martedì 14 novembre 2023

POZZO D'ADDA, HANNO UMILIATO IL RUOLO E DEVASTATO LA CREDIBILITA' DI UNA NOBILE FUNZIONE

Come promesso nel post di ieri, oggi entrerò nel merito di un episodio emblematico, che merita alcune considerazioni.

Lo devo alla PA che amo profondamente.

Alla fine, ieri notte, non sono riuscito ad andare a letto prima delle 02:43, perché quanto accaduto nel corso della discussione dell'importante punto inserito all’OdG dello scorso consiglio comunale (“Approvazione Piano Diritto allo Studio”) ha rappresentato una pessima pagina amministrativa, che mi ha lasciato un vuoto dentro che non ricordavo.


Un  momento che deve far riflettere tutti quelli - Amministratori e non - che credono nell’esercizio di una funzione di rappresentanza.


Un nobile servizio rivolto al paese che passa da un impegno vero, che non può essere umiliato da sciattonerie e cialtronagini diffuse, potenzialmente capaci di delegittimare un sistema democratico. 


Nel corso di questi due decenni consiliari ho incrociato (e talvolta scontrato nel merito non condivise) amministratori veri, mossi nel solco di una cultura amministrativa, a cui ho sempre riconosciuto la capacità politica di elaborare un vero Piano Diritto allo Studio partecipato.

Al di là del colore politico del singolo rappresentante, ho rilevato sempre l'impegno a presentare un documento sempre più arricchito, come passaggio terminale di una tessitura sociale, "filiera di collaboratori" con competenze e vitalità.


Poi, assisto incredulo all'ultima seduta di CC tenutosi a Pozzo (il 02/11) e resto pietrificato dinnanzi all'ennesimo dramma consumatosi in meno di 3 minuti.


Il momento più importante per l'assessore alla partita, diventa improvvisamente l'ulteriore conferma di una  profonda difficoltà vissuta da una classe Amministrativa spaesata.

Non conosco l’assessore alla Pubblica Istruzione di Pozzo, sono pronto a riconoscere l'indubbia onestà intellettuale mostrata nei 3 minuti scarsi di intervento consiliare, ma dubito che abbia percepito l'importanza del ruolo rivestito.

Avrebbe rassegnato le dimissioni, con le naturali scuse al paese: questa è la politica.

Troppo distaccata, sbrigativa, remissive.

L'incomprensibile superficialità rispetto al momento, lascia intendere quanto fosse distante dal all'importanza di quanto stava dichiarando all'Aula e quindi al paese.


“Questo non è il Piano Diritto allo Studio che avrei voluto presentare in Consiglio, non siamo a conoscenza dei dati” esordisce con una legggerezza inconsapevole.

 

In soli 3 minuti di relazione – scialba, asciutta, senza dati numerici, anima e passione – l’Assessore è riuscita a confermare le note preoccupazioni paventate in questi mesi.


Esiste un'inadeguatezza di fondo, difficile da superare a breve.

 

Lascia senza parole la superficialità, con cui ha ammesso, che quel foglietto exel presentato ai consiglieri comunali “…è purtroppo meramente una scheda finanziaria con elencati i progetti passati dalla scuola (…) mi impegno al prossimo consiglio di fare avere comunicazione descrittiva di quelli che sono i dati (…) c’è stato chiesto dalla scuola di approvare questa proposta e

mi sono sentita di mandare avanti questa richiesta”.


Pochi minuti e viene certificato un flop clamoroso e l'assessore - consapevole del disastro ma della gravità del momento - si rifugia nel distacco, attribuendo ad altri le responsabilità, parlando come se il provvedimento incompleto fosse arrivato in aula in forza di obbligo di legge e non per scelta (del Sindaco!?!?!).


In politica i fallimenti chiamano le famose "prese d'atto", dimissioni per aver messo in serio dubbio le qualità dell'amministrazione, aver messo a rischio la credibilità di un esecutivo, l’utilità di un ruolo assessorile e quindi la ragione stessa dell'esistenza di un  delegato del Sindaco.


A meno che - credo - l'assessore in difficoltà abbia semplicemente eseguito la volontà del Sindaco-Capo supremo.



Per capire la gravità di quanto sia successo, di quanto danno sia stato causato alla credibilità delle istituzioni locali e di quanto siano state improvvide e fuori luogo alcune attribuzioni di responsabilità da parte dell'assessore (a Scuola e Uffici) vi invito a continuare la lunga lettura e a seguire il ragionamento.


La trattazione del Piano Diritto allo Studio è importantissimo, la sua approvazione si ripete ogni anno perché il documento programmatico rappresenta il momento più alto, culmine di una progettualità condivisa.


E' un documento fondamentale per la progettazione e l’attivazione dei servizi necessari e connessi all’attività didattica, per l’erogazione e la distribuzione delle risorse da destinare alle scuole del territorio, nelle loro diverse declinazioni, nonché per la costruzione di obiettivi e di attività condivise tra amministrazione e istituzione scolastica, a potenziamento e valorizzazione dell’offerta formativa.

 

I progetti sono da “costruire” insieme, con i tanti attori che l'assessore dovrebbe coinvolgere, un  percorso per coadiuvare la predisposizione di un'offerta coerente ai valori condivisi fra istituzioni.


Il solo pensiero di poter ridurre il Piano ad un semplice Bancomat è altamente offensivo, come lo è stata la richiesta di votare favorevole, ad un foglietto di carta con una tabella exel.


Ma la dignità di un ruolo consiliare passa attraverso il desiderio di onorare tutti i giorni l'esercizio di una funzione, che non può ridursi ad “alzo la mano a favore perché me lo ha detto il Sindaco".


Dietro al voto esiste uno studio, l'approfondimen to che quel foglietto exel non poteva dare.


Il consiglio comunale di Pozzo non ha molto da raccontare, l'ho sempre detto, la ritengo una sorta di riunione al bar fra vecchi amici che si raccontano sempre le solite storielle.


Ogni 5 anni cambiando posto, mantenendo il copione.


Non ho visto il desiderio di migliorare un prodotto e con attenzione alla spesa insieme al tentativo di ampliare l’offerta formativa complementare.


L’implementazione della qualità dell’istruzione per i cittadini in età scolare è un compito relegato anche a questo documento e - davvero - non capirò mai cosa possa voler dire votare favorevole ad un foglietto di carta privo di una minima progettualità.


Quindi, con la stessa onestà intellettuale mostrata in aula (nel riconoscere un fallimento), l'assessore si assuma la responsabilità politica della grave sciattoneria a cui abbiamo assistito.


L'essersi impegnata a comunicare in futuro quanto avrebbe dovuto fare il 02 novembre non basta a sgombrare dal campo l'idea  che il ruolo - così come vissuto e interpretato - è inutile.


Se anche documenti così incompleti devono essere votati perchè lo vuole il Sindaco capo supremo, lasciamo che l'organismo monocratico sia scelto dal Prefetto (commissario).



Un consiglio comunale, che non può esercitare un’attività di controllo amministrativo ed esercitare il diritto costituzionale di votare IL MERITO DI UNA PROPOSTA , è un organismo esautorato. 


Il paese è stato costretto a sentire qualcosa come “hanno chiesto i soldi, ho deciso di darglieli, la prossima volta vi spiego tutto. Ciao”.


Imbarazzante 



Chiudo il post con un bel ricordo: ho visto amore e passione correre insieme, i miei colleghi assessori (spesso avversari) immersi in un lavoro che impegnava per mesi e presentare emozionati un Piano da 24 pagine di progetti.


Altro che pressapochismo e scarabocchi su carta del pane !!!!) 

 

Forse ne parleremo ancora, perché questa volta è successo qualcosa di molto grave e irrispettoso e sono davvero avvilito.


ps - Un Sindaco che afferma "avrei potuto anche non portare in discussione consiliare il Piano Diritto allo Studio perchè non è più obbligatorio ..." non ha neanche capito che INFATTI non lo ha portato in discussione consiliare ma solamente chiesto di alzarte la mano. 

il Capo supremo è distratto



_AM_

lunedì 13 novembre 2023

AMMINISTRARE. DAVVERO.

Ho più di una volta esternato considerazioni generali sui lavori consiliari di Pozzo d’Adda (“sembra una riunione al bar, fra amici di vecchia data”) arrivando provocatoriamente ad avanzare una proposta: meglio affidarsi ad un Commissario Prefettizio per eludere il sottile filo rosso che lega tutte le legislature e le rende l’una simile all’altra senza soluzione di continuità.


I gravi problemi gestionali di Pozzo si sommano – inevitabilmente – alla crescente difficoltà vissuta da quasi la totalità delle pubbliche amministrazioni dei piccoli Comuni, che stentano a rigenerarsi – a causa del crescente disinteresse verso la “pratica pubblica” – e riuscire a formare nuove risorse (talenti) per ottenere altre performance.

Un problema grave a cui le piccole realtà devono far fronte e nonostante Pozzoavendo raddoppiato il numero di residenti non sia più considerabile una piccola realtà, continua con una gestione pubblica superficiale, elementare

Questi Comuni (piccoli e devo includere Pozzo solo perché più del 50% degli aventi diritto non ha votato dimostrando una lenta coscienza collettiva e comunitaria) devono superare alcune divisioni artificiose e personalismi vari di contrasto, favorendo una razionalizzazione massima nella competizione elettorale.

Aver avuto 3 liste che si confrontavano nell’ultima tornata amministrativa ha  disgregato elettorato già frastornato e – grazie al sistema elettorale “maggioritario” – ha reso possibile la vittoria di una lista poco rappresentativa.

E basti pensare che nessuno della lista del Sindaco ha ottenuto i voti di preferenza che ho ricevuto io, autentico sconosciuto in paese e –facilmente assai indigesto a tutti quelli che amano il silenzio delle coscienze e ci sguazzano da sempre)

Le due liste di minoranza – insieme – rappresentano la stragrande maggioranza degli elettori del Comune e l’essersi presentati alle urne “divisi” non è stato solo un grave errore strategico, ma ha regalato al paese un’Amministrazione poco rappresentativa, senza le adeguata cultura amministrative e senza passione.


Ad ogni modo, oggi avrei voluto commentare quanto accaduto nel corso della discussione di un importante punto inserito all’OdG dello scorso consiglio comunale.

Posticipo il ragionamento su una pessima pagina amministrativa, l’ulteriore conferma della profonda difficoltà di una classe Amministrativa, che non ha mai brillato negli ultimi anni ma oggi sembra non aver compreso il senso di un ruolo.


Domani – appena trovo qualche minuto – entrerò nel merito di un episodio emblematico, su cui non posso tacere e lo devo alla PA che amo profondamente

Buona notte

 

_AM_


lunedì 6 novembre 2023

IMPIANTO BIO METANO FRA GORGONZOLA e MELZO






I sindaci di Melzo e Gorgonzola si sono dichiarati contrari alla realizzazione di un impianto di biometano all’interno del Parco Sud.

Chi per opportunità politica, chi senza crederci davvero, sempre meglio dei Sindaci 

che preferiscono tacere.


Ovviamente Cassina non fa testo, il silenzio non stupisce, non credo abbiano compreso la questione, cosa sta succedendo poco distante dai nostri confini.


Invece risulta assai importante spiegare il silenzio degli ambientalisti (“a corrente alternata”) che amano custodire il territorio solo se le scelte urbanistiche discutibili non portano la firma di “amici” politici.


L’ho sempre detto: avrei voluto vedere custodire il territorio comunale quando fu aggredito dai “sinistri” con un PRG da 37 ambiti di trasformazione. 

Avrei voluto vedere custodire il Parco Sud quando i “sinistri” approvarono un PII dentro lo stesso Parco Sud (mi riferisco all'operazione immobiliare in Via Trieste).

Avrei voluto vedere custodire il paesaggio quando il PD votò per lo stralcio di 100 mq di Parco Sud a Vignate.


No, nessuno disse nulla, anzi votarono a favore.


Io che sono l’ultimo arrivato, vorrei  tanto capire perché una sfera di influenza politica subisca puntualmente il fascino di alcuni proponenti influenti (A2A oggi ma non è la sola società ad aver bucato il territorio).


E la storia del BioMas voluto dai “sinistri” a Masate ha fatto scuola: racconta molto più di quanto io posso scrivere.


Nel silenzio dei Sindaci “sinistri” confinanti, che non trovarono il tempo di strutturare osservazioni alle previsioni urbanistiche scellerate lungo i confini comunali. 


Ora ci risiamo, la previsione sul terreno (di proprietà privata) è un impianto dalle dimensioni impressionanti.


Oggi vorrei vedere tutti gli ambientalisti a corrente alternata battagliare per stroncare sul nascere quella che dovrebbe rimanere una provocazione.


È il momento che una politica di ambito si riconosca nella salvaguardia di un territorio, salvaguardando tre ettari di terreno per qualcosa come 32 "campane" (sono le strutture per le lavorazioni del biogas). 


Non sono contrario a questi  impianti, utili per riconvertire l’energia, ma non è il cuore della Martesana il contesto migliore per ospitarli.


Una vera Politica d’ambito per farsi sentire in Regione (e in Città Metropolitana).


Il nostro territorio ha già pagato.

Lascia senza parole l’ambiguità di Legambiente, che - da ciò che si apprende dalla carta stampata: “…ancora non è chiaro se si dichiari favorevole oppure no alla costruzione”.

Spero che Coldiretti si faccia sentire, associandosi a una battaglia, che prenderà forma per opporsi.


A quel punto anche le “sinistre” ambiguità dovranno farsene una ragione.

mercoledì 1 novembre 2023

POZZO, PROGETTO POLIS PER UFFICIO POSTALE

Con Delibera di Giunta Comunale n. 99 del 22.07.2022 fu approvato un accordo con Poste Italiane per lo spostamento dell’Ufficio postale di Pozzo D’AddA.

Non conosco bene la storia, ma da quanto ho appreso dall’assessore competente è parsa assolutamente vantaggiosa la scelta di abbandonare il vecchio stabile.

È stato riferito che il Comune di Pozzo - in tutti questi anni - ha versato una quota di affitto, al fine di garantire la permanenza in paese di un importante servizio.

Onestamente, sulla scelta di compartecipare al pagamento dell’affitto di una società che produce utili nutro parecchi dubbi.

La scelta politica (assunta in passato) di compartecipare alla spesa - mediante  utilizzo di soldi pubblici - è un fatto che in un contesto politico normale avrebbe richiesto maggiori approfondimenti della Corte dei Conti.

Ma Pozzo è un paese in TILT da molti anni, non esiste attività di controllo, sono due anni che invoco come unica soluzione l’arrivo del Commissario prefettizio.

Il Consiglio comunale - una sorta di riunione da BAR DELLO SPORT dove “…io ero consigliere, tu sindaco, tu fratello del cognato di mio zio, che quando governava lui, tu eri assessore mentre prima eri sindaco” - è impossibilitato ad aprire qualsiasi argomento al grido di “volemose bene”.

Basti pensare che il Sindaco - uno di quei grillini che aveva lasciato sognare il paese quando seduto in minoranza era sembrato fuori dallo “schema impacchettato” - appena insediato ha nominato a capo della struttura burocratica un assessore che aveva contestato fino al giorno prima.

La dinamica amministrativa locale è un costante corto circuito, un PAPOCCHIO che non consente nessuna analisi su quanto accaduto in questi anni, sui troppi errori, su di un paese che ha raddoppiato il numero dei residenti senza offrire nulla al paese in termini di servizi.

Tornando alla gentile concessione di soldi pubblici per contribuire al pagamento dell’affitto di una struttura privata da parte di una società che non ha il monopolio dei servizi postali. 

Mi vien difficile pensare che sia legittimo tutto questo, ad ogni modo preferirei che i miei soldi fossero spesi per garantire la concorrenza, non per alterarne i presupposti.

Quindi, l'Amministrazione Comunale di Pozzo d’Adda - nel più classico intento di tacere sul passato (un grande classico dell’ex grillino diventato sindaco di una rivoluzione fittizia) ha confermato l’intenzione di realizzare un nuovo Ufficio Postale in alternativa e in sostituzione di quello attuale di Via Roma, 17.

Il primo febbraio 2023 si approvava il progetto definitivo/esecutivo per la “Realizzazione del nuovo ufficio postale di Pozzo d’Adda “ e il 13.02.2023 viene affidato l’appalto a una ditta di Pioltello.

Durante lo svolgimento dei lavori, l’amministrazione ha deciso di aderire al Progetto Polis con Poste Italiane, il quale ha comportato una serie di nuove lavorazioni “…non contemplate nel progetto originario”.

Ulteriori € 40.000,00€ (sconto del 2%).

Non conosco le lavorazioni specifiche aggiuntive, ma il Progetto Polis è sottoposto ai Comuni da Poste Italiane come partecipazione al Piano Complementare al PNRR promosso dal Governo.

L’obiettivo del Progetto Polis è favorire la coesione economica, sociale e territoriale del Paese e il superamento del digital divide nei piccoli centri e nelle aree interne e prevede due principali linee di intervento: "Sportello Unico" e "Spazi per l'Italia".

POLIS punta a trasformare gli Uffici Postali nella casa dei servizi digitali, uno Sportello Unico per rendere semplice e veloce l'accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione in 7mila comuni al di sotto dei 15mila abitanti.

Oltre ai certificati previdenziali e ai certificati giudiziari, se tutto andrà come da programma (finanziato con fondi PNRR) sarà possibile ottenere certificati anagrafici e di stato civile, la carta d’identità elettronica, il passaporto, il codice fiscale per i neonati e numerosi altri servizi che si aggiungono a quelli postali, finanziari, logistici, assicurativi.

lunedì 30 ottobre 2023

INTITOLATO il TORRIONE, STRUTTURA A CUI SONO MOLTO LEGATO


Il MAIO (Museo Arte in Ostaggio) ieri  intitolato al Generale dei Carabinieri ARNALDO FERRARA è dotato di ascensore interno e altri accorgimenti (rispetto al primo progetto) per il superamento delle barriere architettoniche 


Il MAIO sorge all’interno di una struttura pubblica (il “TORRIONE”) alla quale sono molto legato, per ovvie ragioni, ero assessore quando portammo in esecuzione il progetto di recupero (bravissimo  l’ing Jurina)


Ricordo quando in CC si sosteneva “…il torrione è un ridere da abbattere” (cit.)


Sono felice che quelle voci non siano state ascoltate e il “rudere” venne recuperato 


Con le passerelle di oggi riaffiorano alcuni indelebili ricordi, momenti emozionanti che intendo condividere con Te e chi ha pazienza e interesse a leggere un tassello di Storia di Cassina 


L’occasione dell’intitolazione mi porta indietro di più di 10 anni, quando con procura speciale - ed ero anche assessore ai lavori pubblici - portai il Comune di Cassina alla sottoscrizione di un accordo transitivo con la Società “Il Casale” a causa di una complessa vertenza giudiziaria.


In data 8 aprile 2004 - quindi 5 anni prima che diventassi assessore - il Comune sottoscrisse con una società una convenzione urbanistica , relativa al Programma Integrato di Intervento denominato Cascine Casale-Bindellera.


Una convenzione -fra il Comune e l’anzidetta Società (e la Società Assicuratrice) - frutto di una convenzione urbanistica sottoscritta dal Comune ai sensi dell’art. 10 della legge regionale n. 9/99, che diede AHIMÈ molti problemi 


Almeno fino a quando - per scelta politica della giunta di cui feci parte (2009/2014) scelse di incaricarmi alla risoluzione della controversia.


Un  

frenetico e difficile lavorio che restituì il TORRIONE e qualche altra opera pubblica al paese (seminterrato unes, 1000 mq destinate ad ospitare sedi associative)


Inutile e noioso oggi sarebbe ripercorrere l’impegno di questa partita delicata e complessa (resto a disposizione di chi volesse approfondire) che affrontai come procuratore speciale (ai sensi dell’articolo 185 del codice civile) e dovetti sovrintendere come assessore ai lavori pubblici 


Grande merito dell’Ing Jurina coadiuvato dall’Uff Tecnico e dal provveditorato dell OO.PP (con cui stipulammo per indirizzo del mio assessorato “accordi importanti”)


Una storia bellissima, no. Scontata in tempi di patto di stabilità 

(2009/2014)


Emozioni che non dimentico e che dubito possano ricordare nei selfie di oggi 


Alla convenzione, che prevedeva edilizia residenziale privata a fronte della realizzazione - a scomputo oneri in un area a margine di via Trieste di - alcune opere pubbliche, subentrarono fra  Comune e società privata.


Il Comune – per tutelare i propri interessi – avviò 4 cause di diversa natura.


A seguito dei contatti e trattative nel frattempo sviluppatesi tra le parti (con il privato)  finalizzate a verificare le condizioni per una possibile risoluzione pacifica della controversia, vi fu composizione bonaria della vertenza.


Il privato assunse onere (previo deposito di idonea garanzia fideiussoria) i maggiori costi delle opere richieste dal Comune, in luogo dei lavori di sistemazione del Torrione

e altre opere pubbliche


A metà settembre 2010, ecco la predisposizione del progetto e realizzazione dei lavori di restauro del Torrione  


Custodisco gelosamente decine di documento 


Uno dei momenti più belli della mia lunga esperienza amministrativa, un momento che vivo con particolare orgoglio.


Perché seppur doveroso per me proporre piattaforme di eventuali accordi con la Società, fu importante mantenere la coerenza con un mandato politico e gli elementi acquisiti in Giunta nei mesi precedenti.


Ero delegato a trattare e negoziare per conto dell’Ente (Art 185 cc )

e avevo obbligo di  sottoporre ai colleghi  decisioni responsabili e con un grado di trasparenza inequivocabile, il cui vantaggio pubblico dell’accordo non fosse sindacabile.


La storia è lunghissima, ma non dimenticherò mai la firma in tribunale e il plauso di tutto il consiglio comunale. 


Con 

 Procura Speciale ai sensi dell’art. 185 del c.p.c. “a transigere e conciliare” la composizione bonaria di tutte le controversie

apposi la firma   davanti al Giudice per un accordo storico.


E in veste di assessore, ebbi la  soddisfazione di portare a compimento l’opera che oggi si è scelto di intitolare al 

Generale dei Carabinieri ARNALDO FERRARA

martedì 17 ottobre 2023

CASSINA, UN COMANDO PL CON UN GRANDE POTENZIALE

 #cassinadepecchi


UNA PROPOSTA PER IL FUTURO: L'ECOVIGILE 


Chiusa nel palazzo comunale, mi raccontano di un Sindaco in attesa di scritti, proposte e suggerimenti per fare qualcosa.


Non lo dirà mai, non lo ammetterà mai (😂) ma spesso attende ansiosa per rincorrere i contenuti di quanto viene scritto.


Anche da me.


Non mi da fastidio, anzi, sono felice se come “fucina di proposte” posso risultare utile al paese.


Voglio pensare che il prossimo giugno cambierà il Sindaco e auspico che chiunque assumerà l'onere di governare per 5 anni possa dialogare con il paese, per intercettare senza astio le buone pratiche proposte e suggerite senza continuare con la cantilena “ci avevamo già pensato”.


Ad esempio, l’idea di strutturare un progetto attorno la figura dell'ecovigile può risultare utile per il contrasto degli illeciti ambientali.


La nostra polizia locale - seppur sottodimensionata (questa amministrazione è riuscita a fare peggio di quella precedente) - vanta competenze in svariati settori, fra questi vi troviamo una capacità nel contrasto proprio degli illeciti ambientali. 


Attività che sembra non interessare particolarmente a una giunta che procede da oltre quattro anni senza “scatti in avanti”.


Ci sono attività - prive dei necessari indirizzi politici - che la prossima Giunta dovrà intensificare.


Considerare prioritario il contrasto di alcuni comportamenti è dovere di ogni amministratore.


Al netto dei “disinteressati” e/o “di passaggio”.


Bisogna lavorare sui costi inutili per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti abbandonati.


In passato, la nostra Polizia Locale ha svolto numerose attività di indagine che hanno consentito di individuare e sanzionare i responsabili delle mini discariche sul territorio.


In alcuni casi erano rifiuti ordinari, in altri speciali con conseguente incremento dei costi per la rimozione.


La questione non è semplice - l’ex assessore la volle affrontare - perché 

le sanzioni elevate ai sensi del Testo unico ambientale (così come le denunce penali) non portano introiti al Comune.


Le prime portano introiti a Città Metropolitana, le eventuali condanne a pene pecuniarie in sede di giudizio penale sono incassate dallo Stato.


I controlli sulla raccolta differenziata non può essere limitata sui rifiuti domestici.


Perché le sanzioni - in questo caso - vengono incassate dal Comune ma il contrasto di questi comportamenti deve includere ambiti più complessi e potenzialmente dannosi per l'ambiente.


Il messaggio che viene trasferito è sbagliato: fate la raccolta rifiuti al meglio perché se conferite correttamente e maggiormente “differenziato” pagate meno. 


La questione è ambientale, non solo economica.


Infine l’ecovigile potrà intensificare i controlli degli autocarri che trasportano i rifiuti per verificare l'iscrizione all'Albo dei gestori ambientali e il possesso del formulario dei rifiuti. 


Perché senza un chiaro indirizzo politico, che generi priorità sugli interventi della polizia locale, abbiamo agenti qualificati a fare ciò che potrebbero fare i nonni vigili agli attraversamenti e fin troppo impegnati a dare multe per un lavaggio strade che potrebbe esser svolto (nel 2023!!!!) con un sistema meno impattante e senza divieti.


E su questo tema ho già proposto un’azione nei confronto di CEM ma a oggi l’assessore non ha proferito parola.

lunedì 2 ottobre 2023

TENSOSTRUTTURA, RITARDI E MALAGESTIONE

La mala gestione dei ritardi sul ripristino della Tensostruttura di Via Radioamatori si è rivelata come un ulteriore passaggio negativo per l’attuale giunta.


È impressionante il numero di occasioni perse in questa legislatura, ho perso francamente il conto. 

Una valanga di soldi, che onestamente avrebbero - insieme agli oneri generati dalla trasformazione urbanistica dell’area ex Nokia Siemens e mal impiegati (replicando scelte sbagliate di Mandelli) - cambiato il volto del nostro Comune, avrebbero offerto l’occasione per finanziare la realizzazione di strutture nuove.


Dopo un periodo davvero difficile (dal 2009 al 2014 le regole di attuazione del Patto di Stabilità erano realmente stringenti e limitative) ai Comuni è stata progressivamente aumentata la capacità di spesa.


Un momento storico davvero impensabile fino a qualche anno fa.


Si è arrivati nel 2019 - complice il numero incredibile di finanziamenti e di contributi ministeriali (e regionali) - davanti all’occasione storica di “far tornare Cassina fiore all’occhiello della Martesana”.


E invece, i Comuni della Città Metropolitana hanno realizzato l’impossibile, ma uno dei pochi Comuni - in Martesana l’unico - ad essere rimasto al palo è stato proprio il nostro territorio.


Il progetto scritto dall’associazione Ginnastica Artistica è stato il gesto più nobile (seppur disperato) di una realtà locale preoccupata dall’incapacità amministrativa di intercettare finanziamenti sul tema.


Sulla base di quel progetto, 

che prevedeva l'ampliamento degli spazi, il Comune di Cassina ha ottenuto 140.000 euro di finanziamento dalla Regione.


La società Ginnastica Artistica - in continua espansione grazie al lavoro svolto sul territorio e al successo conseguito - registra un aumento delle allieve/i e gli attuali spazi risultano pertanto inadeguati.


La campagna mediatica di queste ore (molteplici articoli giornalistici raccontano il ripristino della tensostruttura) tralascia che sono trascorsi due anni di inerzia varia e - bene saperlo o ricordarlo - non c’è nemmeno il progetto definitivo.


L’assessore - tanto rapido nella passerella/annuncio inizio lavori di ripristino - non ha mai spiegato perché è stato accantonato il progetto di ampliamento degli spazi.


E sostituito con un lavoretto, peraltro mai iniziati “e in assenza del necessario livello di progettazione”.


Negligenze amministrative, che si traducono - nel migliore dei casi - in disservizi, mentre altre volte in danni pesanti.


Abbiamo visto le conseguenze di questo ritardo.


L’articolo non spiega i perché e allora ci penso io (spiace che sia ancora  io ad assumermi l’onere).


Il progetto prevedeva l’ampliamento degli spazi ma per spostare una caldaia e - visto i ritardi - iniziare questo intervento a ottobre/novembre (lasciando al freddo atleti/e) sarebbe stato una follia.


Ora, qualcuno sostiene che per “…tagliare il nastro con slogan e selfie annessi e connessi”, i lavori saranno eseguiti il prossimo anno a ridosso del voto.


Probabile.


Quindi, la modifica del progetto, non più relativo all'ampliamento degli spazi dedicati ma semplicemente riqualifica degli ambienti esistenti, ha generato il ritardo e - credo - che la Società Ginnastica Artistica sia perfettamente informata del fatto che il progetto non sia più quello da loro redatto e finanziato dalla Regione.


Chiunque vincerà le prossime elezioni comunali, si troverà davanti un problema da affrontare.


Una tensostruttura nuova perché finanziata dalla Regione, che a causa dei ritardi dell’assessore Varisco (Sport) resterà inadeguata per dimensioni.



sabato 9 settembre 2023

IL FALLIMENTO DELLA GIUNTA BALCONI

 


Ogni giorno che passa aumentano gli elementi che rendono più evidente il fallimento della  legislatura Balconi.


Un Sindaco improvvisato ha vinto le elezioni (forte delle percentuali che la lega vantava nel 2019) e non ha saputo sfruttare il momento storico di grande vantaggio per tutte le PA 


Finanziamenti regionali, governativo e ministeriali, opportunità di fondi distribuiti a pioggia sommati alle maggiori entrate generate dall’incremento ingiustificabile della tassazione locale (fino al massino consentito) ha reso l’attuale amministrazione la più ricca di sempre 


I numeri iscritti a bilancio sono inequivocabili, avanti di amministrazione e incapacità di spesa sono evidenti a tutti  


Ultima notizia è quanto previsto dal decreto legge Caivano che ricompare 

 il rilancio del piano asili nido, con l’obiettivo di recuperare gli investimenti che erano stati bocciati dalla Commissione Ue. 


In pratica, il provvedimento attua l’intenzione del Governo di destinare a un nuovo bando altri 900 milioni già ipotizzati nella rimodulazione del Pnrr, togliendoli da altre misure, a cui si aggiungono le economie da ulteriori minori stanziamenti del passato che non sono stati pienamente impiegati.


La Giunta Balconi non ha presentato nemmeno un progetto da finanziare con i fondi PNRR e già solo per questo consiglierei di non candidarsi mai più in questo Comune.


Sono stato un assessore ai lavori pubblici, che ha realizzato un numero impressionante di opere pubbliche, nonostante il 2019/2014 fosse il momento storico caratterizzato dal Patto di Stabilità più “stupido” è vincolante per la spesa conto capitale per finanziare investimenti 


Ora in gioco ci sono fino a 90mila posti, tanti quanti quelli stoppati dai tecnici di Bruxelles nei vecchi bandi (in cui l’Italia aveva indicato come aggiuntive anche strutture già esistenti ma soggette a manutenzione straordinaria)


I Comuni della Provincia di Milano hanno ottenuto fondi importanti per edilizia scolastica, di nuova realizzazione, mentre Cassina ha “bucato” l’importante appuntamento non presentando progetti finanziabili   


Una vergogna che dovrebbe valere l’incandidabilità per i responsabili di questo fallimento.


Per capire quanto è grave ciò che è successo: un NON COMUNE come Pozzo d’Adda è riuscito ad ottenere il finanziamento PNRR del nuovo asilo. 

E’ bastato inviare 4 linee (uno studio di fattibilità)  mentre Cassina nulla. Niente. Zero. 


Ora, dopo questo disastro, recuperare il deficit strutturale delle nostre strutture scolastiche non sarà facile. 


Ma il Governo intende lavorare per confermare il target originario di quasi 265mila nuovi posti, Comuni che non hanno presentato progetti co possono provare. 


Il nuovo piano asili nido sarà realizzato attraverso uno o pià decreti del ministro dell’Istruzione e del merito, sulla base della geografia del rapporto tra popolazione 0-2 anni e posti già disponibili.


Ripeto, non è facile recuperare il disastro Balconi ma tentarci con tutte le forze è dovere per chi ama  Cassina

giovedì 7 settembre 2023

POZZO, IL TAGLIO DEI FONDI PER ASILO È UN BRUTTO MESSAGGIO

#PozzodAdda


Sono Euro 8000 (e non Euro 15.854,76 accertati dagli Uffici e in coerenza di bilancio) i fondi che l’Ammimistrazione ha deciso di destinare  al finanziamento dei contributi di “frequenza asilo nido, microbico e nido famiglia”. 


Non conosco le ragioni della riduzione inaspettata, visto che il bando è stato appena approvato (29/09/2023) e non può trattarsi di un mero ridimensionamento dovuto al numero partecipanti al bando.


Una scelta politica discutibile - su cui la politica locale non ha nemmeno la forza di interrogarsi - perché ridurre il “quantum” da erogare alle famiglie residenti a Pozzo è un messaggio negativo che nasconde motivi di bilancio. 


 E infatti, da 15.000 a 8.000, importi erogabili scendono e nel caso in cui il numero delle richieste aventi i requisiti per l’ottenimento del contributo sia superiore ai contributi effettivamente erogabili? 


Si procederà alla redazione di una graduatoria secondo il punteggio di cui sopra “…provvedendo a soddisfare le domande in modo progressivo, nonché anche parziale e fino ad esaurimento degli 8.000 euro. 


E siccome - anche a parità di punteggio - saranno privilegiate le domande con ISEE più basso, il rischio per le famiglie che lavorano (e non lavorano in nero) di non accedere al contributo è concreto 


Ad ogni modo è approvato il Bando, a breve sarà pubblicato e i requisiti (per determinare il diritto ma anche il punteggio) sono 


- almeno un genitore ed il bambino per il quale si chiede il contributo siano residenti a Pozzo D’Adda:


- il contributo viene parametrato ai mesi (o frazione superiore ai 15 giorni) di effettiva residenza del nucleo nell’a.e. 2022/2023;

c) il bambino sia iscritto per l’a.e. di riferimento ad un nido famiglia, micro nido o asilo nido rientrante nelle unità d’offerta sociale (in riferimento alla legge regionale 3/2008);


- il nucleo familiare deve avere un ISEE valido di importo non superiore ad € 30.000,00;


 - l’importo mensile del contributo sarà parametrato per ogni mese o frazione superiore ai 15 gg. di effettiva frequenza (per i mesi da settembre a luglio) e dovrà coprire fino a un massimo del 50% della quota totale a carico delle famiglie;


- assenza di pendenze economiche di qualunque genere nei confronti del Comune di Pozzo d’Adda alla data di presentazione della domanda.


Ps - per questo genere di provvedimenti, ci sono alcuni elementi da inserire nel bando per evitare ingiustizie 

Ma non è questo Sindaco che può farlo  


Saluti 

_AM_ 

lunedì 4 settembre 2023

ALTRE OCCASIONI PERSE

Sono stati prorogati al 2 ottobre i termini di presentazione, da parte delle amministrazioni comunali all'interno del territorio di Città Metropolitana di Milano, compresi entro la soglia massima di popolazione di 20mila abitanti, per richiedere contributi finalizzati ai Peba, i Piani comunali di abbattimento ed eliminazione delle barriere architettoniche.


L'avviso è pubblicato sul sito istituzionale con le specifiche per le richieste.

In totale Città Metropolitana

dispone di 152 milioni 491mila euro assegnati dalla Regione Lombardia alla CMM 


E questo post vuole essere un grido di dolore, nei confronti di quei Comuni che non hanno ancora - nonostante gli inviti e le sollecitazioni (ultimo post :

http://andreamaggio.blogspot.com/2022/12/giornata-della-disabilita-partire-con-i.html   - approvato il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche.


Oltre ad essere uno strumento in grado di monitorare, progettare e pianificare interventi finalizzati al raggiungimento di una soglia ottimale di fruibilità degli edifici “per tutti i cittadini”, come ho sempre scritto “…è l’opportunità per intercettare importanti fondi ministeriali e Regionali “


Il nobile obiettivo di superare le barriere architettoniche insistenti sul territorio viene inficiato dall’inerzia dei Comuni e dalla SCIATTONERIA amministrativa di chi 

non ha idea “di cosa fare” figurarsi come farla.


Il Piano, di cui ogni comune dovrebbe già essersi dotato è teso a rilevare e classificare tutte le barriere architettoniche presenti in un’area circoscritta e può riguardare edifici pubblici o porzioni di spazi pubblici urbani (strade, piazze, parchi, giardini, elementi arredo urbano).


Oggi sarebbe stato possibile finanziare proposte progettuali  per l’eliminazione delle barriere presenti 


Uno strumento di monitoraggio, pianificazione e coordinamento sugli interventi per l’accessibilità 


Amministrare un Comune è cosa ben diversa dalla quotidiana sfilata, alle passerella inutile o al settimanale selfie in Chiesa 


sabato 2 settembre 2023

PROTEZIONE CIVILE, “IT ALERT: UN TEST NAZIONALE

 #StayTuned

#ProtezioneCivile


Contrastare il cambiamento climatico è una delle priorità del Parlamento europeo.


Onestamente, non saprei dire con quali risultati, visto che le scelte ideologiche - dissonanti con Cina America India e Russia - servono a poco.


Solo a produrre costi inutili e vantaggi di parte (non benefici ambientali).


Detto questo, è innegabile che qualcosa nel mondo sta accadendo e condizioni meteorologiche strane sono frequenti e producono danni impressionanti  


È bene che i singoli Stati si organizzino e diano forza ad istituti FONDAMENTALI come la Protezione Civile per reagire a momenti che possono diventare drammatici.


Il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha infatti reso noto che, dopo la prima fase di test che ha interessato cinque Regioni pilota, a partire dal 12 settembre 2023 si svolgerà la sperimentazione su scala nazionale del sistema di allarme pubblico IT-alert.


IT-alert è un nuovo sistema di allarme pubblico per l'informazione diretta alla popolazione, che dirama ai telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso. 


Il test vedrà il coinvolgimento di tutte le restanti Regioni, tra le quali la Lombardia che sarà coinvolta il 19 settembre (la data potrebbe subire variazioni nel caso in cui i sistemi di Protezione Civile regionali dovessero essere impegnati in attività connesse a eventuali allerte o per situazioni di emergenza).


(https://www.it-alert.it/it/)


I Comuni dovranno fornire indicazioni e informazioni dettagliate relative alla giornata di test e soprattutto sulle attività che dovranno mettere in campo al fine di informare adeguatamente la cittadinanza.


In tale attesa di ulteriori chiarimenti relativi alla fase di sperimentazione del Sistema di allarme pubblico IT-alert #StayTuned

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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