno al voto e - come ogni allenatore sulla via dell’esonero - il Sindaco non riesce più a celare lo scontro interno alla propria maggioranza.


Fra chi vuole guardare al futuro (alleanze per prossime elezioni) e chi sta scegliendo di affondare insieme a un Sindaco (che non sarà candidabile per una qualsiasi coalizione vincente)


Ps - come accadde nella legislatura precedente mandelliana (negarono fino all’ultimo giorno) anche adesso nessuno  confermerà la frattura interna. 

Ma come scrivevo il vero con Mandelli, lo scrivo oggi 


Ad ogni modo, sulle scelte strategiche di oggi si gioca la pesante partita politica delle alleanze elettorali (elezioni fra 1 anni) 



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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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