sabato 12 agosto 2017

ENNESIMO SPRECO DI DENARO PUBBLICO

 
Oggi scrivo anche per raccontarVi l'ennesima situazione incresciosa avvenuta a Cassina dè Pecchi, l'ennesimo spreco di denaro pubblico da parte di un Comune drammaticamente "non governato".

A causa di una posa di infrastrutture digitali da parte di Fastweb, il tratto di pista ciclabile realizzata a margine della via Donatori del Sangue è stata oggetto di manomissione.


In quel taglio c'è tutta l'incapacità di programmazione coordinata, l'inesistente attitudine a gestire un territorio da parte di una Giunta, la cui discutibilissima qualità è ormai un problema diffuso e generalizzato.

Sembra incredibile anche solo pensarlo, ma a sentire l'assessore Chiarella (si proprio lui, sempre lui, ovunque ci siano casini) i lavori di Fastweb sono regolarmente autorizzati dal nostro Comune.

Impressionante, sembra incredibile anche solo pensare che ci siano fra noi intelligenze complessamente deviate a tal punto da consentire scempi di tale vergogna.

Ovviamente ho fatto accesso agli atti e chiesto copia dell'autorizzazione del deposito cauzionale (che ovviamente in perfetto stile oscurantista, mi verrano dati "...nei tempi e nei modi contentiti dalla legge" quindi quando perderò gli ultimi capelli) versato a garanzia della perfetta esecuzione dei ripristini eventualmente prescritti.

Diciamo che essendo coperti da atto autorizzativo (che non è la Concessione!!!!!), la Società non ha alcuna responsabilità rispetto alla "devastazione" della pavimentazione della recentissima opera pubblica, allargamento un marciapiede (divenuto Pista Ciclabile) che ha ridotto il calibro della carreggiata, generando conseguente riduzione del raggio di curvatura per i veicoli in ingresso al paese.

Il taglio della pavimentazione recentemente realizzata ha sconcertarto i Cittadini che nella loro "sacrificante" qualità di contribuente hanno il diritto di chiedere strumenti per evitare che vi siano pose di infrastrutture poco dopo il termine di un lavoro di asfaltatura, con disgustose occasioni di spreco di denaro pubblico

Ma la cosa grave è che il REGOLAMENTO PER L'UTILIZZO DEL SOTTOSUOLO CASSINESE PER LA POSA DI SOTTOSERVIZI ESISTE, nel quale è riportato l'obbligo di convocare una Conferenza di Servizi per coordinare interventi dei gestori dei Sottoservizi (parliamo di estensione e allacci) e armonizzarli rispetto agli interventi di asfaltatura programmati dal Comune.

Il problema è che da quando sono stati eletti, questi assessori (alcuni inutili, altri dannosi) della Giunta più incompetente di sempre, non è andata a leggersi nemmeno i Regolamenti esistenti.

Peraltro l'assessore ai Regolamenti (eccolo, ancora lui) è proprio Chiarella.

Ormai per questo Comune rappresenta un problema serio (ovviamente se il Sindaco lo avesse estromesso dalla Giunta quando lo chiedemmo tutti, invece di sostituirgli le deleghe, avrebbe aiutato Cassina a superare il trauma della sua elezione)

Il citato Regolamento - che in quanto tale, va osservato a garanzia dei rapporti fra le parti e di interessi talvolta contrastanti - si inserisce in un quadro normativo evoluto negli anni, che racconterò in un altro post.

Non commento "a caldo" la dichiarazione dell'assessore "disastro" ("le prescrizioni per il ripristino prevedono il rifacimento dell'intero marciapiede da parte di Fastweb") perché non serve uno Statista per chiedersi: "ma vista la disponibilità di Fastweb a rifare la Pista ciclabile, se avessero posato la condotta prima della realizzazione della pista ciclabile, allora avrebbero potuto fare loro e noi dirottare i soldi per finanziare altra spesa..!?"

Per oggi può bastare, mi chiedo solamente come sia stato possibile finire così in basso.


Che pazienza bisogna avere...buone ferie.

 

Andrea Maggio
 
 

mercoledì 9 agosto 2017

PROTEZIONE CIVILE: non può fare viabilità

Torno sull'argomento, durante la pausa pranzo, perché è un peccato che i volontari di Protezione Civile di Cassina si espongano continuamente a rischiose prese di posizione dell'Amministrazione. 
 
Ho grande stima dell'operato dei volontari della Protezione Civile, persone che svolgono attività importanti per il nostro territorio e spesso sopperiscono (il taglio piante pericolose) ai carenti servizi offerti dal Comune.
 
Ed è per loro che ripeto - in tutti i modi e per la loro tutela - che NON possono "...svolgere attività relative alla "viabilità" e utilizzare i segnali distintivi (palette) in quanto riservati al personale incaricato della prevenzione e dell’accertamento dei reati in materia di circolazione (articoli 11 e 12 del Codice della Strada e artt. 21-24 del conseguente regolamento di esecuzione ed attuazione)".

Di palette a Cassina non se ne sono viste, i volontari non ne hanno usate, ma ai varchi era presenti loro (e per un periodo di tempo troppo lungo) sono rimasti senza la presenza di agenti di PL.
 
E' una giornata intera, che a presidio dei varchi (con NewJarsey) costituiti in occasione della Festa di San Fermo, vi sono i volontari della Protezione Civile senza la presenza di alcun agente di Polizia Locale.

Conoscendo la canzone, diranno che non è vero che c'era un Agente di Polizia Locale, anzi due, forse tre, adesso che ricordo quattro.

Bene, sono felice. Non posso che essere felice.
 
Perché tutti sanno o dovrebbero sapere, che ai volontari di Protezione Civile non è permesso svolgere servizi di polizia stradale e pertanto non possono e non devono adoperare nonché detenere palette durante il normale svolgimento delle attività istituzionali.
 
Fanno eccezione i casi in cui tutti gli organismi istituzionali (Polizia, Carabinieri, Vigili Urbani, ecc.) chiamati a fronteggiare l’emergenza stessa si avvalgono del supporto dei volontari di Protezione Civile: in questi frangenti al Volontariato può essere affidata, con uno scopo ben preciso, la paletta in ausilio al personale dell’amministrazione statale o locale impegnata nei soccorsi.
 
Non è il caso della Manifestazione di San Fermo.
 
Ma sono io "polemico", quando segnalo queste gravi incongruenze o IL RISPETTO DI LEGGI E REGOLE IN QUESTO COMUNE E' DIVENTATO UN MIRAGGIO?
 
In sostanza il Volontariato utilizza la paletta solo su indicazione e nei limiti (anche temporanei) delle direttive ricevute dai soggetti pubblici (agenti di polizia, vigili, ecc.) titolari dell’uso delle stesse.

Ma i volontari di Protezione Civile aderenti ad una organizzazione in attività non di emergenza non possono in alcun modo svolgere funzioni di ausiliari del traffico.

L’espletamento di attività quali regolazione del traffico a seguito di incidenti stradali, scorta a cortei o processioni, servizi d’ordine durante manifestazioni sportive o culturali non sono da considerare tra le ipotesi di collaborazione che il Volontariato è chiamato ad assicurare nei servizi di Protezione Civile, salvo i casi in cui queste attività rientrino in una più generale gestione di emergenze o di grandi eventi dichiarati e coordinati dalle competenti autorità.

L’uso di emblemi di Protezione Civile, segnali distintivi, lampeggiatori visivi ed uniformi deve quindi limitarsi ai casi previsti dalle normative vigenti (codice stradale, leggi e regolamenti) e secondo le direttive impartite dalle autorità competenti.
 
E’ nullo quindi ogni accordo o mandato ricevuto per tale attività in quanto contra legem.
 
Lo sappiano tutti, anche chi riposa felice fra le fragole e pannocchie, che le LEGGI, REGOLE, REGOLAMENTI devono essere rispettate, perché in caso di di problematiche, oltre alla denuncia penale, l’assicurazione civile non provvederà al pagamento dei danni, lasciando così il volontario solo davanti alle proprie responsabilità, che sono sempre personali in base all’art 27 della Costituzione

P.S. - RESTA INTESO CHE IL MIO TENTATIVO è DI TUTELARE UN SERVIZIO, DEL QUALE HO FATTO PARTE A LIVELLO PROVINCIALE E CHE RICONOSCO NELLA SUA IMPORTANZA.
 
 
Saluti Cordiali e buona festa a tutti.
 
Andrea Maggio

martedì 8 agosto 2017

REGIONE LOMBARDIA, UNICA CERTEZZA RESIDUA.

 
Aprira' il prossimo 4 settembre un bando da un milione di euro in favore delle start up innovative a vocazione sociale.
 
Si tratta di una misura sperimentale, unica in Italia, che prevede contributi fino a 100.000 euro e che abbiamo pensato proprio per sostenere la realizzazione di progetti di innovazione di servizi, processi e metodi che hanno come obiettivo quello di risolvere in modo efficace i problemi delle comunita' di riferimento.
 
Negli ultimi quattro anni in Lombardia le realta' attive nei settori 'sociali' sono cresciute dell'11% per numero di imprese e del 15% per quanto riguarda gli addetti, confermando la regione Lombardia come punto di riferimento in questo ambito.
 
Una crescita seguita tuttavia anche dall'aumento di casi di fragilita' sociale, che richiedono un approccio sempre piu' qualificato e risposte nuove ai bisogni emergenti.
 
Il bando, che viene gestito da Unioncamere Lombardia si prefigge anche di stimolare l'imprenditorialita' in questo settore e di riconoscere nell'importante ruolo svolto da cooperative e imprese sociali anche un driver e un modello di sviluppo economico e occupazionale".
 
I soggetti potranno presentare le proprie idee progettuali in tutti i settori di attivita' previsti dalla normativa, con particolare riferimento ai seguenti campi di applicazione: assistenza sociale o sanitaria, educazione e formazione, tutela dell'ambiente, valorizzazione del patrimonio culturale, turismo sociale, formazione universitaria e post universitaria, servizi culturali, formazione extra-scolastica, servizi strumentali alle imprese sociali. Saranno finanziate spese relative a consulenze, servizi e contratti di collaborazione con enti di ricerca, utilizzo spazi e servizi, investimenti in attrezzature tecnologiche e software, utilizzo di personale previsto dal progetto.
 
Sono previsti contributi fino a 100.000 euro. L'investimento minimo per impresa deve essere pari a 50.000 euro.
 
Le domande potranno essere presentate dalle 14.30 del 4 settembre alle 12 del 29 settembre.

lunedì 7 agosto 2017

SAN FERMO 2017: PARLIAMO DI SICUREZZA




Come noto,  il giorno 9 agosto 2017 si terrà – come ogni anno – la Festa patronale di San Fermo nella frazione di Sant’Agata Martesana nel nostro Comune, manifestazione che richiama sempre una notevole presenza di visitatori.
 
Negli anni, centinaia sono le persone che hanno atteso in fila il proprio turno per venerare la reliquia di San Fermo nella chiesa di Sant’Agata, migliaia a riempie le strette vie dell’antico borgo per assistere allo spettacolo più atteso della serata: i fuochi d’artificio.
 
 
Una manifestazione che si ripete ormai da più di duecento anni nella frazione di Sant’Agata ogni 9 agosto per festeggiare il patrono della città. Una festa tra sacro e profano mantenuta da organizzatori volontari – perlopiù residenti della frazione – pronti a darsi il cambio per far funzionare la macchina organizzativa alla perfezione.       
  
Le Amministrazioni Comunali – succedutesi nei decenni – hanno sempre messo a disposizione agenti di polizia locale, in numero sufficiente per gestire una viabilità straordinaria.
 
Le recenti disposizioni a seguito dei recenti fatti di Torino (Finale Champions League) hanno imposto complessive rivisitazioni di regole di sicurezza delle pubbliche manifestazioni e sono subentrate nuove esigenze su aspetti organizzativi.
 
Se le manifestazioni sul territorio sono di modesta importanza, dovrebbero essere sufficiente gli Agenti in servizio a Cassina (come sempre lo sono sempre stati in passato) se gli eventi hanno una significativa presenza di visitatori occorre innanzitutto una precise differenziazioni tra i dispositivi fisici per la sicurezza delle persone, denominati “safety” e i servizi di gestione dell'ordine e della sicurezza pubblica denominati “security”.
 
In altre parole non si potranno più organizzare eventi con elevata partecipazione di persone senza occuparsi dettagliatamente delle sicurezza fisica e organizzativa dell'iniziativa
 
La questione è sostanziale perché “…la criticità di un determinato evento discende da un insieme di fattori oggettivi di contesto, su cui incidono, al di là del mero dato numerico dei partecipanti, anche concomitanti fattori contestuali, come, per esempio, la particolare conformazione o dimensione del luogo di svolgimento della manifestazione”.

Ritengo assolutamente un dato positivo che il tema “sicurezza” – nelle sue differenti sfaccettature – venga affrontato seriamente a livello Nazionale e che vi siano ricadute nei vari livelli di governo, anche se il senso della determina 552 del
04 agosto 2017 – nella quale si prende atto che il nostro Comando “…non ha in organico un adeguato numero di operatori di polizia locale e risulta necessario farsi carico della spesa per avere un servizio di accoglienza, controllo e sicurezza adeguato alla esigenza della manifestazione” – non mi è molto chiaro.
 
Senza polemica, ma contattare una “….ditta specializzata in servizi di sicurezza a supporto di comuni nell’ambito di organizzazione di eventi” per cedere “…il servizio di accoglienza, controllo e sicurezza, consistente in n.4 operatori dalle ore 08.00 alle ore 18.00 e n.10 operatori dalle ore 18.00 alle ore 24.00 nonché di un responsabile coordinatore dalle ore 18.00 alle ore 24.00” è qualcosa di più complesso, che sopperire a carenze di organico.
 
Questo perché un evento che assume una configurazione particolare - a prescindere dal numero dei partecipanti e dalla competenza delle varie commissioni che si esprimono - oltre a richiedere il coinvolgimento della Prefettura (cosa certamente avvenuta, da parte del nostro Comando di PL) emerge la necessità di “ingaggiare” per l'occasione professionisti della Sicurezza con specifiche “nuove competenze e professionalità” in materia di sicurezza.
 
Una scelta legittima, che ripeto non critico, anzi vorrei capire come e in cosa saranno impegnati i 14 professionisti, visto che la loro presenza è in linea alle recenti disposizioni normative.
 
Quindi, il farsi “….carico della spesa per avere un servizio di accoglienza, controllo e sicurezza adeguato alla esigenza della manifestazione” non può esser sufficientemente giustificato da “un organico numericamente inadeguato” è una condizione numerica posta fra le premesse per determinare una spesa, che lascia il tempo che trova.
 
Anche se gli agenti di Polizia Locale in servizio a Cassina fossero stati 10.000, questi compiti di "sicurezza" li avremmo avuti lo esternalizzare lo stesso o magari risolti con mitica la Convenzione "fuffa-regalo" in corso con il Comune di Bussero.
 
 
Se come leggo, la presenza dei professionisti ingaggiati dovrà offrire indicazioni precise sulla distribuzione del pubblico, sulle vie di esodo e sui parametri numerici per definire il sovraffollamento (ed effettuare un'analisi preliminare dei fattori di rischio di ogni manifestazione sul territorio oggetto di manifestazione) e coadiuvare il soggetto organizzatore nel predisporre il piano di emergenza ed occuparsi di prevenire il sovraffollamento anche mediante l'utilizzo di sistemi conta persone, allora il tema è serio e interessante.
 
 
Questo a prescindere dall'accesso libero o a pagamento all'evento, con o senza il contributo volontario, come è capitato di vedere in questi anni, per accedere a determinate aree allestite.
 
 
Quindi, siccome - fatte salve tutte le competenze formali delle commissioni di pubblico spettacolo e degli altri organi preposti alla sicurezza delle manifestazioni, prima di qualsiasi evento di una tale portata - è indispensabile verificare attentamente la capienza di una determinata zona programmando azioni di gestione dell’affollamento sostenibile, ritengo che le nuove competenze richieste dal Comune alla Società siano legittime e giustificate.

 
Questo qualcuno dovrà valutarlo e la Società individuata è certamente in grado di offrire questo servizio e sono in attesa di capire se potranno dare un supporto per regolare il supporto e monitorare gli accessi (fino all’esaurimento della capacità ricettiva) e svolgere servizio di “addetti alla sicurezza” (occorre una formazione rischio incendio elevato) in ragione di un’unità ogni 250 persone.
 
Staremo a vedere quali saranno i compiti svolti da questa Società.
 
Un Saluto a tutti e Buon san Fermo 2017 “…nella certezza che ogni Euro speso per la nostra sicurezza è un Euro speso bene”.
 
 
Andrea Maggio

 

 

 

sabato 5 agosto 2017

RISPETTO DELLE REGOLE? UN OPTIONAL


Il rapido avvicinarsi della tornata elettorale, offre alcune distorsioni politico amministrative anche nel nostro Comune.


Purtroppo spetta ancora a me informarvi di come sia diventato un optional il rispetto delle regole, nel nostro Comune.

 
Abbiamo assistito di tutto in "Mandellocrazia", ma questa è davvero bella.
 
Con deliberazione n. 102/2017, la Giunta conferisce al Responsabile di Area il seguente indirizzo:"rimborsare le fatture n. 262/2015 e n. 285/2015 della Ditta per lavori di manutenzione straordinaria eseguiti presso la piscina comunale di via Radiamatori nell’Agosto 2015";
 
Allora, è chiaro anche ad un bambino dell'asilo che se "tutto fosse in regola", nemmeno il Responsabile d'area di Pisa (300.000 €) avrebbe avuto bisogno dell'indirizzo della Giunta per pagare fatture di lavori regolarmente eseguiti.

Non è che per pagare le fatture che regolarmente vengono protocollate nei Comuni, vi è il bisogno di approvare una delibera in Giunta.
 
E allora, cos'è successo?

Come mai, prima di fare un atto amministrativo di pagamento, il Responsabile d'area chiede un indirizzo politica da parte della Giunta ?
 
Ve lo provo a spiegare io: i dipendenti Comunali non sono così sprovveduti come lo sono assessori.
 
Tutti di primo pelo, con la presunzione dell'intoccabile (ogni tanto si divertono ad offendere, illudendosi che io arresti il mio impegno).
 
I Lavori di manutenzione straordinaria presso la piscina comunale (agosto del 2015) per i quali il privato ha chiesto rimborso al Comune, mediate fatturazione, sono stati eseguiti senza il "necessario-dovuto-obbligatorio nulla osta preventivo" da parte dell'Amministrazione Comunale.
 
 
A seguito della delibera di giunta, il Responsabile d'area ha fatto un sospiro di sollievo e ha provveduto a determinare il pagamento delle fatture al privato "....in forma di accordo bonario".

Un accordo, che ha riconosciuto al privato la spesa per lavori eseguiti senza nulla osta preventivo e senza alcuna valutazione di spesa (in termini di opportunità quantità e qualità).
Nessuno v
i ha detto e vi dirà mai nulla su questi aspetti, perché il rimborso di spese sostenute per "...lavori di manutenzione straordinaria realizzati in strutture comunali dati in concessione devono ottenere il preventivo nulla osta da parte dell'amministrazione".
 
Eppure in Mandellocrazia, il rispetto delle regole diventa un optional, una perenne sfida alla Corte dei Conti.

Bello sapere che cartelle Equitalia  recapitate alle famiglie cassinesi (per meno di 100€ di debito) servano a finanziare il rimborso di lavori che nessuno conosce, eseguiti ad agosto, senza autorizzazione o nulla osta, in una struttura pubblica.

#Mandellocrazia
 
Andrea Maggio

venerdì 28 luglio 2017

LA FATTORIA DEGLI ANIMALI: ORWELL PENSAVA A CASSINA



Anche oggi un altro post estivo, nel senso che sarà anche questo 'meno' impegnativo dei tanti che pubblico ragionando sulle scelte politico-amministrative locali dalle pagine di questo blog, ma sono davvero tanti gli argomenti che intendo toccare prossimamente, che questi 'intermedi' diventano indispensabili per la tenuta del fegato dei tanti lettori che seguono il Blog.
 
Regaliamoci un sorriso, lo meritiamo davvero tutti, soprattutto chi 3 anni fa ha votato l'attuale Sindaco e da allora non si capacita di quanto scadente sia l'attuale Amministrazione.
 
Chiedo a questi lettori/elettori di non sentirsi in colpa, il voto è uno strumento democratico ed è normale aver votato chi ha convinto di più.
 
Sbagliare è umano, lo abbiamo fatto tutti, l'importante è non perseverare e prendere le dovute precauzioni per scegliere in futuro con maggiore consapevolezza.
 
Comunque prossimamente proverò ad offrire - con umiltà e consapevole dell'ineludibilità totale del problema di imbarcare incapaci - alcuni elementi per riconoscere in tempo i "bidoni" che offre la politica nostrana.

Più o meno parliamo di "simil-truffe" elettorali, ma l'Italia è il posto ideale per questo genere di operazioni: è facile prendere le patacche dentro le urne almeno quanto lo sia comprare 6 collane d'oro + 1 orologio + 3 anelli con brillanti alle prime 50 telefonate su qualche TV privata, alla modica cifra di 100.000 Lire spese di spedizione incluse.

Ma l'Italia è un paese straordinario e se dopo 25 anni mi ritrovo gli stessi anelli ancora in vendida (grazie a Prodi le 100.000 Lire sono miracolosamente trasformate in 100 euro) qualcuno quelle offerte - pur senza ammetterlo per umano imbarazzo - deve averle reputate credibili.
 
Un pò quello che capita a Cassina con l'attuale gruppo dirigente, ossia la coalizione che ha Governato 18 dei 22 anni, di cui nessuno si dice soddisfatto, tutti si lamentano, ma hanno cambiato nome, simbolo e tutto il necessario ed eccoli presentarsi ogni volta "come il nuovo che avanza", un gruppo trainato dai pochi che stanno "dietro le telecamere" da 20 anni e che scelgono al Circolo della Speranza e altri poteri forti locali.
 
Ma di questo avrò modo di scrivere in futuro, non è urgente, in quanto l'attuale Amministrazione andrà avanti fino alla fine della legislatura, anzi in queste ore dall'interno stanno progettando la campagna informativa di regime orchestrata da Clarinetto.
 
Prego ai pochi che non avessero letto "Fattoria degli Animali" di colmare questa grave lacuna, in quanto - incredibile pensarlo - il grande George Orwell (venne a mancare nel lontano 1950) nel redigere il famoso romanzo distopico, dovette immaginare Cassina dè Pecchi di questi ultimi 3 anni.
 
Indiano di origini scozzesi, per ragioni anagrafiche ebbe la fortuna di non vivere la "Mandellocrazia", ma leggete questo capolavoro e vi renderete conto che Orwell scrisse nella Fattoria degli Animali "...chiare allusioni critiche alla Mandellocrazia", che gli costarono una certa ostilità negli ambienti della sinistra cassinese (rancorosi) ma non impedirono di ottenere un notevole successo.
 
La "Fattoria degli animali" venne pubblicato per la prima volta a Londra nel 1945 anni in cui la Mandellocrazia non era nemmeno nei brutti sogni dei cassinesi, eppure lo era negli incubi di Orwell  che diede vita ad uno dei più grandi capolavori immaginabili.
 

Il fenomenale Orwell riuscì ad anticipare e descrivere questo squallore politico-amministrativo in maniera semplice, tragi-comica senza eguali, in un mondo fiabesco ma non del tutto distaccato dalla realtà Cassinese.
 
Un libro che merita di esser distribuito in tutte le Scuole Cassinesi.

Voi scaricatelo gratis (http://www.liber-rebil.it/wp-content/uploads/2011/09/ORWELL-la_fattoria_degli_animali.pdf) perchè sarà più semplice comprendere questo mio post e il ruolo di "Clarinetto" anticipato all'inizio del post.

Il romanzo è ambientato in una fattoria dove gli animali, stanchi dello sfruttamento dell'uomo, si ribellano. Dopo aver cacciato il padrone, decidono di dividere il risultato del loro lavoro seguendo il principio «da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni».



Il loro sogno fallisce perché i maiali, gli ideatori della "rivoluzione", prendono il controllo della fattoria, diventando sempre più simili all'uomo, finché non diventarono peggio dell'uomo stesso.

Clarinetto (o Piffero in alcune traduzioni) è il propagandista di Napoleone, che con il generale francese non ha nulla a che fare ma nel romanzo è un maiale che non ha scrupoli morali e possiede delle qualità, le stesse che lo hanno fatto emergere rispetto agli altri maiali, anche prima della rivoluzione.
 

Rispetto all'idealismo del "Vecchio Maggiore" e di "Palla di Neve" (anche loro maiali che hanno partecipato attivamente alla presa rivoluzionaria della Fattoria, ma mossi da ideali sinceri) Napoleone è un opportunista e un despota, la cui crudele determinazione compensa una certa mancanza di intelligenza.
 

Ma la figura che a Cassina dè Pecchi salterà fuori a breve sarà proprio Clarinetto, altri protagonisti del romanzo sono in pista da tempo (con accorgimenti e adattamenti personali, che il romanzo scritto 72 anni non poteva fornire) il propagandista che parla per mezze verità, omissioni e vere e proprie bugie.
 

Egli fornisce le illusioni che aiutano i lavoratori a sopportare la dura esistenza e lo sfruttamento da parte dei maiali.
 

La sua principale strategia è minacciare il «ritorno di Jones» (il fattore), facendo leva sul sentimento anti-umano degli altri animali, spingendoli così ad accettare tutte le tirannie di Napoleone.

 

SE MI PROMETTETE CHE LEGGERETE IL CAPOLAVORO (il MIO PREFERITO) - ed è anche breve - FARO' QUALCOSA CHE NEMMENO IL GRANDE ORWELL VOLLE FARE: ATTRIBUIRO' UN NOME REALE della politica locale AD OGNI PERSONAGGIO DEL ROMANZO.
 

Fatevi una risata, sarà quella che seppellirà i rancorosi seduti in Maggioranza.

 
Un saluto
Andrea Maggio

martedì 25 luglio 2017

ANCORA SULL'ACCOGLIENZA PROFUGHI


Pochi giorni fa sulle pagine del Corriere della Sera, leggevo della – seppur composta – dura protesta di un Sindaco di un Comune della Provincia di Messina, che insieme ai suoi cittadini ha palesato la preoccupazione per l'ondata migratoria, che sta interessando il proprio territorio.


Il Sindaco (Partito Democratico) - invece di "ricevere" i 7-8 migranti previsti dall'accordo Anci-Viminale (2,5 immigrati ogni mille abitanti) – dovrà accoglierne nel proprio territorio 50.


Il recente sondaggio Swg ha segnalato – negli ultimi 12 mesi – importanti cambiamenti d’opinione (10%) in relazione al binomio accoglienza/respingimento: dal 43/57 per cento si è passati al 33/67 per cento.


Cominciano a scricchiolare le convinzioni dei trombettieri (“tanto vogliono andare nel nord Europa”, “è un fenomeno epocale, che non possiamo fermare”, “grazie a loro che abbiamo le pensioni”).


La verità è che la politica dell’attuale governo, pressappochista e priva di uno straccio di strategia per il futuro – sta generando ostilità, soffiando pericolosamente sul fuoco di un conflitto sociale.


La filosofia dell'accoglienza a prescindere perseguita in quest’ultimo anno di crescenti sbarchi ha fallito e la Manifestazione “Insieme senza Muri” (Milano, il 20 maggio 2017) alla quale ha partecipato anche il nostro Sindaco con tanto di fascia tricolore, è stato un momento di follia collettivo.


Liberati dall'ubriacatura e dalla propaganda politico-ideologica, ecco finalmente restituire ad ognuno la cognizione di una realtà meno entusiastica (con la quale occorre fare purtroppo i conti) e rispetto al flusso crescente di sbarchi, cominciano ad emergere le prime insofferenze, anche da parte dei rappresentanti istituzionali (Sindaci in primis) di quei partiti, che hanno promosso e difeso questa politica scellerata.


Lo Sprar - ossia il Sistema di Protezione e Accoglienza Rifugiati - è stato presentato (e sponsorizzato da una sinistra terzomondista) come la panacea di tutti i mali, ma al contrario – essendo la stragrande maggioranza tutto tranne rifugiati – ha cominciato a mostrare evidenti difetti.


I Sindaci responsabili non vanno in piazza ad urlare “venite, venite” – visto che manifestare per qualcosa che già avviene tutti i giorni in modo costante è nel migliore dei casi la provocazione –ma pongono questioni reali come gli ulteriori affaticamenti delle già logorate capacità amministrative e finanziarie dei municipi interessati.


Per non scomodare le coscienze, Roma ha preferito NON gestire il tema immigrazione, non affrontare il problema con tutte le conseguenze del caso ed è stato molto più facile, tacciare di razzismo chiunque avesse qualcosa da dire in proposito, “semplificare” i legittimi timori dei cittadini e delegittimare chi punta a modificare la politica dell'accoglienza, pur senza alterare i valori che ci contraddistinguono.


Hanno lasciato che fossero i pennivendoli di Stato, giornaloni nazionali interessati, a disinnescare le perplessità dei Cittadini e le conseguenze di questa politica scriteriata che – ogni giorno di più – rischia di avere importanti ripercussioni, che ricadranno sulle spalle dei cittadini.


L’irresponsabilità dei vicini Europei sta facendo enormi danni, lo “stare insieme in Europa” ha bisogno di un cambio di marcia, un rinnovato patto di responsabilità ed equità, se non vuole morire asfissiata dagli interessi nazionali.


Sempre che non sia già morta e nessuno ci vuole informare.


Lo “stare insieme” non può ridursi al "mettere a disposizione navi" e nemmeno all'offerta di una maggiore flessibilità nei conti o limitarsi a “chiudere un occhio davanti al debito nazionale”.


Ci siamo coperti d'onore per i salvataggi in mare, ma se l'Europa è incapace di gestire questa vicenda, lasciandoci soli in trincea con un ruolo di salvagente, la casa comune Europea crollerà sulla spinta dei popoli e le macerie cadranno su tutti.


Per questo motivo penso che la Manifestazione “Insieme senza Muri” – alla quale ha partecipato il nostro Sindaco in rappresentanza della Comunità cassinese – sia stata un errore, perché quelle 100.000 persone hanno lanciato – fuori e dentro l’Europa – messaggi fuorvianti e senza prospettiva alcuna.


L’accoglienza “senza se e senza ma” e il sogno di un Paese aperto a tutti è un azzardo, che stride con le possibilità ricettive di uno Stato e offre l’immagine di un fenomeno governato, sottocontrollo, che non crea problemi.


Con quella manifestazione è stato detto “l’Europa può stare tranquilla, perché ci pensa l’Italia”.


E in effetti, è da anni, l’Italia sta in solitaria dimostrando il suo impegno nel contenere l’emergenza migranti, ma è arrivato il momento che l’Europa faccia l’Europa nella redistribuzione dei migranti.


L’accoglienza non può avvenire tutta sulle spalle di un solo Paese.


Oggi sembra, che sull'onda di timori oggettivi maturati anche fra realtà governate dal PD, alcuni ripensanti sulla politica nazionale delle operazioni "al largo delle coste della Libia" sono possibili.


Il Ministro Minniti da l’impressione di aver compreso la dimensione del problema, ma una parte politica ha colpevolmente coltivato troppo a lungo una visione Irenica della difficoltà e nessuno è esente da errori, livello nazionale come a livello locale.


I Sindaci – fra i quali il nostro neo comunista – avrebbero dovuto lanciare messaggi differenti da quelli dell’accoglienza “senza se e senza ma”.


Schermato dal noto Don Colmegna e la solita schiera di Cooperative, la sera del Consiglio Comunale "aperto" (ossia aperto ad intervento dei Cittadini) un Sindaco imbarazzato ha continuato a borbottare “non possiamo girare la testa dall’altra parte, siamo felici di accoglierli”.


La serata è stata devastante per il nostro Sindaco, impietosa l'assenza di argomentazioni vere e totale mancanza di risposte esaustive alle diverse domande poste dalla Cittadinanza.


Eppure, le prime conferme da parte della Giunta (sulla volontà ad accogliere i profughi) sono avvenute quasi 3 anni (http://andreamaggio.blogspot.it/2014/08/gentile-cittadino-ieri-pomeriggio-il.html)


E’ quantomeno imbarazzante – dopo 1000 giorni – per un Sindaco non avere risposte da offrire ai Cittadini e alle legittime perplessità.


Si è limitato a dedicare la serata alle 6/7 frasi su principi umanitari, non avrebbe dovuto caratterizzare gesti e azioni da convinzioni ideologiche ma aprire un ragionamento, piuttosto sostenendo la centralità dei temi posti dall'Italia. 


Un filo di civiltà resiste anche in tempi così intensamente distruttivi, può trasformarsi in una forma di fraternità, l’amore per la nostra terra.

L’Italia è ha sempre scelto il versante buono della scena del mondo e sono orgoglioso perché è il quadrante in cui mi voglio riconoscere.

Un luogo ove tutti dobbiamo cercare e scambiare gli stessi valori, nella consapevolezza – senza ipocrisie – che l'unica soluzione vera è in Africa.
 
Andrea Maggio

venerdì 21 luglio 2017

ARTE DI FANTOZZIANA MEMORIA (ridiamoci sopra)


Come promesso l’altro ieri, il post che propongo oggi è volutamente più “leggero” dei tanti pubblicati in questi ultimi mesi, nei quali si sono evidenziati numerosi disservizi in paese.
Mi prendo – ci prendiamo – una pausa e con questo post proviamo a farci una bella risata.
Scommetto, che dopo aver letto questo post e poi osservato la foto, anche ai più arrabbiati - che ho modo di leggere attraverso lettere e whatapp - riusciranno a sorridere.
Allora, non tutti sanno che dall'11 giugno al 22 luglio 2017 è in corso la terza edizione di Habitat_Scenari possibili, una rassegna di arte pubblica che coinvolge i territori del Naviglio Martesana e del fiume Adda.
Una di quelle manifestazioni pubblicizzata da numerosi volantini, manifesti, comunicati stampa e presentata come “…un ciclo di eventi a cielo aperto per valorizzare il legame tra essere umano e territorio attraverso i linguaggi artistici e il coinvolgimento diretto dei cittadini che vede protagonisti otto comuni bagnati dal Naviglio Martesana e dal fiume Adda: Vimodrone, Pioltello, Cassina De’ Pecchi, Gorgonzola, Fara Gera d’Adda, Cassano d’Adda, Vaprio d’Adda e Trezzo sull’Adda".
 
Wow, che emozione. 
 
Ma non è finita qui:  
L’orgoglio di chi promuove la Cultura a Cassina si legge nella dichiarazione: “E’ una mostra d’arte itinerante d’arte partecipata, che vede tra gli enti patrocinanti anche Regione Lombardia, l’Accademia delle Belle Arti di Brera, il Fai Lombardia e Legambiente, prevede per sette weekend il coinvolgimento di otto artisti visuali chiamati a coinvolgere il pubblico attraverso installazioni, performance, laboratori, percorsi, musica live e incontri”
Mamma mia, che roba!!! Bene, allora tenetevi forte e andiamo a vedere insieme “dove, come e quando” questo programma di Habitat_Scenari possibili 2017 ha interessato Cassina dè Pecch e soprattutto quale sia l’Opera d’arte, l’altissimo livello di cultura offerto da Habitat_Scenari possibili.
Sabato 1 luglio finalmente l’inaugurazione dell’opera d’arte - presso il Centro culturale Il Casale, via Trieste 3 – a fianco il cartello descrittivo che riporta:
“Nella “corte Lombarda” lo spazio centrale, il cortile, era il punto più importante della casa, concepito come luogo plurifunzionale, deposito, ricovero per gli animali, ma soprattutto spazio di socializzazione, d’intrattenimento e gioco. Un vuoto, uno spazio aperto, pensato come punto di unione, incontro e coesione, fulcro della vita sociale contadina.
Questa tradizionale vocazione è stata mantenuta e rispettata nell’attuale riconversione funzionale del complesso. L’ex-casale è oggi un centro culturale che accoglie una biblioteca, un teatro di prova, una scuola di musica e un museo, attività che hanno reso la vecchia cascina il cuore pulsante dell’area est di Milano.
Da queste osservazioni nasce il progetto “Confluenze” che consiste nella realizzazione di un manufatto architettonico cilindrico inserito nel terreno del cortile, una struttura cava che agisce come una sorta di Organo musicale all’interno del quale si convogliano i desideri delle persone, espressi in sonorità. Una vera e propria cassa di risonanza delle funzioni contemporanee della cascina, un pozzo dove l’acqua che sgorga al suo interno è quella della vita culturale del luogo".


Il vocabolario onirico è lo stesso utilizzato da qualche assessore soporifico
Una lettura che stordisce temporaneamente i lettori attraverso uno scientifico utilizzo di vocaboli “emozionali” intrecciati fra loro in modo armonico e con uno stile fasciante simil-ovattato, in modo che l’utilizzo delle parole produca suono ma non suono purchè non dicano nulla.
 
Ma  pochi metri ci saparano dalla triste realtà: un tombino anonimo con griglia sovrastante spegne le aspettative montate dai manifesti e la campagna di promozione di questi mesi.
 
 
 
Tutto questo casino, per un Tombino.
Resto raggelato, poi penso che l’errore è sia stato illudersi rispetto ad eventi culturali proposti da questa Giunta, d'altronde l’ultima volta che li sentimmo borbottare di arte, ci trovammo “una c....a pazzesca di Fantozziana memoria” appiccicata sulla facciata della scuola elementare di P.zza Unità d’ Italia e in giro per il paese.
In quell’occasione, il Sindaco aveva detto che gli scarabocchi erano stati realizzati gratis, ma ho capito che spesso dice il contrario della verità (http://andreamaggio.blogspot.it/2015/10/murales-gratis-cassina-bugia-5000-euro.html) e infatti i Murales costarono € 5.000.
Non volli forzare la mano, perché il Sindaco mi fece tenerezza: il gruppo spontaneo "Restart” era sostanzialmente formato da un Consigliere Comunale, figlio & figlia del Sindaco, rispettivi fidanzati e pochi amici del giro ristretto del "Mandelli Team" e quindi, oltre alla patologia del bugiardo compulsivo esiste una delicata ragione di affetti.
Lasciamo perdere il Sindaco (che oggi non sarebbe eletto nemmeno se si candidasse da solo) dedichiamoci all'arte, osservate la foto del “Tombino in calcestruzzo” …opps…scusate volevo dire l’opera d’arte, che potete trovare al Casale e “lasciavi incantare dalla magia e liberate il critico d’arte che è in ognuno di Voi”.

 Una risata li travolgerà

Andrea Maggio
 
 

martedì 18 luglio 2017

LAVORI IMPRESSIONATI: SILENZIO DELLE PATACCHE-Ambientaliste

Nonostante volessi dedicare il post odierno a qualcos'altro - in particolare all'opera d'arte installata presso il Casale - le numerose richieste di chiarimento pervenutemi fanno di questo argomento è una priorità

Dell'opera d'arte parleremo a breve, preparatevi i fazzoletti perché io ho avuto le lacrime agli occhi  fino a qualche ora fa .

Oggi però mi devo informare i Cittadini delle opere fra Sant'Agata e Cassina, che hanno lacerato il Parco Sud e che nessuno degli Amministrstori "patacco-ambientalisti" si è degnato di chiarire.

Anche questa volta, lo farò io.

I lavori sono di competenza di Snam Rete Gas S.p.A. e sono relativi ai “Lavori di estensione della rete di trasporto di gas metano mediante realizzazione del progetto denominato: “ Rifacimento metanodotto 0008 Rubbiano – Seregno – Lurago – Como” Tratto Cernusco – Melzo DN 300(12”) – DP 24 bar e ricollegamenti.”
 

E’ stato autorizzato con Decreto Dirigenziale di Città Metropolitana di Milano  n. 548/2017 del 26/01/2017.

Per avere queste informazioni -ovviamente - ho fatto specifico "Accesso agli atti" ossia ho formalmente protocollato presso gli uffici del Comune, la richiesta di documentazione a supporto di quello che dico.

 Ho fatto solo il mio lavoro di consigliere comunale, non mi aspetto ringraziamenti da parte di nessuno, ma esercito con impegno e serietà il mio ruolo.
 
 Non sono convinto che tutti in giunta possano dire la stessa cosa.

Chiudo invitandovi a pensare, se tali interventi possano avvenire senza (non dico altro ma almeno) informare il Comune.

E' curioso sapere che alcuni assessori (Chiarella in primis) è pronto a strapparsi i capelli per ogni foglia che cade, mentre sul tema ha preferito non preferire parola.

Ma non erano pronti a darsi fuoco, in difesa del Parco Sud?

Se avessero governato altri, li avremmo visti piangere-urlare no triv no tav no ciop ciop ciap

Imbarazzo e vergogna hanno fatto il resto.

Resto come sempre a disposizioni per ulteriori richieste.

Andrea Maggio

lunedì 10 luglio 2017

CONVENZIONI




Sono anni che continuo a segnalare il deficit democratico in questo Comune. 

Comincia ad essere difficile contare le occasioni, in cui l'organo consiliare è stato eluso dalla Giunta se non addirittura da un Sindaco, che troppo spesso procede in solitaria, in forza della "pacca sulle spalle" di qualche segretario di partito nemmeno seduto in Consiglio Comunale.

E' obbligo per l'Amministrazione - prima di sottoscrivere Convenzioni e accordi vari (PROTOCOLLI) - discutere in Consiglio Comunale ed ottenere il voto favorevole dell'aula. 

Almeno della maggioranza dei Consilieri Comunali.

Questo non è un capriccio, come ha sostenuto qualcuno in Giunta, ma in ordine all'individuazione dell'organo competente all'approvazione di convenzioni, l'art. 42 del D.Lgs. 267/2000 attribuisce alla competenza del consiglio comunale.

Il ruolo di Consigliere Comunale è un impegno, che richiede massima serietà e impegno per un controllo costante il rispetto delle regole e - perlomeno in questo caso - essere di "maggiorana" o "minoranza" dovrebbe essere superfluo, visto che la correttezza delle procedure E' LA FORMA CHE DIVENTA SOSTANZA.

Questo lo sa, chi fa politica davvero e non chi ogni giorno studia come eludere le discussioni preventive, il confronto costruttivo,

Come può essere costruttivo un confronto, se in questo Comune la "condivisione" viene promossa a decisione già presa?

"Prima decidiamo, firmiamo il provvedimento e poi lo comunichiamo" e questo non è "...il percorso virtuoso di costruzione insieme ai Cittadini".

Costruire insieme, vuol dire consultare preventivamente. 

Il mio contributo Consiliare - come quello di colleghi - non è sostanziale, i testi che approdano in Consiglio Comunale da parte del "Sindaco ("sarò il Sindaco di tutti") arrivano blindati e inemendabili.

Le convenzioni e accordi con altre realtà Istituzionali dovrebbero passare dall'Aula, discusse e approvate, prima di essere sottoscritte.

Come per «...l'affidamento di attività o servizi». 

In quest'ultimo caso, il Consiglio Comunale ha specifiche competenze: ad esempio stabilire se procedere alla concessione di pubblici servizi o all'affidamento di attività o servizi mediante convenzione nonché ad indicare una data modalità di gestione del servizio e di affidamento dello stesso. 

Tutto ciò che riguarda l'attuazione di un indirizzo già assunto dall'organo consiliare può essere effettuato dalla giunta comunale, qualora non rientri nelle competenze degli organi burocratici ai sensi dell'art. 107 del D.Lgs. 267/2000.

Per questo, quando il Sindaco ha firmato il Protocollo per l'Accoglienza avrebbe dovuto approvare in Consiglio Comunale, un indirizzo politico. 

Il ruolo del consiglio va riferito alle scelte e indirizzi politici che comportino un'effettiva incidenza sulle scelte fondamentali dell'ente, mentre la giunta resta investita del compito di attuare gli indirizzi formulati dall'organo elettivo.

Mi spiace per la rabbia e gli insulti personali ricevuti (anche su Twitter) da qualche assessore, ma il ruolo a cui sono stato chiamato dai Cittadini è questo, controllarvi - segnalare inadempienze e disservizi e "consigliare" alcune migliorie, il più delle volte implicite.

Quindi, i vostri insulti - credetemi cari assessori - servono a poco.

Anzi: a niente.


Andrea Maggio
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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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